Si vivrebbe meglio in un mondo senza religione?

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Amalia 52
00giovedì 28 luglio 2011 20:31

IL NEOATEISMO sogna un mondo senza religione: senza terroristi kamikaze, guerre religiose e predicatori televisivi che tosano i loro greggi. Vi attira l’idea?

Prima di rispondere, chiedetevi: ‘Esistono prove a conferma del fatto che il mondo sarebbe migliore se tutti fossero atei?’ Riflettete: qualcosa come un milione e mezzo di cambogiani morirono quando i khmer rossi tentarono di instaurare uno stato ateo marxista. E nell’URSS ufficialmente atea il regime di Stalin mieté decine di milioni di vittime. È vero che quelle atrocità non sono direttamente riconducibili all’ateismo. Ma dimostrano senz’altro che un governo improntato all’ateismo non è in grado di garantire pace e armonia.

Pochi negherebbero che la religione sia stata causa di molte sofferenze. Ma la colpa è da attribuire a Dio? No, così come una casa automobilistica non può essere ritenuta colpevole se una persona causa un incidente perché usa il cellulare al volante. Le sofferenze dell’uomo hanno molte cause, e una di queste va ben oltre le convinzioni religiose. La Bibbia la identifica con l’imperfezione ereditata. “Tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio”. (Romani 3:23) Questa inclinazione peccaminosa tende a promuovere egoismo, eccessivo orgoglio, desiderio di autonomia morale e violenza. (Genesi 8:21) Inoltre porta le persone a giustificarsi e a propendere per credi che condonano le trasgressioni. (Romani 1:24-27) A ragione Gesù Cristo disse: “Dal cuore vengono malvagi ragionamenti, assassinii, adultèri, fornicazioni, furti, false testimonianze, bestemmie”. — Matteo 15:19.

Una distinzione importante

A questo punto è bene fare una distinzione tra la vera adorazione, cioè quella che Dio accetta, e la falsa. La vera adorazione aiuta a combattere basse inclinazioni. Incoraggia l’amore altruistico, la pace, la benignità, la bontà, la mitezza, la padronanza di sé, la fedeltà coniugale e il rispetto per gli altri. (Galati 5:22, 23) La falsa religione, invece, si adatta alle mode, o, come dice la Bibbia, ‘solletica gli orecchi’, giustificando alcune delle azioni errate che Gesù condannò. — 2 Timoteo 4:3.

È possibile che l’ateismo contribuisca a questa ambiguità o confusione in campo morale? Se si fa a meno di Dio non si ha alcuna responsabilità verso un’autorità divina, né esistono “valori oggettivi da rispettare”, dice il docente di diritto Phillip Johnson. In questo modo la moralità diventa relativa, e ciascuno può stabilire quali princìpi seguire, ammesso che scelga di averne. Senza dubbio questo modo di pensare fa sì che per alcuni l’ateismo risulti una filosofia attraente. — Salmo 14:1.

Dio, comunque, non tollererà per sempre la falsità, religiosa o atea che sia, né coloro che la promuovono. Promette: “I retti [in senso morale e spirituale] son quelli che risiederanno sulla terra, e gli irriprovevoli quelli che vi resteranno. Riguardo ai malvagi, saranno stroncati dalla medesima terra; e in quanto agli sleali, ne saranno strappati via”. (Proverbi 2:21, 22) Il risultato sarà qualcosa che nessun uomo, nessuna filosofia o istituzione umana potrà mai portare: la pace e la felicità universali. — Isaia 11:9.

Fonte:g11/10
Aquila-58
00venerdì 29 luglio 2011 11:53
Beh, il frutto espresso da moltissime religioni da una bella...mano agli atei (purtroppo).

Ma è frutto dell' insegnamento di Cristo?

E se provassimo a vivere in un mondo del genere?

Guardate:

"Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano" (Matteo 5:44);

(Ci sarebbero guerre, ci sarebbe violenza e delinquenza mettendo in pratica questo insegnamento del Cristo?).

E che dire di Isaia 2:4 e Matteo 26:52: estirpare l'idea stessa della guerra prima di tutto dal cuore, e poi in senso materiale, eliminando ogni uso di armi?

Proseguiamo:

"Rendete a tutti ciò che è dovuto, a chi chiede la tassa la tassa, a chi chiede il trubuto il tributo" (Romani 13:7)
(pagando tutti le imposte e le tasse, tutti pagheremmo meno tasse, non essendoci evasori....)

Proseguiamo:

"Il ladro non rubi più ma piuttosto fatichi, facendo con le sue mani ciò che è buon lavoro, affichè abbia qualcosa da distribure a qualcuno nel bisogno" (Efesini 4:28)
(furti, rapine, estorsioni, che fine farebbero?)

Proseguiamo:

"Ecco, il salario dovuto agli operai che hanno mietuto i vostri campi, ma che voi avete frodato, continua a gridare e le grida di aiuto dei mietitori sono giunte agli orecchi di Geova (kyrios nel testo greco) degli eserciti" (Giacomo 5:4).

(Sfruttamento, avidità commerciale che causa miseria e affamamento di milioni dipersone in tutto il mondo, che fine farebbero?)

Sono solo pochissimi aspetti, presi qua e là.

Utopia?

Beh, il mondo dove dimorerà la giustizia lo porterà Dio, non noi (2 Pietro 3:13), ma intanto c' è già parecchia gente che ha cominciato, in tutto il mondo, a fare ad esempio, le cose che ho indicato sopra......
(benny59)
00venerdì 29 luglio 2011 12:10
io posso vivere benissimo senza appartenere a nessuna organizzazione religiosa,mi basta il mio Gesù.
Barnaba1977
00venerdì 29 luglio 2011 12:48
Re:
(benny59), 29/07/2011 12.10:

io posso vivere benissimo senza appartenere a nessuna organizzazione religiosa,mi basta il mio Gesù.



