Traduzioni Divergenti, perchè?

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nondisolo
00lunedì 25 luglio 2011 22:01
Le differenze che nelle diverse bibbie compaiono, chi ha ragione? cambia il significato della frase?
Bazzicando qua e là, analizzando Bibbia TdG, Cattolica, confrontandole con il testo più antico pervenutoci(greco-latino), mi sono soffermato su alcuni passi che mi hanno colpito, a causa della loro differenza di traduzione; in particolare:
Perche in Giovanni 10,9-10 i TdG scrivono:"Chi ha visto me ha visto anche il Padre ... Non credi che il Padre sia unito a me?"
i Cattolici :"Chi ha visto me ha visto il padre.... Non credi che io sono nel padre e il padre è in me?"
in greco: "o eorakos eme eoraken ton patera...Ou pisteueis oti ego en te patri kai o pater en emoi estin;"

Vorrei infine sottolineare un personalissimo pensiero: se si traduce come i TdG, viene tolta l'uguaglianza Padre-Figlio che nella traduzione greca compare invece. Convenite?
dispensa.
00lunedì 25 luglio 2011 22:18
Re: Le differenze che nelle diverse bibbie compaiono, chi ha ragione? cambia il significato della frase?
nondisolo, 25/07/2011 22.01:

Bazzicando qua e là, analizzando Bibbia TdG, Cattolica, confrontandole con il testo più antico pervenutoci(greco-latino), mi sono soffermato su alcuni passi che mi hanno colpito, a causa della loro differenza di traduzione; in particolare:
Perche in Giovanni 10,9-10 i TdG scrivono:"Chi ha visto me ha visto anche il Padre ... Non credi che il Padre sia unito a me?"
i Cattolici :"Chi ha visto me ha visto il padre.... Non credi che io sono nel padre e il padre è in me?"
in greco: "o eorakos eme eoraken ton patera...Ou pisteueis oti ego en te patri kai o pater en emoi estin;"

Vorrei infine sottolineare un personalissimo pensiero: se si traduce come i TdG, viene tolta l'uguaglianza Padre-Figlio che nella traduzione greca compare invece. Convenite?




No!!

Perchè nella bibbia di gerusalemme si legge che Gesù, (persona), e il Padre, (persona) sono una sola cosa, come i discepoli sono una sola cosa con Gesù.

" come tu Padre persona sei in e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola" Giovanni 17:22.

Detesto l'interpretazione una sola cosa, perchè ne Dio ne io siamo una cosa, ma delle persone.

O la leggi in un modo o nell'altro il senso è sempre quello.

cius

Nelle altre bibbie vi è scritto sono uno.

Caiafa scriveva che i figli di Dio, cioè gli ebrei sono UNO

nondisolo
00lunedì 25 luglio 2011 22:25
perchè qui e non in altro posto la traduzione TdG è divergente?
barnabino
00lunedì 25 luglio 2011 22:31
Caro nondisolo,


Perche in Giovanni 10,9-10 i TdG scrivono:"Chi ha visto me ha visto anche il Padre ... Non credi che il Padre sia unito a me?"

i Cattolici :"Chi ha visto me ha visto il padre.... Non credi che io sono nel padre e il padre è in me?"



Innanzi tutto il passo che citi non è Giovanni 10,9-10 ma Giovanni 14,9-10, detto questo la TNM (e non i testimoni di Geova, che non si identificano con una traduzione) nel passo in questione mettono "anche" tra parentesi quadra, se leggi l'introduzione viene detto che le parentesi quadre singole [ ] racchiudono parole inserite per completare il senso del testo italiano, pratica per altro comune in tutte le traduzioni che non segnalano neppure queste aggiunte che hanno il solo scopo di facilitare la lettura del passo nelle lingue moderne dove sono in greco sottintese.


Vorrei infine sottolineare un personalissimo pensiero: se si traduce come i TdG, viene tolta l'uguaglianza Padre-Figlio che nella traduzione greca compare invece. Convenite?



Non ci vedo alcuna "uguaglianza" sinceramente, e non ce la vedono neppure i cattolici della CEI, per altro, per cui il Padre ed il Figlio non si identificano di certo, idea che sarebbe eretica per un cattolico, né mi pare d'altronde che l'aggiunta di "anche" cambi il senso della frase... se io ti scrivessi che vedendo me vedi anche mio foglio credo che difficilmente tu penseresti ad un'eventuale "uguaglianza" tra me e mio figlio!


perchè qui e non in altro posto la traduzione TdG è divergente?



Divergente da che cosa? La TNM non mi pare che diverga del senso del testo greco.

Shalom
dispensa.
00lunedì 25 luglio 2011 22:44
Re:
nondisolo, 25/07/2011 22.25:

perchè qui e non in altro posto la traduzione TdG è divergente?



