Sul Perdono dei Peccati

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Aquila-58
00domenica 6 novembre 2011 12:38
Re: X Aquila e Santissimapazienza
nevio63., 06/11/2011 06.39:


Santissimapazienza: Chi sa perché ignori il resto: affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato, Giovanni 5,23.

Aquila: E allora? Dimentichi che Dio ha dato al Figlio in mani ogni cosa? (Gv. 3:35).....quindi, chi onora il Figlio onora il Padre....l' onore è una di tutte le cose che Dio ha dato a Gesù

nevio63:
Caro Aquila, teniamo bene in mente che YHWH ha assicurato che a nessun altro avrebbe conferito la gloria e l'onore che Gli appartengono.

Isaia 42:8
Io sono il YHWH; questo è il mio nome;
io non darò la mia gloria a un altro,
né la lode che mi spetta agli idoli.

Isaia 48:11
Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire;
perché infatti dovrei lasciare profanare il mio nome?
Io non darò la mia gloria a un altro.




Caro Nevio, la risposta è semplicissima, e l' avrò ripetute centinaia di volte sulle pagine di questo forum.....nei capitoli da 42 a 45 di Isaia, Geova si mette in contrapposizione con i falsi dei pagani, o gli idoli, basta leggere ad esempio Isaia 44:6-20....in questa luce vanno letti questi passi.
In sostanza Geova, mettendosi in contrapposizione con questi falsi dei (che i giudei tendevano ad adorare, si pensi ai Baal..), sta dicendo che Lui è l' unico Dio e non ne esistono altri, e che la sua gloria non può essere data a idoli inesistenti....quindi la contrapposizione, come ripeto, è tra Geova e i falsi dei pagani....questi passi di Isaia non sono quindi spendibili riguardo a Gesù, non c' entra nulla ciò che Geova diede poi al Figlio Unigenito: la pienezza della divinità, l' autorità di perdonare i peccati, l' onore e la gloria che spettano al Padre.....quando Gesù dice che Dio gli ha dato in mano ogni cosa, va ovviamente intesa in senso omnicomprensivo, trattandosi di Dio


barnabino
00domenica 6 novembre 2011 13:41
Caro Nevio,


Non ci sono dubbi che Isaia, nei passi in discussione qui, si riferisca a Gesù Cristo, se si legge con attenzione e riflessione



Nessuno lo mette in dubbio, questa è una profezia messianica, ma originariamente Isaia scrisse quelle parola riferendole ad un uomo, il figlio del re d'Israele, cioè l'unto.

Ora, Isaia poteva scrivere che il principe messianico umano era "dio potente" e questo senza che si introduca alcun fraintendimento sulla "natura" di quell'uomo: il re d'Israele sedeva sul trono di Dio, rappresentava l'autorità Dio sulla terra, governava perché unto (scelto per un incarico speciale) da Dio. Questo si può benissimo dire di Gesù, senza dover per forza leggere una presunta identità ontologica tra gli unti e Dio Onnipotente, che ci condurrebbe a pensare che Isaia fosse convinto che il re d'Israele fosse ontologicamente Dio Onnipotente.


Ci sono altre scritture che indubbiamente parlano di Dio Padre, definendolo "Dio potente" che dedurre?



Dio è definito in molti modi, compreso potente, ma di certo Gesù non è mai definito onnipotente né lo fa Isaia.


Caro Aquila, teniamo bene in mente che YHWH ha assicurato che a nessun altro avrebbe conferito la gloria e l'onore che Gli appartengono



Le Scritture non dicono che Gesù avesse la stessa gloria di Dio, ma piuttosto Paolo dice: "Egli [il figlio preumano] è il riflesso della sua gloria".

Inoltre in Giovanni è detto: "E ho dato loro la gloria che tu hai dato a me, affinché siano uno come noi siamo uno". Dunque la gloria di Gesù non gli appartiene per "natura" in quando lui stesso Dio Onnipotente, ma gli è stata data da Dio, e la stessa gloria è data ai discepoli.

Shalom

nevio63.
00domenica 6 novembre 2011 15:50
Che ne so, ragà ci ho provato, giusto per dare una mano alla Santapazienza che è una ragazza davvero molto attraente.

Un bacione a tutti [SM=g7348] .
santapazienzauno
00domenica 6 novembre 2011 17:56



2Pietro1,1.
Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo:

Giovanni 1:1 dice che “la Parola era Dio”.

Giovanni 1:14 afferma che “la Parola è diventata carne”.

Questo indica chiaramente che Gesù è Dio “manifestato in carne” (1 Timoteo 3:16).

Atti 20:28 ci dice: [Badate alla] chiesa di Dio, che egli ha acquistata con il proprio sangue". Chi ha acquistato la chiesa con il proprio sangue? Gesù Cristo.

Atti 20:28 dichiara che Dio ha acquistato la chiesa con il proprio sangue. Pertanto, Gesù è Dio!
--------------------------------------…
Riguardo a Gesù, il discepolo Tommaso dichiarò: “Signor mio e Dio mio!” (Giovanni 20:28). Gesù non lo corresse.

Tito 2:13 ci incoraggia ad attendere la venuta del nostro Dio e Salvatore, Gesù Cristo (cfr. anche 2 Pietro 1:1).
In Ebrei 1:8, il Padre dichiara di Gesù: "Il tuo trono, o Dio, dura di secolo in secolo, e lo scettro del tuo regno è uno scettro di giustizia".

In Apocalisse, un angelo insegnò all’apostolo Giovanni ad adorare soltanto Dio (Apocalisse 19:10).

Nella Scrittura, Gesù riceve parecchie volte adorazione (Matteo 2:11; 14:33; 28:9,17; Luca 24:52; Giovanni 9:38). Egli non rimprovera mai le persone per il fatto di adorarLo.
Se Gesù non fosse Dio, avrebbe detto alla gente di non adorarLo, proprio come fece l’angelo nell’Apocalisse.
--------------------------------------…
Possiamo vedere in Giov.14,8/13 che Gesù e Dio sono UNO come in Giov10,30(io e il padre siamo uno)

Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo?

Chi ha visto me ha visto il Padre.

Come puoi dire: Mostraci il Padre?

Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?

Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere.

Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.

In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre.