(Romani 10:11-15) Poiché la Scrittura dice: “Chiunque ripone fede in lui non sarà deluso”. Poiché non c’è distinzione fra giudeo e greco, poiché sopra tutti è lo stesso Signore, che è ricco verso tutti quelli che lo invocano. Poiché “chiunque invoca il nome di Geova sarà salvato”. Comunque, come invocheranno colui nel quale non hanno riposto fede? Come, a loro volta, riporranno fede in colui del quale non hanno udito parlare? Come, a loro volta, udranno senza qualcuno che predichi? Come, a loro volta, predicheranno se non sono stati mandati? Come è scritto: “Come sono piacevoli i piedi di quelli che dichiarano la buona notizia di cose buone!”
Aquila-58
00venerdì 29 luglio 2011 12:56
Re:
(benny59), 29/07/2011 12.10:

io posso vivere benissimo senza appartenere a nessuna organizzazione religiosa,mi basta il mio Gesù.



Anch' io, Benny!
E, tuttavia, ricordo che un giorno, qualcuno bussò alla mia porta, e quel qualcuno mi ha permesso di "prendere l' acqua della vita gratuitamente" (Rivelazione/Apocalisse 22:17).

Ora, come faccio io a rendere partecipi altri della mia gioia (confronta 1 Corinti 9:23), se non vado, a mia volta, a condividere la buona notizia che "ho udito", bussando ad altre porte, affinchè io possa dire all' altro: "Vieni" anche tu e prendere l' acqua della vita gratuitamente? (Rivelazione/Apocalisse 22:17).

Ti chiedo di riflettere, Benny.....


(benny59)
00venerdì 29 luglio 2011 13:33
ho riflettuto e studiato per anni caro Aquila58,ho frequentato tutte le chiese di questo mondo,evangelici,cattolici,valdesi,tdg,ma solo ora ho trovato la mia pace spirituale,solo Gesù mi sorregge,il MIO Gesù,mondo da tutti i dogmi imposti dagli uomini,dalle religioni.E sto bene così,e di Gesù parlo a tutti coloro che incontro nel mio cammino,e sono libero di frequentare chi voglio,parlare con chi voglio,apprezzare il bello e il buono che c'è in tutti,anche in voi.
barnabino
00venerdì 29 luglio 2011 13:49
Caro Benny,


il MIO Gesù,mondo da tutti i dogmi imposti dagli uomini,dalle religioni



Beh, non c'è un "tuo" Gesù, la Bibbia dice che Gesù è di tutti e secondo le Scritture tutti coloro che sono in comunione, uniti a Cristo, sono un solo corpo, dove la mano non può dire all'occhio "tu non mi servi" ma tutto il corpo deve essere unito, come il Figlio è unito al Padre e tutti sono uniti a lui.

Circa i dogmi ti do perfettamente ragione, per questo sono diventato testimone di Geova, perché non ci sono dogmi imposti da uomini, ma c'è solo la ricerca di all'adesione agli insegnamenti di Cristo come ci sono giunti dalle Scritture.


E sto bene così,e di Gesù parlo a tutti coloro che incontro nel mio cammino



Visto che credi in Gesù sarai cosciente che Gesù non disse questo... cosa fai? Non sarà che cominci a confondere le tue idee con quelle di Gesù?


e sono libero di frequentare chi voglio,parlare con chi voglio



Questa non l'ho capita... perché? Io non sarei libero di parlare con chi voglio? Il fatto è che Gesù ci invita a predicare la Buona Notizia ad ogni sorta di persone, non solo quelle che ci sono simpatiche...


apprezzare il bello e il buono che c'è in tutti,anche in voi



Figurati io, ma non c'era bisogno di Gesù per farlo, quella è una naturale dote umana.

Shalom
francesca(1)
00venerdì 29 luglio 2011 13:58
un mondo senza religioni secondo me

sarebbe un mondo migliore... ma credo sia anche un'utopia pericolosa... tutti devono essere liberi di pensare liberamente, è un valore che per mè è più importante dell'essere ateo... la libertà... che è proprio ciò che la religione cerca di fermare..

le religioni vogliono pecore nel gregge, vogliono imporre la loro visione monotona, mentra in realtà ci sono infiniti punti di vista...


o no?


francesca(1)
00venerdì 29 luglio 2011 14:02


oh e poi quanti miliardi in più avremmo senza le religioni!!!!




barnabino
00venerdì 29 luglio 2011 14:04
Caro Francy,


le religioni vogliono pecore nel gregge, vogliono imporre la loro visione monotona, mentra in realtà ci sono infiniti punti di vista...



Beh, forse è vero, ma in parte, noi TdG non vogliamo imporre un punto di vista (che è quello di Cristo) ma lo presentiamo e poi coloro che lo condividono aderiscono al cristianesimo, dunque per noi quella visione non è monotona perché rappresenta la saggezza di Dio, che come dice Paolo in Colossesi, a differenza di quella del mondo è di per se la pienezza, pienezza divina che si è manifestata nella persona di Cristo.

Ovviamente questa resta una scelta personale che non si può e si deve imporre, nessuno deve aderirvi se non vi è giunto dopo un'attenta e profonda riflessione...

Shalom
(benny59)
00venerdì 29 luglio 2011 14:08
vedi caro Barabino,a me poco importa della figura di Gesù creata e mitizzata dalle varie chiese,mi interessa la figura storica,l'uomo,il suo messaggio,a me poco importa il mistero che fosse o no il figlio di Dio,era un grande uomo,e questo mi basta,le mie ricerche sono sempre andate in questa direzione,la ricerca storica per capire bene il suo messaggio,apprezzarne l'importanza che ha avuto sulla nostra civiltà.Insomma,il Gesù ebreo,l'uomo,non certo il personaggio creato ad uso e consumo per le religioni.
francesca(1)
00venerdì 29 luglio 2011 14:09
Re:
barnabino, 29/07/2011 14.04:

Caro Francy,


le religioni vogliono pecore nel gregge, vogliono imporre la loro visione monotona, mentra in realtà ci sono infiniti punti di vista...



Beh, forse è vero, ma in parte, noi TdG non vogliamo imporre un punto di vista (che è quello di Cristo) ma lo presentiamo e poi coloro che lo condividono aderiscono al cristianesimo, dunque per noi quella visione non è monotona perché rappresenta la saggezza di Dio, che come dice Paolo in Colossesi, a differenza di quella del mondo è di per se la pienezza, pienezza divina che si è manifestata nella persona di Cristo.

Ovviamente questa resta una scelta personale che non si può e si deve imporre, nessuno deve aderirvi se non vi è giunto dopo un'attenta e profonda riflessione...

