Papa Francesco dedica una domenica alla Bibbia, “libro del popolo di Dio”

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Amalia 52
00venerdì 11 ottobre 2019 21:19

Nel Motu proprio “Aperuit illis”, il Pontefice spiega che le Sacre Scritture non vanno relegate «ad alcuni circoli o a gruppi prescelti» né interpretate in modo «fondamentalista»


CITTA’ DEL VATICANO. Papa Francesco ha deciso di dedicare la terza domenica del Tempo alle Sacre Scritture, «il libro del popolo del Signore», affinché, sulla scia del Concilio Vaticano II, cresca sempre più tra i fedeli la «religiosa e assidua familiarità» con la Bibbia, che non può essere monopolizzato da «alcuni circoli o a gruppi prescelti» né può essere oggetto di «interpretazione fondamentalista» ma dovrebbe invece indurre i pastori a fare «ogni sforzo perché si preparino alcuni fedeli ad essere veri annunciatori della Parola con una preparazione adeguata» con la consapevolezza, già indicata dal Papa durante il Giubileo della misericordia, che la Parola di Dio «spalanca la strada della condivisione e della solidarietà».

Jorge Mario Bergoglio ha firmato un Motu proprio, pubblicato oggi dal Vaticano, il cui titolo Aperuit illis riprende il versetto del Vangelo di Luca 24,45, «Aprì loro la mente per comprendere le Scritture». «È uno degli ultimi gesti compiuti dal Signore risorto, prima della sua Ascensione», spiega Francesco nell’incipit. «Appare ai discepoli mentre sono radunati insieme, spezza con loro il pane e apre le loro menti all’intelligenza delle Sacre Scritture».

La Bibbia, scrive il Papa gesuita, «non può essere solo patrimonio di alcuni e tanto meno una raccolta di libri per pochi privilegiati. Essa appartiene, anzitutto, al popolo convocato per ascoltarla e riconoscersi in quella Parola. Spesso, si verificano tendenze che cercano di monopolizzare il testo sacro relegandolo ad alcuni circoli o a gruppi prescelti. Non può essere così. La Bibbia è il libro del popolo del Signore che nel suo ascolto passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità. La Parola di Dio unisce i credenti e li rende un solo popolo» e «poiché essa è il libro del popolo, quanti hanno la vocazione di essere ministri della Parola devono sentire forte l’esigenza di renderla accessibile alla propria comunità».

«La stragrande maggioranza dei nostri cristiani non conosce la Sacra Scrittura e l’unica volta è quando l’ascoltano durante la celebrazione eucaristica della domenica o di altre opportunità», ha chiosato in una intervista a Vatican News monsignor Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova Evangelizzazione. «La Bibbia è il libro più diffuso ma è anche forse quello più carico di polvere perché non è tenuto tra le nostre mani. Il Papa con questa Lettera ci invita a tenere tra le mani quotidianamente per quanto è possibile la Parola di Dio per farla diventare la nostra preghiera».

A conclusione del Giubileo straordinario della misericordia, ricorda Francesco nel Motu proprio, «avevo chiesto che si pensasse a “una domenica dedicata interamente alla Parola di Dio, per comprendere l’inesauribile ricchezza che proviene da quel dialogo costante di Dio con il suo popolo», ricorda il Papa stesso citando la lettera apostolica Misericordia et misera. «Con questa Lettera, pertanto, intendo rispondere a tante richieste che mi sono giunte da parte del popolo di Dio, perché in tutta la Chiesa si possa celebrare in unità di intenti la Domenica della Parola di Dio».

Il Papa stabilisce «che la III Domenica del Tempo Ordinario sia dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio» e sottolinea che tale domenica «verrà così a collocarsi in un momento opportuno di quel periodo dell’anno, quando siamo invitati a rafforzare i legami con gli ebrei e a pregare per l’unità dei cristiani. Non si tratta di una mera coincidenza temporale: celebrare la Domenica della Parola di Dio esprime una valenza ecumenica, perché la Sacra Scrittura indica a quanti si pongono in ascolto il cammino da perseguire per giungere a un’unità autentica e solida». Il provvedimento è stato firmato dal vescovo di Roma, «presso San Giovanni in Laterano», lo scorso 30 Settembre, memoria liturgica di San Girolamo nell’inizio del 1600esimo anniversario della morte.