Ti riferisci a Giovanni 14:9,10.E non Giovanni 10:9,10

BJ traduce che io sono nel Padre e il Padre e in me, altre bibbie sostituiscono "io sono nel padre", con il senso che il Padre dimora in lui.


Rifletti che l'espressione "Gesù e in noi" è l'equivalente di dire che dimora in noi.

Poi in che senso dimora, lo si trae dal contesto, che è chiarissimo .

La traduzione tg è simile a quella di BG, il senso è sempre quello.

Del resto non puoi credere come cattolico che la persona del figlio sia in quella del padre come se fossero una sola persona. Quindi devi interpretare comunque che le due persone sebbene sono l'uno nell'altra come valore spirituali e conoscenza, sono due persone distinte.

Cioè tutto questo è ben lontano dalla teoria trinitaria della cosa divina posseduta in comune.

ciao

jwfelix
00lunedì 25 luglio 2011 22:52
Re: Le differenze che nelle diverse bibbie compaiono, chi ha ragione? cambia il significato della frase?
nondisolo, 25/07/2011 22.01:

Bazzicando qua e là, analizzando Bibbia TdG, Cattolica, confrontandole con il testo più antico pervenutoci(greco-latino), mi sono soffermato su alcuni passi che mi hanno colpito, a causa della loro differenza di traduzione; in particolare:
Perche in Giovanni 10,9-10 i TdG scrivono:"Chi ha visto me ha visto anche il Padre ... Non credi che il Padre sia unito a me?"
i Cattolici :"Chi ha visto me ha visto il padre....




Dimostrano le parole di Gesù Cristo "Chi ha visto me, ha visto il Padre" che egli è Dio?
No, non si può dimostrare nella maniera più assoluta che Gesù sia Dio, al massimo si potrebbe dire, cosa che non è, che Gesù è il Padre, il che è assurdo, dato che sappiamo che Gesù è il Figlio di Dio, e i trinitari non credono che Gesù è Dio il Padre. Per dimostrare, che Gesù sia Dio (e nemmeno la trinità, in quanto in questo versetto si parla solo di due e non di tre persone), il passo avrebbe dovuto dire: "Chi ha visto me ha visto Dio". Sì, Dio e non il Padre. Infatti, sempre in Giovanni, al capitolo 6 al versetto 46 leggiamo: "Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre". (CEI) "Nessuno però ha visto il Padre se non il Figlio che viene dal Padre. Egli ha visto il Padre". (TILC) Da questo passo è chiaro che con le parole di Giovanni 14:9 Gesù non voleva dire che i suoi discepoli stavano vedendo il Padre, ma che vedendo lui si poteva vedere anche il Padre suo.
Oltre a ciò, si deve anche far notare che la frase di Gesù Cristo è anche tradotta così:

Gesù gli disse: "Sono stato con voi tanto tempo, e tu, Filippo, non mi hai ancora conosciuto? Chi ha visto me ha visto [anche] il Padre. Come mai dici: 'Mostraci il Padre'? (TNM)

anche PIB – SA – MA – TI – RI
also DY
[also] An Understandable Version by William E. Paul
[] [and] ED
aussi Le Nouveau Testament (1937) P. Buzy – KU – MS – AC
también BASJ – FS
também TPC – SOA – BLH

Lo stesso contesto di Giovanni capitolo 14, permette di inserire la parola "anche", in quanto solo due versetti prima, e precisamente al versetto 7, viene detto: "Se conoscete me, conoscerete anche il Padre". (CEI, e tutte le altre Bibbie. Vedi anche Giovanni 8:19) Per questo si può dire che Gesù Cristo non è Dio, il Padre.
dispensa.
00lunedì 25 luglio 2011 22:57
Re: Re: Le differenze che nelle diverse bibbie compaiono, chi ha ragione? cambia il significato della frase?
jwfelix, 25/07/2011 22.52:




Dimostrano le parole di Gesù Cristo "Chi ha visto me, ha visto il Padre" che egli è Dio?
No, non si può dimostrare nella maniera più assoluta che Gesù sia Dio, al massimo si potrebbe dire, cosa che non è, che Gesù è il Padre, il che è assurdo, dato che sappiamo che Gesù è il Figlio di Dio, e i trinitari non credono che Gesù è Dio il Padre. Per dimostrare, che Gesù sia Dio (e nemmeno la trinità, in quanto in questo versetto si parla solo di due e non di tre persone), il passo avrebbe dovuto dire: "Chi ha visto me ha visto Dio". Sì, Dio e non il Padre. Infatti, sempre in Giovanni, al capitolo 6 al versetto 46 leggiamo: "Non che alcuno abbia visto il Padre, ma solo colui che viene da Dio ha visto il Padre". (CEI) "Nessuno però ha visto il Padre se non il Figlio che viene dal Padre. Egli ha visto il Padre". (TILC) Da questo passo è chiaro che con le parole di Giovanni 14:9 Gesù non voleva dire che i suoi discepoli stavano vedendo il Padre, ma che vedendo lui si poteva vedere anche il Padre suo.
Oltre a ciò, si deve anche far notare che la frase di Gesù Cristo è anche tradotta così:

Gesù gli disse: "Sono stato con voi tanto tempo, e tu, Filippo, non mi hai ancora conosciuto? Chi ha visto me ha visto [anche] il Padre. Come mai dici: 'Mostraci il Padre'? (TNM)

anche PIB – SA – MA – TI – RI
also DY
[also] An Understandable Version by William E. Paul
[] [and] ED
aussi Le Nouveau Testament (1937) P. Buzy – KU – MS – AC
también BASJ – FS
também TPC – SOA – BLH

Lo stesso contesto di Giovanni capitolo 14, permette di inserire la parola "anche", in quanto solo due versetti prima, e precisamente al versetto 7, viene detto: "Se conoscete me, conoscerete anche il Padre". (CEI, e tutte le altre Bibbie. Vedi anche Giovanni 8:19) Per questo si può dire che Gesù Cristo non è Dio, il Padre.




Per semplificare [SM=g27987]
vedere il Padre nel senso di riconoscerlo in Gesù, come suo effettivo valido rappresentante figliale, a motivo delle opere e degli insegnamenti.

E detto comune: Tale padre tale figlio.


dom@
00lunedì 25 luglio 2011 23:10
Chi uccideme, uccide il patre! Allora il patre mori' tre giorni??? [SM=g2037509] [SM=g7405]
nondisolo
00martedì 26 luglio 2011 13:44
Re:
barnabino, 7/25/2011 10:31 PM:

Caro nondisolo,
Innanzi tutto il passo che citi non è Giovanni 10,9-10 ma Giovanni 14,9-10, detto questo la TNM (e non i testimoni di Geova, che non si identificano con una traduzione) nel passo in questione mettono "anche" tra parentesi quadra, se leggi l'introduzione viene detto che le parentesi quadre singole [ ] racchiudono parole inserite per completare il senso del testo italiano, pratica per altro comune in tutte le traduzioni che non segnalano neppure queste aggiunte che hanno il solo scopo di facilitare la lettura del passo nelle lingue moderne dove sono in greco sottintese.


Non ci vedo alcuna "uguaglianza" sinceramente, e non ce la vedono neppure i cattolici della CEI, per altro, per cui il Padre ed il Figlio non si identificano di certo, idea che sarebbe eretica per un cattolico, né mi pare d'altronde che l'aggiunta di "anche" cambi il senso della frase... se io ti scrivessi che vedendo me vedi anche mio foglio credo che difficilmente tu penseresti ad un'eventuale "uguaglianza" tra me e mio figlio!


Divergente da che cosa? La TNM non mi pare che diverga del senso del testo greco.

Shalom



tralasciando i commenti superflui di taluni membri, vorrei soffermarmi sulla traduzione e sul significato:
in greco emerge che "Chi ha visto me ha visto il Padre"(o eorakos eme eoraken ton patera). Ora il WT traduce Chi ha visto ha visto Anche il padre" dove ANCHE è aggiunto(non compare nessuna particella in greco tale da far supporre la presenza aggiuntiva e non parallela);
Inoltre, In greco "Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?(ou pisteueis oti ego en to patri kai o pater en emoi estin). La WT versifica così "Non credi che il padre sia unito a me?" Da dove emerge questo unito?
Non so voi ma viene alterata la frase prima con un anche che in greco ha un significato preciso e con un unito, tirato fuori da non so dove.
Posto ora che chi ha avuto esperienze di traduzione da latinoe dal greco sa che una traduzione così non sarebbe accettata, sul fatto del completamento ti do ragione in parte: il frammento Nestle-Aland, il più famoso, riporta solo per dovere di cronaca la traduzione con anche, dove, per motivi non filologici ma letterari starebbe bene un anche, mentre per unito nemmeno cita il verso; in altri casi questa forma di traduzione letteraria(cioè conveniente non allo scopo teologico ma a quello più popolare) viene usato si spesso nelle traduzioni, ma quelle delle classi di Terza Classico, non certo per trattare testi, come la Bibbia o altri, perchè il significato della frase sarebbe corrotto.
Qui avviene proprio questo: ammettendo l'uso dell'unito si presume che viene unito mentre in greco è(dove in greco ha il significato di stare nel tempo e nello spazio non di divenire o altro[per questo viene usato gignomai]).