Shalom



caro? guarda che sono FrancescA


Se non ci fossero alcuni tipi di credenti esaltati e prepotenti, il mondo sarebbe un posto migliore? Per quanto mi riguarda si.

Secondo me il problema non sta tanto nelle religioni quanto nella gente. Se una persona crede a babbo natale, e vive la sua vita all’insegna di questa convinzione, penso che non dia fastidio a nessuno. Il problema sorge quando questa persona vuole che anche gli altri ci credano, e comincia con prepotenza ad interferire con le loro vite e decisioni. Ci sono religioni che vengono vissute in una dimensione personale e non imposte con la forza agli altri: penso ad esempio al buddismo. Se i cristiani se ne stessero nelle chiese, i musulmani nelle moschee ecc, e vivessero la loro religione in maniera personale, senza interferire con le vite altrui o pretendere leggi che costringano gli altri a seguire le regole che loro hanno scelto di seguire, non ci sarebbe alcun problema.





(benny59)
00venerdì 29 luglio 2011 14:10
Re:
francesca(1), 29/07/2011 14.02:



oh e poi quanti miliardi in più avremmo senza le religioni!!!!








condivido alla grande.
(benny59)
00venerdì 29 luglio 2011 14:13
Re: Re:
francesca(1), 29/07/2011 14.09:



caro? guarda che sono FrancescA


Se non ci fossero alcuni tipi di credenti esaltati e prepotenti, il mondo sarebbe un posto migliore? Per quanto mi riguarda si.

Secondo me il problema non sta tanto nelle religioni quanto nella gente. Se una persona crede a babbo natale, e vive la sua vita all’insegna di questa convinzione, penso che non dia fastidio a nessuno. Il problema sorge quando questa persona vuole che anche gli altri ci credano, e comincia con prepotenza ad interferire con le loro vite e decisioni. Ci sono religioni che vengono vissute in una dimensione personale e non imposte con la forza agli altri: penso ad esempio al buddismo. Se i cristiani se ne stessero nelle chiese, i musulmani nelle moschee ecc, e vivessero la loro religione in maniera personale, senza interferire con le vite altrui o pretendere leggi che costringano gli altri a seguire le regole che loro hanno scelto di seguire, non ci sarebbe alcun problema. sono d'accordissimo.









barnabino
00venerdì 29 luglio 2011 14:25
Caro Benny,


vedi caro Barabino,a me poco importa della figura di Gesù creata e mitizzata dalle varie chiese,mi interessa la figura storica,l'uomo,il suo messaggio



Appunto, è a quello che io facevo riferimento, non mi risulta che il Gesù storico e non a quello mitizzato da varie chiese ma quello che ci è arrivato dai vangeli. L'impressione è che tu più che al Gesù storico faccia riferimento ad un tuo Gesù personale, creato a tua immagine e somiglianza.


a me poco importa il mistero che fosse o no il figlio di Dio,era un grande uomo,e questo mi basta



Certamente Gesù era il più grande uomo mai vissuto sulla terra, ma questo significa poco preso in sé, Gesù non ci chiese di considerarlo un grande uomo ma di imitarlo nella sua maniera di servire il Padre.


le mie ricerche sono sempre andate in questa direzione,la ricerca storica per capire bene il suo messaggio,apprezzarne l'importanza che ha avuto sulla nostra civiltà



La ricerca storica ha poco a che fare con la fede, la storia è una scienza umana e dunque fonda le sue istanze su considerazione ben diverse da quelle delle fede, la ricerca storica è appunto una ricerca e non puoi basarti su di essa, perché banalmente quello che venne detto solo 20-30 anni fa oggi è non solo superato ma considerato errato, dietro di essa ci sono varie scuole, ideologie, a volte contraddittorie, perché un autore marxista ricostruirà i documenti, per altro scarsissimi, un Gesù storico molto diverso da uno idealista o costruttivista o altro ancora.

Insomma, fondare la fede sulla ricerca storica è impresa quanto meno ardita e poco fruttuoso, non è questo il fine della ricerca storica su Gesù.


Insomma,il Gesù ebreo,l'uomo,non certo il personaggio creato ad uso e consumo per le religioni



Infatti è quello il Gesù a cui noi abbiamo riposto fede e predichiamo!

Shalom [SM=g28002]
barnabino
00venerdì 29 luglio 2011 14:29
Cara Francy (prima mi era scappata una o!),


Se non ci fossero alcuni tipi di credenti esaltati e prepotenti, il mondo sarebbe un posto migliore? Per quanto mi riguarda si.



Concordo, ma allora non è colpa della religione in sé, ma da come alcuni vivono la religione e dal tipo di insegnamento religioso che viene dato da alcune di esse.


Il problema sorge quando questa persona vuole che anche gli altri ci credano, e comincia con prepotenza ad interferire con le loro vite e decisioni



Concordo anche qui, per questo come TdG crediamo che l'adesione possa avvenire solo dopo una convinta presa di coscienza e di posizione, davanti a Dio e agli uomini, non ha senso né la religione di Stato né un'adesione forzata o da bambini. L'adesione alla religione deve rimanere un atto di fede personale e consapevole.

Shalom
francesca(1)
00venerdì 29 luglio 2011 14:45
Re:
barnabino, 29/07/2011 14.29:

Cara Francy (prima mi era scappata una o!),


Se non ci fossero alcuni tipi di credenti esaltati e prepotenti, il mondo sarebbe un posto migliore? Per quanto mi riguarda si.



Concordo, ma allora non è colpa della religione in sé, ma da come alcuni vivono la religione e dal tipo di insegnamento religioso che viene dato da alcune di esse.


Il problema sorge quando questa persona vuole che anche gli altri ci credano, e comincia con prepotenza ad interferire con le loro vite e decisioni



Concordo anche qui, per questo come TdG crediamo che l'adesione possa avvenire solo dopo una convinta presa di coscienza e di posizione, davanti a Dio e agli uomini, non ha senso né la religione di Stato né un'adesione forzata o da bambini. L'adesione alla religione deve rimanere un atto di fede personale e consapevole.

Shalom





ok condivido quello che dici.. eppoi lo sai con chi ce l'ho!!


ho sempre detto che quella dei TdG è quella più coerente secondo me...


giusto per fare un esempio : la sentenza sul crocefisso...
in un mondo ormai globalizzato dove c'è pluralismo culturale ... non si DEVE permettere l'egemonia di un pensiero a scapito di un altro....

