canone

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ballodasola
00lunedì 1 settembre 2008 23:25
so che ci sono innumerevoli discussioni riguardo al fatto che i cattolici ritengono di essere i depositari della vera religione perchè hanno formato il canone biblico,quindi sostengono che i tdg non possono essere credibili,perchè usano una bibbia che comunque è arrivata a noi grazie alla cc ,ma non ho voglia di cercarli ne di leggerli,perchè ,se non ricordo male,sono interminabili.

Qualcuno mi riassume come si risolve questa contraddizione?

ciao
bds
Eupeptico
00martedì 2 settembre 2008 08:43
Carissima,
la CC non ha stabilito proprio nulla. Le gerarchie ecclesiastiche hanno semplicemente ratificato un fatto ormai compiuto. I singoli Scritti sono stati riconosciuti come canonici perché erano già stati adottati dalle comunità cristiane come Scritture ispirate da Dio, e ciò in virtù di una loro intrinseca valenza (kerygmaticità, apostolocità, ecc..).

Il processo di canonizzazione non fu un processo caotico andatosi via via delineandosi per merito delle gerarchie cattoliche, ma fu chiaro sin dall'inizio con alcune titubanze (dovute a fattori e correnti esterne).

"dalla fine del secondo secolo, sia in Occidente che in Oriente, il Nuovo Testamento era fissato nelle sue parti essenziali" (Grande enciclopedia illustrata della Bibbia, Ed. Piemme p. 252)

Mentre dunque "la base era molto chiara, e questo sin dal primo secolo, c’era solo bisogno di una maturazione per i suoi aspetti marginali" (Ibid. p. 252, 254), cioè : riflessioni, discussioni, tentennamenti. E siccome l'origine apostolica era fondamentale, “furono ritenuti quei testi dei quali si potè provare la provenienza dai discepoli di Gesù. Così, alla fine del secondo secolo la scelta era finita" (Introduzione della Bibbia delle Paoline, 1965)

Eup



pavel43
00martedì 2 settembre 2008 18:14
Per Eupeptico
scrivi
“la CC non ha stabilito proprio nulla. Le gerarchie ecclesiastiche hanno semplicemente ratificato un fatto ormai compiuto. I singoli Scritti sono stati riconosciuti come canonici perché erano già stati adottati dalle comunità cristiane come Scritture ispirate da Dio, e ciò in virtù di una loro intrinseca valenza (kerygmaticità, apostolocità, ecc..).”

Beh io non sono un esperto però il tuo scritto si offre ad alcune osservazioni.

“semplicemente ratificato”
Ratificare non mi pare un gesto di poco conto se da ratus=certo e ficare per facere andiamo a confermare l’autenticità di un fatto precedente.
“ormai compiuto”
Compiuto, forse, ma non ratificato.
Implicitamente riconosci l’autorità delle “gerarchie ecclesiastiche”
Accenni a
“comunità cristiane”
Si pensa che fossero organizzate con autorità spirituali che le guidavano anche nel discernimento di ciò che fosse ispirato per approdare all’
“intrinseca valenza”
Non mi pare che i tuoi siano argomenti plausibili in relazione alla domanda che ti è stata fatta.

Pavel
Polymetis
00mercoledì 3 settembre 2008 00:45


“so che ci sono innumerevoli discussioni riguardo al fatto che i cattolici ritengono di essere i depositari della vera religione perchè hanno formato il canone biblico”



Non sono solo i cattolici, sono anche i fratelli ortodossi. Essi, come noi, sono inseriti nella grande Chiesa, all’interno della cui tradizione è maturato il canone (fuori l’eresia con testi gnostici, giudeo-cristiani, et similia)

La prima attestazione del canone attuale con tutti e soli i 27 libri del NT è la lettera festale di Atanasio del 367. Ogni altra teoria circa l’attuale canone già esistente nel II secolo è una pura speculazione. Ora, certamente possiamo dire che gran parte del canone (in seno alla Grande Chiesa) era già fissato a fine II secolo (canone muratoriano), ma il punto è: non tutto. Ora, chi vuole il canone attuale deve necessariamente passare per la Chiesa del IV secolo, perché testi come Ebrei e Giacomo sono entrati nel canone solo in questo periodo. Qualsiasi tentativo di rifarsi a zone ed epoche precedenti comporta l’esclusione(o l’aggiunta!), di qualche testo. E chi ha la propria matrice nel protestantesimo di terza generazione non può certo permettersi di perdere dei libri. Non c’è alcun “chiaro sin dall’inizio” poi oscuratosi, nessuna documentazione permette di dirlo, in caso contrario si mostri il canone attuale prima del IV secolo. Curioso poi che si accetti un canone frutto di tutta una serie di attestazioni pressoché simili nel corso dei secoli (ma per l’appunto non conformi al risultato finale), mentre si rifiuti la stessa fiducia a dottrine, anch’esse frutto di assestamento secolare, e attestate prima del canone (la consustanzialità tra Cristo e il Padre a Nicea è proclamata con decenni d’anticipo rispetto rispetto alla prima attestazione del canone nell’odiato Atanasio) . Ergo, perché i TdG non si sbarazzano di qualche lettera e si tengono “la base” attestata nel cristianesimo primitivo, come pretendono di fare con tutte le dottrine? Perché non lo fanno conm questa particolare forma tarda chiamata canone a 27?
E comunque rimane il fatto imprescindibile che la Bibbia non si presenta da sé, nessun testo del NT ti dice quali siano i libri del NT, il canone per forza di cose deriva da altro, e cioè da un dibattito e da un riconoscimento in seno alla grande Chiesa (perché come è noto fuori di essa ci sono altri tipi di cristianesimi coi loro libri). Inoltre l'antichità del canone, e la sua evoluzione, sono comunque e sempre l'evoluzione del canone interno alla grande Chiesa. Viene da chiedersi perché i TdG, se rigettano il criterio con cui questa tradizione definisce se stessa, cioè la successione apostolica, seguano l'evoluzione del canone al suo interno e non guardino invece cosa altri cristiani (gnostici ad esempio) consideravano parola di Dio nel medesimo periodo. In definitiva: che senso ha dire "nel II secolo il canone era quasi concluso", se questa frase vuole invece dire "nel II secolo all'interno della grande chiesa il canone era quasi concluso", perché volendo guardare fuori c'è invece una babele di altri libri? E con che criterio scartarli? Perché insomma la lettera agli Ebrei sì e il Vangelo di Tommaso no?
Eupeptico
00mercoledì 3 settembre 2008 13:54
Cara Balladasola,
capisci che se inizio a rispondere parola su parola a Polymetis, anche questo thread diventa talmente lungo da perdere il suo effetto (così come tu stessa hai dimostrato che lo hanno perso i precedenti thread con la loro infinita sequenza di botta e risposta). Quindi se hai domande precise, puoi considerarmi a tua disposizione. Altrimenti, per non ripetere sempre le stesse cose, devo rimandarti alle vecchie discussioni. (onestamente, in questo periodo ho anche poco tempo per imbastire discussioni lunghe)

Concludo solo dicendo di provare un senso quasi di tenerezza in chi è convinto che l’aver compilato una “lista della spesa” da parte di Atanasio, sia equiparabile ad aver fissato il canone biblico.
Cara Bds, tieni sempre presente che la formazione del canone è fatto sia storico che dogmatico, e che i criteri teologici non devono trarre in inganno gli storici.
Come insegna l’illustre Prof. Corsani, “L’idea che all’origine del canone vi sia stata una pronunzia autoritaria della gerarchia ecclesiastica, e in seguito a questa l’adozione dei 27 libri nelle chiese, è astorica”.

