Perché con il sangue la cosa è diversa?

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erevnitis
00martedì 20 giugno 2017 14:18
In relazione al sangue perché non si potrebbe adottare gli stessi criteri della scomunica? Riguardo alla scomunica la bibbia dice "non salutare, non frequentare, non mangiare". La sacra scrittura è specifica , intanto si tiene conto di altri princìpi e quindi in alcune circostanze se i figli sono minorenni oppure se si tratta di un coniuge o il rapporto che si potrebbe avere con un datore di lavoro la grammatica biblica va usata e si cerca di tenere conto di tutti i princìpi implicati.

Qualcuno potrebbe dire , ma con il sangue Dio è stato specifico e non andiamo oltre!!!!

Allora in questo caso non si dovrebbe avere la stessa prassi con le raccomandazioni che ci dà la bibbia sul rapporto con gli scomunicati non andando cio che è scritto?

Riguardo al sangue perché la situazione è diversa?
barnabino
10martedì 20 giugno 2017 14:30
Non sono sicuro di aver capito che cosa chiedi. Cosa intendi quando dici di non andare oltre ciò che è scritto con il sangue?

Shalom [SM=g2037509]
erevnitis
00martedì 20 giugno 2017 15:11
Caro barnabino

Nel precedente 3D si era più volte specificato che Dio riguardo all'uso del sangue era stato molto preciso.

Il sangue si usava solo per i sacrifici animali e quindi non occorreva usarlo in altre circostanze (non andare oltre cio che è scritto, forse il versetto non è appropriato).

La stessa situazione potrebbe avvenire per la scomunica, si potrebbe avere lo stesso discorso, dire che Dio è stato molto preciso sui comportamenti che si deve avere con i disassociati, non mangiare, non salutare, non frequentare...

Mentre sappiamo che in alcune circostanze ci sono altri princìpi da tenere conto.

Non si potrebbe usare la stessa logica con l'uso del sangue?





barnabino
00martedì 20 giugno 2017 15:24
Si, infatti, mi pare che se ne tenga conto, per esempio sulla questione delle frazioni.

Shalom
erevnitis
00martedì 20 giugno 2017 15:32
Re:
barnabino, 20/06/2017 15:24:

Si, infatti, mi pare che se ne tenga conto, per esempio sulla questione delle frazioni.

Shalom



Sulla questione delle frazioni, la bibbia non è specifica, si tratta di una zona griggia e quindi ognuno valuta personalmente.

Mentre nel caso del sangue la bibbia è specifica esattamente come si è specifici sui comportamenti che si debba avere con gli scomunicati.

Mentre nel primo caso non si va oltre mentre nel secondo si tiene conto di altri princìpi.




barnabino
00martedì 20 giugno 2017 16:48

Mentre nel primo caso non si va oltre mentre nel secondo si tiene conto di altri princìpi



La scomunica è solo solo una forma di disciplina non un principio assoluto, di fatto chi parla con un disassociato non commette di per sé un peccato, mentre la santità del sangue è un principio fondamentale, come le fornicazione o altro. Non ci sono principi che possano ad esempio giustificare l'adulterio, e se ci sono attenuanti queste non giustificano il peccato.

Shalom
dom@
00martedì 20 giugno 2017 17:07
Re: Re:
erevnitis, 6/20/2017 3:32 PM:



Sulla questione delle frazioni, la bibbia non è specifica, si tratta di una zona griggia e quindi ognuno valuta personalmente.

Mentre nel caso del sangue la bibbia è specifica esattamente come si è specifici sui comportamenti che si debba avere con gli scomunicati.

Mentre nel primo caso non si va oltre mentre nel secondo si tiene conto di altri princìpi.







Le frazzioni non garantisce Che non c'e' una malattie in quella frazzione. Ne SE Geova approval di quella frazzione.
[SM=g7422]

erevnitis
00martedì 20 giugno 2017 17:17
Re:
barnabino, 20/06/2017 16:48:


Mentre nel primo caso non si va oltre mentre nel secondo si tiene conto di altri princìpi



La scomunica è solo solo una forma di disciplina non un principio assoluto, di fatto chi parla con un disassociato non commette di per sé un peccato, mentre la santità del sangue è un principio fondamentale, come le fornicazione o altro. Non ci sono principi che possano ad esempio giustificare l'adulterio, e se ci sono attenuanti queste non giustificano il peccato.