Ben consapevole che ci siano problemi più gravi, questa sentenza non è altro che un'ennesima riprova del fatto che esiste una casta privilegiata. Non tanto e non solo nei confronti dei non credenti, ma anche di persone che praticano altri culti...

la questione è grave, è razziale e discriminante. Io sono tra quelli che sono incavolati..
(garoma)
00venerdì 29 luglio 2011 17:41
Io credo che si dovrebbe fare una distinzione tra vivere in un mondo di atei; vivere in un mondo senza religione; vivere in un mondo di TdG. Il cristianesimo di cui parla Gesù, non è una religione infatti, essa veniva chiamata la “via”

At 9:2; e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damasco, affinché se avesse trovato degli appartenenti alla Via, sia uomini che donne, li potesse condurre legati a Gerusalemme

At 22:4 E ho perseguitato questa Via a morte, legando e consegnando alle prigioni uomini e donne,

Perché la via? Perché il vero cristianesimo è un modo di vivere, l’uomo per soddisfare le sue brame e spinto da Satana ha inventato le religioni e con esse contese, divisioni, sette, guerre e malvagità. Ognuno cerca di farsi un proprio credo, ed è evidente da ciò che gli stessi dicono: "io credo Dio a modo mio" "mi sono fatto la mia religione" "Gesù per me è questo" ecc. ecc.

Si vivrebbe meglio in un mondo senza religioni? Certo e questo non significa vivere in un mondo di atei ma, vivere in un mondo in cui gli esseri umani seguono la via indicata da Geova e da Gesù, fanno della verità, il loro modo di vivere quotidiano. Il Regno di Dio fra poco spazzerà via tutte queste religioni che, nel libro di Apocalisse o Rivelazione, collettivamente vengono definite “Babilonia la Grande”
terrapromessa
00venerdì 29 luglio 2011 18:17
Re:
(benny59), 29/07/2011 14.08:

vedi caro Barabino,a me poco importa della figura di Gesù creata e mitizzata dalle varie chiese,mi interessa la figura storica,l'uomo,il suo messaggio,a me poco importa il mistero che fosse o no il figlio di Dio,era un grande uomo,e questo mi basta,le mie ricerche sono sempre andate in questa direzione,la ricerca storica per capire bene il suo messaggio,apprezzarne l'importanza che ha avuto sulla nostra civiltà.Insomma,il Gesù ebreo,l'uomo,non certo il personaggio creato ad uso e consumo per le religioni.




E' veramente da apprezzare la tua ricerca, magari più persone la facessero, vuol dire che senti un forte bisogno spirituale e cerci di soddisfarlo e questa è una bella caratteristica. Ma vorrei chiederti una cosa, in questa ricerca, sicuramente approfondita, su Gesù e sul suo messaggio, come hai fatti ad arrivare alla conclusione che si può servirlo INDIVIDUALMENTE, senza una organizzazione, senza una comunione di persone? Da cosa lo hai desunto? E' solo curiosità non polemica. ti ringrazio in anticipo.
(benny59)
00venerdì 29 luglio 2011 19:19
Yehoshua ben Yosef era un ebreo,osservante della legge mosaica,il suo messaggio era esclusivamente rivolto al popolo di Isralele,non voleva certo creare una nuova religione,anzi,era devotissimo alla sua,pienamente praticante,mai avrebbe immaginato che alla sua morte qualcuno,diciamo Paolo,estendesse il suo messaggio anche ai gentili,nonostante il divieto di Pietro e di Giacomo,suo fratello carnale.Paolo,che non conobbe Gesù,è il fondatore del cristianesimo,movimento che nei secoli diede vita a molteplici organizzazioni religiose.Quindi non aderire a nessuna organizzazione religiosa è lecito,perchè nessuna è stata voluta da Gesù.
terrapromessa
00venerdì 29 luglio 2011 19:22
Re:
(benny59), 29/07/2011 19.19:

Yehoshua ben Yosef era un ebreo,osservante della legge mosaica,il suo messaggio era esclusivamente rivolto al popolo di Isralele,non voleva certo creare una nuova religione,anzi,era devotissimo alla sua,pienamente praticante,mai avrebbe immaginato che alla sua morte qualcuno,diciamo Paolo,estendesse il suo messaggio anche ai gentili,nonostante il divieto di Pietro e di Giacomo,suo fratello carnale.Paolo,che non conobbe Gesù,è il fondatore del cristianesimo,movimento che nei secoli diede vita a molteplici organizzazioni religiose.Quindi non aderire a nessuna organizzazione religiosa è lecito,perchè nessuna è stata voluta da Gesù.




e la porta stretta e la strada tortuosa che avrebbero percorso la minoranza e che avrebbe portato alla vita, di cui parla Gesù in Matteo che cosa è?
e il fatto che Gesù abbia chiesto agli apostoli, che prima non lo erano, di seguirlo e di predicare con lui, perchè lo avrebbe fatto?
placido79
00venerdì 29 luglio 2011 19:55
Re:
(benny59), 29.07.2011 12:10:

io posso vivere benissimo senza appartenere a nessuna organizzazione religiosa,mi basta il mio Gesù.

matteo 7: 21-23
21 “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ 23 E allora io confesserò loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità.



(garoma)
00venerdì 29 luglio 2011 20:00
Re:
(benny59), 29/07/2011 12.10:

io posso vivere benissimo senza appartenere a nessuna organizzazione religiosa,mi basta il mio Gesù.


La tua non sarebbe altro che un'altra religione ad personam.


Aquila-58
00venerdì 29 luglio 2011 20:08
Re:
Caro Benny,

(benny59), 29/07/2011 19.19:

Yehoshua ben Yosef era un ebreo,osservante della legge mosaica,il suo messaggio era esclusivamente rivolto al popolo di Isralele,



Inizialmente si, vedi infatti Matteo 10:5-6. Pietro lo spiega bene in Atti 3:26: "A voi per primi Dio, dopo aver fatto sorgere il suo Servitore, l' ha mandato per benedirvi"....ma non dimenticare che lo stesso Gesù disse ad una samaritana di essere il Messia (Gv.4:25-26), e che lo stesso Gesù passò ben due giorni nelle città samaritane (Gv. 4:39-42).
E comunque, morto e risorto Cristo, le cose sarebbero cambiate, poichè lo stesso Risorto disse quel che è scritto in Matteo 28:19-20; Luca 24:47; Atti 1:8, cioè andare da tutte le genti della terra.....poichè era già scritto (confronta Romani 15:8-12)


(benny59), 29/07/2011 19.19:

non voleva certo creare una nuova religione,anzi,era devotissimo alla sua,pienamente praticante,




Beh, disse espressamente che non si poteva mettere vino nuovo in otri vecchi (Matteo 9:17).....


