Rohingya, Nobel contro Nobel

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(SimonLeBon)
00mercoledì 6 settembre 2017 21:36
Malala Yousafzai ha chiesto alla leader birmana Aung San Suu Kyi di condannare il vergognoso trattamento riservato alla minoranza musulmana Rohingya

La premio Nobel per la pace del 2014 Malala Yousafzai ha chiesto alla leader birmana Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace del 1991, di «condannare il vergognoso trattamento riservato alla minoranza musulmana Rohingya in Birmania», ricordando che «il mondo si aspetta» una sua dichiarazione esplicita.

«Negli ultimi anni – ha scritto Yousafzai nel messaggio che ha fatto il giro del mondo su twitter –, ho condannato più volte questo tragico e vergognoso trattamento, sto ancora aspettando che la mia collega premio Nobel Aung San Suu Kyi, faccia lo stesso».

I Rohingya – ricordava pochi giorni fa Riforma.it, che sta seguendo la tragica situazione – sono un gruppo etnico prevalentemente musulmano di un milione circa di persone e che abita il Rakhine, la regione più povera del Myanmar e mai accettati dalla maggioranza buddista della Birmania.

Lo Stato non li considera cittadini e non garantisce loro alcun diritto, né all’istruzione né alle cure sanitarie. La situazione non è cambiata nemmeno nel 2015, quando è arrivata al potere Aung San Suu Kyi, premio Nobel per la pace, il cui silenzio sulla situazione dei Rohingya è finora stato assordante.

Il dramma dei Rohingya si scontra anche con le mine, quelle che il governo del Myanmar ha sparso lungo il confine con il Bagladesh dove si sono rifugiati i profughi fuggiti dal conflitto che ha insanguinato la regione di Rakhine.

Secondo le autorità di Dakka si tratta di una misura studiata per evitare il rientro in patria degli esuli, che secondo le stime sono ormai, 125mila.

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www.riforma.it/it/articolo/2017/09/06/rohingya-nobel-contro-nobel?utm_source=newsletter&utm_medi...
(SimonLeBon)
00mercoledì 6 settembre 2017 21:37
Re:
In questo caso sono i mussulmani ad essere perseguitati come minoranza.

La storia si ripete, ma l'uomo non impara.

Simon
(SimonLeBon)
00giovedì 7 settembre 2017 22:12
Birmania, mine antiuomo al confine, per impedire il ritorno dei Rohingya
Sulla frontiera del Bangladesh. San Suu Kyi: falsità dei terroristi

carlo pizzati
Paramankeni (Golfo del Bengala)

L’altro ieri un ragazzo Rohingya ha perso una gamba in un’esplosione mentre fuggiva in Bangladesh durante un’esodo dalla Birmania che in 10 giorni ha coinvolto 150 mila profughi. Un altro è stato ferito gravemente, sempre da un’esplosione. Mine anti-uomo. Al confine, lunedì, si sono sentiti due botti, il giorno dopo altri due. Il governo del Bangladesh ha protestato ufficialmente con la Birmania, il Paese tra i più minati al mondo e che non ha firmato il Trattato di Ottawa per la messa al bando delle mine anti-uomo, quello voluto nel 1997 da Lady Diana.

Il portavoce della leader birmana Aung San Suu Kyi, Zaw Htay, ha risposto che ci sono molte mine lasciate lì dagli Anni 90, ma che l’esercito non ne ha seppellite di recente. «E poi chi può dire che non le abbiano messe lì i terroristi?». Il premio Nobel per la Pace ha aggiunto che si tratta di «un iceberg di disinformazione». Sono solo fake news dei terroristi, dice.

Ma ci sono testimonianze, fotografie. Un profugo ha visto tre dischi di 10 cm di diametro conficcati nel fango proprio in quella zona. Poco prima dell’esplosione che ha mutilato il ragazzo, è stato notato un drappello di militari birmani che, dopo aver srotolato del filo spinato, sotterravano qualcosa. Mine, sostengono i testimoni.

Tra le decine di migliaia di disperati che hanno attraversato mare, paludi e fiumi in fuga dal furore del Tatmadaw, l’esercito birmano famoso per i suoi metodi feroci, arrivano testimonianze di ragazzi decapitati, donne stuprate, migliaia di profughi ancora nascosti nelle montagne e nelle foreste, dove rischiano di morire di fame, assediati dall’esercito o dalle milizie buddiste.

