RESTI DEGLI INSEGUITORI DI MOSÈ
IN FONDO AL MAR ROSSO?
L’archeologo dilettante britannico Peter Elmer ha recentemente comunicato di avere individuato nei fondali del Mar Rosso, nel corso di una prospezione subacquea, la ruota di un caratteristico carro da guerra egizio di oltre 3.000 anni fa ricoperta da concrezioni coralline. Pur con una certa cautela, il ricercatore inglese ha subito parlato di possibili "resti" della colonna dei carri da guerra dell’armata inviata dal Faraone d’Egitto all’inseguimento dei fuggiaschi ebrei guidati da Mosè nell’Esodo verso la Terra Promessa, tragicamente travolta dalle acque marine prima miracolosamente apertesi e poi improvvisamente richiusesi sugli inseguitori del popolo d’Israele. Va ricordato che già negli anni Settanta un altro ricercatore, Ron Wyatt, aveva dichiarato di avere individuato in fondo al Mar Rosso una ruota ad otto raggi di non facile recupero, che - in base alla sua precisa descrizione - Nasif Mohammed Hassan e così pure la vedova di Wyatt, Mary Nell, ritengono la parte aurea del cerchione di un tipico carro da battaglia egizio risalente al periodo della XVIII Dinastia. Quest’ultima scoperta indicherebbe di conseguenza che la narrazione biblica sarebbe storicamente ben più corretta ed accurata di quanto non potesse supporsi.
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