Qualunque cosa chiederete nel nome MIO, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio.
--------------------------------------…

Tenendo BENE a mente che Dio(YHWH) ordino che non avrebbe dato la sua gloria a nessun altro!!!

Isaia 42:8
Io sono il SIGNORE; questo è il mio nome;
io non darò la mia gloria a un altro,
né la lode che mi spetta agli idoli.


Isaia 48:11
Per amor di me stesso, per amor di me stesso io voglio agire;
perché infatti dovrei lasciare profanare il mio nome?
Io non darò la mia gloria a un altro.

Esodo 34:14
tu non adorerai altro dio, perché il SIGNORE, che si chiama il Geloso, è un Dio geloso

Deuteronomio 4:35
Tu sei stato fatto testimone di queste cose affinché tu riconosca che il SIGNORE è Dio, e che oltre a lui non ve n'è nessun altro.


...quindi considerando gli ordini di Dio che diede nel vecchio testamento è escuso da ogni ragionevole dubbio che Gesù Cristo NON sia Dio fattosi uomo...

annn,Gesù deriva dall’ebraico Joshua” (Y’shua), che significa Yahweh salva’”. (YHWH è il nome ebraico di Dio che si pronuncia Yahweh)...
Fonti:
tralasciando perdere i farfugli malmessi di "qualcuno" tengo a precisare che in Apocalisse 1,7/8 possiamo leggere:

Apocalisse 1,7
Ecco, egli viene con le nuvole e ogni occhio lo vedrà; lo vedranno anche quelli che lo trafissero, e tutte le tribù della terra faranno lamenti per lui. Sì, amen.«Io sono l'alfa e l'omega», dice il Signore Dio, «colui che è, che era e che viene, l'ONNIPOTENTE».

e chi potrebbe essrema se non Gesù Cristo...?

Infatti Giovanni disse:(1Giov.5,20)

Sappiamo pure che il Figlio di Dio è venuto e ci ha dato intelligenza per conoscere colui che è il Vero; e noi siamo in colui che è il Vero, cioè, nel suo Figlio Gesù Cristo. Egli è il vero Dio e la vita eterna.


Aquila-58
00domenica 6 novembre 2011 18:14
Re:
santapazienzauno, 06/11/2011 17.56:




2Pietro1,1.
Simon Pietro, servo e apostolo di Gesù Cristo, a coloro che hanno ottenuto una fede preziosa quanto la nostra nella giustizia del nostro Dio e Salvatore Gesù Cristo:

Giovanni 1:1 dice che “la Parola era Dio”.





Cara Santapazienza, non è che puoi venire qui a propinarci una sfliza di passi biblici di cui abbiamo parlato milioni di volte, e che non dimostrano nulla.

Cominciamo dal primo.

Traslitterami il testo greco di Gv. 1:1, e poi dimmi, sulla base del passo e del contesto del prologo giovanneo, che cosa significa, per te, che Gesù è Dio.

Sono qui che attendo....


Aquila-58
00domenica 6 novembre 2011 18:18
.....ti aiuto, ad esempio, "kai theos en ho logos" (Gv. 1:1), grammaticalmente e biblicamente parlando, che cosa significa.

Puoi spiegare?

Sono qui che attendo...
nevio63.
00domenica 6 novembre 2011 20:55
Aquila-58, 06.11.2011 18:18:

.....ti aiuto, ad esempio, "kai theos en ho logos" (Gv. 1:1), grammaticalmente e biblicamente parlando, che cosa significa.

Puoi spiegare?

Sono qui che attendo...



Aquila, non credo che Santapazienza conosca il greco koinè del N.T. per riuscire a fare l'analisi di Giovanni 1:1
tu, di contro, "maneggi" il Greco antico come reminescenza del Liceo Classico, ma ti ricordo che le prime persone che hanno tradotto il testo di Giovanni nel senso riportato dalla Santapazienza furono i Padri della Chiesa, che PARLAVANO E SCRIVEVANO IL GRECO antico, pensi si siano, tutti quelli, sbagliati? Per non parlare delle centinaia di dotti, filologi e teologi accreditati susseguitisi nel corso dei secoli. Piuttosto, chi traduceva con "un dio", era l'occultista spiritista, eretico, tedesco Johannes Greber, quello sì, che traduceva Giovanni 1:1 come dici tu, e si sa che Il Nuovo Testamento di J. Greber è un libro spiritico, per dichiarazione dello stesso traduttore, che i cristiani non dovrebbero usare.


Aquila-58
00domenica 6 novembre 2011 21:12
Re:
Caro Nevio,

nevio63., 06/11/2011 20.55:



Aquila, non credo che Santapazienza conosca il greco koinè del N.T. per riuscire a fare l'analisi di Giovanni 1:1
tu, di contro, "maneggi" il Greco antico come reminescenza del Liceo Classico, ma ti ricordo che le prime persone che hanno tradotto il testo di Giovanni nel senso riportato dalla Santapazienza furono i Padri della Chiesa, che PARLAVANO E SCRIVEVANO IL GRECO antico, pensi si siano, tutti quelli, sbagliati?




Ma che discorso è?
Noi dobbiamo restare al testo greco come tramandatoci da Giovanni, e decidere, sulla base del testo biblico, se dare al theos riferito al Logos in Gv. 1:1c una valenza biblica (e giudaica) o una valenza ontologica, sulla base di una dottrina aristotelica posteriore alla stesura del N.T.
E' tutto qui il problema, sai?
Grammaticalmente parlando, "kai theos en ho Logos" di Gv. 1:1 può tradursi: "E la Parola era Dio"; "E la Parola era divina" "e la Parola era dio"; "e la Parola era un dio", tutte le traduzioni sono valide.
Il punto è: perchè Gesù è theos? Che cosa indica il sostantivo theos nella Bibbia? Qual' è il suo campo semantico, nel I secolo e nel giudaismo? Possiamo dare al quel theos una valenza ontologica, sulla base di una dottrina aristotelica che studia l' essere indipendentemente dalla sua azione? E' biblico considerare la Divinità in tal modo, o è a-biblico?
Sono queste le cose su cui bisogna ragionare....


nevio63., 06/11/2011 20.55:


Per non parlare delle centinaia di dotti, filologi e teologi accreditati susseguitisi nel corso dei secoli. Piuttosto, chi traduceva con "un dio", era l'occultista spiritista, eretico, tedesco Johannes Greber, quello sì, che traduceva Giovanni 1:1 come dici tu, e si sa che Il Nuovo Testamento di J. Greber è un libro spiritico, per dichiarazione dello stesso traduttore, che i cristiani non dovrebbero usare.





