Sebastien Castellion e la...tolleranza

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(Gladio)
00domenica 22 novembre 2015 17:08
In questi tempi così critici per il mondo intero, dove l'odio religioso sembra risorgere, dove le fondamenta del diritto scricchiolano e dove gli stati sovrani ripropongono vecchie ricette per controllare il libero passaggio delle persone da un paese all'altro e L'Onu ha fatto e approvato una dichiarazione congiunta ove dice di autorizzare qualsiasi mezzo per fermare l'Isis........mi è venuto in mente Sebastien Castellion , un uomo vissuto nel 1500 ,erudito e campione di tolleranza pronto a lanciare strali infuocati a chi della religione fa un uso improprio e a chi nella religione pensa di usare il braccio secolare come grimaldello per difendere le sue tesi...

L'estratto è tratto dal De haereticis an sint persequendi'. L'opera è una silloge di testi di autori antichi e moderni contro l'intolleranza religiosa.

In un brano di questa opera si scaglia ferocemente contro Calvino reo di aver provocato la morte di " MIchele Serveto " condannato al rogo per le sue posizioni contro lA Trinità.

Leggiamo cosa dice Castellions: Uccidere un uomo non è difendere una dottrina, è uccidere un uomo. Quando i ginevrini hanno ucciso Serveto non hanno difeso una dottrina, hanno ucciso un uomo. Non spetta al magistrato difendere una dottrina. Che ha in comune la spada con la dottrina? Se Serveto avesse voluto uccidere Calvino, il magistrato avrebbe fatto bene a difendere Calvino. Ma poiché Serveto aveva combattuto con scritti e con ragioni, con ragioni e con scritti bisognava refutarlo. Non si dimostra la propria fede bruciando un uomo, ma facendosi bruciare per essa »

Certo Castellions ha le sue idee religiose che in molti punti non condividiamo, ma come non onorare un uomo di tale spessore morAle, come non riconoscergli meriti per aver detto pane al pane e vino al vino, davanti a questa lucida denuncia mi inchino alla statura di un grande uomo e tutti coloro che perseguitano e magari cagionano la morte di chiunque non la pensa come loro fideisticamente bhè...che queste parole rimbombino nelle loro sorde e ottuse orecchie.




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