Shalom



Ottima considerazione, tuttavia nell'ultimo 3D si era insistito che il principio superiore era quello dell'ubbidienza a Dio?







barnabino
00martedì 20 giugno 2017 17:43
Nel caso della scomunica non vi è un "comando" ma vi è solo un principio, che è quello della disciplina per chi commette un peccato grave e non si pente, ma le modalità di per sé non sono un "comando" divino ma tutt'al più una disposizione per arrivare a quella disciplina. Se tu parli con un disassociato commetti un peccato? Di fatto no, perché parlare di per sé non è un peccato e non c'è una diretta violazione di un principio in quell'azione, che resta certo disordinata e negativa, ma non è un peccato a meno che non diventi un'aperta trascuratezza verso il principio di disciplinare chi pecca, ignorandola di proposito, il peccato però sarebbe una condotta dissoluta, una presa di posizione contro l'autorità divina. Viceversa se commettessi adultero ci sarebbe una violazione diretta di un "comando" biblico.

Certo, anche nel caso della scomunica se noti il corpo direttivo avrebbe la tendenza a essere il più rigido possibile, ma resta una decisione personale perché in quel caso ci sono più principi che si incontrano e si devono valutare, soprattutto quando un principio incontra un comando chiaramente il secondo prevale.

Shalom
Aquila-58
00martedì 20 giugno 2017 18:06
Re:
erevnitis, 20/06/2017 14.18:

In relazione al sangue perché non si potrebbe adottare gli stessi criteri della scomunica? Riguardo alla scomunica la bibbia dice "non salutare, non frequentare, non mangiare". La sacra scrittura è specifica , intanto si tiene conto di altri princìpi e quindi in alcune circostanze se i figli sono minorenni oppure se si tratta di un coniuge o il rapporto che si potrebbe avere con un datore di lavoro la grammatica biblica va usata e si cerca di tenere conto di tutti i princìpi implicati.

Qualcuno potrebbe dire , ma con il sangue Dio è stato specifico e non andiamo oltre!!!!

Allora in questo caso non si dovrebbe avere la stessa prassi con le raccomandazioni che ci dà la bibbia sul rapporto con gli scomunicati non andando cio che è scritto?

Riguardo al sangue perché la situazione è diversa?




è stato già detto.
Riguardo al sangue, ne è implicata la santità, mentre la disassociazione è una forma di amorevole (e dura, nel contempo) disciplina divina.
Insomma, i due contesti sono differenti

monseppe2
00martedì 20 giugno 2017 18:14
Re: Re:

erevnitis, 20/06/2017 15.32:



Sulla questione delle frazioni, la bibbia non è specifica, si tratta di una zona griggia e quindi ognuno valuta personalmente.

Mentre nel caso del sangue la bibbia è specifica esattamente come si è specifici sui comportamenti che si debba avere con gli scomunicati.

Mentre nel primo caso non si va oltre mentre nel secondo si tiene conto di altri princìpi.




Il "disassociare" più che un atto "ufficiale" è un atto comportamentale verso un individuo il quale, per la sua specificacondotta, non è più da considerare una buona compagnia, o persona da poter frequentare, senza che sia messa in pericolo pure la propria condizione spirituale.

Il principio da applicare è il seguente:

(1 Corinti 5:11) ...Ma ora vi scrivo di cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo.

L'annuncio che sia fatto è solo per mettere a conoscenza che non ne fosse al corrente, che la persona in oggetto, non sta più seguendo i principi biblici che un buon cristiano deve salvaguardare.

Associare "direttamente" al principio sopra riferito il seguente:

(Atti 15:28, 29) ...Poiché allo spirito santo e a noi è parso bene di non aggiungervi nessun altro peso, eccetto queste cose necessarie: 29 che vi asteniate dalle cose sacrificate agli idoli e dal sangue e da ciò che è strangolato e dalla fornicazione. Se vi asterrete attentamente da queste cose, prospererete. State sani!

E' puramente arbitrario.

Nel primo caso si riferisce il concetto di "apologia o di reiterazione di un errore, peccato o condotta non cristiana.

Nel secondo caso, è un comando "specifico ma personale" dato alla persona come tale..
E' serio, essendo equiparato alla fornicazione e all'idolatria.

Chi si trova di fronte a una tale gravosa circostanza, (di una "assolutamente necessaria trasfusione, pena certamente la propria morte"), deve prendere gravose decisioni che sono assolutamente "personali".

A circostanze come queste, non si può "associare" come disposizione "conseguente" il principio di primo Corinti, in quanto sarebbe andare oltre le scritture.

Ci sono poi circostanze molto variabili che dovrebbero essere valutate caso per caso.

Quando, invece, ci fosse associata a tale violazione (che ripeto, è questione "personale"), azione di "apologia", o di cercare di convincere altri (fratelli), per giustificare se stessi o per altri motivi, la situazione cambierebbe e gli anziani dovranno valutare una tale "condotta" o modo di agire" della persona.

La "vita" è "personale" ed è fra le cose della massima importanza. Solo chi si trova di fronte a tali difficili situazioni può e deve fare le sue scelte fra i principi di santità della vita e il reale rischio di perdere la fisica "sua" vita.

