Resa del Tetragramma in alcune traduzioni inglesi della Tanach

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(Naaman)
00martedì 30 agosto 2011 23:24
una risposta a Morby968
Morby968, 30/08/2011 22.18:




A differenza dei mss antichi dove gli stessi ebrei lasciavano scritto il tetragramma anche se veniva pronunciato Ad-nai, nelle attuali principali traduzioni, il [Tetragramma] viene sostituito. Giusto?



A quali mss antichi ti riferisci? Ai manoscritti ebraici della Tanach o ad alcuni manoscritti della LXX greca?

In ogni caso.

I manoscritti del testo ebraico della Tanach devono essere trasmessi fedelmente...per cui non verrà mai omesso nulla...nè tantomeno il Tetragramma. C'è da capire che l'unica vera Bibbia per la religione ebraica ortodossa (come per noi noachidi) è la Tanach in lingua originale trasmessa fedelemente. Non si può omettere o sostituire NULLA.

Le uniche traduzioni antiche che io conosca contenenti intradotto e lasciato tal quale il Tetragramma ci provengono da alcuni manoscritti di certe versioni greche antiche della Tanach...tra cui la LXX.
Nei targumim ad esempio, versioni aramaiche antiche della Tanach, il Tetragramma veniva riportato con un doppio yod...e non per esteso.

In realtà non c'è nessuna proibizione nello scrivere il Tetragramma in un testo (sia esso anche una traduzione della Bibbia)...a patto che lo scritto in cui viene riportato il Tetragramma venga trattato con rispetto e messo in ghenizà qualora se ne smettesse l'uso.

Ad ogni modo in certe traduzioni moderne inglesi il Tetragramma viene reso con L-RD o Hashem. Al limite se queste traduzioni inglesi avessero voluto imitare i manoscritti di alcune copie dell'antica LXX greca...avrebbero dovuto inserire nel testo inglese il Tetragramma in forma intradotta...tal quale...in caratteri ebraici...o paleoebraici...oppure prendere in considerazione la traslitterazione in caratteri latini.
(garoma)
00mercoledì 31 agosto 2011 07:07
Re: una risposta a Morby968
(Naaman), 30/08/2011 23.24:



A quali mss antichi ti riferisci? Ai manoscritti ebraici della Tanach o ad alcuni manoscritti della LXX greca?

In ogni caso.

I manoscritti del testo ebraico della Tanach devono essere trasmessi fedelmente...per cui non verrà mai omesso nulla...nè tantomeno il Tetragramma. C'è da capire che l'unica vera Bibbia per la religione ebraica ortodossa (come per noi noachidi) è la Tanach in lingua originale trasmessa fedelemente. Non si può omettere o sostituire NULLA.

Le uniche traduzioni antiche che io conosca contenenti intradotto e lasciato tal quale il Tetragramma ci provengono da alcuni manoscritti di certe versioni greche antiche della Tanach...tra cui la LXX.
Nei targumim ad esempio, versioni aramaiche antiche della Tanach, il Tetragramma veniva riportato con un doppio yod...e non per esteso.

In realtà non c'è nessuna proibizione nello scrivere il Tetragramma in un testo (sia esso anche una traduzione della Bibbia)...a patto che lo scritto in cui viene riportato il Tetragramma venga trattato con rispetto e messo in ghenizà qualora se ne smettesse l'uso.

Ad ogni modo in certe traduzioni moderne inglesi il Tetragramma viene reso con L-RD o Hashem. Al limite se queste traduzioni inglesi avessero voluto imitare i manoscritti di alcune copie dell'antica LXX greca...avrebbero dovuto inserire nel testo inglese il Tetragramma in forma intradotta...tal quale...in caratteri ebraici...o paleoebraici...oppure prendere in considerazione la traslitterazione in caratteri latini.


