Prestare o prestare [senza interesse]?

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barnabino
00sabato 13 marzo 2010 00:49
Leggo che un altro dabbene accuserebbe la TNM di aver corrotto (nientepopodimeno) il testo delle Scritture traducendo Luca 6:33-35 e Matteo 5:42 con "prestare" ma aggiungendo tra parentesi "senza interesse". Questa aggiunta sembra scandalizzare qualcuno, che arriva a citare Giovanni che nell'Apocalisse 22:18 dice: "A chi vi aggiungerà(al testo biblico) qualche cosa, Dio gli farà cadere addosso i flagelli descritti in questo libro; e chi toglierà qualche parola".

Ora, premesso che il nostro critico sembra ignorare che tutte le traduzioni (parentesi o no) aggiungono parole per specificare meglio il senso della parola nella lingua d'arrivo, ma è interessante sapere perché la TNM qui specifica "senza interesse".

In quei passi, infatti, è usata il verbo greco daneizw che significa appunto prestare come in una trasazione commerciale contrapposto al suo sinonimo kichremi che invece significa prestare come un atto amichevole. La TNM dunque, lungi dall'aggiungere qualcosa al testo, specifica che il termine greco usato riguarda non il chiedere un prestito a titolo amichevole, ma è un termine tecnico per uno scambio commerciale. Cito il DENT: "Qui non si tratta della pratica del prestito ad interesse, ma ci si riferisce al dare in prestito come un modo di agire che richieda che attende una contropartita uguale o maggiore" che è esattamente il senso reso dalla TNM.

Ancora una volta, i critici della TNM si dimostrano di essere poco attenti, e mossi solo da malafede associata all'ignoranza delle lingue originali.

Shalom

Esperidia
00sabato 13 marzo 2010 07:24
Molto interessante!
Grazie per la delucidazione.

So che esco un po' dal seminato, ma in questi giorni in cui si parla tanto di banche islamiche (e delle leggi coraniche che le avrebbero preservate), volevo chiedervi se biblicamente è concesso il prestito ad interesse.
Amalia 52
00sabato 13 marzo 2010 09:22
Re:
Esperidia, 13.03.2010 07:24:

Molto interessante!
Grazie per la delucidazione.

So che esco un po' dal seminato, ma in questi giorni in cui si parla tanto di banche islamiche (e delle leggi coraniche che le avrebbero preservate), volevo chiedervi se biblicamente è concesso il prestito ad interesse.



Princìpi di cui tener conto
La Bibbia non è una guida finanziaria. Non tratta tutti i particolari relativi ai prestiti. Sta alle parti in causa risolvere questioni quali se esigere un interesse o meno e di quale entità. La Bibbia, tuttavia, provvede princìpi chiari e amorevoli che dovrebbero determinare l’atteggiamento e il comportamento di chi chiede o fa un prestito.
Per esempio,sotto la legge c'era questo comando che si legge in Levitico25:35-37 (Era sempre sbagliato che gli israeliti chiedessero un interesse quando facevano prestiti? Se il denaro veniva prestato per motivi d’affari, si poteva chiedere un interesse. La Legge, comunque, proibiva di chiedere un interesse ai poveri. Era sbagliato approfittare delle difficoltà economiche di chi era nell’indigenza. — Esodo 22:25.
Percio' anche oggi,bisogna valutare la ragione per cui qualcuno ci chiede un prestito..Se è per affari,non solo puoi richiedere gli interessi,ma è consigliabile mettere tutto per iscritto...

La Tg 15/5/72 dà questi preziosi consigli

Comunque, se è necessario ottenere un prestito
e un fratello può permettersi di prestare del denaro, si dovrebbe stipulare un accordo scritto che indichi l’ammontare prestato, il tasso d’interesse, se c’è, e il modo e il tempo in cui il prestito sarà restituito.
Questo si fa forse perché non abbiamo fiducia nei nostri soci cristiani, nei nostri fratelli? No. Si fa a causa dell’imperfezione. Le parole dette possono essere fraintese e si può dimenticare. Malintesi e risentimenti possono nascere e quindi provocare anche dissensi che influiscano sulla congregazione. Geova Dio riconosce la nostra imperfezione e sa che cosa può derivarne. Il salmista dice: “Poiché egli stesso conosce bene come siamo formati, ricordando che siamo polvere”. — Sal. 103:14.
Per questa medesima ragione l’apostolo Paolo fece in modo che il denaro contribuito dalle congregazioni per aiutare gli oppressi cristiani di Gerusalemme fosse maneggiato da più di una persona, così che non nascesse alcun malinteso e non sorgessero sospetti di nessun genere. In questa occasione Paolo spiegò: “Così evitiamo che alcun uomo trovi da ridire su di noi riguardo a questa liberale contribuzione da amministrarsi da noi. Poiché ‘facciamo onesta provvisione non solo dinanzi a Geova, ma anche dinanzi agli uomini’”. — 2 Cor. 8:16-21.
Per queste ragioni vale lo stesso principio rispetto ai preventivi o ai contratti per lavoro da fare, dove è richiesto un pagamento. Certo, i cristiani si fanno tra loro molte gentilezze oltre a farle ad altri e si fanno molti doni senza nessun pensiero di restituzione o contraccambio. (Luca 6:31-36; Gal. 6:10) Ma se si tratta di un affare commerciale, si dovrebbero mettere le condizioni per iscritto, e ciascun interessato dovrebbe riceverne una copia. La Bibbia sostiene tale pratica. Fra gli Israeliti i documenti commerciali scritti erano comuni, e questa pratica era approvata da Dio. Egli comandò a Geremia di scrivere un atto quando acquistò un certo pezzo di terra. — Ger. 32:8-14.
In quanto a chi fa il prestito, dovrebbe considerare seriamente la cosa prima di prestare denaro a un’altra persona. Se un fratello o una sorella è veramente nel bisogno, egli potrebbe benissimo desiderare di rendersi utile con un dono volontario, o facendo un prestito senza interesse. (Eso. 22:25) In realtà, avrebbe l’obbligo di aiutare se ne fosse in grado, e Geova lo benedirebbe per la sua amorevole benignità. — Giac. 2:14-16; Prov. 28:27.
D’altra parte, se uno chiede un prestito per usarlo negli affari, la persona che deve fare il prestito dovrebbe considerare se può permettersi di fare il prestito, sì, anche di perdere il denaro se avverse circostanze mettessero chi ha ricevuto il prestito nell’impossibilità di ripagare. Inoltre, chi fa il prestito dovrebbe ricordare che essendo troppo pronto a prestare denaro può incoraggiare chi riceve il prestito a seguire una condotta poco saggia, particolarmente se chi prende a prestito non ha nessuna garanzia, o è già indebitato. E facendo un prestito a una persona trascurata negli affari o lenta a pagare si può farle più male che bene, in senso spirituale.

Esperidia
00sabato 13 marzo 2010 10:00
Grazie Amalia.
La WT che hai citato commentava in particolare 2 passi importanti relativi al prestito ad interesse.

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