Ciao
Eup


Polymetis
00mercoledì 3 settembre 2008 14:02
"Concludo solo dicendo di provare un senso quasi di tenerezza in chi è convinto che l’aver compilato una “lista della spesa” da parte di Atanasio, sia equiparabile ad aver fissato il canone biblico."

Infatti non ho detto che la fissazione del canone sia opera di Atanasio, quella è addirittura successiva, a livello canonico i Concili di Ippona e Cartagine. Atanasio è solo la prima attestazione del canone attuale in seno alla Grande CHiesa, inesistente prima nella sua forma attuale, come ripeto. Nessuno con una cattedra in storia del cristianesimo sosterrebbe che il canone attuale esisteva già alla fine del I secolo e che poi in seguito ci sia stata una fase di decadenza seguita da un recupero: se anche fosse vero di questa fase iniziale di chiarezza non esiste alcuna documentazione. Inoltre come già spiegato la Chiesa non crea dogmi, li proclama. La grande Chiesa è giunta nel suo dibattito interno a riconoscere quei libri come canonici, un Concilio è solo la sanzione di un dibattito, che fissa i termini. Senza una definizione del canone, non si vede perché non possa ancora aumentare, o diminuire, qualora ad esempio salti fuori la vera prima lettera ai Corinzi, quella di cui parla Paolo nell'attuale 1Cor. Lutero infatti, poiché rigettava la Chiesa come criterio di verità, poté fare quello che volle del canone dicendo che la lettera di Giacomo, che andava contro le sue idee, era un apocrifo infiltratosi nel NT.
barnabino
00mercoledì 3 settembre 2008 14:35

Nessuno con una cattedra in storia del cristianesimo sosterrebbe che il canone attuale esisteva già alla fine del I secolo e che poi in seguito ci sia stata una fase di decadenza seguita da un recupero: se anche fosse vero di questa fase iniziale di chiarezza non esiste alcuna documentazioni



Dunque la Chiesa del IV secolo avrebbe canonizzato libro che nel I-II secolo erano sconosciuti o considerati eretici dalle prime comunità proto-ortodosse e ne avrebbe escluso altri considerati con certezza come apostolici?


Lutero infatti, poiché rigettava la Chiesa come criterio di verità



Noi, invece, non neghiamo che Dio si sia servito anche del cristianesimo apostata, comprese le eresie, per far giungere fino al tempo della fine un messaggio completo.

Shalom



Polymetis
00mercoledì 3 settembre 2008 17:10
"Dunque la Chiesa del IV secolo avrebbe canonizzato libro che nel I-II secolo erano sconosciuti o considerati eretici dalle prime comunità proto-ortodosse"

No, canonizzò libri su cui c'era dibattito, abbiamo posizioni pro e contro questi libri, anche perché come è noto si riconosceva la paternità apostolica col criterio della conformità a quello che si predicava (e questo restringeva il ventaglio),ma c'erano altri criteri, come l'apostolicità e l'universalità, e in questo caso generalmente, e a ragione, si rifiutava la paternità paolina di testi come Ebrei. La Chiesa ha fissato l'evoluzione del dibattito, e la posizione che venne a crearsi in seno alla grande Chiesa.

"e ne avrebbe escluso altri considerati con certezza come apostolici? "

Considerati come apostolici da chi? Non mi avete ancora spiegato perché restringiamo lo sguardo all'interno della grande Chiesa se rifiutate il suo criterio distintivo che la fa essere altro rispetto agli eretici. Certo che c'erano altri testi considerati di altri apostoli, semplicemente oggi lo gnosticismo ha perso e ha vinto la grande Chiesa.

" non neghiamo che Dio si sia servito anche del cristianesimo apostata, comprese le eresie, per far giungere fino al tempo della fine un messaggio completo. "

In mancanza di una Chiesa infallibile, con che criterio discernere, in mezzo alle eresie, se questa ennesima e tarda creazione della grande chiesa, cioè il canone, sia anch'essa un'eresia? Non si può certo valutarlo in base al NT, perché è proprio la Bibbia l'oggetto d'indagine.
barnabino
00mercoledì 3 settembre 2008 18:26
Caro Polymetis,


No, canonizzò libri su cui c'era dibattito, abbiamo posizioni pro e contro questi libri



Canonizzò scritti che erano già ispirati ed apostolici, non è che divennero tali dopo la canonizzazione, erano già ispirati in origine.

Dunque si tratta di una minoranza di scritti e su cui c'era dibattito, ma erano già in origine ispirati ed apostolici, indipendentemente da quando e come vennero canonizzati. La tua mi sembra più una posizione di principio che un reale problema, dunque francamente mi lascia indifferente.


La Chiesa ha fissato l'evoluzione del dibattito



E allora? Gli scritti non sono "diventati" ispirati perché la chiesa ha fissato il dibattito, ma perché lo erano fin dalla loro stesura.


In mancanza di una Chiesa infallibile, con che criterio discernere, in mezzo alle eresie, se questa ennesima e tarda creazione della grande chiesa, cioè il canone, sia anch'essa un'eresia?



Semplicemente perché il esso non è una "creazione della Chiesa" ma di Dio, così come il testo delle Scritture. La chiesa lo ha conservato fin dai primi secoli, a volte bene a volte male, ma è Dio che si compiace di far pervenire il messaggio come, quando e nella forma che serve al suo popolo.

Shalom





Polymetis
00giovedì 4 settembre 2008 01:03
"Canonizzò scritti che erano già ispirati ed apostolici, non è che divennero tali dopo la canonizzazione, erano già ispirati in origine. "

Non sarò certo io a negare che quando furono scritti gli agiografi erano ispirati, ma il problema non è se questi scritti siano ispirati, ma in base a che cosa tu puoi distinguere quali siano quelli ispirati in mezzo a più pretendenti. La Chiesa ha, dopo lungo dibattito, maturato un'opinione su quali fossero i più accreditati, ma questi erano i più accreditati proprio perché la grande chiesa li riconosceva come tali in quanto conformi alla sua dottrina. La tua mentalità è dunque astorica, perché tu ti fai erede di una tradizione senza farti alcun problema di come quella tradizione possa stare insieme senza il suo pilatro, cioè la Chiesa. Non a caso a quel giovane che gli chiedeva in base a che cosa distinguere un canonico da un apocrifo (problema dunque per nulla scontato), Agostino risponde: guarda ciò che la maggior parte delle chiese apostoliche ritiene ispirato. Ecco un saggio di mentalità del cristianesimo, prima del delirio protestante chiamato "Sola Scriptura":

"Nelle Scritture canoniche segua l'autorità della maggior parte delle Chiese cattoliche, tra le quali naturalmente sono comprese quelle che ebbero l'onore di essere sede di un qualche apostolo o di ricevere qualche sua lettera. Riguardo pertanto alle Scritture canoniche si comporterà così: quelle che sono accettate da tutte le Chiese cattoliche le preferirà a quelle che da alcune non sono accettate; in quelle che non sono accettate da tutte preferirà quelle che accettano le Chiese più numerose e autorevoli a quelle che accettano le Chiese di numero inferiore e di minore autorità." (De doctrina Christiana, 8,12)