Scusa Naaman, posso farti due domande, tanto per capire.
Nella Tanach viene riportato integralmente il tetagramma e mi sembra di capire che essa abbia quasi una forma di sacralità per voi per cui lo considerate il testo più affidabile, perchè allora in altre traduzioni nemmeno il tetagramma viene riportato?

Che significato riveste per voi il testo scritto al punto che tale testo contenente il tetagramma viene considerato quasi come una reliqua, conservandolo in ghenizà? Se ne omette la pronuncia e si conserva come una reliqua il supporto cartaceo dove viene riportato, non ti sembra una contraddizione?

Ovviamente questo nulla toglie al rispetto e sacralità del tetagramma quale nome di D-o.

barnabino
00mercoledì 31 agosto 2011 09:42
La versione francese dell'ebreo Chouraqui conserva il tetragramma scritto in caratteri latini con soprascritto Adonai, lo usa anche nel NT dove si citano e Scritture Ebraiche e dove kurios è presumibilmente riferito a Dio Onnipotente.

Shalom
(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 10:19
Re: Re: una risposta a Morby968
(garoma), 31/08/2011 07.07:


Scusa Naaman, posso farti due domande, tanto per capire.
Nella Tanach viene riportato integralmente il tetagramma e mi sembra di capire che essa abbia quasi una forma di sacralità per voi per cui lo considerate il testo più affidabile, perchè allora in altre traduzioni nemmeno il tetagramma viene riportato?



Innanzitutto quando parlo di Tanach non mi riferisco a "traduzioni" ma al testo ebraico originale della Bibbia. La Tanach non è una traduzione ma l'insieme delle Sacre Scritture ebraiche. Nella Tanach come dicevo NULLA può essere omesso ed il testo deve essere trasmesso con la massima cura. Nessuno ha mai tolto il Tetragramma dalla Tanach.
Durante la lettura della Tanach...che nelle sinagoghe viene letta in ebraico e non in traduzione...il Tetragramma viene letto Ad-nai. Quando sussisteva il Tempio il Tetragramma veniva pronunciato in condizioni di santità dal Sommo Sacerdote...e il popolo lo udiva dalle sue labbra.
Nelle traduzioni poi...nulla vieta di riportare il Tetragramma tal quale...o magari traslitterato in caratteri latini. Di solito si preferisce riportare la traduzione letterale di come viene letto il Tetragramma in ebraico. Poichè il Tetragramma in ebraico viene letto Ad-onai (S-gnore) ecco che viene tradotto come L-RD in inglese. In alternativa laddove ricorre il Tetragramma in certe traduzioni inglesi più recenti viene scritto in caratteri latini Hashem che significa ilNome.

(garoma), 31/08/2011 07.07:

Che significato riveste per voi il testo scritto al punto che tale testo contenente il tetagramma viene considerato quasi come una reliqua, conservandolo in ghenizà?



Il testo della Tanach è un testo sacro...non a caso ci si riferisce alla Bibbia...Torah, Neviim e Ketuvim come alle Sacre Scritture Ebraiche. Che significato può rivestire secondo te il testo scritto della Bibbia se non il significato appunto di Sacre Scritture? Essendo un testo sacro...anzi il testo sacro mi sembra più che normale che venga trattato con rispetto...e certamente sarebbe irrispettoso (oltre che contro la Torah) profanare il testo sacro non curandosi di conservarlo come merita. Come ho scritto altrove sarebbe inconcepibile che il testo sacro venisse gettato (D-o non voglia) nella spazzatura o venisse utilizzato in modo profano...magari (D-o non voglia) avvolgendoci le uova. Questo vale sia per la Tanach originale in ebraico, sia per le traduzioni della Tanach, sia per ogni testo che cita la Tanach...o fa riferimento ad uno qualsiasi dei nomi di D-o. Ecco perchè qualsiasi documento che contiene i nomi di D-o viene conservato e rispettato.

(garoma), 31/08/2011 07.07:

Se ne omette la pronuncia e si conserva come una reliqua il supporto cartaceo dove viene riportato, non ti sembra una contraddizione?