Nella religione Cattolica ti confermo che c'è questa uguaglianza Padre figlio come pure figlio spirito santo.
Credo Niceno-Costantinopolitano afferma:
"Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre"

Riprendendo la tematica classica aristotelica che un motore immanente può essere sempre e solo creato da motore immanente, posto inoltre che questa è una professione di fede, e che quindi non sarò lì a rigirartela troppo(se ci credi è perchè hai avuto il dono della fede),
questo è il credo della Santa Chiesa Cattolica Apostolica.
potremmo andare avanti a parlare di questo, ma direi che creerò una discussione apposita.

Dopo questa spiegazione penso che ora tu possa notare che WT, che se ne dica o no, quella che ha fatto la traduzione più utilizzata tra i TDG, ha commesso un errore, che esemplifica alla fine l'uguaglianza di natura di padre figlio.

Sul tuo esempio inoltre: mi sembra strano banalizzare, ma ti confermo che è vero ciò che tu affermi. Non ho il dono della fede èer poter credere che tu sia tua figlio e viceversa. Credo ora, per quanto io sia fallibile, che l'Unto sia Figlio generato e non creato della stessa sostanza del Padre, e al contempo unico e trino. Non vi è che discordanza nel tuo esempio. Vorrai mica che Dio immortale sia uguale a te, o a me, solo perchè siamo stati creati a sua immagine e somiglianza?


P.S. Confermo. Nel casino di ieri sera mi sono perso capitolo e versetti per strada. SCUSATE!!!!!!!
Ciacia
jwfelix
00martedì 26 luglio 2011 14:52
Re: Re:
nondisolo, 26/07/2011 13.44:



tralasciando i commenti superflui di taluni membri, vorrei soffermarmi sulla traduzione e sul significato:
in greco emerge che "Chi ha visto me ha visto il Padre"(o eorakos eme eoraken ton patera). Ora il WT traduce Chi ha visto ha visto Anche il padre" dove ANCHE è aggiunto(non compare nessuna particella in greco tale da far supporre la presenza aggiuntiva e non parallela);



Da cattolico allora dovresti accettare la Sacra Bibbia del Pontificio Istituto Biblico di Roma, vero?

Risponde a lui Gesù: Da tanto tempo sono con voi, e ancora non mi conosci, o Filippo? Chi vede me, vede anche il Padre. Come dunque tu dici: – Mostraci il Padre – ?

A proposito di testo greco: "…Il P75 e alcune testimonianze latine aggiungono "anche", forse a imitazione di 7.". – Giovanni. Commento al Vangelo spirituale a cura di Raymond E. Brown © Cittadella Editrice, Assisi.

"Dopo PATERA le rec. ins. KAI con A D L N T A  ...". – The International Critical Commentary (1956) S. R. Driver – A. Palmeri – C. A. Briggs

"…// ha visto + anche (P75 lat Tert)…". "|KAI|". – Nuovo Testamento Greco Italiano a cura di A. Merk e G. Barbaglio (1990) EDB.

Come vedi queste sono fonti cattoliche
Barnaba1977
00martedì 26 luglio 2011 15:02
Re: Re:
nondisolo, 26/07/2011 13.44:

in greco emerge che "Chi ha visto me ha visto il Padre"(o eorakos eme eoraken ton patera). Ora il WT traduce Chi ha visto ha visto Anche il padre" dove ANCHE è aggiunto(non compare nessuna particella in greco tale da far supporre la presenza aggiuntiva e non parallela);



Vero. L'"anche", come indicano le parentesi quadre è stato aggiunto al testo.

nondisolo, 26/07/2011 13.44:

Inoltre, In greco "Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?(ou pisteueis oti ego en to patri kai o pater en emoi estin). La WT versifica così "Non credi che il padre sia unito a me?" Da dove emerge questo unito?



La particella "en" non significa solo "in", ma anche "con, unito a, per mezzo, a".

nondisolo, 26/07/2011 13.44:

Non so voi ma viene alterata la frase prima con un anche che in greco ha un significato preciso e con un unito, tirato fuori da non so dove.
Posto ora che chi ha avuto esperienze di traduzione da latinoe dal greco sa che una traduzione così non sarebbe accettata, sul fatto del completamento ti do ragione in parte: il frammento Nestle-Aland, il più famoso, riporta solo per dovere di cronaca la traduzione con anche, dove, per motivi non filologici ma letterari starebbe bene un anche, mentre per unito nemmeno cita il verso; in altri casi questa forma di traduzione letteraria(cioè conveniente non allo scopo teologico ma a quello più popolare) viene usato si spesso nelle traduzioni, ma quelle delle classi di Terza Classico, non certo per trattare testi, come la Bibbia o altri, perchè il significato della frase sarebbe corrotto.
Qui avviene proprio questo: ammettendo l'uso dell'unito si presume che viene unito mentre in greco è(dove in greco ha il significato di stare nel tempo e nello spazio non di divenire o altro[per questo viene usato gignomai]).