Questo è quello che intendevo dicendo che per la mentalità del cristianesimo antico è la Chiesa la garante dall’autorità della Scrittura, e non viceversa, perché non sono gli scritti ad autoindicarsi come canonici in un mucchio di libri che pretendono di esserlo. La Scrittura, persino in questo periodo quando il canone è già relativamente solido, non si può riconoscere da se stessa bensì solo perché la Chiesa ti indica qual è il canone, ed è sull'autorità delle Chiese apostoliche che è da ritenersi vero prorpio quel canone e non un altro. Motivo per cui Agostino arriva a dire: "Non crederei ai Vangeli se non mi ci inducesse l'autorità della Chiesa cattolica” (Contra ep. man. 5, 6)

"Semplicemente perché il esso non è una "creazione della Chiesa" ma di Dio, così come il testo delle Scritture. La chiesa lo ha conservato fin dai primi secoli"

No, è frutto di un dibattito dei primi secoli, il canone attuale come ripeto non è attestato al principio, ma alla fine. E, come ripeto, se la Chiesa non è infallibile, non c'è alcun motivo per cui questa particolare dottrina, giunta alla sua forma attuale nel IV secolo, sia diversa da altre dottrine, giunte anch'esse alla loro forma attuale nel IV secolo. In base a cosa discernete che uno non è eretico mentre l'altro sì? Non in base al NT, visto che è di quello che dovete giudicare se sia eretico o no. Dunque qual è il metro di misura? Per chi non crede all'infallibilità della Chiesa non può esistere.
barnabino
00giovedì 4 settembre 2008 09:15
Caro Polymetis,


ma in base a che cosa tu puoi distinguere quali siano quelli ispirati in mezzo a più pretendenti



Mi vanno benissimo i criteri utilizzati prima dalla chiesa primitiva e poi dalla chiesa proto-ortodossa.


ma questi erano i più accreditati proprio perché la grande chiesa li riconosceva come tali in quanto conformi alla sua dottrina



Esclusivamente in base a questo? Non credo proprio... comunque che tra i criteri vi fosse anche questo mi va benissimo, non ci trovo alcun problema che non siano stati ammessi nel canone scritti gnostici, leggendari o apocrifi.


La tua mentalità è dunque astorica, perché tu ti fai erede di una tradizione senza farti alcun problema di come quella tradizione possa stare insieme senza il suo pilatro, cioè la Chiesa



Io astorico? Non credo, sono il primo a sostenere che già a partire dal I secolo la comunità dei credenti, abbia riconosciuto il canone (che esisteva già a priori) a partire da criteri condivisibilissimi.


per la mentalità del cristianesimo antico è la Chiesa la garante dall’autorità della Scrittura, e non viceversa, perché non sono gli scritti ad autoindicarsi come canonici in un mucchio di libri che pretendono di esserlo



Benissimo, ma la chiesa non ha potuto che scegliere quei libri, perchè sono quelli che a priori erano ispirati. La chiesa così non è garante di nulla, ma è lo spirito santo che è garante, spirito che opera negli scritti stessi: mettete alla prova ogni espressione ispirata, dice Giovanni. Ma questo da molto prima che vi fosse una chiesa "cattolica".


No, è frutto di un dibattito dei primi secoli, il canone attuale come ripeto non è attestato al principio, ma alla fine



Tu puoi ripetere quello che vuoi, ma la chiesa primitiva aveva accettato fin dall'inzio come apostolici e poi ispirati gran parte degli scritti che in seguito furono canonizzati. Il dibattito tardo vi fu solo una piccola minoranza di scritti che per qualche motivo erano meno diffusi di altri.


se la Chiesa non è infallibile, non c'è alcun motivo per cui questa particolare dottrina, giunta alla sua forma attuale nel IV secolo, sia diversa da altre dottrine



Infatti non c'è alcun motivo, noi non accettiamo il canone come una "dottrina" della Chiesa, ma come il percorso finale di un dibattito nella chiesa, verso cui non abbiamo alcun tipo di superstizione.


Non in base al NT, visto che è di quello che dovete giudicare se sia eretico o no



Il NT non esisteva nel I-II secolo, ma esistevano certamente dei parametri, se non altro dovuti alla vicinanza cronologica, che permisero di riconoscere certi scritti come certamente apostolici (anche se non necessariamente scritti da apostoli). Questi scritti erano ben attestati e ccondivisi fin dalla fine del I secolo, ed è in base ad essi, insieme all'Antico Testamento, che si poterono scartare tutti gli altri scritti ed accogliere quelli con diffusione minore.

Shalom











Polymetis
00giovedì 4 settembre 2008 12:24

“Mi vanno benissimo i criteri utilizzati prima dalla chiesa primitiva e poi dalla chiesa proto-ortodossa.”



E quali sarebbero? Se mi metti “l’apostolicità” hai dei seri problemi, perché oltre al fatto che tutti gli scritti pretendono di essere apostolici, anche gli apocrifi, alcuni di quelli che sono nel nostro canone attuale apostolici non sono. E, quanto all’ortodossia, ortodossia rispetto a che cosa? Perché seguire il Gesù di una corrente chiamata grande Chiesa e non quello degli gnostici?


“Non credo, sono il primo a sostenere che già a partire dal I secolo la comunità dei credenti, abbia riconosciuto il canone (che esisteva già a priori)”



Posizione insostenibile, il canone attuale non esisteva nel I secolo ( e neppure tutti i libri che lo compongono), dove sarebbe il canone attuale e già scelto nel I secolo, o nel II , o nel III?
E poi, perché accetti questa dottrina, sulla base del fatto che esisteva già in forme primitiva nei secoli precedenti, sebbene assai poco documentate, mentre non accetti altre dottrine, alcune sancite addirittura prima della chiusura del canone, e altrettanto attestate nei secoli precedenti come work in progress esattamente al pari del canone?


“a partire da criteri condivisibilissimi.”



Quale comunità primitiva? Non mi hai ancora detto perché scegli dei testi che indicano una certa comunità primitiva e non altri testi che indica un’altra comunità primitiva. Perché testi che parlano di un certo tipo di Chiesa, e non testi di eresie coeve che parlano di altre comunità, per iniziati magari? Come già detto sostenere che esiste una multiformità di cristianesimi alle origini è la morte del Sola Scriptura.


“Benissimo, ma la chiesa non ha potuto che scegliere quei libri, perchè sono quelli che a priori erano ispirati”



Ma io non dubito che la Chiesa abbia scelto quei libri perché ispirati, io ti sto chiedendo in base a quale criterio secondo te una Chiesa apostata e non infallibile abbia scelto dei testi sicuramente ispirati. Io credo all’infallibilità della Chiesa, e di conseguenza credo all’infallibilità del canone. Tu non credi all’infallibilità della Chiesa, ergo in base a cosa sei sicuro che abbia fatto la scelta corretta, visto che è una scelta tra le tante, ¾ delle quali tu rigetti?


“La chiesa così non è garante di nulla, ma è lo spirito santo che è garante”


Ma certo, se lo Spirito Santo ti parla vis à vis e ti dice quali siano gli scritti ispirati, in caso contrario devi fidarti di un giudizio ecclesiatico del IV secolo, perché non troverai altrove quella lista canonica. Il problema è: se lo Spirito Santo è garante qui, perché non lo è altrove e per altre dottrine? O meglio: se non lo è altrove, in base a che cosa dovrebbe esserlo qui?
Luther infatti, rigettando la Chiesa, rigettò il canone, facendo del NT quello che voleva perché la lettera di Giacomo contrastava la sua teologia.