(benny59), 29/07/2011 19.19:

mai avrebbe immaginato che alla sua morte qualcuno,diciamo Paolo,estendesse il suo messaggio anche ai gentili,




Gesù stesso comandò ai suoi discepoli di andare da tutte le genti, confronta nuovamente Matteo 28:19-20; Luca 24:47; Atti 1:8....

(benny59), 29/07/2011 19.19:

nonostante il divieto di Pietro e di Giacomo,suo fratello carnale.




Ma quel divieto fu tolto a Pietro stesso, quando aprì la seconda chiave del regno dei cieli ai samaritani e e la terza chiave ai gentili, a cominciare da Cornelio. E' tutto scritto negli atti degli apostoli...


(benny59), 29/07/2011 19.19:

Paolo,che non conobbe Gesù,è il fondatore del cristianesimo,




Paolo fu scelto direttamente da Gesù risorto e glorificato, vedi Atti capitolo 9......


(benny59), 29/07/2011 19.19:

movimento che nei secoli diede vita a molteplici organizzazioni religiose.



Qui c' ha messo lo zampino Satana. Ti ricordo che il settarismo è opera della carne, non frutto dello spirito (Galati 5:20)...

(benny59), 29/07/2011 19.19:

Quindi non aderire a nessuna organizzazione religiosa è lecito,perchè nessuna è stata voluta da Gesù.



Non è così Benny. Cristo fondò su se stesso la sua ekklesìa, è scritto in Matteo 16:18....

Scusami, e ciao.


barnabino
00venerdì 29 luglio 2011 21:27
Caro Benny,


Yehoshua ben Yosef era un ebreo,osservante della legge mosaica,il suo messaggio era esclusivamente rivolto al popolo di Isralele,non voleva certo creare una nuova religione,anzi,era devotissimo alla sua,pienamente praticante



Dunque non vedi che Gesù credeva in una religione organizzata e non nella filosofia dei cani sciolti...


mai avrebbe immaginato che alla sua morte qualcuno,diciamo Paolo,estendesse il suo messaggio anche ai gentili,nonostante il divieto di Pietro e di Giacomo,suo fratello carnale



Mi pare che tu abbia un quadro storico, come dire, un po'... confuso. Infatti fu Gesù a comandare che la Buona Notizia del Regno doveva essere "predicata in Giudea, nella Samaria e fino alla più distante parte della terra" dunque fu lui a dare impulso alla predicazione ai gentile, né Pietro e Giovanni vietarono nulla, infatti fu Pietro a predicare a Cornelio e non Paolo, semmai il problema riguardava l'osservanza della Legge, in particolare la circoncisione, ma anche qui la decisione venne presa proprio da Pietro e Giacomo.


Paolo,che non conobbe Gesù,è il fondatore del cristianesimo,movimento che nei secoli diede vita a molteplici organizzazioni religiose



Sei fissato! Quando Paolo cominciò a predicare il movimento poi chiamato cristianesimo (non da Paolo per altro) esisteva già da anni, tanto è vero che lui era un oppositore...


Quindi non aderire a nessuna organizzazione religiosa è lecito,perchè nessuna è stata voluta da Gesù



Ma Gesù aderiva, come minimo, al giudaismo del suo tempo... perché tu non vai in sinagoga?

Shalom
evolutionator
00lunedì 3 ottobre 2011 16:33
chiedimi perché
Amalia 52:

Si vivrebbe meglio in un mondo senza religione?


E per me la risposta, in barba all'OP, è SI.
In realtà, tanto per non smentirmi, trovo la domanda sbagliata per due ragioni. La prima è che non si capisce cosa si intende per "mondo senza religioni": un mondo in cui le religioni vengono vietate? vengono estirpate con la violenza? se ne vanno per conto loro? Perché nei primi due casi ovviamente le religioni non sparirebbero, sarebbero semplicemente 'underground'. La seconda è che ciò che viene inteso, cioè essere liberi da queste persone che commettono crimini, non è relativo solo al "religioni". Si tratta, secondo la mia modesta opinione, di un fenomeno più ampio e generale, cioè di persone che non hanno la possibilità di istruirsi liberamente o che hanno avuto esperienze particolari (eventualmente traumatiche) che non sono state ben elaborate e portano ad una visione non sana del mondo. Dentro al calderone assieme ci stanno quindi religioni, politica, alcune branche di filosofia... Tutto il resto è semplicemente 'cultura' (non nell'accezione di conoscenza ma di "storia/modo di pensare di un popolo").
salvian
00mercoledì 5 ottobre 2011 20:04
Re:
Amalia 52, 28/07/2011 20.31:

È vero che quelle atrocità non sono direttamente riconducibili all’ateismo. Ma dimostrano senz’altro che un governo improntato all’ateismo non è in grado di garantire pace e armonia.


Talvolta mi chiedo cosa sia un ateo e mi verrebbe da rispondere che anche l’ateismo è a suo modo una forma di religione o se non altro una negazione delle religioni positive (nel senso di religioni effettivamente e quindi positivamente esistenti).
Con o senza la religione ognuno crede di risolvere i problemi sociali in un certo qual modo.
Quindi un governo improntato all’ateismo (e bisogna stabilire quale: perché non tutti possono essere considerati uguali) potrebbe teoricamente garantire pace e armonia, anche perché queste non dipendono certo solo dalla religione o dalla negazione di essa.
Nel contempo, le atrocità commesse dagli stati comunisti, come dice Amalia, non sono direttamente riconducibili all’ateismo, bensì ad una serie di altri fattori con prevalenza di quello politico.