Se completamente fuori strada, Nevio.
Innanzitutto, come ripeto, devi decidere se dare al theos di Gv. 1:1c riferito al Logos una valenza biblica, tranquillamente accettata dai giudei, o una valenza ontologica sulla base di una filosofia aristotelica.
La traduzione "un dio" della TNM non deve trarti in inganno.
La resa della TNM “Un dio” non intende creare un’ altra divinità da adorare o un “dio” minore, il Logos non è “un dio” nel senso di un’ altro “dio” tra i tanti, così da creare monolatria o politeismo. Con la traduzione “un dio” si intende invece distinguere l’ ho theos di Gv. 1:1b dal theos/logos di Gv. 1:1c, cosa che la traduzione CEI non permette di fare, diluendo i due theos in un unico Dio in senso ontologico (E la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio…)!
Sono stato chiaro, Nevio?
Dubbi?  


(SimonLeBon)
00domenica 6 novembre 2011 21:18
Re:
nevio63., 06.11.2011 20:55:



Aquila, non credo che Santapazienza conosca il greco koinè del N.T. per riuscire a fare l'analisi di Giovanni 1:1
tu, di contro, "maneggi" il Greco antico come reminescenza del Liceo Classico, ma ti ricordo che le prime persone che hanno tradotto il testo di Giovanni nel senso riportato dalla Santapazienza furono i Padri della Chiesa, che PARLAVANO E SCRIVEVANO IL GRECO antico, pensi si siano, tutti quelli, sbagliati? Per non parlare delle centinaia di dotti, filologi e teologi accreditati susseguitisi nel corso dei secoli. Piuttosto, chi traduceva con "un dio", era l'occultista spiritista, eretico, tedesco Johannes Greber, quello sì, che traduceva Giovanni 1:1 come dici tu, e si sa che Il Nuovo Testamento di J. Greber è un libro spiritico, per dichiarazione dello stesso traduttore, che i cristiani non dovrebbero usare.




Nevio ma che c'entra Greber? Non hai niente di meglio da fare stasera?

Simon
barnabino
00domenica 6 novembre 2011 21:39

i Padri della Chiesa, che PARLAVANO E SCRIVEVANO IL GRECO antico, pensi si siano, tutti quelli, sbagliati?



Sbagliati a dire che cosa? Non è che i padri greci del II secolo e quelli del V secolo dicevano la stessa cosa, anche se il passo era sempre lo stesso...


Per non parlare delle centinaia di dotti, filologi e teologi accreditati susseguitisi nel corso dei secoli



Sai, in certe epoche se dicevi cose diverse ci rimettevi il posto di lavoro e persino la pelle. Sarebbe da capire cosa abbiano detto questi dotti filologici veramente...


Piuttosto, chi traduceva con "un dio", era l'occultista spiritista, eretico, tedesco Johannes Greber, quello sì, che traduceva Giovanni 1:1 come dici tu, e si sa che Il Nuovo Testamento di J. Greber è un libro spiritico, per dichiarazione dello stesso traduttore



E con questo? I demoni dichiararono Gesù figlio di Dio, e comunque non è che se una traduzione è di Greber sia automaticamente sbagliata perché sosteneva di essere spiritista, con questa logica dovremmo scartarla integralmente... ma non è che possiamo dire che in tutti i passi in cui Greber concorda con le traduzioni tradizionali questa traduzione è sbagliata perché Greber dice di essere uno spiritista! Io ho letto BeDuhn, ad esempio, non mi sembra uno spiritista e dimostra contro ogni dubbio che la NWT traduce correttamente, cosa facciamo? Non è che possiamo giudicare una traduzione da quello ma dalla grammatica.

Sostanzialmente il problema dei traduttori cattolici, ti faccio un riassunto per te e santapazienza, non è che non si possa rendere theos con "un dio" ma che per i cristiani questo significherebbe ammettere l'esistenza non di una "sostanza" di Dio in due (tre?) persone ma due dei, contravvenendo il monoteismo.

Dunque il problema non è la traduzione o il greco, come tu sostieni, ma la teologia: in che senso Gesù è "theos" (un dio)? Compreso?

Shalom
dispensa.
00domenica 6 novembre 2011 21:48
Re:
nevio63., 06/11/2011 20.55:



Aquila, non credo che Santapazienza conosca il greco koinè del N.T. per riuscire a fare l'analisi di Giovanni 1:1
tu, di contro, "maneggi" il Greco antico come reminescenza del Liceo Classico, ma ti ricordo che le prime persone che hanno tradotto il testo di Giovanni nel senso riportato dalla Santapazienza furono i Padri della Chiesa, che PARLAVANO E SCRIVEVANO IL GRECO antico, pensi si siano, tutti quelli, sbagliati? Per non parlare delle centinaia di dotti, filologi e teologi accreditati susseguitisi nel corso dei secoli. Piuttosto, chi traduceva con "un dio", era l'occultista spiritista, eretico, tedesco Johannes Greber, quello sì, che traduceva Giovanni 1:1 come dici tu, e si sa che Il Nuovo Testamento di J. Greber è un libro spiritico, per dichiarazione dello stesso traduttore, che i cristiani non dovrebbero usare.





Caro nevio, anche lasciando il termine Dio otterremmo sempre che la Parola era con Dio e la parola era Dio, cioè il Padre, poichè chi vedeva la personalità del figlio vedeva la personalità del padre.."chi ha visto me ha visto il Padre , ma nessuno ha mai visto il Padre ma solo il Figlio che lo ha spiegato", di certo non stava spiegando la sua componente atomica, ma la sua volontà.

Sai quanto edificherebbe sapere la componente atomica, se ha due atomi o piedi o ne ha tre.

Vedere l'angelo di Geova per Manoa equivaleva a vedere Dio, senza peccare di idolatria egli dicendo " abbiamo visto Dio", l'angelo di Geova".