“spirito che opera negli scritti stessi: mettete alla prova ogni espressione ispirata”



Non sono sicuro del versetto a cui ti stai riferendo perché non parlo arabo. Comunque nell’ipotesi che tu parli di 1Gv 4,1, allora in quel versetto si dice di mettere alla prova ogni oracolo, versetto che non ha nulla a che fare con le Scritture bensì col mettere alla prova coloro che profetavano nella comunità. E, comunque, il criterio dato, cioè confessare Cristo, si addice a una marea di eretici.


“dice Giovanni. Ma questo da molto prima che vi fosse una chiesa "cattolica".”



Tu non mi hai ancora ispirato perché, in base a che cosa, citi questo scritto. Cioè, in base a che cosa pensi che questa, rappresentata da questi scritti, sia la comunità primitiva, e non il Vangelo di Tommaso? (Non che il versetto che hai citato c’entri qualcosa ovviamente)


“ma la chiesa primitiva aveva accettato fin dall'inzio come apostolici e poi ispirati gran parte degli scritti che in seguito furono canonizzat”



Bene, allora perché non ti prendi “gran parte” del canone e non butti fuori qualche lettera? In base a che cosa scegli di fidarti di un aggiustatina dottrinale del IV secolo in relazione a questo tema e non invece in relazione ad altri? E soprattutto, che senso ha dire che la Chiesa aveva sin dall’inizio accettato parte del canone se mi stai sempre e solo parlando della Grande Chiesa, e non mi dici perché non consideri gli gnostici? E’ un ragionamento del tutto circolare che tu usi gli scritti promanati da una corrente per giustificare quella corrente e dire che essa proietta se stessa nel passato come l’ortodossia, quando facevano altrettanto gli gnostici additando se stessi come i veri discepoli di Cristo (e infatti la tesi della nuova scuola di Harvard è per l’appunto questa: esistono vari cristianesimi all’origine) .



“noi non accettiamo il canone come una "dottrina" della Chiesa, ma come il percorso finale di un dibattito nella chiesa”


1)In base a che cosa segui una dottrina nel suo sviluppo “nella Chiesa”, se rigetti il canone per seguire l’alveo di questa Chiesa nei secoli, cioè la successione apostolica? In definitiva, perché il dibattito all’interno di questa corrente dovrebbe essere più legittimo di quello in seno ad altre?
2)In base a che cosa, se rifiuti la possibilità della Chiesa di stabilire dottrine, il canone sarebbe oggi chiuso? Se c’è stato dibattito nei primi IV secolo, che cosa è cambiato oggi? Da chi abbiamo la sanzione che ci si deve fermare? Senza la Chiesa, da nessuno temo, Lutero docet.
3)Perché questo dibattito in seno alla Chiesa, dovrebbe averci visto giusto e azzeccato i libri corretti?


“Il NT non esisteva nel I-II secolo, ma esistevano certamente dei parametri, se non altro dovuti alla vicinanza cronologica, che permisero di riconoscere certi scritti come certamente apostolici”



Bene, ma siccome alla fine dell’arco di tempo I-II secolo ci mancano ancora circa 7 libri del NT, in base a che cosa tu accetti la capacità di discernimento della Chiesa ultra-apostata del IV secolo (giacché come ripeto Giacomo ed Ebrei sono entrati in questo secolo)? E, soprattutto, in base a che cosa una fede su un’infallibile parola di Dio si può basare su dei criteri di discernimento che ci si ostina a catalogare come prettamente umani? Questa Chiesa del I-II secolo, se la si considera umana, per quanto avveduta nelle sue scelte, avrà sempre e comunque fatto delle scelte umane e non infallibili. Inoltre, da capo, perché dovrebbe essere l’antenata della grande Chiesa del II secolo ad avere i parametri, cioè proprio questa tradizione, e non altre? Inoltre, dove stavano questi “certi parametri” se c’è stato un dibattito proprio per stabilire cosa fosse apostolico e cosa meno?


insieme all'Antico Testamento, che si poterono scartare tutti gli altri scritti ed accogliere quelli con diffusione minore.”



Altro problema infinito: quale antico Testamento? La maggior parte dei Padri della Chiesa della corrente da cui tu derivi il canone del NT, e che a tuo dire avevano buona capacità di discernimento, adottavano un canone dell’AT per te eretico. Chissà perché a tuo avviso erano uomini capaci di riconoscere il NT, ma al medesimo tempo incapaci di riconoscere l’AT. Ad esempio il canone muratoriano, cita incidentalmente come canonica la Sapienza, libro che tu oggi consideri apocrifo ma io no. Il tuo teorema fa acqua da tutte le parti.

Ad maiora
barnabino
00giovedì 4 settembre 2008 13:51
Caro Polymetis,


E quali sarebbero? Se mi metti “l’apostolicità” hai dei seri problemi, perché oltre al fatto che tutti gli scritti pretendono di essere apostolici, anche gli apocrifi, alcuni di quelli che sono nel nostro canone attuale apostolici non sono



Quando erano vivi gli autori e i loro discepoli non vi era alcuna possibilità di confusione. Dunque il primo nucleo del NT è sicuramente apostolico e fino alla fine del I secolo abbiamo la testimonianza apostolica diretta o indiretta sugli scritti accettati.

Comunque, come ti ho detto, noi siamo perfettamente d'accordo con i parametri usati nel corso dei secoli per defnire il libri ispirati dagli altri


Posizione insostenibile, il canone attuale non esisteva nel I secolo



Come "non esisteva"? Il canone esisteva a priori, perché è di Dio. La chiesa ha solo scelto i libri che poteva scegliere in base a quella verità ed in base a certi parametri.


E poi, perché accetti questa dottrina, sulla base del fatto che esisteva già in forme primitiva nei secoli precedenti, sebbene assai poco documentate, mentre non accetti altre dottrine



Perché l'ispirazione dei libro prescelti è evidente dal confronto dei libr sicuramente considerati apostolici nel I secolo, e da una serie di fattori storici e teologici, laddove certi dogmi si scontrano chiaramente con le scriture stesse.

Nella chiesa ci sono d'altronde molte dottrine condivisibile e altre meno.


Tu non credi all’infallibilità della Chiesa, ergo in base a cosa sei sicuro che abbia fatto la scelta corretta, visto che è una scelta tra le tante, ¾ delle quali tu rigetti?



Io non rigetto tali scelte, perché le ritengo assolutamente corrette e ragionevoli, seppure non infallibili, in base a criteri condivisibili. Questo non significa che debba accettare altre scelte che ritengo meno condivisibili e corrette.


Il problema è: se lo Spirito Santo è garante qui, perché non lo è altrove e per altre dottrine?



E perché dovrebbe esse garante di altre dottrine? Dio ha promesso di preservare la sua parola, non delle dottrine, cioè la spiegazione della parola, che è entrara nella storia e come tale nell'imperfezione, con tutte le conseguenze del caso.


mettere alla prova coloro che profetavano nella comunità.



Appunto, oracoli scritti o orali come veniva distinti nel I secolo? Evidementemente esistevano già dei parametri per distinguere una parola o espressione profetica ispirata da Dio (scritta o meno) da una non ispirata da Dio.

Shalom


Polymetis
00giovedì 4 settembre 2008 14:32
Vedo che rispondere al 2% delle argomentazioni come sempre è lo sport preferito:


“Quando erano vivi gli autori e i loro discepoli non vi era alcuna possibilità di confusione. Dunque il primo nucleo del NT è sicuramente apostolico e fino alla fine del I secolo abbiamo la testimonianza apostolica diretta o indiretta sugli scritti accettati.”