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www.lastampa.it/2017/09/07/esteri/birmania-mine-antiuomo-al-confine-per-impedire-il-ritorno-dei-rohingya-9BGChndzZbrloit7BivalO/pag...
(SimonLeBon)
00giovedì 7 settembre 2017 22:12
Re: Birmania, mine antiuomo al confine, per impedire il ritorno dei Rohingya
Si dice che in guerra la storia la scrivono i vincitori.
Vedremo se le "mine antiuomo" erano vere o solo virtuali.

Simon
(SimonLeBon)
00mercoledì 13 settembre 2017 23:16
La crisi umanitaria
La crisi umanitaria

Sono oltre 370mila i Rohingya fuggiti dalla Birmania e giunti in Bangladesh dal 25 agosto, secondo quanto hanno denunciato le agenzie umanitarie delle Nazioni Unite. «La portata e la velocità di questo flusso è senza precedenti in Bangladesh», ha sottolineato l’Unicef. «Per darvi un’idea, circa 220.000 persone sono entrate in Bangladesh in soli sei giorni tra il 4 e il 10 settembre e non abbiamo alcuna indicazione che questo flusso si fermerà presto. Si tratta di una crescente crisi umanitaria ed i bambini sono al centro di questa crisi. Stimano che circa il 60% dei profughi sono bambini», ha sottolineato Jean Lieby, responsabile della protezione dell’infanzia presso l’Unicef in in Bangladesh.
(SimonLeBon)
00martedì 19 settembre 2017 21:53
Suu Kyi, Rohingya non sono stati colpiti dalle violenze
Onu vuole accesso illimitato. Premio Nobel, non temo osservatori

Voleva rassicurare la comunità internazionale sull'emergenza Rohingya. Ma un discorso di Aung San Suu Kyi oggi - il primo dallo scoppio della crisi - ha ottenuto l'effetto opposto, confermando la diffusa impressione che la leader birmana sia ormai irrimediabilmente allineata alla visione nazionalista dell'esercito, e in trincea di fronte alla pioggia di critiche sulla gestione di una catastrofe umanitaria che in tre settimane ha costretto 421mila musulmani a rifugiarsi in Bangladesh. Parlando per 29 minuti in inglese a funzionari governativi e diplomatici stranieri in un discorso trasmesso in tv, il premio Nobel per la Pace - leader di fatto del governo - ha alternato vaghe formule di preoccupazione per le sofferenze di "tutte le comunità coinvolte" dalle violenze nello stato Rakhine e condanne per le violazioni della legge. Non ha però mai menzionato il termine "Rohingya", né ammesso abusi delle forze armate in un'area di confine dove, secondo immagini satellitari ottenute da Human Rights Watch, 214 villaggi sono stati dati alle fiamme da fine agosto.

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www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2017/09/18/corteo-di-10mila-musulmani-per-rohingya_57f4dbb7-2816-4c74-8f2d-c1a09c7fb...
(SimonLeBon)
00martedì 19 settembre 2017 21:53
Re: Suu Kyi, Rohingya non sono stati colpiti dalle violenze
E' triste vedere che di fronte alle foto dell'esodo di centinaia di migliaia di persone in fuga, si arrivi a negare l'esistenza dei fatti. [SM=g7347]

Simon

barnabino
00martedì 19 settembre 2017 23:19
Premi nobel per la pace farlocchi? I perseguitati che, quando gli fa comodo, non esitano a perseguitare?

Shalom [SM=g27991]
Giandujotta.50
00mercoledì 20 settembre 2017 07:23
Si grande delusione!
guerre di religione irrisolte...
a forza di mettere i problemi sotto il tappeto questo
diventa una montagna ingestibile.
(SimonLeBon)
00mercoledì 20 settembre 2017 18:55
Re:
Giandujotta.50, 9/20/2017 7:23 AM:

Si grande delusione!
guerre di religione irrisolte...
a forza di mettere i problemi sotto il tappeto questo
diventa una montagna ingestibile.



Probabilmente la situazione politica qui è sfuggita di mano e l'aspetto religioso ha preso la preminenza, portando alle violenze.

Simon
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