Perchè mai dovrebbe essere una contraddizione? Ed in cosa consisterebbe la contraddizione? Come dicevo: il Tetragramma quando esisteva il Tempio veniva pronunciato solo dal Sommo Sacerdote in condizioni di santità. La pronuncia del Nome è andata perduta...nessuno la conosce. Ora, a prescindere dal fatto, che seppur conoscessimo la pronuncia in ogni caso la pronuncia dovrebbe avvenire in stato di santità......oggi come oggi, "anche volendo"...in ebraico cosa pronunceremmo? Quando si legge la Tanach e si incontra il Tetragramma nella lettura...si legge Ad-nai e non potrebbe essere altrimenti...visto che nessuno conosce la pronuncia.
Tecnicamente in realtà non viene omessa nessuna pronuncia...in quanto non si sa nemmeno come si pronuncia.
Morby968
00mercoledì 31 agosto 2011 10:27
Grazie Naaman. Purtroppo non capisco perché nel tradurre la Tanach si sostituisca il tetragramma. E' forse che in un' altra lingua perda di sacralità?
(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 10:35
Re:
Morby968, 31/08/2011 10.27:

Grazie Naaman. Purtroppo non capisco perché nel tradurre la Tanach si sostituisca il tetragramma. E' forse che in un' altra lingua perda di sacralità?



E' improprio parlare di "sostituzione" in sede di traduzione in quanto una traduzione non è un testo originale a cui si può "togliere" qualcosa. In ogni caso nel tradurre la Tanach si può benissimo riportare il Tetragramma nel testo...così come avveniva in certi manoscritti antichi della LXX. Non c'è nessun divieto in proposito. In una traduzione della Tanach si potrebbe anche riportarlo tal quale o traslitterato in caratteri latini (come fa Chouraqi ad esempio). Di solito però si preferisce dare la traduzione di come viene pronunciato in ebraico. Poichè il Tetragramma in ebraico viene pronunciato Ad-nai...ecco che viene tradotto L-RD. Come dicevo in tempi recenti il Tetragramma in certe traduzioni inglesi viene reso con Hashem...ilNome...
barnabino
00mercoledì 31 agosto 2011 10:44
In realtà sulla maniera di rendere il Nome esiste tra i traduttori ebrei un vasto dibattito che dura da anni, per chi può consiglio di leggere gli scritti di Martin Buber sulla sua traduzione della Bibbia in tedesco.

Shalom
(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 10:49
Re:
barnabino, 31/08/2011 10.44:

In realtà sulla maniera di rendere il Nome esiste tra i traduttori ebrei un vasto dibattito che dura da anni, per chi può consiglio di leggere gli scritti di Martin Buber sulla sua traduzione della Bibbia in tedesco.

Shalom




Ovvero? Nel "dibattito" quale sarebbe l'oggetto del contendere? Puoi accennare qualcosa? Religiosamente parlando non c'è nessun divieto a scrivere il Tetragramma tal quale o traslitterato in caratteri latini...sia anche in una traduzione biblica.
Morby968
00mercoledì 31 agosto 2011 11:02
Re: Re:
(Naaman), 31/08/2011 10.35:



E' improprio parlare di "sostituzione" in sede di traduzione in quanto una traduzione non è un testo originale a cui si può "togliere" qualcosa.



Scusa la mia ignoranza. Quindi una copia in lingua ebraica é considerata originale e quindi deve riportare il tetragramma dove c`é, mentre una traduzione non ha quella sacralità tale per cui i traduttori possono sostituire il termine originale con la sua pronuncia?

(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 11:44
Re: Re: Re:
Morby968, 31/08/2011 11.02:

Scusa la mia ignoranza. Quindi una copia in lingua ebraica é considerata originale



Come sarebbe "è considerata originale"? La Tanach in lingua ebraica non è "considerata" originale ma è originale.