Che sancta semplicitas.
1)Come ripeto, già nel I secolo circolavano delle eresie che pretendevano di essere le vere dottrine degli apostoli, e lo vediamo già in Ignazio e in Paolo. Non basta che sia viva la generazione dopo gli apostoli, occorre che la gente che li sente creda che siano i discendenti degli apostoli, quando anche altri si spacciavano come autentici eredi delle loro dottrine. Come già detto tu assumi il canone di una tradizione che non mi hai ancora detto in base a cosa accetti, per legittimare l’idea di Chiesa che quella stessa tradizione dà di se stessa.
2)Non c’era la rete, i discepoli degli apostoli, a cui dobbiamo metà del NT, metà del corpus paolino in primis, potevano essere in continuità o meno cogli insegnamenti del maestro. Come ogni storico dell’antichità sa, non basta essere andati a scuola di qualcuno per essere sicuri di ripetere quello che lui ha affermato, perché sorgono immediatamente diverse opinioni circa quello che ha insegnato il maestro. Si prenda l’Accademia, il discepolo di Platone chiamato Aristotele non è certo il campione del platonismo. Allo stesso modo, di quali discepoli degli apostoli ci fidiamo? Abbiamo scelto delle lettere di scuola paolina, petrina, e forse giovannea, ma in base a cosa?


“Comunque, come ti ho detto, noi siamo perfettamente d'accordo con i parametri usati nel corso dei secoli per defnire il libri ispirati dagli altri”



orbene, pupi essere d’accordo con dei parametri, ma finché non metti il sigillo dell’infallibilità alla Chiesa saranno sempre e solo parametri umani passibili di errore. Motivo per cui il NT sarebbe paragonabile ad un’edizione critica di un testo antico condotta dai nostri migliori filologi, un lavoro che per quanto accurato e fatto in base a dei principi solidi non può essere esente da errore perché umano.
Inoltre che senso ha dire che i cristiani del II, III, e IV secolo valutavano cosa mettere nel canone in base a cosa fosse apostolico? Che cosa era apostolico? E’ ovvio che una persona valuta cosa sia apostolico in base a quello che lui crede sia il cristianesimo,e cioè in base al cristianesimo che gli è stato insegnato all’interno della corrente in cui si trova. E allora siamo da capo, la definizione di cosa sia apostolico passa dalla Chiesa che ti presenta quella dottrina e quello scritto come apostolici (ed ecco perché Agostino, dando un saggio di mentalità antica, dice di rivolgersi a quello che la maggior parte delle Chiese apostoliche considera canonico), proprio perché il testo del NT non si presenta da solo, ma qualcuno ti deve dire che quello è il NT, in questo caso la Traditio della Grande Chiesa contrapposta a quelle degli eretici.


“Come "non esisteva"? Il canone esisteva a priori, perché è di Dio.”



No, esistevano i singoli libri ispirati. Canone è un termine che ha senso solo in relazione ad una comunità umana che lo riconosce come tale. Inoltre, go già detto che il problema non se il canone esistesse già in mente Dei, bensì come tu faccia a sapere qual è questo canone se non fidandoti di un processo evolutosi in seno ad una Chiesa apostata. Come già detto non c’è nessun criterio in base al quale si può dire ragionevolmente “questo sì, e questo no”. Mettere nell’incertezza l’infallibilità della Chiesa significa che ogni cosa nata al suo interno non è definitiva.


“Perché l'ispirazione dei libro prescelti è evidente dal confronto dei libr sicuramente considerati apostolici nel I secolo”



Doppiamente ingenuo.
1)Non mi hai ancora detto perché confronti i libri deutero-canonici del NT con quelli proto-canonici della grande chiesa, visto che altre correnti pretendono di essere apostoliche e che i loro libri lo siano. Cioè, se rifiuti il criterio che permette di seguire nel tempo l’evoluzione del canone all’interno della grande Chiesa, vale a dire la successione apostolica, perché ti rifai solo alle pretese dei libri interni a questa tradizione?
2)Non c’è nessuna chiarezza. Anche se tu mi spiegassi perché guardi solo all’interno della Grande Chiesa, dovresti spiegarmi in base a che cosa si potrebbe fare un confronto tra i deutero-canonici del NT e i proto-canonici. Se questa chiarezza è così lampante, perché ci fu un dibattito? Perché Origine ed Eusebio ci dicono quali sono i libri accettati da tutti e quelli invece discussi? Pretendere che da un confronto tra deutero-canonici del NT e proto-canonici si possa dedurre che i primi sono apostolici, significa illudersi che questi testi si presentino ad una lettura neutra, quando invece, come dimostra l’esegesi ancora oggi, ogni testo è suscettibile a mille letture. Prendiamo un caso eclatante: chi decide se Giacomo va davvero d’accordo con Paolo quanto al rapporto tra legge e grazia? Ne sai più tu o Lutero? Ed in base a cosa?


“e da una serie di fattori storici e teologici”



Fattori umani più o meno condivisibili, ma sempre umani. Inoltre che fattori teologici può mai avere chi sceglie di mettere Giacomo e Ebrei nel canone nel IV secolo, se questo secolo è quello del trionfo dell’apostasia più totale? In base a cosa vi fidate di una valutazione di apostolicità?


“laddove certi dogmi si scontrano chiaramente con le scriture stesse.”



Le “scritture stesse”? Ancora il mito di un “testo in sé” perfettamente trasparente. Come già spiegato, abbiate la decenza di rendervi conto che la vostra esegesi del NT e quello che voi credete di leggere è solo una goccia nel mare del trinitarismo, di oggi e soprattutto di ieri.


“E perché dovrebbe esse garante di altre dottrine?”



Perché se non è garante di tutto mi devi spiegare in base a cosa discerni in cosa è garante e in che cosa no. Siccome una delle cose di cui devi dirmi perché sarebbe garante sono le Scritture stesse, mi devi dire in base a quale criterio extra-scritturale puoi dire che le scritture sono tra le dottrine garantite e la trinità invece no. Una creazione di umani va bene e l’altra no, perché visto che sono i medesimi ad averle partorite?


“Dio ha promesso di preservare la sua parola”



Dipende da cosa stai citando. Se il verso che citi è all’interno del NT non è rilevante, sia perché sarebbe semplicemente uno scritto di quel canone che reclama per sé l’autorità, per nulla diverso da altri apocrifi che si attribuiscono l’ispirazione. Tu stai continuando a citarmi il NT senza dirmi perché lo citi e perché lo ritieni affidabile. Mi stai cioè dicendo che uno scritto all’interno di una tradizione dice di sé che Dio avrebbe conservato la sua parola, ma questo è irrilevante perché il mio problema pone una questione che viene prima, e cioè perché sarebbe quello scritto a dire la verità e non altri.
Tra l’altro cosa vuol dire che Dio conserva la sua parola? Come già detto non so cosa stai citando di preciso, ma ancora una volta dai per presupposto il Sola Scriptura, perché dove sta scritto infatti che conservare la parola di Dio significa conservare degli scritti? In una società orale è il contrario, ed è proprio Paolo che dice di attenersi alle tradizione che sono state ricevute da lui sia per parola sia per lettera. Stai cioè ipotizzando che questo versetto del NT parli di qualcosa che ancora non esisteva, cioè un corpus chiamato NT, quando invece vuole semplicemente dire che “la buona novella”, il Vangelo di Cristo, sarà conservato per sempre (e non, come credono le sette del III protestantesimo, perso per secoli e poi riacquistato dall’esaltato di turno).
Se invece quello che citi è un versetto dell’AT; è ancora peggio, sia perché può parlare semplicemente dell’AT, ma neppure di quello in effetti visto che neppure quello esisteva, visto che uno scritto contenuto in esso non era stato ancora terminato mentre quella frase veniva vergata. Anche qui la vostra esegesi è minoritaria perché gli ebrei ritengono che la parola di Dio sia tanto nello Scritto quanto nella torah orale.


