Ulrico Zuinglio e la Parola di Dio

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Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 21:28

L’ANNO di Zuinglio, così è stato chiamato il 1969 nei circoli protestanti svizzeri. Perché? Perché 450 anni fa Ulrico Zuinglio, sacerdote della Chiesa Cattolica Romana, intraprese i suoi lavori nella chiesa cattedrale di Zurigo. Era il primo giorno dell’anno 1519. Salito sul pulpito sbalordì i parrocchiani con la solenne dichiarazione che avrebbe predicato la Bibbia dall’“A” alla “Z”. Proprio il giorno dopo cominciò con le Scritture Greche Cristiane, dal primo capitolo di Matteo.

Strani sentimenti questi uscendo dalle labbra di un sacerdote cattolico romano. Ma Zuinglio non era un comune sacerdote. Nato a Wildhaus il 1° gennaio 1484, proveniva da una famiglia numerosa il cui padre era un rispettato cittadino, magistrato della comunità della valle alpina in cui risiedeva. Suo zio, sacerdote, lo avviò presto a una carriera di studi, studi che lo portarono prima a Basilea poi a Berna e a Vienna, dove s’iscrisse nel 1498. Infine, ottenne la laurea di dottore in filosofia a Basilea e fu pronto ad assumere il suo primo incarico d’insegnante in una scuola religiosa.
Zuinglio cominciò presto a interessarsi di quegli studiosi del suo giorno che spingevano a prestare più attenzione alle lingue classiche di Grecia e Roma, e anche all’antico ebraico. Risentì profondamente dell’influenza di un certo Thomas Wyttenbach, il quale era giunto alla conclusione che “la morte di Cristo è il solo riscatto per le nostre anime”. Dobbiamo riflettere sulle tenebre di ignoranza che erano scese sulla cristianità nel Medio Evo per comprendere quanto dev’essere sembrata illuminante questa conclusione.

Le superstizioni monacali e l’estrema mondanità della chiesa disgustavano il giovane insegnante Zuinglio. Egli sapeva che ci voleva una grande purificazione. Infine giunse al punto di rendersi conto che tutto il filosofeggiare degli studiosi doveva cedere il passo all’unica autorità della Parola di Dio. Professò pure che la Bibbia si interpretava da sola e che le ricchezze del suo contenuto sarebbero divenute la ricompensa di coloro che si fossero dedicati con riverenza e preghiera al suo studio.

Nel 1516 egli venne in possesso delle Scritture Greche pubblicate da Erasmo. Esercitava ora l’insegnamento e il sacerdozio a Glarona. Con vorace appetito cominciò a leggere questo libro. I suoi sermoni presero una nuova forma. Ogni giorno leggeva e commentava un brano delle Sacre Scritture, sostituendo gradualmente le vecchie favole e superstizioni con la verità. Divenne così noto come insegnante delle Scritture che quando a Zurigo ci fu un posto vacante venne invitato a occuparlo.

Fonte:g 22/5/70
Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 21:29
Riformatore sociale e politico

Mentre è vero che Zuinglio si annunciò così come difensore della verità biblica, si deve pure notare che la sua attività non fu affatto limitata alla pacifica propagazione del messaggio biblico. A differenza di Cristo Gesù e dei suoi apostoli, si interessò delle questioni politiche del suo giorno. Non solo domandò riforme nella chiesa, ma cercò di rinnovare le autorità dominati nel campo secolare.
A quel tempo gli Svizzeri erano molto richiesti come soldati mercenari per combattere a favore di chi offrisse la paga più alta. Zuinglio si rallegrò quando Zurigo proibì per legge il servizio mercenario all’estero. Si oppose aspramente all’arruolamento di soldati svizzeri per le campagne belliche del papa. Ecco la traduzione delle sue parole riguardo a questa controversia: “Giustamente portano cappello e manto rosso; se li scuotete, ne cadranno quindi ducati e corone, e se li strizzate, ne esce il sangue di vostro figlio, di vostro fratello, di vostro padre e del vostro amico”.