Ritengo importante che siano considerati questi aspetti, in merito a questa delicata questione.

monseppe2
erevnitis
00martedì 20 giugno 2017 19:03
Re:
Caro barnabino


Nel caso della scomunica non vi è un "comando" ma vi è solo un principio, che è quello della disciplina per chi commette un peccato grave e non si pente, ma le modalità di per sé non sono un "comando" divino ma tutt'al più una disposizione per arrivare a quella disciplina.



Vorresti dire che non parlare, non salutare, non frequentare e togliere l'uomo malvagio tra voi sono solo modalità? Nella maniera che vengono formulati li avrei definiti comandi per rispettare un principio, quello della disciplina.



Se tu parli con un disassociato commetti un peccato? Di fatto no, perché parlare di per sé non è un peccato e non c'è una diretta violazione di un principio in quell'azione, che resta certo disordinata e negativa,



Avrei detto si è peccato ma solo se non ci sono altri princìpi sovrapposti.


ma non è un peccato a meno che non diventi un'aperta trascuratezza verso il principio di disciplinare chi pecca, ignorandola di proposito, il peccato però sarebbe una condotta dissoluta, una presa di posizione contro l'autorità divina.



OK



Viceversa se commettessi adultero ci sarebbe una violazione diretta di un "comando" biblico.



infatti


Certo, anche nel caso della scomunica se noti il corpo direttivo avrebbe la tendenza a essere il più rigido possibile, ma resta una decisione personale perché in quel caso ci sono più principi che si incontrano e si devono valutare,



Concordo


soprattutto quando un principio incontra un comando chiaramente il secondo prevale.



Questo vorrebbe dire che per mancanza di una trasfusione la mia vita potrebbe essere in pericolo (quindi principio della sacralità della vita), il cristiano si astiene per rispettare il comando sul sangue?




barnabino
00martedì 20 giugno 2017 19:21
Caro Verderame,


Vorresti dire che non parlare, non salutare, non frequentare e togliere l'uomo malvagio tra voi sono solo modalità? Nella maniera che vengono formulati li avrei definiti comandi per rispettare un principio, quello della disciplina



Direi di si, sono disposizioni relativa all'organizzazione e non principi universali come quelli rappresentati dai comandi biblici, che regolano comunque queste disposizione in quanto superiori ed eterni.


Avrei detto si è peccato ma solo se non ci sono altri princìpi sovrapposti.



Non esiste peccato di saluto di scomunicato, tutt'al più si può incorrere in condotta dissoluta, ovvero il peccato è il disprezzo dell'autorità che ha scomunicato il disassociato, non l'atto in sé di salutare.


Questo vorrebbe dire che per mancanza di una trasfusione la mia vita potrebbe essere in pericolo (quindi principio della sacralità della vita), il cristiano si astiene per rispettare il comando sul sangue?



Il sangue rappresenta la santità della vita come valore assoluto, eterno, non quella di valore mondano, temporaneo che è la vita terrena. Tra conservare la vita terrena e quella eterna prevale il principio di ritenere santa la seconda, altrimenti saremmo giustificati a trasgredire un comando di ogni ogni volta che è in gioco la vita terrena.

Shalom
erevnitis
00martedì 20 giugno 2017 21:21
Re:
Caro barnabino


che resta certo disordinata e negativa, ma non è un peccato a meno che non diventi un'aperta trascuratezza verso il principio di disciplinare chi pecca, ignorandola di proposito,



il saluto resta disordinato o negativo anche se vi sono più principi che si incontrano?



soprattutto quando un principio incontra un comando chiaramente il secondo prevale.



Potresti farmi un esempio? non necessariamente con la scomunica.






barnabino
00martedì 20 giugno 2017 21:48

il saluto resta disordinato o negativo anche se vi sono più principi che si incontrano?



dipende appunto dalle circostanze


Potresti farmi un esempio? non necessariamente con la scomunica



Per esempio sposarsi solo nel Signore.

Shalom
erevnitis
00martedì 20 giugno 2017 22:10
Re:



Per esempio sposarsi solo nel Signore.



Non capisco perché tante pubblicazioni ne parlano come un consiglio e tante come un comando?

Riguardo al principio , uno potrebbe essere "quale partecipazione ha la luce con le tenebre".

Quindi il consiglio/comando prevale sul principio.




barnabino
00martedì 20 giugno 2017 22:24

Non capisco perché tante pubblicazioni ne parlano come un consiglio e tante come un comando?

Riguardo al principio , uno potrebbe essere "quale partecipazione ha la luce con le tenebre".

Quindi il consiglio/comando prevale sul principio



Direi che potrebbe diventare un tuo personale oggetto di studio...