Morby968, 31/08/2011 11.02:

e quindi deve riportare il tetragramma dove c`é,



Ovvio. Stiamo parlando della trasmissione di un testo originale nella lingua originale. Mi pare logico che un testo originale nella sua lingua originale non possa che essere ricopiato fedelmente senza omettere nulla.

Morby968, 31/08/2011 11.02:

mentre una traduzione non ha quella sacralità tale per cui i traduttori possono sostituire il termine originale con la sua pronuncia?



Non porrei la questione in termini si sacralità...anche se pure una traduzione biblica riveste una certa sacralità. Ma chiediamoci piuttosto cos'è una traduzione. Una traduzione non è la trasmissione di un testo originale nella sua lingua originale ma è l'adattamento di un testo originale...in un'altra lingua ...una lingua diversa da quella d'origine. E proverbialmente...come tutti i linguisti sanno: tradurre è un pò tradire. Ricordo un aneddoto riguardante la difficoltà da parte di un traduttore di dover tradurre la Bibbia nella lingua degli eschimesi. Ad un certo punto si ritrovò a dover tradurre la parola PANE...solo che gli eschimesi non conoscono cosa sia il pane...nè tantomeno quello "quotidiano": gli eschimesi di "quotidiano" conoscevano solo il pesce essiccato...come avrebbe dunque dovuto tradurre pane nella lingua degli eschimesi?
Questo giusto per puntualizzare che una cosa è la trasmissione di un testo originale nella lingua originale...altra cosa è la traduzione di un testo originale in una lingua diversa dall'originale.
I traduttori quindi sostituiscono sempre il termine originale con il "corrispondente" (quando esiste!) più prossimo nella lingua di arrivo. Ora se nell'originale ebraico il Tetragramma viene pronunciato Ad-nai ecco che un traduttore può legittimamente tradurre il Tetragramma con L-RD che è la traduzione letterale di Ad-nai...ovvero la traduzione letterale di come viene pronunciato il Tetragramma. Questa è una possibile e legittima scelta traduttiva...ma certo non l'unica.
(garoma)
00mercoledì 31 agosto 2011 18:29
Re: Re:
(Naaman), 31/08/2011 10.35:



E' improprio parlare di "sostituzione" in sede di traduzione in quanto una traduzione non è un testo originale a cui si può "togliere" qualcosa. In ogni caso nel tradurre la Tanach si può benissimo riportare il Tetragramma nel testo...così come avveniva in certi manoscritti antichi della LXX. Non c'è nessun divieto in proposito. In una traduzione della Tanach si potrebbe anche riportarlo tal quale o traslitterato in caratteri latini (come fa Chouraqi ad esempio). Di solito però si preferisce dare la traduzione di come viene pronunciato in ebraico. Poichè il Tetragramma in ebraico viene pronunciato Ad-nai...ecco che viene tradotto L-RD. Come dicevo in tempi recenti il Tetragramma in certe traduzioni inglesi viene reso con Hashem...ilNome...


Scusa Naaman, sempre per capire, perchè dici è improprio parlare di sostituzione?

Non stiamo parlando di traduzione di una parola che giustamente in funzione delle varie lingue può assumere un diverso significato e addirittura in alcune lingue non vi è corrispondenza ma, stiamo parlando del tetragramma ed esso non deve essere tradotto ma solo riportato pari pari, non ti sembra?


(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 19:00
Re: Re: Re:
(garoma), 31/08/2011 18.29:


Scusa Naaman, sempre per capire, perchè dici è improprio parlare di sostituzione?

Non stiamo parlando di traduzione di una parola che giustamente in funzione delle varie lingue può assumere un diverso significato e addirittura in alcune lingue non vi è corrispondenza ma, stiamo parlando del tetragramma ed esso non deve essere tradotto ma solo riportato pari pari, non ti sembra?