Papa Francesco sottolinea la continuità della sua iniziativa con il Concilio, e in particolare con la Costituzione dogmatica Dei Verbum, le cui pagine «sempre meritano di essere meditate e vissute», e ricorda altresì l’esortazione apostolica post-sinodale Verbum Domini di Benedetto XVI, «che costituisce un insegnamento imprescindibile per le nostre comunità».

«Ascoltare le Sacre Scritture per praticare la misericordia: questa è una grande sfida posta dinanzi alla nostra vita», scrive il Papa. «La Parola di Dio è in grado di aprire i nostri occhi per permetterci di uscire dall’individualismo che conduce all’asfissia e alla sterilità mentre spalanca la strada della condivisione e della solidarietà».

Il Papa indica alcuni rischi che vanno evitati quando si tratta delle Sacre scritture: «Spesso si corre il rischio di separare tra loro la Sacra Scrittura e la Tradizione, senza comprendere che insieme sono l’unica fonte della Rivelazione», sottolinea il Papa, ma «prima di diventare un testo scritto, la Sacra Scrittura è stata trasmessa oralmente e mantenuta viva dalla fede di un popolo che la riconosceva come sua storia e principio di identità in mezzo a tanti altri popoli. La fede biblica, pertanto, si fonda sulla Parola viva, non su un libro». Inoltre, «il ruolo dello Spirito Santo nella Sacra Scrittura è fondamentale. Senza la sua azione, il rischio di rimanere rinchiusi nel solo testo scritto sarebbe sempre all’erta, rendendo facile l’interpretazione fondamentalista, da cui bisogna rimanere lontani per non tradire il carattere ispirato, dinamico e spirituale che il testo sacro possiede». Il Pontefice latino-americano sottolinea, ancora, che «chi si nutre ogni giorno della Parola di Dio si fa, come Gesù, contemporaneo delle persone che incontra; non è tentato di cadere in nostalgie sterili per il passato, né in utopie disincarnate verso il futuro».

Nel Motu proprio il Papa si limita a dare alcune indicazioni di massima per la celebrazione della domenica dedicata alle Sacre scritture: «Sarà importante – scrive – che nella celebrazione eucaristica si possa intronizzare il testo sacro, così da rendere evidente all’assemblea il valore normativo che la Parola di Dio possiede. In questa domenica, in modo particolare, sarà utile evidenziare la sua proclamazione e adattare l’omelia per mettere in risalto il servizio che si rende alla Parola del Signore. I Vescovi potranno in questa Domenica celebrare il rito del Lettorato o affidare un ministero simile, per richiamare l’importanza della proclamazione della Parola di Dio nella liturgia. È fondamentale, infatti, che non venga meno ogni sforzo – rimarca il Papa – perché si preparino alcuni fedeli ad essere veri annunciatori della Parola con una preparazione adeguata, così come avviene in maniera ormai usuale per gli accoliti o i ministri straordinari della Comunione. Alla stessa stregua, i parroci potranno trovare le forme per la consegna della Bibbia, o di un suo libro, a tutta l’assemblea in modo da far emergere l’importanza di continuare nella vita quotidiana la lettura, l’approfondimento e la preghiera con la Sacra Scrittura, con un particolare riferimento alla lectio divina».

Ai preti, il Pontefice ricorda che è necessario che «si dedichi il tempo opportuno per la preparazione dell’omelia. Non si può improvvisare il commento alle letture sacre. A noi predicatori è richiesto, piuttosto, l’impegno a non dilungarci oltre misura con omelie saccenti o argomenti estranei. Far entrare in profondità nella Parola di Dio, con un linguaggio semplice e adatto a chi ascolta, permette al sacerdote di far scoprire anche la “bellezza delle immagini che il Signore utilizzava per stimolare la pratica del bene” (ibid.)». Ed «è bene che anche i catechisti, per il ministero che rivestono di aiutare a crescere nella fede, sentano l’urgenza di rinnovarsi attraverso la familiarità e lo studio delle Sacre Scritture, che consentano loro di favorire un vero dialogo tra quanti li ascoltano e la Parola di Dio».

Di certo, puntualizza Papa Bergoglio, «il giorno dedicato alla Bibbia vuole essere non “una volta all’anno”, ma una volta per tutto l’anno, perché abbiamo urgente necessità di diventare familiari e intimi della Sacra Scrittura e del Risorto, che non cessa di spezzare la Parola e il Pane nella comunità dei credenti. Per questo abbiamo bisogno di entrare in confidenza costante con la Sacra Scrittura, altrimenti il cuore resta freddo e gli occhi rimangono chiusi, colpiti come siamo da innumerevoli forme di cecità».

