Poi fa dietrofront: "Era una metafora" (?)
Destano scalpore le estreme dichiarazioni di guerra contro gli omosessuali di un prete ortodosso bulgaro che
consiglia ai fedeli di prendere a sassate gli omosessuali. Il prete si è poi corretto, affermando che ci son stati dei malintesi in quanto le sassate erano solo una "metafora". Di sicuro però una lapidazione, anche se metaforica, deve far molto male perché non è certo una dichiarazione d'amore. E pensare che anche nei Vangeli c'è scritto di scagliare la prima pietra solo se si è senza peccato almeno, ma purtroppo a questo prete è proprio mancata la lungimiranza necessaria almeno per aggiornarsi al Nuovo Testamento.
Ecco le dichiarazioni relative al parziale marcia indietro del prete: “Non dovevano prendermi alla lettera, era una metafora". Un monito che però conferma che i gay sono dei peccatori. Già all’inizio di giugno il sacerdote Evgeni Jana Kiev, della provincia di Sliven, invitava i cristiani a resistere all’omosessualità:
“Bisogna lottare contro il comportamento immorale e i sostenitori della parata gay dovrebbero essere affondati in mare”. Secondo il prete infatti i gay sono una sorta di tentazione, ovvero persone che cercano di convincere tutti gli altri a diventare omosessuali, un po' come fanno i membri di molte religioni nei confronti di chi non ha la stessa fede, stesso livello di pericolosità potremmo dire.
Subito criticate da alcuni attivisti del CSD le osservazioni del prete esortando la Chiesa a prendere le distanze dalla violenza. Il vescovo di Sliven ha così risposto:”Intendevo dire solo che l’omosessualità è peccato e viola la famiglia”. E' risaputo che tutti i gay non fanno altro che cercare di rovinare le famiglie, questo la Chiesa non fa che ripeterlo all'infinito, con la speranze che prima o poi ci credano tutti.
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