Religione Indù, politeismo o monoteismo

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Giullare108
00sabato 25 giugno 2011 06:46
L’induismo viene definita una religione politeista. Non è esattamente così. Gli antichi testi della letteratura vedica attestano il contrario.

Vi è un unico Dio creatore del tutto. Tutti gli esseri nascono da Lui. Anche i DEVAS, termine che nelle lingue moderne viene tradotto con Dei. Se i DEVAS hanno origine da un unico essere non possono essere Dio.

L’unico che merita l’appellativo di Dio, è questo UNO, questo PRIMO che ha creato tutto e tutti.

Quanto segue è un’estrapolazione da una mia traduzione del Mahabharata:

MAHABHARATA, ADI PARVA SEZIONE 1
L’inesausto germe è l’UNICA origine di tutti gli esseri viventi (…) Noi affermiamo che questo è la vera luce, l’ETERNO UNO, il meraviglioso e inconcepibile ESSERE, presente in ogni luogo, l’invisibile e sottile causa dell’esistenza e della non esistenza (…) da lui venne alla luce il padre di tutti, il primo patriarca, seguito da Suraguru e Stanu. Poi apparvero altri ventuno patriarchi, fra i quali: Manu, Vasista e Paramesti, seguiti dai dieci Pracietas tra cui, Dacsa e i suoi sette figli (…) Quindi si manifestarono l’acqua, i firmamenti, la terra, l’aria, il cielo e i punti dei firmamenti, con le stagioni, gli anni, i mesi, le quindicine (Luna crescente e Luna calante) chiamate Pacsas, con i giorni e le notti nella giusta successione. Così ogni cosa conosciuta all’umanità fu manifesta”.

Quindi perché si dice che l’Induismo sia politeista? In genere sono gli scrittori occidentali a dare questa definizione. Magari sviati da un santone, o più semplicemente per dire che la loro religione è migliore perchè monoteista.

In realtà tratta di “devoti” a questo o quel DEVA. Un po’ come nel cattolicesimo, dove vi sono devoti a vari santi, ma che non sono mai elevati al rango di Dio.

I DEVAS non sono esattamente l’equivalente di santi (nel senso cattolico), ma hanno più o meno lo stesso compito. Sono i protettori di qualcosa. Vengono pregati per ottenere intercezioni e prevenire disgrazie.

In realtà secondo le scritture (VEDA) sono creature più simili agli angeli. Uno dei loro compiti è quello di annunciare, quindi messaggeri.

Per esempio, nella storia della nascita di Krishna, un DEVA annuncia alla madre, che un figlio nascerà per divenire Re. Segue una strage degli innocenti, voluta dal Governante.

La storia si trova nel decimo tomo del Bagavata Maha Purana.

(L’informazione proviene da un’edizione cartacea del Bagavata Maha Purana, edizione integrale (in inglese) con testo sanscrito. Stampato dalla SANSAR LIMITED KASHI PURA di Varanasi).

Può accadere che qualcuno porti la sua devozione a questo o quel DEVA, ai limiti del fanatismo. Magari spinto dal santone di turno. Questi santoni, del passato e anche del presente originano nuove “sette”, un po’ come accade con il cristianesimo. Secondo alcune statistiche vi sono più di 8.000 sette che si dicono cristiane.

Per esempio SAI BABA, un illusionista, che faceva mangiare la VIBHUTI (cenere dei crematori) ai suoi fedeli, diceva di essere l'incarnazione di SIVA. Diceva di essere Dio. Ma SIVA non è Dio, anzi è considerato il DEVA dell’ignoranza. Che vaga per i crematori, spalmandosi il corpo di cenere (dei morti), portando al collo una collana di teschi umani e dedito all'uso di intossicanti. In india chi fuma Hascis, recita un mantra AUM SIVA... SIVA è sempre circondato da fantasmi, e altri spiriti. Viene considerato un DEVA distruttore.

Nel monoteismo indiano, e la cultura vedica era monoteista, il resto è una degradazione, il Dio unico si chiama VISNU, poi VISNU crea BRAHMA e BRAHMA generà SIVA. Un essere generato non può essere uguale al Creatore.

In nessun testo si afferma che SIVA sia Dio. Tutti i testi affermano che il Dio degli induisti si chiama VISNU. Che come l’ELOHIM della Genesi all’inizio della creazione aleggia sulle acque dell’abisso. E nell'iconografia indiana, VISNU viene raffigurato mentre giace sulle acque.
christofer2006
00sabato 25 giugno 2011 16:32
Re:
Giullare108, 25/06/2011 06.46:

L’induismo viene definita una religione politeista. Non è esattamente così. Gli antichi testi della letteratura vedica attestano il contrario.