Hai mai consultato un lessico, come il Thayer's, ad esempio?

nondisolo, 26/07/2011 13.44:

Nella religione Cattolica ti confermo che c'è questa uguaglianza Padre figlio come pure figlio spirito santo.
Credo Niceno-Costantinopolitano afferma:
"Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre"



In realtà la questione è un tantino più complessa. Il credo che tu citi afferma che Gesù è Dio, ma altrettanto afferma che sono "tre persone", o meglio, tre ipostasi in una sola persona. Quindi, secondo questo credo, sarebbe vero che Gesù è Dio, che lo Spirito Santo è Dio, che il Padre è Dio, ma non sarebbe vero che Gesù è lo Spirito Santo o il Padre. Sono diversi, ma uguali e tutti e tre "Dio". Sono consustanziali, cioè della stessa sostanza, eppure restano diversi nella loro uguaglianza.

Per questo Giovanni 14:9 non può essere usato per dimostrare la Trinità: si presumerebbe un'uguaglianza Padre-Figlio non contemplata nella dottrina. L'"anche", quindi, ci sta tutto per dirimere quello che altrimenti sarebbe un paradosso: nessun uomo ha mai visto Dio, però voi l'avete visto... e che è?!? Un indovinello da Settimana Enigmistica?

nondisolo, 26/07/2011 13.44:

Riprendendo la tematica classica aristotelica che un motore immanente può essere sempre e solo creato da motore immanente, posto inoltre che questa è una professione di fede, e che quindi non sarò lì a rigirartela troppo(se ci credi è perchè hai avuto il dono della fede),
questo è il credo della Santa Chiesa Cattolica Apostolica.
potremmo andare avanti a parlare di questo, ma direi che creerò una discussione apposita.



Gesù non citò mai Aristotele.

nondisolo, 26/07/2011 13.44:

Dopo questa spiegazione penso che ora tu possa notare che WT, che se ne dica o no, quella che ha fatto la traduzione più utilizzata tra i TDG, ha commesso un errore, che esemplifica alla fine l'uguaglianza di natura di padre figlio.

Sul tuo esempio inoltre: mi sembra strano banalizzare, ma ti confermo che è vero ciò che tu affermi. Non ho il dono della fede èer poter credere che tu sia tua figlio e viceversa. Credo ora, per quanto io sia fallibile, che l'Unto sia Figlio generato e non creato della stessa sostanza del Padre, e al contempo unico e trino. Non vi è che discordanza nel tuo esempio. Vorrai mica che Dio immortale sia uguale a te, o a me, solo perchè siamo stati creati a sua immagine e somiglianza?



Nessun casino, solo che quelle che tu leggi sono frasi dette in ebraico, da un ebreo del primo secolo che sono state tradotte in lingua koiné successivamente, ma di cultura greca le parole di Gesù non ne avevano nemmeno uno iota! Tu dovresti pensare alle parole di Gesù come dette in ebraico da un ebreo.
barnabino
00martedì 26 luglio 2011 15:19
Caro nondisolo,


Ora il WT traduce Chi ha visto ha visto Anche il padre" dove ANCHE è aggiunto(non compare nessuna particella in greco tale da far supporre la presenza aggiuntiva e non parallela)



Ma leggi quello che ho scritto? La parola "anche" è tra perentesi quadre, e dunque (a parte che in greco si trova in certi mss greci, coma fa notare Felix) abbiamo già detto è una parole inserita per completare il senso del testo italiano, pratica per altro comune in tutte le traduzioni con il solo scopo di facilitare la lettura del passo nelle lingue moderne dove sono in greco sottintese. Infatti omettendola non si cambia di una virgola il significato della frase, infatti dire che chi vede Gesù ha visto suo padre non implica alcuna identità o ugualianza ontologica tra le due persone.


Inoltre, In greco "Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?(ou pisteueis oti ego en to patri kai o pater en emoi estin). La WT versifica così "Non credi che il padre sia unito a me?" Da dove emerge questo unito?



La particella greca "en" usata nel testo greco tra i vari significati che possiede ha anche quello di "intima unità" tra due persone, come puoi evincere dalle definizioni date proprio riguardo a questo passo da noti dizionari di greco biblico come il Bauer o il Rusconi.

D'altronde la traduzione Parola del Signore traduce "en" con "unito a" proprio in questo capitolo, ma al versetto 20, dove scrive:

"In quel giorno conoscerete che io vivo unito al Padre, e voi siete uniti a me e io a voi".

Come vedi è assolutamente normale rendere "en" con "unito a" che è il senso più ovvio in questo caso, a meno di non voler pensare che Gesù fosse spazialmente "dentro" il Padre e viceversa, ma è ovvio che Gesù era sulla terra e dunque "in" deve essere inteso in senso diverso.