Quindi la parola dell'angelo era con Dio e la parola dell'angelo era Dio...Infatti l'angelo diceva: Io Geova.....

E la parola di Dio era così resa vivente e quindi presente mediante la vita dell'angelo Dio..chi ha visto lui ha visto Dio, perchè egli lo rappresentava .

Erano dei pure quelli a cui era stata affidata la parola,tipo Giuseppe o Mosè, "dei", come rappresentanti del divino. Dei, come mandato divino.

ma Erode che fece di se stesso un dio..o di chi si fa dio nel tempio di Dio..fa pensare ben più della semplice rappresentanza o mandato.

Penso dunque a Giovanni che tenta di inginocchiarsi al cospetto dell'angelo in una forma di riverenza che va oltre il semplice rispetto che si mostrava ai tempi di Davide il Re, o nei cieli degli Ebrei al relativo Davide celeste.

Penso equivalga a vedere nell'angelo ben più che un rappresentante di Dio, ma per così dire una materiale personificazione di Dio, attribuendogli una quasi pari importanza e quindi peso dottrinale e giudiziario a cui ci si inginocchia a questo punto illegalmente, sia nella forma che nell'ubbidienza, non avendo poi nemmeno la certezza infallibile, o prova che la volontà dell'angelo o di un uomo sia proprio quella di Dio .

Gesù ha voluto provare non la sua volontà, ma quella del Padre, che non si è arrogato dogmaticamente tirando in ballo la sua successione figliale.

Ha provato la volontà di Dio , vivendola a suo discapito.
Ha provato a se stesso; al Padre, ai suoi fratelli che era disposto a rappresentare Dio,la sua legge, la sua giustizia pure a costo della sua vita.

In pratica non era qualcosa di scontato. Doveva dimostrarlo per avere l'onore dovuto a uno preordinato a divenire per un tempo di mille anni un Re, cioè a misura d'uomo secondo il tempo di un angelo,
( uomo - angelo al palo) cioè di un giorno secondo il tempo fissato di un angelo in parte assegnato a degli angeli ribelli, come re dei re umani.


E su questa misura umana-angelica è stato edificato il tempio celeste dei 144.000,la città celeste.

L'uomo Dio Erode non fa parte di questa struttura facendosi simile a Dio; Genesi 3.

ciao.E grazie per il resto.



santapazienzauno
00lunedì 7 novembre 2011 14:09
Re:
Aquila-58, 06/11/2011 18.18:

.....ti aiuto, ad esempio, "kai theos en ho logos" (Gv. 1:1), grammaticalmente e biblicamente parlando, che cosa significa.

Puoi spiegare?

Sono qui che attendo...




Non so spiegarlo io, ma c'è qualcuno che ha fatto analisi grammaticale, di cui parere la Società presenta solo parzialmente, per difendere le proprie dottrine:

santapazienzauno
00lunedì 7 novembre 2011 14:16
Barnaba1977
00lunedì 7 novembre 2011 14:19
Re: Re:
santapazienzauno, 07/11/2011 14.09:

Non so spiegarlo io, ma c'è qualcuno che ha fatto analisi grammaticale, di cui parere la Società presenta solo parzialmente:



Non devi credere a tutto quel che si dice in giro. I TdG non basano la loro interpretazione su una frase di Mantey. Sapresti infatti dire come è stata citata la frase di Mantey?

Inoltre, c'è molto da ridire sulla "regola" di Colwell. Non si traterebbe infatti di una regola, ma di un'elaborazione statistica che non fornisce alcuna certezza sull'esegesi del passo, ma solo un'indicazione.

Credo tu sia troppo ingenuo nel correre dietro alle malelingue. Ti consiglio di porti in modo più politically correct. Sei qui per accusarci o per avere dei chiarimenti? Se nella tua testa è certo che noi siamo nell'errore, cosa che traspare dalle tue frasi perentorie, allora, perché stai qui?
santapazienzauno
00lunedì 7 novembre 2011 14:33
Re: Re: Re:
Barnaba1977, 07/11/2011 14.19]


Non devi credere a tutto quel che si dice in giro.



Infatti non credo a tutto quel che si dice in giro! Perché da questo giro dovrebbero essere escluse le cose che dice la Società!? Devo crederle a occhi bendati!?


I TdG non basano la loro interpretazione su una frase di Mantey. Sapresti infatti dire come è stata citata la frase di Mantey?



Dimmi su quale interpretazione si basano e io ti dirò come è citata la frase di Mantey?



Credo tu sia troppo ingenuo nel correre dietro alle malelingue. Ti consiglio di porti in modo più politically correct. Sei qui per accusarci o per avere dei chiarimenti? Se nella tua testa è certo che noi siamo nell'errore, cosa che traspare dalle tue frasi perentorie, allora, perché stai qui?




Il desiderio di arrivare alla verità lo tenete come una prerogativa esclusiva. Il desiderio di confronto invece infastidisce. Il cristiano non deve temere il confronto della verità con la falsità. Perché solo questo può rafforzarlo nella propria fede. Mettere sotto esame quotidianamente ciò in cui crede è una responsabilità morale di chiunque si crede un cristiano. Questo dovrebbe essere è il motivo. Io non sono in caccia agli errori, io cerco la verità. Siete voi che temete di essere in errore, ecco perché la tua domanda. Non dovreste sentirvi in colpa e temere "l'avversario" se siete dalla parte giusta.


barnabino
00lunedì 7 novembre 2011 14:41
Cara Santapazienza,


Devo crederle a occhi bendati!?



N0, però nel testo che hai riportato ci sono dei palesi errori... perdonami, ma tu hai capito perché la traduzione della TNM sarebbe "impossibile" come dice quel testo?


Dimmi su quale interpretazione si basano e io ti dirò come è citata la frase di Mantey?



I TdG non si basano su nessuna "interpetazione". Semplicemente in greco una parola priva di articolo si può rendere in italiano con l'articolo indeterminativo, non è che ci sia molto da interpretare...


il desiderio di arrivare alla verità lo tenete come una prerogativa esclusiva. Il desiderio di confronto invece infastidisce



Ma siamo matti? A noi non infastidisce nulla, semplicemente nel documento che tu hai postato ci sono delle inesattezze, e se vuoi ne parliamo. Però per essere sicuri che sappiamo di cosa parliamo ti chiedevo di dirmi quale argomento in particolare di quel testo ti porta a pensare che la TNM sbagli a tradurre "un dio".