Amalia 52, 28/07/2011 20.31:

A questo punto è bene fare una distinzione tra la vera adorazione, cioè quella che Dio accetta, e la falsa. La vera adorazione aiuta a combattere basse inclinazioni. Incoraggia l’amore altruistico, la pace, la benignità, la bontà, la mitezza, la padronanza di sé, la fedeltà coniugale e il rispetto per gli altri. (Galati 5:22, 23) La falsa religione, invece, si adatta alle mode, o, come dice la Bibbia, ‘solletica gli orecchi’, giustificando alcune delle azioni errate che Gesù condannò. — 2 Timoteo 4:3.


Se per “vera adorazione” si intende quella cristiana dei TdG e per falsa quella di tutte le altre, vorrei precisare che non è esatto dire che solo la “vera” aiuti a combattere le “basse inclinazioni”: infatti per quanto ne so, in tutte le religioni vengono più o meno perseguite quelle caratteristiche positive, come l’amore altruistico, la pace, la bontà, ecc…, anche se poi queste convivono con altre del tutto negative, come avveniva nei culti pagani di una volta o come al giorno d’oggi avviene in certe religioni che contemplano o permettono certi aspetti come le “guerre sante”, l’omicidio o il suicidio per pretesi “giustificati” motivi, ecc…
Io credo che non basta far parte di una “buona” religione (e seguirne più o meno sinceramente i dettami) per far sì che ci sia “vera adorazione”.
“Vera adorazione” è da considerarsi quella derivante da una vera e sostanziale presa di posizione che ci fa essere realmente dalla parte di Dio e da ciò che Lui approva.
In questo crediamo le stesse cose.
Però aggiungo che questa presa di posizione debba tradursi in una effettività che forse (senza alcuna intenzione di esprimere un giudizio, ma solo guardando l’evidenza) pochi riescono a conseguire.
Ad esempio, vorrei capire quanti di quelli che si definiscono veri cristiani riescono veramente e fisicamente a “porgere l’altra guancia” o ad “amare realmente il prossimo” (senza se e senza ma), a cominciare dal sottoscritto.
Come si evince dalle sacre scritture, pochi sono quelli (e questi sono i veri santi che solo Dio conosce) che eroicamente riescono a seguire fino in fondo la “via stretta”.
Io parlo in generale, ma, solo per un momento, vorrei riferirmi ad uno di quelli che sono gli intendimenti dei TdG (= la problematica del rifiuto del sangue), e solo per chiarire meglio ciò che sto dicendo circa la “vera adorazione”.
La Bibbia contiene il comando di “amare il prossimo come se stessi” come pure quello di “astenersi dal sangue”, perché rappresenta la vita.
Allora se uno si trova nell’eventualità di dover aiutare qualcuno, magari facendogli dono, se necessario (cioè in caso di pericolo di vita) del proprio sangue (al di là di alcune controindicazioni sanitarie, ma questo è un’altra questione che non riguarda il principio), quale di questi comandi dovrà privilegiare?
Io credo che, siccome Dio ci ha fatto a sua immagine e somiglianza e ci ha dotati di libero arbitrio, rendendoci capaci di discernere tra il bene e il male e di discernere quale sia la priorità tra due comandi apparentemente in contraddizione, il “vero adoratore” sotto la propria responsabilità sceglierà di salvare la vita di un “prossimo”, mostrando di amarlo come se stesso e nel contempo non avrà certo mancato di rispetto all’altro comando che apparentemente indica di astenersi dall’uso del sangue.
Infatti Gesù stesso ci dice: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici. (Gv. 15:12-13).
E siccome la vita è nel sangue: contravvenendo alla “lettera” di quel comando non ne avrà messo in discussione il significato di fondo che è quello di rispettare la vita. D’altronde bisogna pure considerare che: “… la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito da' vita. (2 Cor. 3:5-6).

Amalia 52, 28/07/2011 20.31:

È possibile che l’ateismo contribuisca a questa ambiguità o confusione in campo morale? Se si fa a meno di Dio non si ha alcuna responsabilità verso un’autorità divina, né esistono “valori oggettivi da rispettare”, dice il docente di diritto Phillip Johnson. In questo modo la moralità diventa relativa, e ciascuno può stabilire quali princìpi seguire, ammesso che scelga di averne. Senza dubbio questo modo di pensare fa sì che per alcuni l’ateismo risulti una filosofia attraente. — Salmo 14:1.


È possibile, sì!
Io credo che la religione svolga nel consesso umano un ruolo importante e necessario, cui non può certo contribuire l’ateismo, anzi quest’ultimo può invece contribuire alla perdita di valori, in campo morale, di una valenza essenziale per la pacifica convivenza degli appartenenti al genere umano.
Religione, sì! Quindi, ma fino ad un certo punto. Essa non dovrebbe superare certi limiti di competenza, cercando di rimanere in un contesto che privilegi i soli aspetti morali e, comunque, senza imposizioni di sorta, neanche quando anche avendola scelta liberamente, uno dovrebbe essere lasciato libero di metterne in pratica le indicazioni, nell’ambito di un rapporto diretto tra Dio e l’uomo.
Ed infatti, storicamente, quando la religione ha invaso campi non suoi, come per esempio quello politico, si sono avuti effetti fortemente deleteri, per il genere umano, essendo causa di molte sofferenze, certo non per causa di Dio, ma dell’uomo stesso che costruisce le religioni a suo esclusivo uso e consumo, allontanandosi dal volere di Dio, così mirabilmente tramandatoci dall’esempio del Cristo Gesù. Infatti io penso che la vera religione sia quella che segue SOSTANZIALMENTE l’esempio di Gesù.

[SM=x1408424]
[SM=g1944981] a tutti
salvian
00mercoledì 5 ottobre 2011 20:05
Aquila-58, 29/07/2011 11.53:

Beh, il frutto espresso da moltissime religioni da una bella...mano agli atei (purtroppo).
Ma è frutto dell' insegnamento di Cristo?
E se provassimo a vivere in un mondo del genere?

Guardate:
"Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano" (Matteo 5:44);
(Ci sarebbero guerre, ci sarebbe violenza e delinquenza mettendo in pratica questo insegnamento del Cristo?).
………………………………………………………………………………………………
Sono solo pochissimi aspetti, presi qua e là.
Utopia?
Beh, il mondo dove dimorerà la giustizia lo porterà Dio, non noi (2 Pietro 3:13), ma intanto c' è già parecchia gente che ha cominciato, in tutto il mondo, a fare ad esempio, le cose che ho indicato sopra......


