Ruanda: Bagosora il 're del genocidio' muore in carcere

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Amalia 52
00domenica 26 settembre 2021 10:24


Nel 1994 800mila ruandesi furono uccisi in 100 giorni

(ANSA) - ROMA, 26 SET - L' colonnello dell'esercito ruandese Théoneste Bagosora, 80 anni, che si guadagnò sul campo il nomignolo di 're del genocidio', è morto ad 80 anni in in un ospedale di Bamako, dove era ricoverato per problemi cardiaci. Lo ha annunciato il figlio Achille alla BBC.


Figura di spicco del ministero della difesa del Ruanda al momento del genocidio, Bagasora stava scontando in una prigione del Mali la sua pena per i massacri compiuti nel 1994 quando 800.000 persone - per lo più di etnia tutsi - sono state uccise in 100 giorni.

Nel 2008, il Tribunale penale internazionale per il Ruanda dichiarò Bagasora colpevole di crimini contro l'umanità e di aver orchestrato l'omicidio di diverse figure politiche, tra cui il primo ministro Agathe Uwilingiyimana, condannandolo all'ergastolo. Successivamente la pena fu ridotta a 35 anni.

Il generale canadese Romeo Dallaire, capo della forza di pace delle Nazioni Unite durante il genocidio, ha descritto Bagosora come il "perno" dietro le uccisioni e ha affermato che l'ex colonnello aveva minacciato di ucciderlo.

All'inizio di quest'anno a Bagosora è stata negata una richiesta di rilascio anticipato. Avrebbe dovuto finire la sua condanna all'età di 89 anni.

Fonte

Amalia 52
00domenica 26 settembre 2021 10:27
Secondo un articolo della Reformierte Presse, un rapporto di un’organizzazione per i diritti umani (African Rights) indica che al genocidio avvenuto in Ruanda nel 1994 hanno partecipato tutte le chiese, “a eccezione dei testimoni di Geova”.

In totale, nelle violenze etniche hanno perso la vita circa 400 Testimoni. Tuttavia nessuno di questi è morto per mano di qualche altro Testimone.

I cari fratelli del Ruanda hanno avuto un’esperienza simile a quella di Paolo e dei suoi compagni. Molti hanno perso la vita, ma i tentativi di Satana di distruggere la loro fede sono falliti. Anzi, in Ruanda i fratelli hanno sperimentato il conforto di Dio in molti modi. Durante il genocidio dei tutsi e degli hutu in Ruanda, ci sono stati hutu che hanno rischiato la vita per proteggere tutsi, e tutsi che hanno protetto hutu. Alcuni sono stati uccisi da estremisti per aver protetto i loro compagni di fede. Per esempio, un Testimone hutu di nome Gahizi è stato ucciso per aver nascosto una sorella tutsi di nome Chantal. Il marito di Chantal, un tutsi di nome Jean, è stato nascosto in un’altra località da una sorella hutu di nome Charlotte. Per 40 giorni Jean e un altro fratello tutsi sono rimasti nascosti in un ampio camino, da cui uscivano solo di notte per brevi periodi. Per tutto quel tempo Charlotte ha provveduto loro cibo e protezione, pur vivendo in prossimità di un campo militare hutu. In questa pagina potete vedere una foto di Jean e Chantal riuniti e grati che i loro conservi hutu abbiano “rischiato il proprio collo” per loro, come fecero Prisca e Aquila per l’apostolo Paolo. — Romani 16:3, 4.

Un altro Testimone hutu, Rwakabubu, è stato elogiato dal giornale Intaremara per aver protetto dei compagni di fede tutsi.* Il giornale diceva: “C’è anche Rwakabubu, testimone di Geova, che ha continuato a nascondere gente qua e là tra i suoi fratelli (è così che si chiamano fra loro). Pur soffrendo di asma, passava tutta la giornata portando loro viveri e acqua potabile. Ma Dio gli ha dato una forza straordinaria”.
Giandujotta.50
00domenica 26 settembre 2021 16:41

Qualcuno sentirà la sua mancanza?
Ogni tanto sulla scena mondiale salgono elementi simili
Mi domando se questi appartengano davvero al genere umano
piuttosto che a quello animale
Poi mi rispondo che gli animali uccidono per fame
(SimonLeBon)
00domenica 26 settembre 2021 16:58
Re:
La morte appiana ogni ingiustizia, dobbiamo riconoscerlo.

Simon
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