Se in quei giorni i giornali fossero stati come i nostri, mentre questo sacerdote cattolico continuava a promuovere riforme ci sarebbero state intestazioni pressappoco di questo genere: “Zuinglio fa pulizia di indulgenze e reliquie; rifiuta le pensioni pontificie; amarezza degli avversari!” “Nel 1522 Zuinglio trasgredisce il sacro digiuno. Coinvolta la Casa Editrice Froschauer. Vescovo inorridito. Zuinglio risponde col Primo Sermone Stampato”. “Accesa controversia sul celibato dei sacerdoti”. “Zuinglio ignora la regola del celibato; sposa la vedova Anna Reinhard, 1522”.

Ci fu poi l’assemblea del Consiglio Municipale di Zurigo convocata il 29 gennaio 1523, importante perché mirava a risolvere le molteplici cause di dissenso nella chiesa. Zuinglio presentò un elenco di sessantasette punti da dibattere. Da ogni parte giunsero accuse ecclesiastiche contro Zuinglio. Ma egli sedeva lì in mezzo alla sala, fiancheggiato dai consiglieri municipali, con le Bibbie greca, ebraica e latina a portata di mano.

Quindi l’assemblea si anima mentre arriva l’ora di Zuinglio il momento in cui deve rispondere alle numerose accuse. Molti lo vedono ora per la prima volta: di media statura, forte, magro, dai capelli biondo-rossicci e dalla carnagione rosea. Ha la voce bassa e parla con decisione, mentre guarda l’uditorio e comincia: “Signori! Se trovate qualche cosa di eretico nei punti di questa considerazione, ebbene, in nome di Dio, sono qui!”

All’intervallo di mezzogiorno molti consiglieri si erano già convinti che Zuinglio non era un eretico. E il giorno dopo la notizia si diffuse rapidamente fra il popolo. Zuinglio aveva vinto elegantemente ed era autorizzato a continuare il suo lavoro. Joachim Vadian, borgomastro del cantone di S. Gallo, fu profondamente soddisfatto. Sebastian Meyer, acceso sostenitore bernese del riformatore, era al colmo della gioia. Descrisse questo avvenimento come ‘schiacciante vittoria per l’evangelizzazione dell’intera Confederazione [Svizzera]’.

Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 21:31
Ciò che Zuinglio compì

Gli avvenimenti si succedettero allora con rapidità. Come il caldo, asciutto vento föhn che spazza i monti e le valli della Svizzera, la rivoluzione nelle cose della chiesa proseguì velocemente. Seguendo l’esempio dei profeti d’Israele, i discepoli di Zuinglio invasero le chiese, togliendo con la forza e frantumando immagini, crocifissi e altri oggetti “sacri”. Sconosciute o ignorate furono le ispirate parole di Paolo apostolo di Gesù Cristo il quale disse ai cristiani che “lo schiavo del Signore non ha bisogno di contendere, ma ha bisogno d’esser gentile verso tutti, qualificato per insegnare, mantenendosi a freno nel male”. (2 Tim. 2:24) Pure dimenticato fu il rammemoratore che “le armi della nostra guerra non sono carnali”, non essendo neppure necessario il braccio carnale per rovesciare le “cose fortemente trincerate” della falsa religione. — 2 Cor. 10:3-6.

A Zurigo la chiesa cattedrale fu chiusa e quindi completamente rinnovata. Passo per passo la riforma continuò. La messa fu sostituita dalla Cena del Signore, essendo offerti ai partecipanti sia il pane che il vino. Le suore e i monaci cominciarono ad abbandonare i monasteri. I chiostri furono trasformanti in ospedali, ambulatori e scuole. Le suore si sposavano o intraprendevano attività sociali. I sacerdoti abbandonarono la vita del celibato. E questo avveniva nell’anno 1523, non dopo il Concilio Vaticano II!

Si deve notare che Zuinglio non aveva intenzione di iniziare qualche cosa di nuovo. Il suo obiettivo era di purificare a fondo la forma di adorazione e le pratiche superstiziose e mondane di cui era piena la Chiesa Cattolica Romana. Predispose metodicamente, passo per passo, la sua riforma della chiesa nella struttura dell’autorità predominante. Si procurò l’appoggio dei consiglieri della città. Lavorava dall’alto in basso, e in sei anni conseguì una straordinaria riforma religiosa e politica.