“ppunto, oracoli scritti o orali come veniva distinti nel I secolo?”



La conformità con la dottrina insegna da Giovanni evidentemente, e comunque i criteri vengono dati dopo, forse non te li ricordi perché il metodo brookyniano di studio alla Bibbia è “il versetto x dice” (il contesto è un optional, bisogna cercare il versetto e impararsi a memoria l’ubicazione, ecco i criteri: “Carissimi, non prestate fede a ogni ispirazione, ma mettete alla prova le ispirazioni, per saggiare se provengono veramente da Dio, perché molti falsi profeti sono comparsi nel mondo. Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio; ogni spirito che non riconosce Gesù, non è da Dio.”
C’è di qualche aiuto per distinguere canonici da apocrifi? Ben poco, e se anche fosse d’aiuto, la domanda è perché dovremmo prestare fede a questa lettera. E, se altri criteri qui non esposti esistevano, il problema è in base a che cosa tu possa pretendere che nel II, III, e IV secolo della gente avesse un filo-diretto con gli apostoli, e dunque ti fidi della loro scelta anche senza assicurare l’infallibilità alla Chiesa. Ma, soprattutto, non mi hai ancora detto perché ed in base a cosa mi citi Giovanni, visto che come detto devi limitarti ai documenti della Grande Chiesa che tu rigetti per sapere che essi, e non altri, consideravano questa epistola canonica, e perché non ti fidi dei medesimi documenti come il canone muratoriano quando nel canone ti infilano il libro della Sapienza…
Vediamo se sei capace di rispondermi scendendo dal 2% delle argomentazioni all’1%.

Ad maiora
barnabino
00giovedì 4 settembre 2008 22:40
Caro Polyetis,


Che sancta semplicitas



Sai... parlando con uno che sostiene che il canone sia una "dottrina" della chiesa


occorre che la gente che li sente creda che siano i discendenti degli apostoli, quando anche altri si spacciavano come autentici eredi delle loro dottrine



Questa coscienza è ben chiara fin dal I secolo... evidentemente vi erano dei parametri che non erano rappresentati solo dall'autorità di qualche vescovo. Persino chi entro l'ortodossia si spacciava per testimone autentico prima o poi veniva scoperto.


Allo stesso modo, di quali discepoli degli apostoli ci fidiamo? Abbiamo scelto delle lettere di scuola paolina, petrina, e forse giovannea, ma in base a cosa?



Giovanni è sopravvissuto fino alla fine del I secolo, sapeva bene quali scritti erano apostolici, lui ed altri testimoni oculari erano garanti dell'apostolicità o meno di un testo. Il nucleo forte del NT è già completo in quell'epoca, su du esso (e sull'AT) si volge il dibattito su scritti minori.


finché non metti il sigillo dell’infallibilità alla Chiesa saranno sempre e solo parametri umani passibili di errore



Infatti... ti risulta che Dio abbia mai parlato di infallibilità? che il suo popolo sia infallibile? Dio manda la sua Parola nel mondo, con tutti i rischi che questo comporta, compresa la bestemmia del suo nome, compresa la morte di suo figlio. Ti risulta ce ci abbia messo al riparo dall'errore umano? Semplicemente egli opera nonostante l'errore umano.


E allora siamo da capo, la definizione di cosa sia apostolico passa dalla Chiesa che ti presenta quella dottrina e quello scritto come apostolici



Infatti ti ho detto che su questo sono d'accordo, che la chiesa a partire dal primno secolo abbia posto dei paletti per capire cosa sia apostolico o meno mi pare una verità storica.


il testo del NT non si presenta da solo, ma qualcuno ti deve dire che quello è il NT



Non è certo la chiesa del IV secolo a farlo, quei testi erano considerati a vario titolo ispirati fin dal I secolo, e insieme all?AT e alla testimonianza apostolica sono serviti come nucleo fondante del canone.


Canone è un termine che ha senso solo in relazione ad una comunità umana che lo riconosce come tale



In base a parametri che ci trovano perfettamente d'accordo, stabiliti fin dall'età apostolica.


Non mi hai ancora detto perché confronti i libri deutero-canonici del NT con quelli proto-canonici della grande chiesa, visto che altre correnti pretendono di essere apostoliche e che i loro libri lo siano.



Perchè quei libro non furono accettati da nessun apostolo, sono in contrasto con il nucleo fondante del NT di origine apostolica, furono in qualche modo rifiutati dalla maggioranza della comunità di credenti come ispirati. Se poi si scoprisse il contrario nulla in contrario ad allargare il canone.


Origine ed Eusebio ci dicono quali sono i libri accettati da tutti e quelli invece discussi?



Perché se nel I secolo la dottrina era ben chiara, ma nel II-III secolo sorsero diverse correnti, per esempi anti-millennariste, che tendevano a sminuire scritti come l'Apocalisse oppure vi erano scritti diffusi solo in zone piuttosto limitate, che giustamente venivano messi in dubbio da chi non li conosceva. La discussione non dipenda allora dallo scritto, ma da come veniva recepito in certi ambienti cristiani successivi alla morte dei testimoni oculari.


In base a cosa vi fidate di una valutazione di apostolicità?



In base al fatto nessuno, apostata o ortodosso che fosse, riusciva ad opporsi all'evidenza dei fatti.


Ancora il mito di un “testo in sé” perfettamente trasparente



Semmai era un "mito" dei primi cristiani. Ma io non parlo di trasparenza (dimmi dove) ma di potenza. La Parola di Dio era quella che operava cambiamenti nella vita dei fedeli... magari tu non ci credi più, ma all'epoca ci credevano ("la Parola di Dio è vivente, ed esercita potenza").


se non è garante di tutto mi devi spiegare in base a cosa discerni in cosa è garante e in che cosa no



In base alle dichiarazioni delle Scritture stesse... ti risulta qualche dichiarazione circa il fatto che Dio abbia promesso di conservare inalterata la corretta dottrina nel tempo? O vedi preoccupazione tra gli apostoli per la sua corruzione?


Tu stai continuando a citarmi il NT senza dirmi perché lo citi e perché lo ritieni affidabile



Perché scritto dagli apostoli e considerato tale, nel suo nucleo principale, da essi e da altri testimoni oculari dell'insegnamento di Gesù.


dove sta scritto infatti che conservare la parola di Dio significa conservare degli scritti?



Perché la chiesa avrebbe fatto tanti sforzi per conservare gli scritti e canonizzarli, al punto di rischiare la vita, se non avevano alcuna importanza?


La conformità con la dottrina insegna da Giovanni evidentemente, e comunque i criteri vengono dati dopo,



Prima o dopo, di Giovanni o di tutti gli apostoli esistevano dei parametri già dal primo secolo e non dal IV secolo, per distinguere una espressione ispirata da Dio e una che non lo era. Questo dimostra che già dalla fine del I secolo era ben chiaro quli erano gli scritti apostolici e quali non lo erano.

