Trapianto di fegato senza trasfusione di sangue. Eccezionale intervento a Verona

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Amalia 52
00lunedì 18 marzo 2019 20:35

18 Marzo 2019

Verona -. Un’eccezionale intervento,uno dei più impegnativi della pratica chirurgica, è stato eseguito lo scorso dicembre all’Ospedale di Borgo Trento di Verona su una paziente di sessanta anni: un trapianto di fegato bloodless, ovvero senza trasfusioni di sangue. A dare la notizia è proprio l’Azienda ospedaliera universitaria integrata del capoluogo di provincia veneto.

In Italia si contano già una decina di interventi di questo tipo mentre si tratta del primo intervento di questo tipo eseguito nel Triveneto. La peculiarità dell’evento – si legge in una nota – è consistito proprio nella capacità di portare a termine un intervento così complesso e articolato, spesso caratterizzato da importanti perdite ematiche, senza il ricorso a emotrasfusioni.

L’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona da tempo rappresenta un punto di riferimento a livello regionale e nazionale per chi, per motivi religiosi o di altro genere, desidera essere operato senza emotrasfusioni. Anche in questa occasione lo staff medico è stato risoluto a rispettare la volontà della paziente, testimone di Geova. Ciò malgrado le condizioni cliniche della stessa prima dell’operazione presentassero delle sfide. Nello specifico, la signora aveva una policistosi epatorenale che contribuiva all’anemia e che richiedeva un intervento d’urgenza.

Sono stati impiegati il recupero intraoperatorio, l’emodiluizione e micro prelievi di sangue. A fine operazione, inoltre, sono stati somministrati ferro ed EPO. Dopo alcuni giorni di degenza, in cui si è prestata particolare attenzione a ristabilire i valori ematici, la paziente è stata dimessa e ora è in buono stato di salute.

Al di là del progresso della chirurgia senza sangue e dei risultati ottenuti, il trapianto di fegato e la gestione del decorso post-operatorio resta comunque una sfida estremamente importante per il chirurgo, e non soltanto sul piano “tecnico”. In Italia sono una decina finora i trapianti di fegato bloodless, prova evidente dei grandi progressi della chirurgia che ormai ha reso possibile eseguire anche le operazioni più complesse senza l’impiego di emotrasfusioni.

Una strada nuova, un approccio sanitario diverso, ampiamente garantito e rassicurante: nel pieno rispetto delle motivazioni personali del paziente, ma anche in ossequio delle direttive del Ministero della Salute che dal 2015 ha recepito le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità sul Patient Blood Management, che prevedono la diminuzione o possibilmente l’eliminazione dell’impiego di emocomponenti in tutti gli ospedali italiani.

Fonte
The.Witness
00giovedì 21 marzo 2019 12:03
Interviene su Twitter anche il governatore del Veneto, Luca Zaia:

“All’ospedale di Borgo Trento di Verona è stato eseguito uno dei più impegnativi interventi della pratica chirurgica, unico al momento nel Triveneto: un trapianto di fegato senza trasfusioni di sangue su una paziente di 60 anni“.

Fonte
Giandujotta.50
00giovedì 21 marzo 2019 12:21
Nuove tecniche piu sicure anche grazie ai tdG.
Speriamo che questo serva a moderare i pregiudizi.
In ogni caso un grazie a questi medici che hanno creduto in questa possibilità!
Pino2019
00giovedì 21 marzo 2019 13:32
Re:
Giandujotta.50, 21/03/2019 12.21:

Nuove tecniche piu sicure anche grazie ai tdG.
Speriamo che questo serva a moderare i pregiudizi.
In ogni caso un grazie a questi medici che hanno creduto in questa possibilità!




Non so se lo ha già fatto notare qualcuno ma a questo proposito ho trovato interessante l' articolo della rivista scientifica NATURE citato da alcuni articoli di giornale che parlano di questo caso.

www.nature.com/news/evidence-based-medicine-save-blood-save-lives...

Interessante questo passaggio:

“I think we were kind of brainwashed into thinking that blood saves lives, and the more you give the better,” says Steven Frank, an anaesthesiologist and director of the blood-management programme at the Johns Hopkins Health System in Baltimore, Maryland. “We've gone 180 degrees, and now we think that less is more.”

Scientists are now recommending a more conservative approach to transfusions. But changing decades of established medical practice is not easy. Even when guidelines are clear, evidence suggests that clinicians often fail to follow them. “Weaning doctors off their love affair with blood is going to be harder than we think,” says Ian Roberts, director of the Clinical Trials Unit at the London School of Hygiene & Tropical Medicine.

Traduzione molto a spanne:

"Penso che siamo stati sottoposti al lavaggio del cervello nel pensare che il sangue salva vite umane e più se ne usa meglio è", afferma Steven Frank, un anestesista e direttore del programma di gestione del sangue presso il Johns Hopkins Health System di Baltimora, nel Maryland. "Abbiamo fatto una conversione di 180 gradi, e ora pensiamo che meno se ne usa meglio è."

Gli scienziati raccomandano ora un approccio più prudente verso le trasfusioni. Ma cambiare decenni di pratica medica consolidata non è facile. Anche quando le linee guida sono chiare, l' evidenza indica che i medici spesso non riescono a seguirle. "Svezzare i dottori dalla loro relazione amorosa con il sangue è più difficile di quanto pensiamo", afferma Ian Roberts, direttore della Clinical Trials Unit della London School of Hygiene & Tropical Medicine.
Giandujotta.50
00giovedì 21 marzo 2019 16:05
grazie per il link all'articolo...
l'ho letto, davvero interessante...
come questo giudizio che mi ha stupito:


"Svezzare i dottori dalla loro relazione amorosa con il sangue sarà più difficile di quanto pensiamo."



chi l'avrebbe mai detto anche solo 15 anni fa....
Angelo Serafino53
00giovedì 21 marzo 2019 20:57








TELEGIORNALE


VIDEO

bit.ly/2WhS9zA
dom@
00domenica 24 marzo 2019 03:06
Re:
Giandujotta.50, 3/21/2019 4:05 PM:

grazie per il link all'articolo...
l'ho letto, davvero interessante...
come questo giudizio che mi ha stupito:


"Svezzare i dottori dalla loro relazione amorosa con il sangue sarà più difficile di quanto pensiamo."



chi l'avrebbe mai detto anche solo 15 anni fa....




Il sogno Del mio Eroe si sta avverando :)

Pino2019
10martedì 26 marzo 2019 12:58
Volevo segnalare questo intervento di Raffaella Di Marzio, psicologa delle religioni e direttrice del Centro Lirec:

Nel caso delle trasfusioni ha ricordato ancora Raffaella Di Marzio che “nel 2010 l’Oms (Organizazione Mondiale della Sanità) a tutti i 193 stati membri ha raccomandato di applicare protocolli che tendano a diminuire il numero delle trasfusioni e a preferire l’autotrasfusione. In Italia nel 2017 c’e’ stato un convegno a Padova, patrocinato dal Ministero della salute, in cui i medici si sono confrontati sulle metodiche per evitare il piu’ possibile le trasfusioni con medicine e autotrafusioni perche’ il decorso post operatorio e’ meno pericoloso e meno oneroso.I Testimoni di Geova hanno, in un certo senso,stimolato la ricerca su questo aspetto- ha puntualizzato Di Marzio che ha aggiunto- La settimana scorsa e’ stata fatto un trapianto di fegato ad una Testimone di Geova senza trasfusioni e il primo bambino operato al cuore in Italia, negli anni sessanta, era Testimone di Geova e fu operato senza emotrasfusione con esiti operatori ottimi”.
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