Dunque abbassiamo i toni e torniamo al testo, che mi sembra più proficuo...

Shalom
Barnaba1977
00lunedì 7 novembre 2011 14:43
Re: Re: Re: Re:
santapazienzauno, 07/11/2011 14.33:


Non devi credere a tutto quel che si dice in giro.



Infatti non credo a tutto quel che si dice in giro! Perché da questo giro dovrebbero essere escluse le cose che dice la Società!? Devo crederle a occhi bendati!?



Ah, ecco! Quindi credi a tutto tranne che ai testimoni di Geova! Grazie per averlo chiarito!

santapazienzauno, 07/11/2011 14.33:


I TdG non basano la loro interpretazione su una frase di Mantey. Sapresti infatti dire come è stata citata la frase di Mantey?



Dimmi su quale interpretazione si basano e io ti dirò come è citata la frase di Mantey?



Si basano sulla loro lettura del testo greco corroborata dalla consultazione di manuali tecnici.

santapazienzauno, 07/11/2011 14.33:


Credo tu sia troppo ingenuo nel correre dietro alle malelingue. Ti consiglio di porti in modo più politically correct. Sei qui per accusarci o per avere dei chiarimenti? Se nella tua testa è certo che noi siamo nell'errore, cosa che traspare dalle tue frasi perentorie, allora, perché stai qui?




Il desiderio di arrivare alla verità lo tenete come una prerogativa esclusiva. Il desiderio di confronto invece infastidisce. Il cristiano non deve temere il confronto della verità con la falsità. Perché solo questo può rafforzarlo nella propria fede. Mettere sotto esame quotidianamente ciò in cui crede è una responsabilità morale di chiunque si crede un cristiano. Questo dovrebbe essere è il motivo. Io non sono in caccia agli errori, io cerco la verità. Siete voi che temete di essere in errore, ecco perché la tua domanda. Non dovreste sentirvi in colpa e temere "l'avversario" se siete dalla parte giusta.



C'è confronto e confronto. Abbiamo decine di interlocutori non TdG, ognuno dei quali si confronta con noi. La maggioranza di questi si esprime su dati oggettivi. Altri, come te, vengono qui a casa nostra e con arroganza accendono polemiche. Il confronto sereno presume il rispetto per l'interlocutore e ciò in cui crede, cosa che non si evince dai tuoi scritti.

Chiediamo solo un tono meno polemico e più accademico. Grazie.
santapazienzauno
00lunedì 7 novembre 2011 15:06
Re:
]

ti chiedevo di dirmi quale argomento in particolare di quel testo ti porta a pensare che la TNM sbagli a tradurre "un dio".

Dunque abbassiamo i toni e torniamo al testo, che mi sembra più proficuo...

Shalom





Non è l'errore di grammatica, che sta alla base della traduzione errata, o meglio, non è quel errore la causa della traduzione errata, è solo la conseguenza dello spirito con il quale la Società si accinge a tradurlo e comprenderlo....

santapazienzauno
00lunedì 7 novembre 2011 15:17

S.p.

Infatti non credo a tutto quel che si dice in giro! Perché da questo giro dovrebbero essere escluse le cose che dice la Società!? Devo crederle a occhi bendati!?




Ah, ecco! Quindi credi a tutto tranne che ai testimoni di Geova! Grazie per averlo chiarito!



Non ribaltare le mie parole. Dico che neanche Società non deve essere esclusa da tutto il giro. E' diverso!


C'è confronto e confronto. Abbiamo decine di interlocutori non TdG, ognuno dei quali si confronta con noi. La maggioranza di questi si esprime su dati oggettivi. Altri, come te, vengono qui a casa nostra e con arroganza accendono polemiche. Il confronto sereno presume il rispetto per l'interlocutore e ciò in cui crede, cosa che non si evince dai tuoi scritti.

Chiediamo solo un tono meno polemico e più accademico. Grazie.



Ti chiedo di indicarmi le parole che secondo te hanno spirito di arroganza e mancanza di rispetto!?

Mi vuoi accusare di qualcosa di cui non ho colpa, solo perché le mie domande non sono gradite!

E' più onesto dire: i tuoi argomenti e credenze, qui non sono gradite! Sei diversa!



Barnaba1977
00lunedì 7 novembre 2011 15:31
Re:
santapazienzauno, 07/11/2011 15.17:

Ti chiedo di indicarmi le parole che secondo te hanno spirito di arroganza e mancanza di rispetto!?

Mi vuoi accusare di qualcosa di cui non ho colpa, solo perché le mie domande non sono gradite!

E' più onesto dire: i tuoi argomenti e credenze, qui non sono gradite! Sei diversa!



Non sono alcune parole in particolare, ma il modo in cui ti poni. Hai appena postato due pagine scritte malissimo, contenenti errori giganteschi, ma a cui tu non fatichi a credere, che poni come vangelo. Proponi, ad esempio, come verità assodata l'erronea traduzione di Gv 1:1 da parte della TNM. Non sei venuta qui dicendo: "In giro si dice che [...] E' vero?" No! Sei venuta qui dicendo: "La vostra traduzione è errata perché [...] Ravvedetevi!" Comprendi che non è un modo costruttivo, ma inutilmente polemico? Noi siamo disponibili a rispondere a qualsiasi domanda, a qualsiasi obiezione, ma non gradiamo un modo di fare propenso alla polemica.

Spero tu comprenda quel che voglio dire.
barnabino
00lunedì 7 novembre 2011 15:33
Cara Santapazienza,


Non è l'errore di grammatica, che sta alla base della traduzione errata, o meglio, non è quel errore la causa della traduzione errata



Beh, quel documento mi pare parlasse esplicitamente di una traduzione errata dal punto di vista grammaticale, ma se dunque la TNM traduce in modo grammaticalmente corretto quale sarebbe il problema? Non lo capisco... se la grammatica è corretta in che senso è sbagliato tradurre "un dio"?


è solo la conseguenza dello spirito con il quale la Società si accinge a tradurlo e comprenderlo...