Shalom


ballodasola
00venerdì 5 settembre 2008 22:59
domanda tecnica:chi ha conservato o tramandato i vangeli e le varie lettere del nt e chi come è successo che la nascente cc si è presa(o chi le ha dato) il diritto e l'autorità di mettere tutto insieme e farne un libro?
e i rotoli dell'at che leggeva Gesù dove venivano conservati e diffusi?

non so se è una domanda complessa o meno,ma mi interesserebbero risposte schematiche.

ciao
bds
Jon Konneri
00venerdì 5 settembre 2008 23:20
Re:
ballodasola, 05/09/2008 22.59:

domanda tecnica:chi ha conservato o tramandato i vangeli e le varie lettere del nt e chi come è successo che la nascente cc si è presa(o chi le ha dato) il diritto e l'autorità di mettere tutto insieme e farne un libro?
e i rotoli dell'at che leggeva Gesù dove venivano conservati e diffusi?

non so se è una domanda complessa o meno,ma mi interesserebbero risposte schematiche.

ciao
bds



Mi domando come mai nei forum anno tutti 14 anni ,maa???
i vangeli li ha conservati la chiesa cattolica ,Gesù ci aveva promesso di rimanere con noi fino alla fine dei tempi , e normale che tutte le altre religioni che sono nate secoli dopo sono tutte eresie.
dom@
00sabato 6 settembre 2008 16:52
Re: Re:
Jon Konneri, 9/5/2008 11:20 PM:



Mi domando come mai nei forum anno tutti 14 anni ,maa???
i vangeli li ha conservati la chiesa cattolica ,Gesù ci aveva promesso di rimanere con noi fino alla fine dei tempi , e normale che tutte le altre religioni che sono nate secoli dopo sono tutte eresie.



Perche' tieni cura di un banbino, non vuoldire che e' figlio tuo!

Anche gli Ebrei soNO stati custode della bibbia! Ma che gli e' valuto [SM=g6113] Gerusalemme l'anno 70 C.E. Venne distrutta [SM=g8161] A Geova non gli importa poco del vostro "CANONE" [SM=g8115]


barnabino
00domenica 7 settembre 2008 12:36

chi ha conservato o tramandato i vangeli e le varie lettere del nt e chi come è successo che la nascente cc si è presa (o chi le ha dato) il diritto e l'autorità di mettere tutto insieme e farne un libro?



I vangeli e le lettere sono stati compilati e conservati dalle primi comunità cristiane, che li consideravano fidati in quanto tramandati dagli apostoli o da loro collaboratori. Parola di Dio era tutto ciò che veniva considerato ispirato, perché scritto da coloro che erano considerati "apostoli", "profeti" e "maestri" nella congregazione e che erano in armonia con gli scritti ispirati (l'Antico Testamento).

I primi copisti non erano professionisti, da qui la presenza di numerose varianto testuali che vennero rese omogenee solo dopo il 312-313.

Shalom
ballodasola
00domenica 7 settembre 2008 22:38
ho trovato questa informazione nella cronologia della cc

++Vittore I 189-199 originario dell'area nordafricana
190 nel primo sinodo celebrato a Roma ( di cui si abbia notizia) Vittore I esige ed ottiene che le chiese dell’Asia (che celebravano la Pasqua il 14 di Nisan) si conformino a Roma circa la data della Pasqua (che Papa Sotero -pare- aveva spostato alla Domenica successiva al 14 di Nisan) minacciandoli di scomunica. Si tratta di una delle prime e ferme manifestazioni del primato di Roma.

mi da l'idea che la cc sia sia auto-investita del suo ruolo e del suo potere imponendo erratamente in questo caso la data della Pasqua.

E' così?
Altrimenti,chi ha dato autorità alla cc?

..e scusate l'insistenza,ma allora fino al 400 i"libri",anche se non ancora canonizzati erano di tutti?

ciao
bds
barnabino
00domenica 7 settembre 2008 22:53

...e scusate l'insistenza,ma allora fino al 400 i "libri", anche se non ancora canonizzati erano di tutti?



E proprio così, o meglio vi erano dei parametri ma nessuna chiesa, indipendentemente ed autoritativamente poteva "imporre" quello che era canonico.

Di fatto quando Marcione verso il 140 cercò di "imporre" un suo canone, che riteneva si spurgare molti scritti e parti di scritti, vi fu una reazioen compatta, a testimonianza che fin da quell'epoca le diverse chiesa e comunità cristiane (in particolare le più grandi: Alessandria, Roma, Antiochia, Edessa) avevano chiaro quali scritti andavano difesi e quali no.

Se vuoi un riassunto della storia del primo cristianesimo è uscito recentemente questo il libro INCHIESTA SUL CRISTIANESIMO di AUGIAS-CACITTI



Direi che è abbastanza corretto e alla portata di una non specialista, seppure non sono d'accordo su tutte le tesi esposte dà un quadro della situazione dei primi secoli interessante, tra eresia e affermazione dell'ortodossia e poi della chiesa "cattolica" cioè "universale".

Shalom
barnabino
00domenica 7 settembre 2008 23:35
Ti suggerisco anche la lettura del libro di Didier Fontaine, il Nome Divino nel Nuovo Testamento, che dovrebbe uscire tradotto in italiano da azzurra7 alla fine dell'anno.

Anche se non parla specificamente del canone fa una bellissima analisi storica dello sviluppo del cirstianesimo tra I e III secolo, spiegando come venne a formarsi l'autorità della chiesa e il rapporto tra primi cristiani di origine giudaica, seconda e terza generazione di origine pagana, le eresie e infine l'istituzionalizzazione (del canome e del testo biblico). Lui lo applica alla scomparsa del nome divino ebraico dai testi cristiani, ma la lettura è interessantissima, l'ho letto in francese ed attendo la traduzione.

Shalom
ballodasola
00domenica 7 settembre 2008 23:55
qual'è l'evento che ha dato l'auto legittimazione alla cc?il concilio di Nicea?
perchè la cc ha prevalso su altre correnti?

ciao
bds
MauriF
00lunedì 8 settembre 2008 00:49
Relativamente alla formazione del canone secondo me questo articolo è abbastanza completo:

www.christianismus.it/modules.php?name=News&file=article&am...


mi da l'idea che la cc sia sia auto-investita del suo ruolo e del suo potere imponendo erratamente in questo caso la data della Pasqua.




Non ho approfondito bene quando Ireneo ha scritto l'Adversus Eresiae ma secondo me prima del 190...ed Ireneo scrive:

"Dunque la tradizione degli apostoli manifestata in tutto quanto il mondo, possono vederla in ogni Chiesa tutti coloro che vogliono riscontrare la verità, così possiamo enumerare i vescovi stabiliti dagli apostoli nelle Chiese e i loro successori fino a noi. Ora essi non hanno insegnato né conosciuto misteri segreti, che avrebbero insegnato a parte e di nascosto ai perfetti, ma certamente prima di tutto li avrebbero trasmessi a coloro ai quali affidavano le Chiese stesse. Volevano infatti che fossero assolutamente perfetti e irreprensibili (cf. 1 Tm 3,2) in tutto coloro che lasciavano come successori, trasmettendo loro la propria missione di insegnamento. Se essi avessero capito correttamente, ne avrebbero ricavato grande profitto; se invece fossero falliti, ne avrebbero ricavato un danno grandissimo. Ma poiché sarebbe troppo lungo in quest'opera enumerare le successioni di tutte le Chiese, prenderemo la Chiesa grandissima e antichissima e a tutti nota, la Chiesa fondata e stabilita a Roma dai due gloriosi apostoli Pietro e Paolo. Mostrando la tradizione ricevuta dagli apostoli e la fede (cf. Rm 1,8) annunciata agli uomini che giunge fino a noi attraverso le successioni dei vescovi… Infatti con questa Chiesa, in ragione della sua origine più eccellente, deve necessariamente essere d'accordo ogni Chiesa, cioè i fedeli che vengono da ogni parte — essa nella quale per tutti gli uomini è sempre stata conservata la tradizione che viene dagli apostoli.