Sono d’accordo con te caro Aquila58.
Magari non completamente sul come e dove ci potrà essere un mondo di giustizia, in quando andiamo su aspetti che travalicano la nostra portata, pur cercando di interpretare ognuno a suo modo alcune parti della Bibbia in proposito.
Al di là di quello che sarà, dal momento che viviamo in questo mondo, è importante quello che facciamo ADESSO, per cui, come da te accennato: E se provassimo a vivere già in questo mondo, direi, seguendo SOSTANZIALMENTE l’esempio del Cristo? In un modo connesso più con il vivere attuale, piuttosto che privilegiare le aspettative verso un mondo futuro in cui regni la giustizia.
Altrimenti perché mai sarebbe venuto il Cristo sulla Terra? Lui ci ha chiesto di rendergli testimonianza. Ma questa non è, secondo me, solo e maggiormente l’annuncio di quello che sarà, ma più propriamente l’applicazione sostanziale della Sua parola con i fatti e con le opere verso tutti i figli di Dio, indipendentemente dall’accettazione formale di una certa Fede, perché saranno proprio queste opere e questi fatti a costituire una buona testimonianza e, forse, a convincere i nostri simili a seguirne le indicazioni che prima noi stessi avremo seguito.


(benny59), 29/07/2011 12.10:

io posso vivere benissimo senza appartenere a nessuna organizzazione religiosa, mi basta il mio Gesù.


Certo! in qualche modo, per come la penso io, posso essere d’accordo, ma tieni presente che è pur sempre stata una religione a farti conoscere quel Gesù di cui tu parli (come a seguire ti ha fatto capire anche Barnaba77, citando il passo biblico “Romani 10:11-15”.

(benny59), 29/07/2011 13.33:

ho riflettuto e studiato per anni caro Aquila58,ho frequentato tutte le chiese di questo mondo,evangelici,cattolici,valdesi,tdg,ma solo ora ho trovato la mia pace spirituale,solo Gesù mi sorregge,il MIO Gesù,mondo da tutti i dogmi imposti dagli uomini,dalle religioni.E sto bene così,e di Gesù parlo a tutti coloro che incontro nel mio cammino,e sono libero di frequentare chi voglio,parlare con chi voglio,apprezzare il bello e il buono che c'è in tutti,anche in voi.


Beh! Condivido.
Ma facciamo attenzione a che non si rischi di seguire un “Gesù” fatto a nostra immagine e somiglianza, indipendentemente dal seguire sostanzialmente tutto ma proprio tutto il suo esempio.
Anche Barnabino paventa un simile rischio, dal quale è opportuno stare attenti, ma quando lui dice:

“Circa i dogmi ti do perfettamente ragione, per questo sono diventato testimone di Geova, perché non ci sono dogmi imposti da uomini, ma c'è solo la ricerca di all'adesione agli insegnamenti di Cristo come ci sono giunti dalle Scritture.”

È proprio questa “ricerca” che poi si traduce in “intendimenti” che vengono trasmessi (per non dire imposti… visto che uno sceglie poi liberamente di aderirvi…) ai propri confratelli con la stessa valenza di quei dogmi di altre religioni.

francesca(1), 29/07/2011 13.58:

un mondo senza religioni secondo me
sarebbe un mondo migliore... ma credo sia anche un'utopia pericolosa... tutti devono essere liberi di pensare liberamente, è un valore che per mè è più importante dell'essere ateo... la libertà... che è proprio ciò che la religione cerca di fermare.
le religioni vogliono pecore nel gregge, vogliono imporre la loro visione monotona, mentra in realtà ci sono infiniti punti di vista...
o no?


“Un mondo senza religioni (con l’aiuto dell’ateismo…)?” non so se potrebbe essere un mondo migliore. Fatto sta che il Male esiste e occorre combatterlo in qualche modo.
Riferiva mio padre: “la religione è un freno di popolo…”
Con questo volendo asserire che la religione può rappresentare un valido freno al cammino del Male che attanaglia il popolo, ma aggiungo, come dicevo: se solo rimanesse nel suo ambito e contesto, senza oltrepassare certi limiti, senza “visioni” imposte e nel rispetto della libertà altrui. Ma come anche tu dici, spesso le religioni perseguono fini non certo rispettosi della libertà individuale.


francesca(1), 29/07/2011 14.09:

Se non ci fossero alcuni tipi di credenti esaltati e prepotenti, il mondo sarebbe un posto migliore? Per quanto mi riguarda si.

Secondo me il problema non sta tanto nelle religioni quanto nella gente. Se una persona crede a babbo natale, e vive la sua vita all’insegna di questa convinzione, penso che non dia fastidio a nessuno. Il problema sorge quando questa persona vuole che anche gli altri ci credano, e comincia con prepotenza ad interferire con le loro vite e decisioni. Ci sono religioni che vengono vissute in una dimensione personale e non imposte con la forza agli altri: penso ad esempio al buddismo. Se i cristiani se ne stessero nelle chiese, i musulmani nelle moschee ecc, e vivessero la loro religione in maniera personale, senza interferire con le vite altrui o pretendere leggi che costringano gli altri a seguire le regole che loro hanno scelto di seguire, non ci sarebbe alcun problema.


Condivido in pieno.

(garoma), 29/07/2011 17.41:

Perché la via? Perché il vero cristianesimo è un modo di vivere, l’uomo per soddisfare le sue brame e spinto da Satana ha inventato le religioni e con esse contese, divisioni, sette, guerre e malvagità. Ognuno cerca di farsi un proprio credo, ed è evidente da ciò che gli stessi dicono: "io credo Dio a modo mio" "mi sono fatto la mia religione" "Gesù per me è questo" ecc. ecc.


Spesso (o talvolta) quelli che parlano di un “proprio Gesù” non è che vogliono farsi un proprio credo, ma semplicemente vogliono seguirne l’esempio in un modo responsabile e diretto, senza affidarsi completamente ad altri che possono sbagliare nell’affidarsi alla Parola di Dio altrettanto come lui stesso. Cioè, se devo sbagliare lo voglio fare da solo. O almeno posso anche ascoltare gli intendimenti presumibilmente buoni di altri, ma poi sarò io ad agire e ad essere responsabile verso Dio.

