Ti vengono i nervi? Ecco perché

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Amalia 52
00domenica 29 maggio 2011 21:11


Mettendo insieme fisica, genetica, antropologia e psicologia, un libro indaga le cause di tutto ciò che ci fa irritare. Con qualche consiglio utile per quando ci girano

Che sia il rumore delle unghie contro una lavagna o la vista di una persona mentre si taglia le unghie in pubblico, ogni giorno ci dobbiamo scontrare con qualcosa che ci dà sui nervi. Per alcuni si tratta di piccoli nei all'interno della giornata, per altri possono diventare dei veri e propri tormenti.

Ma cos'è che rende certi fenomeni insopportabili? E' un qualcosa di universale o varia da soggetto a soggetto? A rispondere a queste domande - così come a molte altre - ci hanno pensato Flora Lichtman e Joe Palca, che nel loro libro "Annoying: the science of what bug us" analizzano la questione dal punto di vista scientifico. Perché? Il motivo, secondo gli autori, è molto semplice: «sebbene sia tra le sensazioni più sperimentate al mondo, l'irritarsi è anche la meno studiata. Non esistono esperti in irritologia».

Così, mettendo insieme una vasta mole di ricerche su tutto ciò che ci fa perdere la pazienza, i due studiosi hanno scoperto i tre ingredienti dell'irritabilità e sono arrivati a consigliare dei possibili antidoti per evitare di farsi sopraffare dal ronzio di una mosca.

Come hanno identificato Lichtman e Palca, una delle caratteristiche pressoché onnipresenti in ogni agente irritante è il suo saper catturare la nostra attenzione e farci distrarre da qualunque cosa stiamo cercando di fare - utile o veniale che sia.

Uno degli esempi più studiati e che per molti rientra tra le situazioni più fastidiose è la conversazione telefonica del perfetto sconosciuto che ci sta accanto in un luogo pubblico. Magari, se non si sta facendo nulla, può anche risultare piacevole ascoltare e provare a comprendere l'argomento del discorso; ma se, disgraziatamente, si era impegnati in qualcosa, potrebbe essere la fine. In questo caso, infatti, secondo gli autori a mandare in corto circuito la serenità sarebbe la nostra innata e spontanea capacità di immedesimarci nelle realtà altrui (in particolare nella conversazione di chi abbiamo di fronte).


Una capacità che, tuttavia, va in tilt durante le chiacchierate telefoniche poiché - come scriveva già Mark Twain nel 1880 - «queste conversazioni generano una curiosità immensa. Ascolti delle domande e non saprai mai le risposte. Lunghe pause di silenzio vengono intervallate da esclamazioni apparentemente irrilevanti. Non si riesce a trovare né capo né coda».

La seconda proprietà necessaria a farci percorrere la schiena da brividi è che l'oggetto o il fenomeno in questione sia sgradevole.

Secondo i due scrittori, questa sensazione può essere frutto di un'esperienza passata (magari un brutto ricordo) oppure può essere qualcosa di fastidioso a livello globale, come ad esempio il rumore delle unghie su una lavagna. «Come è stato dimostrato in diversi esperimenti, a rendere questo rumore insopportabile non sono le sue frequenze acute, come si pensava in passato», ha spiegato all'Espresso Online Flora Lichtman. «Piuttosto, sono quelle a media frequenza. Basta toglierle e gran parte del fastidio svanisce».

E qui, per comprendere il perché di una "spiacevole emozione sonora", entra in gioco l'evoluzione: «Il profilo acustico ricalca esattamente il pianto d'allerta dei primati; la nostra reazione potrebbe essere la conseguenza di un messaggio scritto nel Dna per suggerirci la presenza di un imminente pericolo».

Infine, l'ultimo degli ingredienti è la certezza che la fonte dell'irritazione non sarà eterna, anche se non si sa quando sparirà. «Essere innervositi da qualcosa richiede una buona dose di impazienza», spiegano nell'introduzione. «E' proprio la speranza che finisca il prima possibile a rendere ogni ulteriore secondo un'attesa infinita». Un esempio su tutti sono i rumori nel cuore della notte. Nei primi istanti si sopporta speranzosi di tornare presto nella tranquillità delle lenzuola, ma poi, con il passare dei minuti, è l'incertezza di quando finiranno che contribuisce a sfinirci.
La buona notizia è che non bisogna demordere: oltre ad aver trovato le cause dell'irritabilità, infatti, i due autori forniscono alcuni consigli pratici su come superare anche la più fastidiosa delle situazioni.

espresso.repubblica.it/dettaglio/ti-vengono-i-nervi-ecco-perche/21...

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 09:56.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com