dovrei appartenere a una religione? w 1-11-2010

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00lunedì 11 aprile 2011 22:02
Quando si parla di appartenere a una religione, ci andate con i piedi di piombo? Magari siete rimasti scottati dall’ipocrisia e dalla mancanza di unità che regnano tra i fedeli e anche tra i membri del clero. In tal caso forse i vostri sentimenti sono ben riassunti dal proverbio: “Vicino alla chiesa, lontano da Dio”. Probabilmente stimate la Bibbia e pensate che governi e singoli debbano rispettare il diritto che ha ognuno di appartenere a una religione. Eppure potreste chiedervi: “Per adorare Dio nel modo da lui gradito occorre necessariamente appartenere a una religione organizzata?” In parole povere, la risposta è sì. Come facciamo a esserne così sicuri? E poi, qualunque organizzazione religiosa va bene? Soffermiamoci sull’esempio di Gesù. Lui apparteneva a una religione? Da ragazzo, insieme alla sua famiglia e ad altri ebrei, aveva l’abitudine di andare al tempio di Gerusalemme per partecipare all’adorazione organizzata. (Luca 2:41-43) E anche da adulto adorava Dio insieme ai suoi connazionali nella sinagoga locale. (Luca 4:14-16) Una volta, parlando a una donna con un retaggio religioso diverso dal suo, disse: “Noi adoriamo ciò che conosciamo”. (Giovanni 4:22) Qui Gesù indicò esplicitamente di seguire la forma di adorazione praticata dagli ebrei. In seguito Gesù dichiarò che, dal momento che gli ebrei come nazione lo avevano rigettato, Dio avrebbe rigettato la loro corrotta forma di adorazione. (Matteo 23:33–24:2) Tuttavia egli indicò che coloro che vogliono adorare Dio nel modo giusto avrebbero dovuto appartenere a un gruppo organizzato. Infatti disse ai suoi seguaci: “Da questo tutti conosceranno che siete miei discepoli, se avrete amore fra voi”. (Giovanni 13:35) Come poteva un discepolo di Cristo mostrare tale amore ai suoi compagni di fede senza associarsi con loro? Per di più Gesù disse chiaramente che in fatto di religione esistono solo due direzioni in cui andare. Descrisse la prima come una strada “ampia e spaziosa . . . che conduce alla distruzione”. Della seconda, in netto contrasto, disse: “Stretta è la porta e angusta la strada che conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano”. — Matteo 7:13, 14. Ovviamente, quindi, non tutte le religioni percorrono la strada giusta. La Parola di Dio, la Bibbia, avverte di non avere a che fare con “gente che ha una religiosità solo apparente, ma ne disprezza la forza interiore”. E aggiunge: “Guàrdati bene da costoro!” (2 Timoteo 3:5, CEI) D’altra parte, ci sarà di grande beneficio individuare quelli che sono sulla strada della vita e unirci a loro. Riceveremo incoraggiamento e sostegno ora, e avremo una luminosa speranza per il futuro. — Ebrei 10:24, 25.
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