(benny59), 29/07/2011 19.19:

Yehoshua ben Yosef era un ebreo,osservante della legge mosaica,il suo messaggio era esclusivamente rivolto al popolo di Isralele,non voleva certo creare una nuova religione,anzi,era devotissimo alla sua,pienamente praticante,mai avrebbe immaginato che alla sua morte qualcuno,diciamo Paolo,estendesse il suo messaggio anche ai gentili,nonostante il divieto di Pietro e di Giacomo,suo fratello carnale.Paolo,che non conobbe Gesù,è il fondatore del cristianesimo,movimento che nei secoli diede vita a molteplici organizzazioni religiose.Quindi non aderire a nessuna organizzazione religiosa è lecito,perchè nessuna è stata voluta da Gesù.


In qualche modo sono d’accordo.

placido79, 29/07/2011 19.55:

matteo 7: 21-23
21 “Non chiunque mi dice: ‘Signore, Signore’, entrerà nel regno dei cieli, ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. 22 Molti mi diranno in quel giorno: ‘Signore, Signore, non abbiamo profetizzato in nome tuo, e in nome tuo espulso demoni, e in nome tuo compiuto molte opere potenti?’ 23 E allora io confesserò loro: Non vi ho mai conosciuti! Andatevene via da me, operatori d’illegalità.


Ecco! Il problema sta proprio nello stabilire cosa significhi fare “la volontà del Padre…”, dopodichè le parti potrebbero anche essere invertite…

[SM=x1408424]
[SM=g1944981] a tutti

Aquila-58
00mercoledì 5 ottobre 2011 20:23
Re:
Caro Salvian,

salvian, 05/10/2011 20.05:

Aquila-58, 29/07/2011 11.53:

Beh, il frutto espresso da moltissime religioni da una bella...mano agli atei (purtroppo).
Ma è frutto dell' insegnamento di Cristo?
E se provassimo a vivere in un mondo del genere?

Guardate:
"Continuate ad amare i vostri nemici e a pregare per quelli che vi perseguitano" (Matteo 5:44);
(Ci sarebbero guerre, ci sarebbe violenza e delinquenza mettendo in pratica questo insegnamento del Cristo?).
………………………………………………………………………………………………
Sono solo pochissimi aspetti, presi qua e là.
Utopia?
Beh, il mondo dove dimorerà la giustizia lo porterà Dio, non noi (2 Pietro 3:13), ma intanto c' è già parecchia gente che ha cominciato, in tutto il mondo, a fare ad esempio, le cose che ho indicato sopra......


Sono d’accordo con te caro Aquila58.
Magari non completamente sul come e dove ci potrà essere un mondo di giustizia, in quando andiamo su aspetti che travalicano la nostra portata, pur cercando di interpretare ognuno a suo modo alcune parti della Bibbia in proposito.




Beh, le Scritture parlano chiaro: un proposito di Dio immutabile (Genesi 1:28 ; Isaia 55:10-11), un seme che benedirà l' intera terra (Genesi 22:18), "nuovi cieli e nuova terra" (non "nuovi cieli e nuovi cieli"....), una terra abitata avvenire (oikoumene) sottoposta a Gesù (Ebrei 2:5), un regno messianico che "regnerà sulla terra" (Rivelazione/Apocalisse 5:9-10), ecc....

salvian, 05/10/2011 20.05:


Al di là di quello che sarà, dal momento che viviamo in questo mondo, è importante quello che facciamo ADESSO, per cui, come da te accennato: E se provassimo a vivere già in questo mondo, direi, seguendo SOSTANZIALMENTE l’esempio del Cristo? In un modo connesso più con il vivere attuale, piuttosto che privilegiare le aspettative verso un mondo futuro in cui regni la giustizia.




Giustissimo, e i cristiani testimoni di Geova lo fanno già. I cristiani testimoni di Geova, con la loro opera silenziosa, contribuiscono già sin da ora a migliorare la società. Se le persone imparano a vivere secondo i principi biblici, cambiando la loro personalità (Efesini 4:20-24), la società in cui viviamo diventa già migliore, sin da subito....tuttavia, non dimenticare mai che l' opera che noi svolgiamo è quella predetta da Gesù in Matteo 24:14, prima che arrivi la fine.....

salvian, 05/10/2011 20.05:


Altrimenti perché mai sarebbe venuto il Cristo sulla Terra?




Te lo dice lui stesso: per predicare la buona notizia del Regno di Dio, Luca 4:43. Ed è una cosa che, ovviamente, compendia tutto....

salvian, 05/10/2011 20.05:


Lui ci ha chiesto di rendergli testimonianza. Ma questa non è, secondo me, solo e maggiormente l’annuncio di quello che sarà, ma più propriamente l’applicazione sostanziale della Sua parola con i fatti e con le opere verso tutti i figli di Dio, indipendentemente dall’accettazione formale di una certa Fede, perché saranno proprio queste opere e questi fatti a costituire una buona testimonianza e, forse, a convincere i nostri simili a seguirne le indicazioni che prima noi stessi avremo seguito.




Concordo pienamente! Non è certo un caso che l' apostolo Pietro dica di guadagnare "senza parola" (quindi con l' esempio...) gli increduli, i disubbidienti alla parola (1 Pietro 3:1-2).
Ovviamente, per essere "disubbidienti alla Parola", occorre prima ascoltarla, e occorre che qualcuno te la predichi (Romani 10:14-15).
Grazie Salvian, e ciao.


silvios64
00giovedì 6 ottobre 2011 11:39
Mi piace questa discussione.

Io credo che un mondo senza religione sarebbe impossibile, in quanto l'uomo stesso è religioso.
La religione è nata nel mondo da quando l'uomo ha avuto coscienza di esistere, possiamo dire che è nata con l'uomo.

Poi sono d'accordo con tante affermazioni di tanti di voi che dicono che, purtroppo, il messaggio di Gesù è stato spesso sviato e non applicato nella vita di tante persone che si sono dichiarate credenti in Lui.

Se davvero il discorso della montagna di Gesù fosse messo in pratica dai credenti quanto sarebbe diverso il mondo!

Se davvero tutti riuscissimo a vivere nell'Amore il mondo sarebbe davvero meraviglioso.

Comunque, grazie a Dio, ci sono tanti esempi di persone che vivono davvero nell'Amore di Dio e lavorano con la loro testimonianza per la costruzione di questo regno di Dio che Gesù è venuto ad instaurare.
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