L'ex fidanzato scopre la menzogna e lo segnala alla Curia
MASSA. Per l’ex fidanzato era un magistrato , facoltoso, spendaccione dedito con lui a serate napoletane molto allegre a basse di sesso e cocaina. Poi la scoperta casuale: non era un magistrato ma un prete ora in servizio nella diocesi di Massa Carrara Pontremoli. E così il giovane decide – per motivi ancora non chiari – di segnalare la vicenda, con alcune mail alla Curia di Massa Carrara e al giornale La Nazione.
La Curia ha subito avviato una inchiesta interna e chiamerà il prete ad un confronto (in questi giorni pare fuori sede). Inoltre le mail sono firmate con nome e cognome e quindi c’è anche la possibilità di fare verifiche anche sul mittente che ha firmato, a suo dire, proprio per dimostrare di non essere un mitomane.
Perché la denuncia del trentaquattrenne napoletano? Perché ha il sospetto che a finanziare la bella vita del prete (alberghi a cinque stelle, ristoranti di lusso, droga) siano i fedeli con le proprie offerte. Una accusa su un tappeto di accuse, ovviamente partendo dai fatti personali: l’uomo dice di aver avuto rapporti sessuali con il prete nel 2013 e nel 2015.
Secondo l’uomo il prete ostentava grandi disponibilità finanziarie e lui credeva che fosse un magistrato. Fino quando, recentemente, non è stato di nuovo contattato da lui per dire di essere disposto a darsi da fare per trovargli un lavoro. In cambio gli chiedeva di essere carino con lui.
Facendo una verifica sul numero telefonico, l’uomo riferisce di aver scoperto che faceva capo ad una parrocchia della provincia di Massa Carrara e a quelpunto ha deciso di informare direttamente la Curia di quanto era accaduto con dovizia di particolari: compresi foto e video.
La Curia ha preso la questione di petto: il prete è stato convocato e ed è probabile che intanto verrà sospeso precauzionalmente dal servizio di atteso di approfondire la questione.
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