Ma infatti credo sia molto appropriato quando si traduce la Tanach riportare la traslitterazione in caratteri latini del Tetragramma...ma non credo che lo si debba o lo si possa pretendere dai traduttori come se fosse una regola! Anche le alternative già citate sono altrettanto corrette. Se nell'originale ebraico il Tetragramma viene pronunciato Ad-nai ecco che un traduttore anglosassone può legittimamente tradurre il Tetragramma con L-RD che è la traduzione letterale di Ad-nai...ovvero la traduzione letterale di come viene pronunciato il Tetragramma in ambito liturgico. Questa è una possibile e legittima scelta traduttiva...ma, ripeto, non certo l'unica.
Trovo interessante ad esempio la resa di Chouraqi...citata da Barnabino.
(garoma)
00mercoledì 31 agosto 2011 19:07
Re: Re: Re: Re:
(Naaman), 31/08/2011 19.00:



Ma infatti credo sia molto appropriato quando si traduce la Tanach riportare la traslitterazione in caratteri latini del Tetragramma...ma non credo che lo si debba o lo si possa pretendere dai traduttori come se fosse una regola! Anche le alternative più comuni sono altrettanto corrette. Nell'originale ebraico infatti il Tetragramma, quando si legge la Tanach in lingua originale in ambito liturgico, viene pronunciato in una maniera ben precisa...ed è pronunciato Ad-nai che significa S-gnore. Ecco che nel tradurre il traduttore potrebbe anche preferire rendere il significato corrispondente di Ad-nai...ovvero il significato corrispondente di come il Tetragramma viene letto.


La mia non voleva essere affatto una pretesa, come non è corretto che altri pretendano che la TNM riporti o cancelli frasi o termini che non si condividono. Cercavo solo di capire perchè il tetragramma che non va tradotto non debba essere riportato pari pari così com'è, invece si preferisce riportare o tradurlo con un termine che sostituisce il tetragramma ma che non dà l'idea del significato.


admintdg2
00mercoledì 31 agosto 2011 19:08
Re: Re: Re: Re:
(Naaman), 31/08/2011 19.00:



Questa è una possibile e legittima scelta traduttiva...ma, ripeto, non certo l'unica.



Quanti problemi si sono creati per una tradizione! [SM=g7401]
(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 19:19
Re: Re: Re: Re: Re:
(garoma), 31/08/2011 19.07:

Cercavo solo di capire perchè un tetagramma che non va tradotto non debba essere riportato pari pari così com'è



Infatti mi sembra che nessuno dica che non "debba" essere riportato. E' una scelta possibile e valida in mezzo ad altre scelte altrettanto valide.
(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 19:24
Re: Re: Re: Re: Re:
admintdg2, 31/08/2011 19.08:



Quanti problemi[...]



In realtà io non ravviso nessun problema. Le traduzioni certo sono problematiche "per natura"...e una traduzione non sarà mai come l'originale.
admintdg2
00mercoledì 31 agosto 2011 19:27
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Naaman), 31/08/2011 19.24:



In realtà io non ravviso nessun problema. Le traduzioni certo sono problematiche "per natura"...e una traduzione non sarà mai come l'originale.




Il problema non lo crea la traduzione, ma la tradizione.
(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 19:31
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
admintdg2, 31/08/2011 19.27:




Il problema non lo crea la traduzione, ma la tradizione.



L'ideale sarebbe imparare a leggere e comprendere i testi in lingua originale...e allora il "problema" sparirebbe. Il problema molto più probabilmente è dovuto all'ignoranza.
PS: e comunque a volte le traduzioni fan danno...e possono costituire un problema.
admintdg2
00mercoledì 31 agosto 2011 19:36
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
(Naaman), 31/08/2011 19.31:



L'ideale sarebbe imparare a leggere e comprendere i testi in lingua originale...e allora il "problema" sparirebbe. Il problema molto più probabilmente è dovuto all'ignoranza.