Vi è un unico Dio creatore del tutto. Tutti gli esseri nascono da Lui. Anche i DEVAS, termine che nelle lingue moderne viene tradotto con Dei. Se i DEVAS hanno origine da un unico essere non possono essere Dio.

L’unico che merita l’appellativo di Dio, è questo UNO, questo PRIMO che ha creato tutto e tutti.

Nel monoteismo indiano, e la cultura vedica era monoteista, il resto è una degradazione, il Dio unico si chiama VISNU, poi VISNU crea BRAHMA e BRAHMA generà SIVA. Un essere generato non può essere uguale al Creatore.

In nessun testo si afferma che SIVA sia Dio. Tutti i testi affermano che il Dio degli induisti si chiama VISNU. Che come l’ELOHIM della Genesi all’inizio della creazione aleggia sulle acque dell’abisso. E nell'iconografia indiana, VISNU viene raffigurato mentre giace sulle acque.



Hai ragione, è un errore che spesso viene fatto in occidente quello di ritenere l'induismo una religione politeista. In effetti se valutato con la stessa misura con cui viene valutato l'induismo, anche il cattolicesimo sarebbe considerato una forma di politeismo!

(Naaman)
00sabato 25 giugno 2011 19:29
a rigor di termini non sarà una religione politeista ma è comunque idolatrica...
Giullare108
00domenica 26 giugno 2011 03:45
Oggi è una religione idolatra. Ho tradotto alcuni libri e ho letto quasi tutta la lettura vedica, difficilmente si trova qualcosa riguardo agli idoli. Questo fa presumere che l’idolatria sia una cosa tardiva.

La casta sacerdotale, terminato il periodo di studio (BRAHMACHARI = studente) poteva passare allo stato di GRIHASTA (sposato) e avere figli. Quindi vivevano in case come normali persone. Qualcuno (solo qualcuno) preferiva vivere nella foresta, ma i solitari erano pochi, in genere vivevano in eremi, in compagnia di altri BRAHMANAS, con moglie e figli appresso. La regola era di non scegliere un posto troppo isolato, cioè troppo lontano dalla città.

Mentre la letteratura parla di luoghi sacri che poi divenivano meta di pellegrinaggio. In genere questi luoghi sono detti santi, in quanto sono accadute delle vicende. Ma non si usa mai il termine “santuario” inteso come “tempio”, l’attenzione vien posta sulla vicenda accaduta. E le uniche costruzioni, che possono ospitare i pellegrini, sono gli eremi o dimore dei BRAHMANAS, che hanno deciso di vivere in quei posti.
Giullare108
00domenica 26 giugno 2011 05:15
La degradazione, la superstizione, sedicenti santoni in cerca di fama e di soldi, hanno portato all’induismo di oggi, per fortuna l’Induismo non è quello che anche solo per sentito dire, pensiamo che sia.

Il termine DEVAS (plurale), tradotto dagli autori occidentali con DEI. Gli indiani, ancora oggi, preferiscono tradurlo con ESSERI CELESTI, quindi è più sinonimo di ANGELI che di DEI.

Nella cosmogonia Indù, VISNU, il Dio unico, crea prima i DEVAS, a ognuno di questi darà un particolare compito. I MANUSHAS (umani) sono gli ultimi ad essere creati.

Secondo la tradizione, tutti gli esseri creati (quelli dotati di coscienza), si dividono in tre tipi:

DEVAS, MANUSHA e RAKSHAS.

DEVAS o esseri celesti
MANUSHAS o umani
RAKSHASAS o demoni

Questi tre tipi di esseri, sono soggetti ai 3 GUNAS (sanscrito TRIGUNAS) o alle INFLUENZE DELLA NATURA MATERIALE.

Nei DEVAS domina il GUNA (influenza) della VIRTU’ (Sanscrito SATVA).
Nei MANUSHAS domina l’influenza della PASSIONE (Sanscrito RAJA).
Nei RAKSHASAS domina l’influenza dell’IGNORANZA (Sanscrito TAMA).

L’unico ad essere esente dalle INFLUENZE MATERIALI è VISNU, il Dio unico dell’Induismo.

Così all’inizio vi è solo VISNU che giace sulle acque, VISNU crea BRAHMA e BRAHMA generà SIVA.

In questi tre personaggi, gli scrittori occidentali vi hanno visto qualcosa di simile alla Trinità cattolica. Ma nulla a che vedere con quel dogma. BRAHMA è il primo essere (DEVA e non MANUSHA) creato. Che più tardi diviene il padre di SIVA. Il rango di Dio spetta al creatore e non ai creati o generati dai creati.

