Commento alcuni passaggi pubblicati da un fuoriuscito dissidente (solita "frittura d'aria"
):
Sembrerebbe che, alcune circostanze permetterebbero ad un anziano, un servitore di ministero o un pioniere o la sua famiglia, di proseguire l’istruzione superiore. Ma è così?
"Sì, assolutamente", come testimoniano le
migliaia di esperienze in tal senso (chi scrive è uno di questi. Sono stato nominato servitore di ministero, poi anziano, mentre ero iscritto all'università).
Anzitutto, se il pericolo, come affermano alcuni, non sta negli studi stessi, ma nel fatto che questi potrebbero portar via troppo tempo che dovrebbe altrimenti essere dedicato alle attività spirituali, allora perché focalizzare la questione sull’istruzione superiore, prendendosi perfino la briga di … definire cosa si intende per “istruzione superiore”?
Se il problema reale è che molti testimoni perdono troppo tempo in altre attività non teocratiche, perché limitarsi a trattare il soggetto dell’istruzione?
Strano che l'instancabile attività di analisi al microscopio della letteratura Watch Tower, e persino delle circolari riservate che alcuni dissidenti non si fanno scrupolo di rendere pubbliche (peraltro in violazione dei diritti di riservatezza, e a costo di figure barbine - si veda il recente intervento di un avvocato dell'Organizzazione) non permetta di raccogliere che 'frutti' marci alla nascita. Costui asserisce che la Società 'si limiterebbe a trattare il soggetto dell'istruzione' come fosse l'unico foriero di pericoli: al che rispondo: il tema social network (cfr. recenti riviste e discorsi alle assemblee) non gli dice nulla? I locali immorali? La musica degradante? Il superlavoro? Il 'flirtare'?
E se il soggetto dell’istruzione è solo uno dei pericoli, perché enfatizzarlo al punto da chiedere agli anziani di considerare questo e non un altro soggetto come pericolo per la spiritualità durante la loro adunanza trimestrale?
Altra 'balla' consapevole. La società indirizza ai corpi degli anziani, ogni anno,
decine di soggetti da considerare alle adunanze degli anziani. Qualche esempio recente: gestione delle calamità naturali; collaborazione con il comitato sanitario; costruzione di Sale del Regno; cura pastorale degli inattivi nel periodo della Commemorazione; campagna distribuzione inviti per Commemorazione ed assemblea di distretto; predicazione a immigrati e a non vedenti; invio di esperienze di servizio alla filiale; ...
Penso che non ci sono dubbi in quanto alla condanna del Corpo Direttivo contro gli studi universitari.
Forse non ve ne sono nella sua mente 'obiettiva'. Ve ne sono invece, e di rilevanti, nella realtà, come argomentato qui:
www.tdgonline.net/indice/articoli/universita.htm
qualche citazione (grassetto mio):
Alcuni cristiani hanno riscontrato che proseguire gli studi, andando all’università o seguendo corsi professionali, li ha aiutati a provvedere ai bisogni materiali della propria famiglia… Chi sente il bisogno di andare oltre l’istruzione fondamentale per raggiungere questo obiettivo dovrebbe valutare i pro e i contro. Uno dei possibili vantaggi e’ quello di trovare un lavoro che permetta di sostenere se stessi e la propria famiglia in modo adeguato pur svolgendo con zelo il ministero cristiano. (Svegliatevi! del 08/03/1998, pag. 20)
“[i testimoni di Geova] sono persone appartenenti a tutti gli strati sociali, che esercitano le professioni più diverse: i loro figli frequentano la scuola pubblica e l’università”. (I testimoni di Geova: Cosa dovete sapere)
"Ogni genitore pone dinanzi ai figli gli indirizzi che ritiene migliori, a prescindere dal valore che ad essi possono dare gli altri… fra i Testimoni, come entro altre aggregazioni, ci sono persone che sono impegnate nelle attività produttive più varie (professionisti, operai, artigiani, ecc.), diplomate o laureate, avendo conseguito il titolo di studio sia prima che dopo aver abbracciato la fede dei Testimoni… L’istruzione universitaria rimane una libera scelta di cui sono arbitri unicamente i giovani e i loro genitori… I Testimoni, guidati da principi come 2 Pietro 2:11 o Romani 12:16, non ambiscono alla fama, è vero, ma questo non significa affatto che chi vuole proseguire gli studi non possa fare le sue libere scelte." (I testimoni di Geova in Italia)
Mi iscrissi all’Università di Toronto e nel 1940 decisi di frequentare la facoltà di giurisprudenza… Il 10 febbraio 1941 simboleggiai la mia dedicazione a Geova Dio con il battesimo in acqua. Volevo iniziare subito l’opera di pioniere. Tuttavia Jack Nathan, che allora aveva un ruolo di spicco nell’opera di predicazione in Canada, mi incoraggiò a completare gli studi. Così feci e nel maggio 1943 mi laureai, dopo di che cominciai il servizio di pioniere. (Svegliatevi! del 22/04/2000, pag 18, 19)
Due ragazze Testimoni, che frequentavano un corso di spagnolo all’università, si assentarono un giorno per assistere a un’assemblea cristiana. Quando ritornarono a scuola, fu chiesto loro di spiegare in spagnolo ciò che avevano fatto. Ne approfittarono per dare testimonianza in spagnolo come meglio potevano. Silvia, l’insegnante, si mostrò molto interessata alle profezie della Bibbia. Accettò uno studio biblico in inglese e ora è una proclamatrice della buona notizia. (Torre di Guardia del 15/04/2004, pag 25)
Prendiamo invece l’inequivocabile discorso fatto da un membro del Corpo Direttivo, il fratello Gerrit Lösch all’Assemblea internazionale di Monza del 22 maggio 2005.
Inequivocabile? Le obiezioni che gli apostati fanno citando questo vecchio discorso sono state esaminate una per una e 'polverizzate' qui:
www.tdgonline.net/indice/articoli/universita6.htm#sott6
argomentazioni alle quali i sigg. fuoriusciti, salvo le solite tiritere sulla non ufficialità di questo sito e sulla categoria 'tdG internettiani' (esistente solo nella loro fantasia) che non meriterebbero attenzione, hanno scelto di ignorare a piè pari. Sarà mica che non saprebbero che cavolo dire?
"
Come la mettiamo a nome"? [cito testualmente con tanto di idiotismo lessicale... e poi si mettono a fare i 'pistolotti' sull'istruzione...
]
ELL