Non so voi ma viene alterata la frase prima con un anche che in greco ha un significato preciso e con un unito, tirato fuori da non so dove



1. Ripeto, non capisco come l'aggiunta di "anche" altererebbe la frase, a me il senso pare identico, spiegati meglio...

2. "unito a" è tirato fuori da "non sai dove" proprio perché ignori il greco biblico e la sua grammatica, è sufficiente che consulti il Bauer per capire che quella è la traduzione più ovvia.


Riprendendo la tematica classica aristotelica che un motore immanente può essere sempre e solo creato da motore immanente, posto inoltre che questa è una professione di fede, e che quindi non sarò lì a rigirartela troppo



Si, ma qui stiamo discutendo di un testo scritto nel I secolo da un autore palestinesi che, per quanto ne sappiamo, non conosceva Aristotele né poteva conoscere il credo di Nicea, dunque non capisco a che titolo dobbiamo presumere questo credo nella traduzione di Giovanni...


quella che ha fatto la traduzione più utilizzata tra i TDG, ha commesso un errore, che esemplifica alla fine l'uguaglianza di natura di padre figlio



Non capisco questo che cosa c'entri con Giovanni 14,9-10 sinceramente...

Shalom
barnabino
00martedì 26 luglio 2011 15:24
Ti dirò di più... tu parli di "traduzioni divergenti" ma francamente a leggere bene il testo tra il senso della CEI e quello della TNM non esiste alcuna divergenza, a parte l'uso di espressioni differenti che non cambiano certo il senso del passo, per chi è in grado di leggerle... dove sarebbero queste divergenze?

Shalom
dispensa.
00martedì 26 luglio 2011 19:07
Re: Re:
nondisolo, 26/07/2011 13.44:



tralasciando i commenti superflui di taluni membri, vorrei soffermarmi sulla traduzione e sul significato:
in greco emerge che "Chi ha visto me ha visto il Padre"(o eorakos eme eoraken ton patera). Ora il WT traduce Chi ha visto ha visto Anche il padre" dove ANCHE è aggiunto(non compare nessuna particella in greco tale da far supporre la presenza aggiuntiva e non parallela);
Inoltre, In greco "Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me?(ou pisteueis oti ego en to patri kai o pater en emoi estin). La WT versifica così "Non credi che il padre sia unito a me?" Da dove emerge questo unito?
Non so voi ma viene alterata la frase prima con un anche che in greco ha un significato preciso e con un unito, tirato fuori da non so dove.
Posto ora che chi ha avuto esperienze di traduzione da latinoe dal greco sa che una traduzione così non sarebbe accettata, sul fatto del completamento ti do ragione in parte: il frammento Nestle-Aland, il più famoso, riporta solo per dovere di cronaca la traduzione con anche, dove, per motivi non filologici ma letterari starebbe bene un anche, mentre per unito nemmeno cita il verso; in altri casi questa forma di traduzione letteraria(cioè conveniente non allo scopo teologico ma a quello più popolare) viene usato si spesso nelle traduzioni, ma quelle delle classi di Terza Classico, non certo per trattare testi, come la Bibbia o altri, perchè il significato della frase sarebbe corrotto.
Qui avviene proprio questo: ammettendo l'uso dell'unito si presume che viene unito mentre in greco è(dove in greco ha il significato di stare nel tempo e nello spazio non di divenire o altro[per questo viene usato gignomai]).

Nella religione Cattolica ti confermo che c'è questa uguaglianza Padre figlio come pure figlio spirito santo.
Credo Niceno-Costantinopolitano afferma:
"Dio vero da Dio vero,
generato, non creato,
della stessa sostanza del Padre"

Riprendendo la tematica classica aristotelica che un motore immanente può essere sempre e solo creato da motore immanente, posto inoltre che questa è una professione di fede, e che quindi non sarò lì a rigirartela troppo(se ci credi è perchè hai avuto il dono della fede),
questo è il credo della Santa Chiesa Cattolica Apostolica.
potremmo andare avanti a parlare di questo, ma direi che creerò una discussione apposita.

Dopo questa spiegazione penso che ora tu possa notare che WT, che se ne dica o no, quella che ha fatto la traduzione più utilizzata tra i TDG, ha commesso un errore, che esemplifica alla fine l'uguaglianza di natura di padre figlio.

Sul tuo esempio inoltre: mi sembra strano banalizzare, ma ti confermo che è vero ciò che tu affermi. Non ho il dono della fede èer poter credere che tu sia tua figlio e viceversa. Credo ora, per quanto io sia fallibile, che l'Unto sia Figlio generato e non creato della stessa sostanza del Padre, e al contempo unico e trino. Non vi è che discordanza nel tuo esempio. Vorrai mica che Dio immortale sia uguale a te, o a me, solo perchè siamo stati creati a sua immagine e somiglianza?