Fonte

Amalia 52
00venerdì 11 ottobre 2019 21:27


«La Bibbia è il libro più diffuso ma è anche forse quello più carico di polvere perché non è tenuto tra le nostre mani. Il Papa con questa Lettera ci invita a tenere tra le mani quotidianamente per quanto è possibile la Parola di Dio per farla diventare la nostra preghiera».


E nello stesso tempo si contraddice riservando una domenica per la lettura della Bibbia.


Papa Francesco ha deciso di dedicare la terza domenica del Tempo alle Sacre Scritture, «il libro del popolo del Signore», affinché, sulla scia del Concilio Vaticano II, cresca sempre più tra i fedeli la «religiosa e assidua familiarità» con la Bibbia,



A differenza di cio' che è scritto in Giosuè 1:8

(Giosuè 1:8) Questo libro della Legge non si deve allontanare dalla tua bocca, e lo devi leggere sottovoce giorno e notte, per osservare scrupolosamente tutto ciò che c’è scritto; allora riuscirai nella vita e agirai con saggezza.
I-gua
00sabato 12 ottobre 2019 13:18
Cara Amalia

Non dovremmo meravigliarcene né stupirci troppo, mettendoci nei panni del povero Bergoglio, che deve trovare i compromessi e fare salti mortali per tentare di salvare il Capro che serve, e i cavoli della sua grande chiesa, del suo impero.

Non è possibile che il cattolicesimo si distingua oggi come unica chiesa della cristianità a non appellarsi, anche solo di facciata, al Libro... con tutte quelle nominazioni e denominazioni che hanno ripreso la Bibbia, almeno a parole.

Quindi qualche cosa deve pur dire, ogni tanto qualche riferimento scritturale lo deve dare, ma nei tempi e modalità ben ponderati, e sopratutto piccoli pezzettini sparsi, in modo che possa comunque lui fornire da bere l’interpretazione che gli conviene. Ma poi, non ogni giorno: solo in determinate occasioni, delle situazioni controllate, occasioni come la terza domenica del Tempo, per esempio.

Mettiti nei suoi panni, se Bergoglio incoraggiasse la lettura individuale e quotidiana delLa Parola di Dio, e l’intendimento venisse dallo spirito...


allora la gente verrebbe illuminata dalLa Parola e si accorgerebbe che questa Chiesa che lo vede ai vertici non rispetta La Parola di Dio né per quanto concerne insegnamenti e dottrine, né per quanto concerne le pratiche. Serve un dio che non corrisponde a YHWH YAHUAH GEOVA, l’Antico di Giorni, il Creatore Alpha&Omega, ma corrisponde all’Arcinemico, per insegnamenti e pratiche.

Si verrebbe a creare una situazione un po’ scomoda, vero?

Le catene che tengono relegati all’impero di Babilonia sarebbero spezzate, e la gente incomincerebbe ad intendere le profezie e a comprendere il Sacro Segreto custodito in Cristo
I-gua
00sabato 12 ottobre 2019 14:36
Paolo:

9E questo è ciò per cui continuo a pregare, che il vostro amore abbondi sempre più di conoscenza accurata e pieno discernimento,

Amalia 52
00sabato 12 ottobre 2019 15:33

Il Pontefice latino-americano sottolinea, ancora, che «chi si nutre ogni giorno della Parola di Dio si fa, come Gesù, contemporaneo delle persone che incontra; non è tentato di cadere in nostalgie sterili per il passato, né in utopie disincarnate verso il futuro»



Quindi incoraggia a leggere la Bibbia ogni giorno.E nello stesso tempo riserva ogni terza domenica per leggerla al popolo.
(SimonLeBon)
00sabato 12 ottobre 2019 16:02
Re:
Amalia 52, 11/10/2019 21:19:


Nel Motu proprio “Aperuit illis”, il Pontefice spiega che le Sacre Scritture non vanno relegate «ad alcuni circoli o a gruppi prescelti» né interpretate in modo «fondamentalista» ...




Fa bene a farlo e a dire queste cose.
Spero che qualcuno del suo "popolo sterminato" lo ascolti!
Voi proviamo a dirlo ormai da un secolo!

Simon
Giandujotta.50
00sabato 12 ottobre 2019 16:03
Sarei proprio curiosa di sapere cosa leggerà
se seguirà ordine cronologico o per argomenti
o forse sceglierà gli scrittori...
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