Re:
pavel43, 10/05/2008 18.41:
Relativamente al discorso fatto da un rappresentante centrale della Watchtower in un' assemblea di distretto dei Testimoni di Geova tenutasi a Monza il 22 marzo 2005
chiedo:
scoraggiare pubblicamente i giovani aderenti alla Congregazione a non accedere agli studi universitari e utilizzare il tempo rimasto (secondo la dottrina escatologica) alla predicazione, come si concilia con la nostra Costituzione che promuove l'istruzione di ogni ordine e grado cercando anche di rimuoverne gli ostacoli?
Se l’argomento è già stato discusso limitatevi a segnalarmelo
Pavel
La Costituzione parla genericamente di 'istruzione', non di università. La WTS, nei suoi scritti, raccomanda l'istruzione in molte forme, ad esempio incoraggiando apertamente a frequentare le scuole superiori (per quanto in molti paesi ciò non sia obbligatorio): vedi ad esempio il libro 'I giovani chiedono: risposte pratiche alle loro domande', capitolo 17.
In secundis, come giustamente osservato, non ci si istruisce solo attraverso i canali accademici tradizionali. Anche imparare a cucinare, o apprendere una lingua andando a soggiornare nei luoghi in cui è parlata, o fare esperienza da falegname in una bottega artigianale, per quel che mi riguarda, è istruttivo e utile, e quindi perfettamente in linea con lo spirito della Costituzione Italiana.
Bisogna anche distinguere fra dovere civico e obbligo di legge. Promuovere (e, a maggior ragione, perseguire) l'istruzione universitaria non è obbligo di legge, come non lo è il voto politico. La costituzione raccomanda il voto perché considerato (in regime democratico) dovere civico e morale, ma non obbliga nessuna a votare. Quindi non è giuridicamente perseguibile chi sceglie di non votare, nemmeno se invita altri a seguire il suo esempio. Ragionamento analogo si potrebbe fare per la questione universitaria.
Si è parlato del discorso di Losch in altre discussioni, ad esempio qui:
testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=6908898...
Il nocciolo della questione è che la WTS scoraggia, ma non impedisce, la scelta di frequentare l'università. Di fatto molti giovani testimoni optano per l'istruzione superiore. Non solo ciò non è vietato, ma non pregiudica nemmeno il riconoscimento dei privilegi teocratici, inclusi l'essere nominati servitori di ministero o anziani: chi ti parla, che si è laureato mentre era anziano di congregazione, costituisce, spero, una buona testimonianza in questo senso.
Il mio parere sul discorso di Monza è perfettamente in linea con le intenzioni dell'oratore. Anch'io credo che coltivare aspirazioni teocratiche, quali l'essere pioniere speciale, betelita o missionario, sia molto meglio che frequentare l'università (laddove le due cose non sia conciliabili, e in genere è così): i miei consigli ai giovani tdG (sia in privato che in pubblico), quando richiesti, sono di questo tenore.
Ma ognuno ha pur sempre la responsabilità ultima di decidere per sé.
ELL