Salmo 33:3: Perchè la TNM lo rende "Fate il vostro meglio " ?

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Theokratik
00sabato 26 febbraio 2011 18:41
La TNM rende salmi 33:3 così:
"Cantategli un nuovo canto; Fate il vostro meglio suonando sulle corde insieme a urla di gioia".

Altre lo rendono così:
"Cantategli un cantico nuovo,
sonate bene e con gioia" (NR)

"Cantategli un cantico nuovo,
suonate abilmente e acclamate".(ND)

"Cantate al Signore un canto nuovo,
suonate la cetra con arte e acclamate" (CEI [32:3])

Mi pare un senso diverso suonare facendo del "proprio meglio" piuttosto che suonare "bene", "abilmente" e "con arte".

Qualcuno saprebbe indicare una spiegazione per questa scelta traduttiva?

Grazie.
Saluti
Amalia 52
00sabato 26 febbraio 2011 19:11
Davide amava la musica ed era un musicista di talento. Ma agli occhi di Dio conta solo il talento? In Salmo 33:3 Davide scrisse: “Fate il vostro meglio suonando sulle corde insieme a urla di gioia”. Il messaggio è chiaro: ciò che conta è che nel lodare Geova facciamo del nostro meglio


Penso che il motivo sia che tutti siamo incoraggiati a cantare i cantici,anche se non tutti siamo di talento musicale..La traduzione del NM è molto accurata anche sotto questo aspetto...

Leggendo la stessa frase in un'altra traduzione,si potrebbe arrivare alla conclusione che siccome non si è nè abili,nè artisti del canto,allora meglio non cantare...Aspettiamo che entri Felix e Aquila nel forum,e vediamo cosa ne deducono loro dalla frase riportata sopra! [SM=g27988]
Amalia 52
00sabato 26 febbraio 2011 19:25
Come base per tradurre le Scritture Ebraiche è stato usato il testo della Biblia Hebraica di Rudolf Kittel, edizioni 1951-1955. La revisione del 1984 della Traduzione del Nuovo Mondo inglese contiene aggiornamenti conformi alla Biblia Hebraica Stuttgartensia del 1977. Sono stati inoltre consultati i Rotoli del Mar Morto e numerose versioni antiche in altre lingue. Per quanto riguarda le Scritture Greche Cristiane, è stata principalmente usata l’autorevole edizione critica del testo greco preparata nel 1881 da Westcott e Hort, ma con la consultazione di vari altri testi fondamentali e di numerose antiche versioni in altre lingue.

Theokratik
00sabato 26 febbraio 2011 19:29
Re:
Amalia 52, 26/02/2011 19.25:

Come base per tradurre le Scritture Ebraiche è stato usato il testo della Biblia Hebraica di Rudolf Kittel, edizioni 1951-1955. La revisione del 1984 della Traduzione del Nuovo Mondo inglese contiene aggiornamenti conformi alla Biblia Hebraica Stuttgartensia del 1977. Sono stati inoltre consultati i Rotoli del Mar Morto e numerose versioni antiche in altre lingue. Per quanto riguarda le Scritture Greche Cristiane, è stata principalmente usata l’autorevole edizione critica del testo greco preparata nel 1881 da Westcott e Hort, ma con la consultazione di vari altri testi fondamentali e di numerose antiche versioni in altre lingue.





Certo, ma questo in generale.
Deve esserci un motivo specifico però per rendere un versetto diverso da molte altre traduzioni. (O meglio, le traduzioni che ho postato io)
Felix potrà senz'altro confrontrlo con altre traduzioni.
Amalia 52
00sabato 26 febbraio 2011 19:37
Innanzi tutto è una traduzione accurata, per lo più letterale, dalle lingue originali. Non è una libera parafrasi in cui i traduttori abbiano tralasciato i particolari a loro giudizio secondari e aggiunto concetti che ritenessero utili. Per agevolarne lo studio, alcune sue edizioni contengono numerosissime note in cui si segnalano eventuali traduzioni alternative di espressioni che si possono correttamente rendere in più di un modo, come pure un elenco specifico dei manoscritti antichi su cui ci si è basati per tradurre certe espressioni.

Alcuni versetti possono non essere espressi nel modo a cui è abituato il lettore. Qual è la traduzione giusta? I lettori sono invitati a esaminare i manoscritti citati a sostegno nelle note in calce dell’edizione con riferimenti della Traduzione del Nuovo Mondo, a leggere le spiegazioni contenute nell’appendice e a paragonare la traduzione con varie altre versioni. Di solito riscontreranno che ci sono altri traduttori che hanno ritenuto opportuno rendere quell’espressione in modo analogo.
Theokratik
00sabato 26 febbraio 2011 19:41
barnabino
00sabato 26 febbraio 2011 21:05
Il verbo contiene l'idea di "bene" nel senso di "diligentemente", cioè di fare una cosa "al meglio". Penso che sia questo il senso della traduzione di yâṭab.


Shalom
Theokratik
00domenica 27 febbraio 2011 11:11
Re:
barnabino, 26/02/2011 21.05:

Il verbo contiene l'idea di "bene" nel senso di "diligentemente", cioè di fare una cosa "al meglio". Penso che sia questo il senso della traduzione di yâṭab.


Shalom




Grazie Barny.

Non avresti da citarmi un dizionario che lo riporti?
barnabino
00domenica 27 febbraio 2011 22:35

Non avresti da citarmi un dizionario che lo riporti?



Ad esempio lo Scerbo, che rende "far bene ciò che si fa", avverbialmente si usa anche per "bene, diligentemente".

Shalom
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