PARSIN o PERES???

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Alex69rm
00venerdì 12 giugno 2009 22:32
In DANIELE 5, versetti da 25 a 28, si legge..


25 E questa è la scrittura che è stata tracciata: MENE, MENE, TECHEL e PARSIN.

26 “Questa è l’interpretazione della parola: MENE, Dio ha contato [i giorni del] tuo regno e vi ha posto fine.

27 “TECHEL, sei stato pesato nella bilancia e sei stato trovato mancante.

28 “PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai medi e ai persiani”.


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Volevo chiedere, a chi ha competenza, come mai, mentre i termini MENE e TECHEL vengono riportati pari pari nella spiegazione di Daniele, il termine PARSIN, invece, diventa PERES???

[SM=g8019]
Amalia 52
00venerdì 12 giugno 2009 22:48
Una delle parole scritte in modo misterioso sulla parete del palazzo di Baldassarre, lette e interpretate da Daniele. (Da 5:25) È il plurale di “Peres”, che significa “mezzo siclo”, frazione del siclo. Nel dare l’interpretazione, Daniele non usò il plurale “Parsin”, ma il singolare (Peres). (Da 5:28) Forse questo fu dovuto al fatto che solo Baldassarre era presente per sentire il profeta spiegare il messaggio profetico, benché esso riguardasse entrambi i sovrani dell’impero babilonese: Baldassarre e Nabonedo. —

Daniele usò questa parola aramaica nell’interpretare la scritta sul muro, “MENE, MENE, TECHEL e PARSIN”. (Da 5:25, 28) Judah Slotki spiega che la scritta significa “una mina, una mina, un siclo e mezzi sicli”. (Soncino Books of the Bible, a cura di A. Cohen, Londra, 1951; vedi anche Peake’s Commentary on the Bible, a cura di M. Black e H. H. Rowley, Londra, 1964, p. 596). Poiché “Peres” è il singolare di “Parsin”, vorrebbe dire “mezzo siclo”.
Nel dare l’interpretazione di “Peres”, il profeta adopera altre due parole aramaiche scritte con le stesse tre consonanti ma vocalizzate diversamente. “PERES [Perès], il tuo regno è stato diviso [perisàth] e dato ai medi e ai persiani [uPharàs]”. La spiegazione ispirata include quindi un doppio gioco di parole sul termine “Peres” e sul verbo “dividere”. I successivi eventi di quella notte rivelarono l’accuratezza dell’interpretazione. — [SM=g7413]

Swisslady
00venerdì 12 giugno 2009 22:49
Le parole erano “MENE, MENE, TECHEL e PARSIN”. (Daniele 5:24, 25) Cosa significano?

18 Letteralmente significano “una mina, una mina, un siclo e mezzi sicli”. Ciascuna parola corrispondeva a una unità di misura di peso con valore monetario. Che arcano! Anche se i saggi babilonesi fossero riusciti a decifrare i caratteri, non sorprende che non potessero interpretarli.

19 Sotto l’influsso dello spirito santo di Dio, Daniele spiegò: “Questa è l’interpretazione della parola: MENE, Dio ha contato i giorni del tuo regno e vi ha posto fine”. (Daniele 5:26) Le consonanti della prima parola consentivano di leggere sia la parola “mina” che una forma aramaica della parola per “contato” secondo le vocali inserite dal lettore. Daniele sapeva bene che l’esilio degli ebrei stava per finire. Erano già trascorsi 68 dei predetti 70 anni della sua durata. (Geremia 29:10) Geova, Colui che stabilisce i tempi, aveva contato i giorni del dominio di Babilonia come potenza mondiale, e la fine era più vicina di quanto pensasse chiunque al banchetto di Baldassarre. Anzi il tempo era scaduto, non solo per Baldassarre, ma anche per suo padre, Nabonedo. Questa potrebbe essere la ragione per cui la parola “MENE” era scritta due volte, per annunciare la fine del regno di entrambi.

20 “TECHEL” viceversa ricorreva solo una volta e al singolare. Questo potrebbe indicare che riguardava principalmente Baldassarre. E sarebbe stato appropriato, dato che personalmente aveva mostrato grave mancanza di rispetto per Geova. La parola stessa significa “siclo”, ma le consonanti consentono anche di leggerla “pesato”. Infatti Daniele disse a Baldassarre: “TECHEL, sei stato pesato nella bilancia e sei stato trovato mancante”. (Daniele 5:27) Agli occhi di Geova intere nazioni sono insignificanti come il velo di polvere su una bilancia. (Isaia 40:15) Sono impotenti in quanto a frustrare i suoi propositi. Cosa poteva dunque contare un solo re arrogante? Baldassarre aveva cercato di esaltarsi al di sopra del Sovrano dell’universo. Questo semplice uomo aveva osato insultare Geova e mettere in ridicolo la pura adorazione, ma era stato “trovato mancante”. Sì, Baldassarre meritava davvero il giudizio che si avvicinava rapidamente!

21 L’ultima parola apparsa sul muro era “PARSIN”. Daniele la lesse nella forma singolare, “PERES”, probabilmente perché si rivolgeva a un solo re mentre l’altro era assente. Questa parola coronava il grande enigma di Geova con un triplice gioco di parole. Alla lettera, “parsin” significa “mezzi sicli”. Ma i caratteri consentono anche altri due significati: “divisioni” e “persiani”. Daniele infatti predisse: “PERES, il tuo regno è stato diviso e dato ai medi e ai persiani”. — Daniele 5:28.

22 L’enigma era dunque risolto. La potente Babilonia stava per arrendersi agli eserciti medo-persiani. Benché mortificato da questa dichiarazione di condanna, Baldassarre mantenne la parola. Ordinò ai suoi servitori di vestire Daniele di porpora, di mettergli al collo una collana d’oro e di annunciare che era la terza autorità del regno. (Daniele 5:29) Daniele non rifiutò questi onori, riconoscendo che rispecchiavano l’onore dovuto a Geova. Può darsi che Baldassarre sperasse di mitigare il giudizio di Geova onorando il Suo profeta. Ma era troppo tardi per cavarsela così a buon mercato.

Preso dal libro "Profezie di Daniele, cap. 7"
Alex69rm
00venerdì 12 giugno 2009 22:56
grazie, molto chiaro ed esaustivo.. [SM=g7340]
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