Shalom
erevnitis
00mercoledì 21 giugno 2017 15:03
Re:
Caro barnabino


il corpo direttivo avrebbe la tendenza a essere il più rigido possibile, ma resta una decisione personale perché in quel caso ci sono più principi che si incontrano e si devono valutare,




Pur sapendo che vi sono più principi che si incontrano e che resta dopo tutto una decisione personale del rapporto che si deve avere con alcuni disassociati (forse i familiari), per quale motivo il corpo direttivo ha la tendenza ad essere il più rigido possibile?




Ritornando al tema del 3D, ti avevo posto la domanda "In relazione al sangue perché non si potrebbe adottare gli stessi criteri della scomunica?"

Si è chiarito molto bene che alcuni comportamenti da manifestare non erano dei comandi veri e propri ma solo delle modalità o disposizioni per rispettare un principio (quello della disciplina). Non si può parlare di peccati tranne se esiste in questi comportamenti un aperta trascuratezza verso il principio disciplinare.

Però si potrebbe rifare la domanda con dei principi veri e propri. Stando al discorso proposto ho letto in un 3D, fratelli che si trovano nell'indigenza in determinati luoghi, pagando in un modo ragionevole le loro tasse tuttavia non pagandole del tutto per poter dare a mangiare la propria famiglia.

Non si tratta in questo caso di un principio fondamentale? Non si potrebbe usare gli stessi criteri in relazione al sangue in caso di necessità esattamente come ci possono essere delle necessità in famiglia?



barnabino
10mercoledì 21 giugno 2017 15:36
Caro Erevtins,


Non si tratta in questo caso di un principio fondamentale? Non si potrebbe usare gli stessi criteri in relazione al sangue in caso di necessità esattamente come ci possono essere delle necessità in famiglia?



Non mi risulta che ci sia una dispensa per chi ruba in caso di necessità, il peccato che io sappia resta. La necessità non elimina il peccato. Altrimenti con la necessità potremmo giustificare che una persona indigente sia un ladro, che chi è in una situazione difficile ne esca dicendo delle menzogne, ecc... se una persona ruba anche per necessità deve comunque risponderne alla congregazione e a Dio, nonché alla persona a cui ha creato un danno.

Shalom
erevnitis
00mercoledì 21 giugno 2017 19:23
Grazie [SM=g28002]
erevnitis
00sabato 15 febbraio 2020 11:37
Re:
Caro barnabino


soprattutto quando un principio incontra un comando chiaramente il secondo prevale.



Per quale motivo prevale il comando dato che i comandi scaturiscono dai principi?
Dovrebbe essere lui la sorgente!!!




barnabino
00sabato 15 febbraio 2020 13:20
Perché il comando è più specifico, specifica che all'interno di quel principio generale una condotta ben precisa è accettabile o meno.

Shalom
erevnitis
00sabato 15 febbraio 2020 13:50
Quindi un comando deve necessariamente rispettare il principio di cui e scaturito?
barnabino
00sabato 15 febbraio 2020 13:56
Si, ovviamente comando e principio non sono in contrasti tra loro, il comando rappresenta un'applicazione specifica del principio.

Shalom
erevnitis
00sabato 15 febbraio 2020 14:02
Si ma mi sembra che ci siano tanti esempi che non sono più coerenti in questo caso!!!

Ma se il comando dice di "astenersi dal sangue" questo è il comando. In caso di estrema necessità in cui c'è estremo bisogno di sangue non si viene a mancare sul principio della sacralità della vita se preferisco morire?
erevnitis
00sabato 15 febbraio 2020 14:03
Preferivo dire che il comando prevale sul principio anche se sono in contrasto!!!
barnabino
00sabato 15 febbraio 2020 14:07
Santità di quale vita? Gesù dice che chi perde la vita la troverà e viceversa, dunque se la vita è quella eterna da Dio non c'è contrasto.

Shalom
erevnitis
00sabato 15 febbraio 2020 14:10
Se non c'era nessun comando sul sangue ma solo principi uno sulla sacralità del sangue e l'altro sulla sacralità della vita, si sceglie logicamente quello della vita e non del suo simbolo!!!

Ho sempre detto che dato che c'è il comando si preferisce rispettare il comando e venire meno al principio!!!
erevnitis
00sabato 15 febbraio 2020 14:12
Re:
barnabino, 15/02/2020 14:07:

Santità di quale vita? Gesù dice che chi perde la vita la troverà e viceversa, dunque se la vita è quella eterna da Dio non c'è contrasto.

Shalom



Ma anche quella terrena è sacra dato che non fumiamo e non facciamo cose che la mettono in pericolo!!!


erevnitis
00sabato 15 febbraio 2020 14:16
Quindi sarebbe la stessa cosa per il furto se io sto per morire di fame, Geova dice di non rubare do prevalenza al comando e rispetto il principio non della vita quella che abbiamo ma quella futura?
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