Non capisco cosa vuoi dire, non è che c'è uno spirito sbagliato ed uno giusto quando fai la traduzione. Il traduttore cerca di rendere in italiano il senso più vicino al testo greco, poi sarà il lettore a decidere come "comprendere" il testo.

Se la TNM traduce correttamente il testo mi pare che quello sia lo spirito adatto con cui porsi davanti al testo.


Mi vuoi accusare di qualcosa di cui non ho colpa, solo perché le mie domande non sono gradite!



Ehi, ehi, ehi... calmati! Le tue domande sono più che gradite, ma francamente quando in una traduzione parli di "spirito con il quale la Società si accinge a tradurlo" non riesca più a seguirti, mi pare che tu invece di giudicare la grammatica (un aspetto oggettivo) stai giudicando le intenzioni dei traduttori, un aspetto non molto oggettivo, perché in base a quali criteri giudichi lo "spirito" giusto ed errato se non dall'oggettività, cioè la fedeltà alla grammatica.

Ma detto questo puoi spiegare meglio la TNM avrebbe uno "spirito sbagliato" nel tradurre? Non mi è molto chiaro.

Shalom [SM=g2037509]
dispensa.
00lunedì 7 novembre 2011 18:37
E la Parola era con Dio, e la parola era il Dio.

,

Marco 6:49 Scorgendolo camminare sul mare esclamarono è l'apparizione = E una apparizione; CEI

Marco 11:32: "tutti questi ritenevano che Giovanni era stato il profeta = era stato un vero profeta.CEI.

Giovanni 6:70; "Gesù rispose eppure uno di voi è il calunniatore"

" uno di voi è un calunniatore"

Giovanni 4:19; il, ( un ) profeta
8:44; l'omicida (un)un omicida
10:1; il ladro, un ladro

10:13 ; il salariato, un salariato

Il, come articolo sta a indicare un termine che intende il senso del generico, e questo senso generico non potevamo applicarlo a Dio.

Perchè il profeta, il calunniatore l'apparizione ;sta a indicare la qualità del soggetto e non lo specifico soggetto come persona specifica

Noi non diremmo mai il Giovanni, perchè Giovanni non è una qualità, ma una persona, e come tale non mettiamo l'articolo determinativo..Mentre se scrivo Dio senza articolo intendo Dio come persona e non come qualità.

Quindi dire Il Dio o un Dio è la stessa cosa, solo c he nel nostro linguaggio si traduce meglio con un, proprio come fanno le altre bibbie negli stessi casi grammaticali, piuttosto tacendo l'articolo Ho (il) Theos in quel caso, è cosa scorretta

Mentre fa correttamente la TM

Dimorava la pienezza della qualità di Dio, proprio come negli stessi apostoli pure essi ripieni di tale pienezza, qualitativa, ma certo non abitati, posseduti dalla sua persona

Non erano una multiplicità oltre trinitaria con Dio
Aquila-58
00lunedì 7 novembre 2011 19:03
Re: Re: Re: Re:
Cara Santapazienza, divido in due parti il mio post...

PARTE I:

santapazienzauno, 07/11/2011 14.33:


Il desiderio di arrivare alla verità lo tenete come una prerogativa esclusiva. Il desiderio di confronto invece infastidisce. Il cristiano non deve temere il confronto della verità con la falsità. Perché solo questo può rafforzarlo nella propria fede. Mettere sotto esame quotidianamente ciò in cui crede è una responsabilità morale di chiunque si crede un cristiano. Questo dovrebbe essere è il motivo. Io non sono in caccia agli errori, io cerco la verità. Siete voi che temete di essere in errore, ecco perché la tua domanda. Non dovreste sentirvi in colpa e temere "l'avversario" se siete dalla parte giusta.





Ti ringrazio che tu dica di essere alla ricerca della verità. Ne sono lieto.
Sono qui per darti la mia (la nostra) versione, e come vedi non mi sottraggo a nessun confronto nè mi infastidisce (compatibilmente col tempo, scarsissimo, a mia disposizione), tutt' altro!


Ma andiamo con ordine.
In altro post, dici:
Non so spiegarlo [pazienza, non c' è nulla di male...], ma c'è qualcuno che ha fatto analisi grammaticale”.

Ma che diamine significa fare analisi grammaticale? Iniziamo subito col piede sbagliato, lo sai? Non basta affatto fare l' analisi grammaticale!

Grammaticalmente parlando (ho studiato il greco, seppur ahimè molti anni fa, e parlo con un pochino di cognizione di causa), queste quattro traduzioni sono tutte legittime:
1)E la Parola era Dio;
2)E la Parola era Divina”;
3)E la Parola era dio”;
4)E la Parola era un dio.
Tutte queste traduzioni sono possibili, dal punto di vista della grammatica greca, come ti mostrerò.
Il problema è un altro: in che senso Gesù è Dio? Lo è nel senso ontologico, il che lo rende la Seconda Persona di un Essere triPersonale le cui persone condividono, in maniera indivisa, quell' Essere quella natura o sostanza divina (Dio ontologico)?