Io non sono un credente, penso che questo lo sappiate già, tuttavia so leggere... e ho letto molto. Con tutto il rispetto per i seguaci di Sai Baba o dei seguaci di altri sedicenti santoni, invece di pendere dalle labbra del proprio Guru, facendolo arricchire, leggessero un po’ di più la letteratura classica dell’India, sarebbe meglio.

In una lezione: tenuta da induisti (Krisnaiti) che risiedono in Olanda, parlando di Siva viene detto:

http://www.gaudiya.it/Lezioni/Lezione%2025.htm

Inoltre tu sai (qui è SIVA a parlare) che mi spargo sempre il corpo della cenere dei crematori (non è riportato, ma in sanscrito è VIBHUTI) e mi adorno di teschi. Io ho TRIGUNAS, tre qualità: SATVA, RAJA e TAMA. Tutti i miei associati sono come BHUTA (fantasmi) e PISACI (streghe). Perciò, in realtà, non sono qualificato per essere il diletto di KRISHNA.

Mi è capitato di parlare con qualche seguace di Sai Baba. Mangiava cenere dei crematori, senza avere coscienza di cosa fosse. Qualche volta la fede cieca gioca brutti scherzi.
Giullare108
00domenica 26 giugno 2011 07:01
Continuando…
Esiste poi la dottrina degli AVATARA (al letterale colui che discende). Dove Visnu, l’unico essere non creato, il “sempre esistente” (i DEVA o esseri celesti, nascono e muoiono), quindi il Dio immortale, di tanto in tanto prende forma umana e nasce sulla Terra.
Gli AVATARA sono 18. L’ultimo si dice essere Krishna, il cui nome ha una assonanza con Cristo. Da qui tutte le congetture a riguardo. Krishna viene annunciato da un DEVA, ha un padre e una madre. Ha il suo periodo di fanciullezza e muore giovane, ammazzato. In comune con il cristianesimo, vi è anche la storia della strage degli innocenti. Il Re KAMSA era intenzionato ad ucciderlo. Ma Krishna sfugge all’uccisione.

Due sono i testi che riportano la storia. Il MAHABHARATA, considerato il testo antico (un unico libro, non più libri rilegati insieme) più lungo del mondo, composto da 100.000 SLOKAS o versi. La versione che possiedo e in 12 volumi, di circa 600 pagine ciascuno.

Il secondo testo, di VYASA (è il nome dell’antico autore) lo stesso autore del MAHABHARATA, è il BHAGAVATA MAHA PURANA.

Anche la dottrina degli AVATARA, per le persone meno colte in materia, può essere scambiata per POLITEISMO. Ma non si tratta di questo. Per esempio, la letteratura vedica afferma che Krishna è Visnu che discende (AVATARA). Quindi possono esserci degli Indù che adorano Visnu nella forma di Krishna, ecc.. nulla a che vedere con il politeismo.

Brahma e Siva sono esseri, uno creato e l’altro generato dal primo essere. Non sono AVATARA. Tanto che di Brahma non esistono nemmeno templi.
I templi di Siva invece esistono. Ma si sa, un essere, dedito agli intossicanti, distruttore, che si cosparge il corpo con la cenere dei crematori, che si addorna con serpenti e teschi, dominato dall’ignoranza, che ha fantasmi e streghe per amici, attira tante persone. Nella figura di SIVA, viene pure evidenziato il sesso, sono molti i Templi dedicati a Siva, dove la sua immagine neanche compare, mentre si trova sempre il SIVA LINGAM (il suo...).

Nella letteratura vedica non vi sono passi, che fanno riferimento a TEMPLI intesi come luoghi di culto, ne a statue o icone da adorare. Pur antichi che siano i templi Indù, sono da considerarsi tardivi.
Giullare108
00lunedì 27 giugno 2011 05:32
Alcune citazioni MONOTEISTE, e contro l’IDOLATRIA estrapolate dalle antiche scritture vediche. Di sicuro l'Induismo delle origini, aveva poco in comune con l'Induismo di oggi.

Bagavat Gita: 07:20 “Le persone dedite al materialismo adorano gli idoli”.

Chandogya Upanishad: 6:2:1 “Dio è uno solo”.

Rig Veda: 6:45:16 “Dio è uno, solo lui merita adorazione” .

Rig Veda: 8:001:01 “Non adorare nulla al di fuori di Lui, a Lui solo rivolgi le tue preghiere”.

Rig Veda: 5:081:01 “La gloria del divino creatore è infinita”.

Shwetara Upanishad: 6:09 “Dio è uno solo”.

Yajur Veda: 32:3 “Non ti farai nessuna immagine di Lui”.

Yajur Veda: 40:9 “Coloro che adorano la natura sono nelle tenebre e coloro che adorano gli esseri creati, sono nell’oscurita più profonda”.
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