Testimoni di Geova in prima linea contro i suicidi in carcere
Viterbo – Riceviamo e pubblichiamo – Secondo le statistiche nel 2018 sono stati 67 i suicidi nelle carceri italiane: un numero allarmante, tra l’altro costantemente in crescita. Questo drammatico fenomeno ha destato la preoccupazione degli educatori e l’attenzione delle autorità che in alcune regioni hanno istituito un piano per la prevenzione delle “condotte suicidarie”.
Coerentemente con questo piano, nei mesi scorsi i testimoni di Geova hanno promosso una campagna su tutto il territorio nazionale, distribuendo in tutti gli istituti penitenziari d’Italia una edizione speciale della torre di guardia dal tema “Che senso ha vivere?”. In molte carceri sono state organizzate anche conferenze e sessioni individuali di approfondimento che hanno illustrato quali principi morali indicati nelle sacre scritture possono dare uno scopo alla vita e promuovere il recupero emotivo e sociale dei detenuti.
Questa iniziativa ha coinvolto con successo anche la casa circondariale di Viterbo: gli otto ministri di culto dei testimoni di Geova che da anni sono impegnati in questo istituto, d’accordo con la direzione del carcere, hanno allestito nel teatro della struttura viterbese una conferenza con la presentazione della rivista “Che senso ha vivere?” e la proiezione di alcuni video pertinenti all’argomento tratti da jw.org, il sito ufficiale dei testimoni di geova.
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