Oppure, Gesù è Dio nel senso biblico del termine, tranquillamente accettato dai rigidissimi monoteisti ebrei?
Questo è il punto che dobbiamo comprendere.
Insomma, dobbiamo dare al theos riferito al Logos una valenza ontologica, sulla base di una filosofia aristotelica posteriore alla stesura del N.T. , o una valenza biblica, dove theos è solo e soltanto un sostantivo che può assumere, come vedremo un senso, un valore assoluto e un senso, un valore relativo o qualitativo, cosa tranquillamente accettata dagli ebrei?
Questo è lo snodo fondamentale: la grammatica e le analisi grammaticali (specie se fatte da trinitari, che già in partenza “rideterminano” il sostantivo theos secondo il dogma trinitario, “leggendo” quindi, pregiudizialmente, il passo già con gli occhi di Nicea, e immettendo quindi la filosofia aristotelica nel testo sacro) lasciate a se stesse, restano, per l' appunto, fini a se stesse.
Vogliamo ragionare, invece a 360 gradi, e non solo sulla grammatica, che certo non può dirci tutto?
Facciamolo, questa mia analisi è solo l' inizio, perchè potrò continuare ancora per molto, molto tempo. Sono quindi solo brevi cenni...
Veniamo a Gv. 1:1 c, cioè all' ultima parte del versetto di Gv. 1:1.
Il versetto indica la “natura divina” in senso ontologico del Logos, cioè sulla base del pensiero greco?
La risposta è no!
“Kai theos en ho logos! non indica affato la natura divina! 
in questo caso, infatti, si prenderebbe il concetto di physis (natura) o di ousìa (sostanza, essenza), completamente assente nel testo e in tutto il corpus giovanneo, e lo si immetterebbe, sulla base di una disciplina aristotelica posteriore al testo biblico (l' ontologia) nel corpus giovanneo medesimo, quando l' apostolo non sta dicendo nulla che abbia a che vedere con una disciplina a-biblica e anti-biblica com' è appunto l' ontologia aristotelica. Il problema è che ogni disquisizione e speculazione sulla "natura divina" intesa in senso ontologico (che porta poi, inevitabilmente, l' ho theos di Gv. 1:1b e il theos, di Gv. 1:1c a divenire due Persone appartenenti allo stesso Essere triPersonale...) esula completamente dalla trattazione non solo giovannea ma biblica....in sostanza, dire che il Logos era "divino" può essere perfettamente spiegato restando nell' alveo della cultura giudaica del I secolo e nel campo semantico (e biblico) che il sostantivo theos aveva nel medesimo I secolo, mentre dire che "il Logos era della natura di Dio", restringendo il campo semantico e biblico di theos, riformulando quel theos in salsa trinitaria, e creando quindi, già in partenza, le premesse per immettere una formulazione binitaria (poi successivamente trinitaria) posteriore nel testo giovanneo (ho theos e theos distinte come Persone ma consustanziali, perchè facenti parte dello stesso Essere divino triPersonale, condividendo le due Persone, in maniera indivisa, quell' Essere divino, essendo secondo tale concetto ogni Persona divina "Dio tutto intero"...), significa sconfinare completamente nel campo della metafisica greca, e quindi andare decisamente oltre ciò che l' apostolo scrisse sia in Gv. 1:1, che nel prologo, che in tutto il corpus da lui scritto sotto ispirazione....in sostanza, si immettono idee e concetti umani nel testo sacro "theopneustos", "alitato da Dio", in barba a Isaia 55:8... 
Il prologo giovanneo, come accennato, non si occupa affatto della natura divina nel senso ontologico (come tutto il corpus giovanneo, come tutto il corpus neotestamentario, come tutto il corpus biblico), ma si occupa della preesistenza del Logos, della creazione mediata ("per mezzo di lui..."), del suo divenire carne e abitare in mezzo a noi, e del suo rango, della sua posizione, dato che il Cristo preesistente è monogenes huios, "unico nel suo genere" Figlio, secondo una ben attestata lezione testuale, ed è "nel seno del Padre", semitismo che indica una posizione assolutamente privilegiata (Gv. 1:18)... 
E in ogni caso, se parli di natura o sostanza divina, Bibbia alla mano saprai dimostrarmi cos' è esattamante. 
Ergo, la Bibbia mi da una definizione della fede (Ebrei 11:1) dell' amore (1 Corinti 13:4-7), mi dice come avverranno le risurrezioni (1 Corinti 15), ma non mi dice che cos'è la sostanza divina, dato che, per te, Geova e ilLogos sono consustanziali e sono due Persone di un Essere trino. 
Bibbia alla mano, che cos' è esattamente la sostanza divina? Sai dirmelo? 
Puoi rispondermi con la Bibbia?
Devi ricordare che Giovanni era ebreo, e che viveva e operava in ambito giudaico, dove vigeva un rigido monoteismo, confermato dallo stesso Gesù, che definisce il Padre “il solo vero Dio”.Qui, nel testo greco, c’ è un aggettivo, monos, che significa “unico, solo, solo nel suo genere”: ovvero, il Padre, Geova, è il “solo vero Dio” solo nel suo genere,e non possono essercene altri due alla pari, altrimenti il Padre non sarebbe più “solo nel suo genere”. L’uno può essere solo il riflesso o l’immagine dell’ altro, cosa ben espressa con l' eikon di 2 Corinti 4:4 eColossesi 1:15. 
In ambiente giudaico, e scritto da un giudeo, come va letta Gv. 1:1? Considerando Dio ontologicamente, cioè attraverso una filosofia ellenistica successiva? Ovviamente no. Gv. 1:1 va letta in ambito giudaico e nella cultura giudaica. 
“En archei en ho Logos” “In principio era la Parola; 
“kai ho logos en pros ton theon » « e la Parola era presso il Dio » 
L’ ho theos di Gv. 1:1b identifica chiaramente un soggetto, l’ ho theos, il Padre. Geova, il “solo vero Dio” Onnipotente biblico. 
“kai theos en ho Logos” “e Dio era la Parola: 
Qui c’è una precisa regola grammaticale greca: il greco omette l’articolo determinativo davanti a sostantivi come ad esempio theos, anthropos, ecc., allorchè quel sostantivo è indeterminato, non esprimendo cioè una personalità ma una qualità. 
In sostanza, si sta dicendo che “e divina era la Parola” ("divina" nel senso che Egli è theos secondo la valenza biblica [e giudaica, essendo il N.T uno scritto giudaico] che necessariamente dobbiamo dargli, come ti spiegherò poi, nella seconda parte. 

(segue...)
Aquila-58
00lunedì 7 novembre 2011 19:07
PARTE II:

Era una cosa che, in ambito giudaico, era comunemente accettata dagli ebrei, lo sai? Essere chiamati Dio, in ambito giudaico, non equivaleva a creare un “dio minore” o un’ altra divinità, ma significava essere un rappresentante divino, avere un incarico divino (Barnabino, giustamente, lo definisce un Ufficio divino) e agire come tale,in nome e per conto di Dio, si pensi a Mosè theos, si pensi agli angelielohim (Salmo 8:5), si pensi ai giudei d’ Israele elohim. 
E proprio la citazione della prima parte (non della seconda: "e siete tutti figli dell' Altissimo...", che gli avrebbe decisamente creato meno problemi, visto che lo stesso Gesù si dichiara poi Figlio di Dio, Gv. 10:36...) del Salmo 82:6 mostra chiaramente come Gesù intendeva la sua divinità, il suo essere Dio: “Non è scritto nella vostra legge, voi siete dei?”, riferendosi ai giudici d’ Israele (Gv. 10:33-36). 
Pertanto, qui Gesù esplica il vero valore del suo essere “divino”, e esplica il fatto che, biblicamente parlando (e ….giudaicamene parlando), il sostantivo theos (che nella Bibbia è solo un sostantivo, lo ricordo ancora) assume un valore o un senso assoluto quando riferito al “solo vero Dio” e un valore o un senso relativo o qualitativo quando è riferito ad altri che possono essere insigniti, in ambito giudaico, del titolo di Dio senza per questo costituire un’ altra divinità o usurpare o ledere la posizione unica del “solo vero Dio”. 
In sostanza, non si può dare al theos di Gv.1:1 (come in qualunque altro passo neotestamentario controverso) un’ accezione ontologica , sulla base cioè di una disciplina ellenistica aristotelica di secoli dopo, e che gli ispirati scrittori neotestamentari ignoravano. Bisogna invece rimanere in ambito giudaico e nel solco della cultura giudaica, e dell’ accezione che theos riferito ad altri che non fossero il solo vero Dio Onnipotente aveva comunemente fra i giudei. 
Riguardo a “un dio” della TNM, ripeto a te ciò che ho detto ieri a Nevio.
La resa della TNM “Un dio” non intende creare un’ altra divinità da adorare o un “dio” minore, il Logos non è “un dio” nel senso di un’ altro “dio” tra i tanti, così da creare monolatria o politeismo. Con la traduzione “un dio” si intende invece distinguere l’ ho theos di Gv. 1:1b dal theos/logos di Gv. 1:1c, cosa che la traduzione CEI non permette di fare, diluendo i due theos in un unico Dio in senso ontologico (“E la Parola era presso Dio, e la Parola era Dio…”)! 
Grammaticalmente parlando, la traduzione più giusta, a mio parere, restando nella letteralità e nella grammatica greca, oltre che nel contesto e nella valenza biblica di theos, è la seguente:
“IN PRINCIPIO ERA LA PAROLA, E LA PAROLA ERA PRESSO IL DIO [QUI C' È L' ARTICOLO DETERMINATIVO] E DIO (/dio/DIVINA) ERA LA PAROLA”.
Inoltre, come ho già detto, in Gv. 1:1-18 ciòè nel prologo giovanneo, come in tutto in N.T., non si affronta minimamente il discorso della “natura o della sostanza” (in senso ellenistico) di Dio o del Logos, argomento che esula completamente, come detto, dalla trattazione biblica: si vuole affermare altresì la preesistenza del Logos e la posizione del logos “in principio” e “nel seno del Padre”. 
Non ci sono quindi appigli per leggere il prologo (né qualunque altro passo neotestamentario controverso) ontologicamente, perchè trattasi di operazione a-biblica e anti-biblica. 

A questo punto sorgono due domande, a cui sarò lieti di risponderti:
1)perchè ogni considerazione della Divinità in senso ontologico è a-biblica e anti-biblica?
2)Cosa, significa, andando ancora più in profondità, che il Logos è “divino”? In che senso il Cristo preesistente è “divino”?


Sono domande a cui sarò lieto di risponderti, se me lo richiederai.

Grazie cara, e ciao. 
Aquila-58
00lunedì 7 novembre 2011 19:17
Scusate, moderatori e Admin, non si può raddrizzare questo schermo, che è andato per lungo e non si riesce a leggere nulla?
santapazienzauno
00sabato 12 novembre 2011 20:29
Re: Re:
Barnaba1977, 07/11/2011 15.31:



Non sono alcune parole in particolare, ma il modo in cui ti poni. Hai appena postato due pagine scritte malissimo, contenenti errori giganteschi, ma a cui tu non fatichi a credere, che poni come vangelo. Proponi, ad esempio, come verità assodata l'erronea traduzione di Gv 1:1 da parte della TNM. Non sei venuta qui dicendo: "In giro si dice che [...] E' vero?" No! Sei venuta qui dicendo: "La vostra traduzione è errata perché [...] Ravvedetevi!" Comprendi che non è un modo costruttivo, ma inutilmente polemico? Noi siamo disponibili a rispondere a qualsiasi domanda, a qualsiasi obiezione, ma non gradiamo un modo di fare propenso alla polemica.

Spero tu comprenda quel che voglio dire.




Questo è una tua interpretazione del mio intento. Vuoi un interlocutore secondo tua immagine, secondo un tuo schema, che io non potevo neppure conoscere per adeguarmi, se mai volessi farlo. La polemica inizia quando non si risponde direttamente all'argomento in questione ma si contesta la forma in qui qualcuno propone il problema. Ti ricordi che domanda fece Gesù ai farisei, quando aveva davanti un uomo con la mano paralizzata? E cosa loro gli risposero?




admintdg2
00domenica 13 novembre 2011 22:07
Re: Re: Re:
santapazienzauno, 12/11/2011 20.29:


Ti ricordi che domanda fece Gesù ai farisei, quando aveva davanti un uomo con la mano paralizzata? E cosa loro gli risposero?




Non per screditare la domanda di Gesù, ma ve ne era un'altra prima, quella di Barnabino:

barnabino, 07/11/2011 15.33:


Ma detto questo puoi spiegare meglio la TNM avrebbe uno "spirito sbagliato" nel tradurre? Non mi è molto chiaro.



Se si va in ordine, vediamo di arrivare ad una conclusione [SM=g8925]
Barnaba1977
00lunedì 14 novembre 2011 09:40
Re: Re: Re:
santapazienzauno, 12/11/2011 20.29:

Questo è una tua interpretazione del mio intento. Vuoi un interlocutore secondo tua immagine, secondo un tuo schema, che io non potevo neppure conoscere per adeguarmi, se mai volessi farlo. La polemica inizia quando non si risponde direttamente all'argomento in questione ma si contesta la forma in qui qualcuno propone il problema. Ti ricordi che domanda fece Gesù ai farisei, quando aveva davanti un uomo con la mano paralizzata? E cosa loro gli risposero?



Senti... non si tratta di quel che io voglio, ma di buona educazione. Di risposte te ne abbiamo date in quantità. Evidentemente non ci credi, perciò evita di tergiversare e vieni al nocciolo.

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