Un’altra impresa molto significativa fu la produzione della sua Bibbia, preparata con l’aiuto di Leo Jud, suo vecchio amico dei giorni di Basilea. Questa Bibbia, nel dialetto tedesco di quel tempo, comparve prima che la Bibbia di Lutero. Sebbene di qualità alquanto inferiore della traduzione di Lutero, ciò nondimeno ebbe un notevole effetto sulle persone poiché cominciarono a leggere la Parola di Dio nella loro propria lingua.
Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 21:33
Altri fatti importanti

Nei primi giorni della sua opera Zuinglio si rallegrò vedendo che gli zelanti ascoltatori dei suoi sermoni si trasferivano in altre parti della Confederazione per diffondere la conoscenza biblica che avevano. Ma parecchi cantoni si attenevano fermamente all’autorità di Roma. Furono fatti sforzi per mettere a tacere Zuinglio e ridurre a nulla le sue fatiche. Fu invitato a una discussione in un centro prevalentemente cattolico, ma i consiglieri municipali di Zurigo gli rifiutarono il permesso di esporsi così pericolosamente ai suoi accaniti nemici. Senza dubbio rammentavano come il riformatore boemo John Huss era stato ingannato e bruciato al rogo nel precedente secolo.

Berna e Zurigo furono le due roccheforti del movimento di riforma. E fu a Berna che Zuinglio si rifugiò volontariamente nel 1528. Si dovevano discutere alcune cose, soprattutto le sue vedute sulla Cena del Signore. Anche in questa occasione ebbe successo, dopo di che si recò alla cattedrale di Berna a fare un sermone. Al termine l’uomo attempato si tolse i paramenti e dichiarò solennemente: “Se riguardo alla messa le cose stanno così, non la celebrerò né oggi né in nessun altro tempo”. Questo significò la fine del dominio di Roma nella cattedrale di Berna.

Forse un altro rimarchevole punto nella carriera di Zuinglio fu il suo primo incontro con Martin Lutero. A questo punto il suo precedente entusiasmo per il riformatore di Wittenberg si era affievolito. È vero che l’intrepida determinazione di Lutero aveva spinto Zuinglio a seguire una condotta simile. Tuttavia, in seguito dichiarò: “Non appresi gli insegnamenti di Cristo da Lutero, ma dalla stessa Parola di Dio”. I due uomini erano basilarmente l’opposto. Lutero aveva avuto una gioventù difficile e tendeva al pessimismo. Zuinglio, d’altra parte, era un felice figlio delle Alpi, gioviale e ottimista. La controversia della Cena del Signore e del suo significato si presentò infine come principale punto di discordia fra loro.

Per evitare il dissenso, il principe Filippo d’Assia invitò i principali rappresentanti d’entrambe le vedute a una discussione che si sarebbe tenuta nel suo castello di Marburgo. Ciò avvenne nel 1529. Zuinglio e Oekolampad di Basilea rappresentarono una veduta, mentre Lutero e Filippo Melantone si schierarono dalla parte opposta. L’argomento fu discusso ampiamente, ma Lutero rimase incrollabile. Sin dall’inizio aveva messo in risalto la sua veduta quando, con mano ferma, aveva scritto col gesso le parole: “Questo è il mio corpo”.
Spiegando la sua convinzione, Zuinglio dichiarò che Cristo Gesù non aveva mai voluto dire che gli emblemi del pane e del vino fossero il suo corpo letterale, no, neppure in senso mistico. Piuttosto, disse il riformatore di Zurigo, Gesù intendeva dare l’idea che gli emblemi significavano o rappresentavano il suo corpo come simboli in commemorazione del suo grande sacrificio. Ma Lutero insistette sul contrario. Per averla vinta, Filippo d’Assia li persuase a redigere una dichiarazione delle dottrine basilari su cui erano d’accordo.
Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 21:35
Scelta delle spade

Intanto sinistre nubi di odio e opposizione stavano calando sopra la Confederazione. I cinque cantoni cattolici della primitiva Svizzera erano aspramente irritati coi due potenti cantoni di Berna e Zurigo. Nella primavera del 1531 i capi di Berna decisero di fare pressione sui cantoni cattolici negando loro le scorte alimentari. Zuinglio cercò febbrilmente di evitare il disastro con un pacifico arbitrato della disputa. Ma le cose precipitarono e Zurigo fu tardivamente mobilitata per la difesa. Le forze cattoliche passarono all’offensiva e gli abitanti di Zurigo furono costretti a scendere con loro in battaglia a Kappel prima che i soldati di Berna andassero a dar loro man forte. La sconfitta delle forze protestanti fu inevitabile.