Tutti ignoranti e pochi sapientoni, quindi.
(SimonLeBon)
00mercoledì 31 agosto 2011 23:00
Re: Re:
(Naaman), 31.08.2011 10:49:



Ovvero? Nel "dibattito" quale sarebbe l'oggetto del contendere? Puoi accennare qualcosa? Religiosamente parlando non c'è nessun divieto a scrivere il Tetragramma tal quale o traslitterato in caratteri latini...sia anche in una traduzione biblica.



A quanto leggo l'opera di Buber non è stata terminata anche se per parte ebraica, specialmente ultraortodossa, il suo lavoro di traduzione è stato molto apprezzato.
Chouraqui stesso ha cercato lo stesso obiettivo, rendere il meglio possibile in francese i testi in lingua originale.

Simon
barnabino
00mercoledì 31 agosto 2011 23:20

Ovvero? Nel "dibattito" quale sarebbe l'oggetto del contendere? Puoi accennare qualcosa? Religiosamente parlando non c'è nessun divieto a scrivere il Tetragramma tal quale o traslitterato in caratteri latini...sia anche in una traduzione biblica.



Mica sono io il noachico... se ti interessa l'argomento ti suggerisco di leggere il capitolo 8 di Zu einer neuen Verdeutschung der Schrift di Martin Buber. Di quello che religiosamente sia o non sia vietato fare credo che da un punto di vista filologico non ci interessi molto, tanto lo sappiamo bene, due noachici tre opinioni...

Shalom
(Naaman)
00mercoledì 31 agosto 2011 23:56
Re:
barnabino, 31/08/2011 23.20:

se ti interessa l'argomento ti suggerisco di leggere il capitolo 8 di Zu einer neuen Verdeutschung der Schrift di Martin Buber. Di quello che religiosamente sia o non sia vietato fare credo che da un punto di vista filologico non ci interessi molto



E allora non capisco perchè ti sei espresso in questi termini:

barnabino, 31/08/2011 10.44:

In realtà sulla maniera di rendere il Nome esiste tra i traduttori ebrei un vasto dibattito che dura da anni, per chi può consiglio di leggere gli scritti di Martin Buber sulla sua traduzione della Bibbia in tedesco.



Quella tua sottolineatura "traduttori ebrei" credevo si riferisse e mi faceva pensare ad un "dibattito" di tipo halachico (dunque religioso) sul Tetragramma e non filologico.
La cosa che comunque trovo interessante è che credo sia possibile rendere nelle traduzioni il Tetragramma in modo tale da sodisfare sia esigenze filologiche che esigenze religiose! Chouraqi potrebbe essere un valido esempio quando rende il Tetragramma con la traslitterazione in caratteri latini...per non parlare di Erri De Luca che non italianizza i nomi di persona ma li rende secondo la pronuncia ebraica!
barnabino
00giovedì 1 settembre 2011 00:02
Caro Naaman,


Quella tua sottolineatura "traduttori ebrei" credevo si riferisse e mi faceva pensare ad un "dibattito" di tipo halachico (dunque religioso) sul Tetragramma e non filologico



Halacosico? E' ovvio che il dibattito sia filologico, non vedo cosa c'entri la religione con la traduzione, a meno di non delegare a dei religioso i problemi grammaticali, ma la troverei operazione bizzarra...

Shalom
(Naaman)
00giovedì 1 settembre 2011 00:10
Re:
barnabino, 01/09/2011 00.02:

E' ovvio che il dibattito sia filologico, non vedo cosa c'entri la religione con la traduzione, a meno di non delegare a dei religioso i problemi grammaticali



Beh...Erri de Luca...non è proprio un religioso...
barnabino
00giovedì 1 settembre 2011 00:49
Appunto, è non è neppure ebreo, che io sappia. I problemi di traduzione sono più lessicali che teologici, i traduttori cercano di capire qual è la miglior maniera di rendere il Nome Divino in lingue diverse da quella ebraica ed il dibattito è molto articolato. Poi che nel dibattito entri anche la teologia e la filosofia è inevitabile, ma non mi pare si possa parlare di dibattito halachico a questo livello...

