Sotto scavi metro C trovato il più grande bacino idrico della Roma imperiale

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(SimonLeBon)
00mercoledì 10 dicembre 2014 21:05
Poteva conservare più di 4 milioni d'acqua.
Era riserva per le coltivazioni e vasca di compensazione per le piene



Gli scavi per fermata S.Giovanni della metro C hanno portato alla luce "il più grande bacino idrico mai ritrovato" che si trova all'interno "di un'azienda agricola della Roma imperiale, la più vicina al centro di Roma che sia mai stata ritrovata". Lo annuncia Rossella Rea, responsabile scientifico degli scavi archeologici nel cantiere.

Si tratta, precisa Rea, di una vasca "così grande che supera il perimetro del cantiere e non è stato possibile scoprirla interamente".

Le archeologhe Francesca Montella e Simona Morretta, che con Rossella Rea hanno formato una squadra tutta al femminile, spiegano che la vasca "era foderata di coccio pesto idraulico e, nelle dimensioni oggi note, poteva conservare più di 4 milioni di litri d'acqua.

Nel I secolo si aggiunge alle strutture di sollevamento e distribuzione idrica di un impianto agricolo attivo dal III secolo a.C. nell'area dell'attuale via La Spezia e di San Giovanni. Il bacino misurava circa 35 metri per 70, pari a un quarto di ettaro, la superficie di uno iugero. Sembra probabile che la sua funzione principale fosse quella di riserva d'acqua a servizio delle coltivazioni e vasca di compensazione per far fronte alle piene del vicino fiume. Nessun altro bacino rinvenuto nell'agro romano ha dimensioni paragonabili".

Il bacino è più grande, infatti, di ogni natatio e peschiera nota. "Oltre le pareti del cantiere - precisa Rea - la vasca si estende verso le Mura, ove probabilmente si conserva, e in direzione di piazzale Appio, nell'area interessata dalla stazione della Linea A ove, invece, è stata sicuramente interecettata e distrutta senza che ne fosse documentata l'esistenza". Le indagini archeologiche sono state realizzate dalla Soprintendenza speciale per i beni archeologici di Roma, con la collaborazione tecnica della Cooperativa Archeologia che ha messo in luce le testimonianze della frequentazione antropica fino a oltre 20 metri di profondità, isolando 21 diverse fasi e dettagliando, per ciascuna, gli eventi naturali e i livelli di organizzazione umana.

"Le informazioni storiche sul settore di San Giovanni erano molto scarse; del resto, il territorio ha subito trasformazioni tali da nascondere sotto metri di terreno le strutture repubblicane e imperiali esistenti fino alla fine del III secolo, quando la realizzazione delle Mura Aureliane prima, e l'urbanizzazione del XX secolo dopo, portano alla definitiva obliterazione di ogni volume" riflette Rea. "Lo scavo della nuova stazione metropolitana ha consentito di spingere la ricerca archeologica a profondità non altrimenti raggiungibili. Un'opportunità di ritrovare la storia del territorio e dell'uomo, attivo nell'area dalla fine del VII secolo a. C., quando inizia a occupare le sponde di un corso d'acqua a fondovalle, e percorre con carri un primo tracciato viario in terra battuta".
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Hal.9000
00mercoledì 10 dicembre 2014 21:29
Meraviglioso!
(SimonLeBon)
00mercoledì 10 dicembre 2014 22:41
Re:
Hal.9000, 12/10/2014 9:29 PM:

Meraviglioso!



Ho visitato Roma di recente e, vista sotto un certo verso, è un vero e proprio museo a cielo aperto.
Se altri devono studiare la storia, l'arte e la religione sui libri, a Roma, cercando dovutamente, ce l'hai sotto gli occhi!
Non sempre pero' viene apprezzato...

Simon
Lungosonno
00mercoledì 10 dicembre 2014 22:51
incantevole [SM=g28002]
F.ghirlandi
00giovedì 12 marzo 2015 18:44
Sotto scavi metro C il piu grande bacino idrico della Roma imperiale
Certamente i romani erano molto avanti si pensi alle acque termali, al riscaldamento delle ville patrizie, alle reti stradali di cui ne ha mensionato anche in alcune riviste della società, chissà quale aiuto ci potranno dare quei antichi architetti quando verrano resuscitati, ci avete mai pensato ? Cordiali e fraterni saluti
speculator
00giovedì 12 marzo 2015 18:58
Non penso che con solo 40 milioni di litri si potevano neanche mitigare delle piene del Tevere come vasca di compensazione in un luogo particolare.
Riserva per le coltivazioni è molto probabile.
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