Dunque, dopo aver fondato ed edificato la Chiesa, i beati apostoli affidarono a Lino il servizio dell'episcopato; di quel Lino Paolo fa menzione nelle lettere a Timoteo (cf. 2Tm 4, 21). A lui succede Anacleto. Dopo di lui, al terzo posto a partire dagli apostoli, riceve in sorte l'episcopato Clemente, il quale aveva visto gli apostoli stessi e si era incontrato con loro ed aveva ancora nelle orecchie la predicazione e davanti agli occhi la loro tradizione. E non era il solo, perché allora restavano ancora molti che erano stati ammaestrati dagli apostoli. Dunque, sotto questo Clemente, essendo sorto un contrasto non piccolo tra i fratelli di Corinto, la Chiesa di Roma inviò ai Corinzi un'importantissima lettera per riconciliarli nella pace, rinnovare la loro fede e annunciare la tradizione che aveva appena ricevuto dagli apostoli…

A questo Clemente succede Evaristo e, ad Evaristo, Alessandro; poi, come sesto a partire dagli apostoli, fu stabilito Sisto; dopo di lui Telesforo, che dette la sua testimonianza gloriosamente; poi Igino, quindi Pio e dopo di lui Aniceto. Dopo che ad Aniceto fu succeduto Sotere, ora, al dodicesimo posto a partire dagli apostoli, tiene la funzione dell'episcopato Eleutero. Con quest'ordine e queste successioni è giunta fino a noi la tradizione che nella Chiesa a partire dagli apostoli è la predicazione della verità.

E questa è la prova più completa che una e medesima è la fede vivificante degli apostoli, che è stata conservata e trasmessa nella verità", Sant'Ireneo di Lione, Adversus haereses 3, 3, 1-3.



Ripeto, non credo sia posteriore al 190 (Ireneo 130-202) ma non ho approfondito.

Ciao
Mauri

barnabino
00martedì 9 settembre 2008 15:09
Tralascio le farneticazioni appena scritte. Ovviamente la continuità dei vescovi romani non ha alcuna storicità e serviva solo come giustificazione.


perchè la cc ha prevalso su altre correnti?



Proprio perchè "cattolica" o universale. Ha cercato di inglobare tutte le tendenze non eretiche del cristianesimo e armonizzarle con la filosofia pagana, così da rendere il cristianesimo accettabile ai pagani, soprattutto quelli istruiti, ma anche a quelli che semplicemente non avrebbero potuto accettare un "Dio" ebraico, barbaro, con un nome altrettanto barbaro e nazionale.

Shalom
dom@
00martedì 9 settembre 2008 16:48
Re:
barnabino, 9/9/2008 3:09 PM:

Tralascio le farneticazioni appena scritte. Ovviamente la continuità dei vescovi romani non ha alcuna storicità e serviva solo come giustificazione.


perchè la cc ha prevalso su altre correnti?



Proprio perchè "cattolica" o universale. Ha cercato di inglobare tutte le tendenze non eretiche del cristianesimo e armonizzarle con la filosofia pagana, così da rendere il cristianesimo accettabile ai pagani, soprattutto quelli istruiti, ma anche a quelli che semplicemente non avrebbero potuto accettare un "Dio" ebraico, barbaro, con un nome altrettanto barbaro e nazionale.

Shalom



Infatti alcuni "Gessuiti" dicono che ci sono due chiese romane. Una chiesa povera, e una ricca. Il Gessuita MALACHI MARTIN nel suo libro.."DECLINE AND FALL OF THE ROMAN CHURCH" (IL DECLINO E LA CADUTA DELLA CHIESA ROMANA)profetizza che la chiesa di ricca e potere, deve cadere. [SM=g8115]

www.starharbor.com/fr_martin/index1.html
E mensiona le parola di Dante Alighieri che scrive in dialetto...

..Hai!Costatin!Di quando mal fu tu matre.

Non la tua conversion, ma quella dote

Che da te presse il primo rico padre! [SM=g8286]

www.starharbor.com/fr_martin/faith.html

myufo.com/2007/03/art_bell_interviews_malachi_ma.html


Malachi Martin
and the “Enemy Within” (IL NEMICO DI DENTRO)

www.priestsofdarkness.com/martin.html








ballodasola
00martedì 9 settembre 2008 17:12
mi è venuto in aiuto,oltre che alle vostre risposte,anche lo schema che ho visto sulla cristianità.
Parallelo:come la linea era dritta fino al 300 circa(nessuna corrente prevaleva su un'altra),così la bibbia apparteneva alla comunità.
Come il cristianesimo è "sopravvissuto" fino a dopo il 300 senza un canone ufficializzato,così avrebbe potuto esistere anche dopo,anche se la storia ci dice che le cose non sono andate così.

Scusate la profonda ignoranza...ma potrebbe essere così?Meglio ancora se E' così.

ciao
bds
dom@
00martedì 9 settembre 2008 20:07
Ifatti nel giudaimo si formate come una 15cina di sette, l'anno 300 il crianesi non era piu' come l'anno 100! Alcune di queste sette Cristiane erano bizzare,Si doveva inventare un cristianesimo piu' violento, E Contantino era il capo di Roma. Se Roma doveva soppravvivere, e mantenere la cultura the westen worl [SM=g8286]
(Naaman)
00lunedì 25 aprile 2011 17:31
Il canone? già fissato all'epoca di Giovanni apostolo ed attestato in una lettera di un famoso discepolo di Giovanni: Policarpo. In una sua lettera, la lettera ai Fileppesi sembra che Giovanni citasse ed alludesse a tutti i 27 libri del canone degli scritti apostolici. Almeno è quanto sostiene questo autore. L'articolo è in inglese. Lui stesso ammette una certa titubanza su Rivelazione di cui riesce a trovare solo allusioni e non citazioni nella lettera di Policarpo. Non sono sicuro se le osservazioni di questo autore siano giuste, sbagliate o "forzate"...però ritengo meriti un approfondimento. Mi piacerebbe fare delle verifiche. La lettera è datata al 110-135 e.v. circa...quindi agli albori del secondo secolo appena a circa 40 anni dalla morte di Giovanni.

www.cogwriter.com/polycarpletter.htm
Seabiscuit
00lunedì 25 aprile 2011 20:18
Re:
(Naaman), 25.04.2011 17:31:

Il canone? già fissato all'epoca di Giovanni apostolo ed attestato in una lettera di un famoso discepolo di Giovanni: Policarpo. In una sua lettera, la lettera ai Fileppesi sembra che Giovanni citasse ed alludesse a tutti i 27 libri del canone degli scritti apostolici. Almeno è quanto sostiene questo autore. L'articolo è in inglese. Lui stesso ammette una certa titubanza su Rivelazione di cui riesce a trovare solo allusioni e non citazioni nella lettera di Policarpo. Non sono sicuro se le osservazioni di questo autore siano giuste, sbagliate o "forzate"...però ritengo meriti un approfondimento. Mi piacerebbe fare delle verifiche. La lettera è datata al 110-135 e.v. circa...quindi agli albori del secondo secolo appena a circa 40 anni dalla morte di Giovanni.

www.cogwriter.com/polycarpletter.htm



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