Shalom
(Naaman)
00giovedì 1 settembre 2011 01:39
Ma infatti sei tu a parlare di "traduttori ebrei" o dell' "ebreo Chouraqui"...non io. Se parli solo di filologia sono precisazioni superflue...basta dire semplicemente studiosi!
Rimanendo in tema...ovvero come viene reso il Tetragramma in alcune traduzioni inglesi della Tanach è anche interessante la traduzione del Prof. Everett Fox: "The Five Books of Moses", pubblicata da Schocken Books.

en.wikipedia.org/wiki/Everett_Fox

www.clarku.edu/departments/foreign/facultybio.cfm?id=365

www.amazon.com/Five-Books-Moses-Schocken-Deluxe/dp/0805240616

Molto interessante la presentazione ed i commenti nella pagina amazon indicata.



(Naaman)
00giovedì 1 settembre 2011 01:43
The Five Books of Moses: A New Translation
by Everett Fox
Everett Fox, The Five Books of Moses: A New Translation with Introductions, Commentary, and Notes. New York: Schocken Books, 1995.

This unique translation of the Pentateuch, done by a Professor of Judaic and Biblical Studies at Clark University in Worcester, Massachusetts, was modelled after a German translation done on similar principles by Franz Rosenzweig and Martin Buber (published in several parts from 1933 to 1939). (1) Fox explains in his preface that he sought to follow the principles expounded by Rosenzweig and Buber, (2) and “to draw the reader into the world of the Hebrew Bible through the power of its language.” Like the earlier German work, Fox’s translation “tries to mimic the particular rhetoric of the Hebrew whenever possible, preserving such devices as repetition, allusion, alliteration, and wordplay.”

interessante tutto l'articolo che si può leggere nel link sottostante. Nell'articolo viene riportata anche la sua traduzione di Genesi 22:1-19.

www.bible-researcher.com/schocken.html
barnabino
00giovedì 1 settembre 2011 02:07
Riassumendo? Mi pare che la traduzione che tu proponi decida di non decidere, cioè di fatto non traduce il Nome ma lo riporta in lettere latine senza fornire ulteriori indicazioni, almeno nel testo.

Shalom
(Naaman)
00giovedì 1 settembre 2011 07:15
Re:
barnabino, 01/09/2011 02.07:

Riassumendo? Mi pare che la traduzione che tu proponi decida di non decidere, cioè di fatto non traduce il Nome ma lo riporta in lettere latine senza fornire ulteriori indicazioni, almeno nel testo.

Shalom



...analogamente a quanto avveniva in alcune copie della LXX che riportavano il Tetragramma in caratteri paleoebraici nel testo della traduzione greca. In realtà Everett Fox decide ed operra una scelta filologica ben precisa analoga a quella di Chouraqui in francese. Everett Fox di fatto fornisce ulteriori spiegazioni nell'introduzione della sua traduzione. L'articolo introduttivo si intitola "ON THE NAME OF G-D AND ITS TRANSLATION" ed esordisce con queste parole: "The reader will immediately notice that the personal name of the biblical G-d appears in this volume as "Y-WH." That is pretty standard scholarly practice, but it does not indicate how the name should be pronounced. I would recommend the use of traditional "the L-RD" in reading aloud, but others may wish to follow their own custom. While the visual effect of "Y-WH" may be jarring at first, it has the merit of approximating the situation of the Hebrew text as we now have it, and of leaving open the unsolved question of the pronunciation and meaning of G-d's name. Some explanation is in order." l'articolo continua...
L'intero articolo introduttivo di Everett Fox si può leggere al seguente link:
www.sacrednamemovement.com/Y-WHpronunciation.html (aggiungere la H mancante altrimenti il link no si apre)
barnabino
00giovedì 1 settembre 2011 10:06
Mi pare una posizione identica a quella di Chouraqui, ma diversa da quella di Buber-Rosenzweig ai cui criteri dice di ispirarsi. Ma non capisco bene quale sia il problema, per essere sincero.

Shalom
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