P.S. Confermo. Nel casino di ieri sera mi sono perso capitolo e versetti per strada. SCUSATE!!!!!!!
Ciacia



1) unito con il Padre come unito con i discepoli= una sola cosa con essi, tradotta più umana, con uniti, o unito,

Ora cosa centra con l'essere trini, forse che i discepoli sono trini con il padre, poi più che trini in questo caso che sarebbero una multinazionale, un Ente o S.p.a.

2)L'inserimento della parola [anche] in parentesi quadra è giustificabilissima e appropriatissima come inserimento, perchè aiuta a compredere che Gesù non era la persona del Padre, ne fisicamente :stessi occhi stesse mani, stesso naso.

Così chè i discepoli vedendolo potevano dire: Tò , ma quello non è il Padre che abbiamo visto al Sinai??

Poichè vedere visibilmente Cristo non centrava un bel nulla, pertanto il vedere riguardava inequivocabilmente LA PERSONA del Padre.

Pertanto vedere la persona di Cristo, cioè i suoi pensieri e le sue opere, cioè le caratteristiche della sua personalità equivaleva a vedere le caratteristiche della personalità .

IN conclusione conoscere la personalità di Cristo equivale a conoscere anche la personalità del Padre.

Il commento ,"Anche"; aiuta a non confondere la persona di Cristo facendo che sia la stessa del Padre, poichè Cristo non è la persona del Padre.

Ha fatto benissimo la TM a inserire la parentesi quadra, al posto di commentarlo sotto.

saluti




nondisolo
00martedì 26 luglio 2011 20:41
Mi fermo di fronte al vostro indesiderato motivo di discernere il concetto di Traduzione e versione.
Detto questo concludo:
La dottrina cattolica prevede che ci sia identità tra Figlio e Padre ma diversa relazione.
Infine, chi dice che la bibbia non ha influssi greci, non sa nulla di esegesi e lettura del testo originale(pure in aramaico compaiono influssi).Sono orecchiabili a pochi, non a me certo(per conoscere basta prendere alcune, non una o due, edizioni con testo critico. Per la cronaca Merk e Bargaglio è buona)
Infine, ogni cultura ha subito un influenza di culture esterne più forti. Lo dice la Storia, non serve che solo alcuni, per di più disinformati impongano che non ci sia Aristotele sia Platone dietro tutta la Bibbia.
dispensa.
00martedì 26 luglio 2011 21:37
Re:
nondisolo, 26/07/2011 20.41:

Mi fermo di fronte al vostro indesiderato motivo di discernere il concetto di Traduzione e versione.
Detto questo concludo:
La dottrina cattolica prevede che ci sia identità tra Figlio e Padre ma diversa relazione.
Infine, chi dice che la bibbia non ha influssi greci, non sa nulla di esegesi e lettura del testo originale(pure in aramaico compaiono influssi).Sono orecchiabili a pochi, non a me certo(per conoscere basta prendere alcune, non una o due, edizioni con testo critico. Per la cronaca Merk e Bargaglio è buona)
Infine, ogni cultura ha subito un influenza di culture esterne più forti. Lo dice la Storia, non serve che solo alcuni, per di più disinformati impongano che non ci sia Aristotele sia Platone dietro tutta la Bibbia.



la dottrina cattolica prevede che il Padre e il figlio siano due persone distinte.

Poi troviamo satana pure nelle religioni pagane, e non possiamo dire per questo che i maia e i buddisti hanno influenzato la tesi scritturale della bibbia.

questo generalizzare è una fuga una scappatoia, priva di senso.

mettiamo invece i puntini sul pensiero biblico e pensiero pagano e facciamo il confronto, a prescindere se nella bibbia si crede che esista il sole come esisteva per aristotele o zoroastro.

Lo dice la storia??

La storia delle religioni e pure archeologa mi dice di una trinità primordiale composta da tre personaggi che sono i padri di questi sistemi, e che si sono identificati come fossero una sola entità o Dio.L'uno greco che deriva da quello persiano per arrivare a quello indiano

Non a caso trovi tra le immagini del buddismo o induismo tibetano il Dio con il simbolo trino, fatto con le mani, e il cui tridente ne è la medesima espressione o messaggio.
Perfino in una caverna in graffito tre personaggi uniti mano nella mano di cui quello centrale un dio, e le mani o dita ai lati ingigantite per esprimere il tre .

I tre geovi edenici = Giove, il Mitra greco persiano tibetano.