Ma che ne fu di Zuinglio? Scese in campo per servire come cappellano militare. Così facendo diede sostegno a coloro che scelsero la spada letterale anziché la “spada dello spirito”, che è la Parola di Dio. (Efes. 6:17) Doveva aver letto nella sua propria traduzione della Bibbia l’avvertimento dato da Gesù ai suoi seguaci che “tutti quelli che prendono la spada periranno di spada”. (Matt. 26:52) E il riformatore di Zurigo finì esattamente così. Alla luce del mattino il suo corpo fu riconosciuto sul campo di battaglia dal nemico giubilante. Fu tagliato a pezzi, uno per ciascuno dei cinque cantoni cattolici, e dato alle fiamme.

Visione retrospettiva

Si deve riconoscere che Zuinglio ebbe profondo rispetto per la Parola di Dio fin dove poté afferrarne il messaggio. Tuttavia, allora non era arrivato il tempo predetto nella Bibbia perché gli insegnamenti biblici fossero chiariti. Egli non comprese che i problemi politici del mondo non sono affatto responsabilità del vero seguace di Cristo. (Giov. 15:19; 17:16; Giac. 4:4) Non capì il bisogno di tenersi separato dalle vie e dai movimenti del mondo e di ‘cercare prima il regno e la giustizia di Dio’. (Matt. 6:33) Anche nelle congregazioni riformate penetrarono di nuovo idee e attitudini pagane. La tradizione umana soffocò ancora e annullò la Parola di Dio.

Se Zuinglio fosse vivo oggi, potrebbe avere benissimo la benedizione dell’illuminante potere dello spirito di Dio che apre la Parola di Dio al nostro intendimento. Potrebbe vedere che tutta la falsa religione fa parte di “Babilonia la Grande”, che ora Geova Dio condanna a una prossima fine. Poiché Babilonia la Grande non si può riformare ed è assolutamente falsa alla sacra Parola di Dio, sarà sradicata e abbattuta dall’onnipotente possanza di Dio. — Riv. 18:1-4, 20.
(SimonLeBon)
00venerdì 1 ottobre 2010 21:55
Re:
Zwingli é stato uno dei miti svizzeri. Come al solito suonava strano che un cattolico insegnava la Bibbia al popolo!

Simon
Amalia 52
00venerdì 1 ottobre 2010 22:01
Re: Re:
(SimonLeBon), 01.10.2010 21:55:

Zwingli é stato uno dei miti svizzeri. Come al solito suonava strano che un cattolico insegnava la Bibbia al popolo!

Simon



Chissà come reagirebbe la gente se il papa prendesse in mano la Bibbia e cominciasse a leggere la scrittura che dice di non farsi immagini...E direbbe ai fedeli di andare di casa in casa a predicare... [SM=g27988]
(SimonLeBon)
00venerdì 1 ottobre 2010 22:26
Re: Re: Re:
Amalia 52, 01.10.2010 22:01:


Chissà come reagirebbe la gente se il papa prendesse in mano la Bibbia e cominciasse a leggere la scrittura che dice di non farsi immagini...E direbbe ai fedeli di andare di casa in casa a predicare... [SM=g27988]



Ma è ovvio che non lo puo' fare, altrimenti i suoi clienti gli chiudono i conti nella sua banca! [SM=x1408403]

Certe cose sono improponibili, perché i famosi 2'000 anni di marachelle non si possono piu' cancellare...

Simon
barnabino
00venerdì 1 ottobre 2010 22:35
Di per certo questo papa è contro gli eccessi dell'adorazione mariana che tanto piacevano al polacco, lo ha manifestato più volte, purtroppo non può dire quello che pensa veramente...

Shalom
Aquila-58
00venerdì 1 ottobre 2010 23:00
Re: Re: Re:
Amalia 52, 01/10/2010 22.01:



Chissà come reagirebbe la gente se il papa prendesse in mano la Bibbia e cominciasse a leggere la scrittura che dice di non farsi immagini...E direbbe ai fedeli di andare di casa in casa a predicare... [SM=g27988]



Vorrei proprio vederli andare di casa in casa a predicare la trinità!
La maggioranza di loro andrebbe a dire senza problemi che Dio e Gesù sono la stessa.... Persona! [SM=x1408399] [SM=x1408399]


dom@
00sabato 2 ottobre 2010 02:26
Zuinglio [SM=g1871116]
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