Giove è l'anagramma di Geovi come gioco possibile nella lingua italiana, ma che sostanzialmente risponde alla realtà dell'uomo dio edenico, l'uno nato per possessione della razza umana da parte di un dio angelico..cosa che trovi in quasi tutte le religioni a prescindere dai contorni di fantasia..
Quindi non mettiamola su questo piano, e atteniamoci alle sole sacre scritture, per confronto, caso per caso, come stavamo facendo.

ciao


barnabino
00martedì 26 luglio 2011 23:04
Caro nondisolo,


Mi fermo di fronte al vostro indesiderato motivo di discernere il concetto di Traduzione e versione



Io direi che ti fermi qui perché non sei in grado di replicare...


La dottrina cattolica prevede che ci sia identità tra Figlio e Padre ma diversa relazione



Definizione direi non proprio ortodossa, ma ti chiedo: e con questo? Non è che puoi tradurre un passo in base alla "dottrina cattolica" del IV secolo, ma in base a quello che voleva comunicare il testo greco.


Infine, chi dice che la bibbia non ha influssi greci, non sa nulla di esegesi e lettura del testo originale(pure in aramaico compaiono influssi)



Che la Bibbia abbia influssi greci è chiaro, ma qui non c'entra nulla, Gesù sta parlando a dei giudei della sua relazione con il Padre, che era Geova. Non vedo cosa c'entri Aristotele in tutto questo.


Sono orecchiabili a pochi, non a me certo(per conoscere basta prendere alcune, non una o due, edizioni con testo critico. Per la cronaca Merk e Bargaglio è buona)



Non capisco cosa c'entri adesso il testo critico... qui non ci sono varianti significative, il problema è di traduzione. E comunque la TNM usa anche il Merk per cui non capisco dove sia il problema.


Infine, ogni cultura ha subito un influenza di culture esterne più forti. Lo dice la Storia, non serve che solo alcuni, per di più disinformati impongano che non ci sia Aristotele sia Platone dietro tutta la Bibbia



Ripeto, in questo passo Aristotele e Platone non c'entra nulla, ma che dietro a tutta la Bibbia ci siano Aristotele e Platone mi pare un'affermazione un po' azzardata... posso chiederti quale autore ha formulato quest'ipotesi?

Shalom

Barnaba1977
00mercoledì 27 luglio 2011 09:19
Re:
nondisolo, 26/07/2011 20.41:

Mi fermo di fronte al vostro indesiderato motivo di discernere il concetto di Traduzione e versione.



Indesiderato? E che vor dì?!?

nondisolo, 26/07/2011 20.41:

Detto questo concludo:
La dottrina cattolica prevede che ci sia identità tra Figlio e Padre ma diversa relazione.



[SM=g27987] Mi sa che la Trinità la conosco meglio io! Va da Polymetis, che ti può dare ottime lezioni sulla dottrina...

nondisolo, 26/07/2011 20.41:

Infine, chi dice che la bibbia non ha influssi greci, non sa nulla di esegesi e lettura del testo originale(pure in aramaico compaiono influssi).



Non sapevo che Mosè, Neemia, Isaia o Daniele avessero avuto influssi greci... [SM=g2037509]
Dove hai trovato questa ipotesi?

nondisolo, 26/07/2011 20.41:

Sono orecchiabili a pochi, non a me certo(per conoscere basta prendere alcune, non una o due, edizioni con testo critico. Per la cronaca Merk e Bargaglio è buona)



Quindi tu presupponi che Dio abbia scritto un libro per tutti ma comprensibile ai pochi con sensibilità filosofica?

nondisolo, 26/07/2011 20.41:

Infine, ogni cultura ha subito un influenza di culture esterne più forti. Lo dice la Storia, non serve che solo alcuni, per di più disinformati impongano che non ci sia Aristotele sia Platone dietro tutta la Bibbia.



Dietro tutta la Bibbia? Addirittura! Beh! Quest'affermazione sarebbe da dimostrare! Visto che sono disinformato, puoi informarmi sull'influenza Aristotelo-Platonica sulla Bibbia? Sono curioso... [SM=g2037509]
barnabino
00mercoledì 27 luglio 2011 09:42
Caro Barnaba,

Una cosa è certa... nondisolo dietro tutta questa manfrina su Aristotele (che per inciso non c'entra nulla con il passo di Giovanni 14 che stiamo discutendo!) ci sta comunicando di aver detto due cretinate:

1. Che "altre" aggiunto cambi in senso antitrinitario la frase: non è vero, semmai sottolinea il senso corretto di distinzione tra padre e figlio, riconosciuta anche dai trinitari ortodossi.

2. Che qui la particella greca "en" non abbia un significato di unità ma spaziale (tutti dentro tutti, una vera ammucchiata): non è vero, "unito a" qui, come attestato dal Bauer, è il senso più probabile della particella "en" e la TNM vi si attiene.

Diciamo che come è classico di molti quando è messo con le spalle al muro sulle critiche specifiche e del tutto ingiustificate, come queste, preferisce rifugiarsi nella sterile polemica e in discorsi molto generali che gli permettono la fuga!

Shalom
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