Re:
anto_netti, 26/03/2014 08:36:
Complimenti per il tuo libro, ho dato un'occhiata ai primi capitoli del libro e lo trovo un'idea straordinaria. Messo in chiave di racconto di fantasia, può avere un effetto positivo nelle persone che sono alla ricerca di una speranza.
Potenzialmente anch'io sarei uno scrittore. Ma le mie opere sono rimaste incompiute per mancanza di tempo e per il fatto che ho troppe cose per la testa: ascoltare musica, suonare la chitarra, leggere libri scientifici, leggere romanzi di fantascienza, vedere film di fantascienza e serie televisive di fantascienza. Mettici poi le attività teocratiche, il lavoro e le responsabilità familiari. Di tempo ne rimane veramente poco.
Che cosa avevo provato a scrivere? Una relazione di fisica. Che metteva in relazione Dio con la fisica moderna. E poneva anche un interrogativo se le crescenti discipline pseudoscientifiche possono risvegliare un nuovo tipo di ricerca diversa dallo statico metodo scientifico sperimentale. Avevo poi iniziato un racconto di fantascienza sui viaggi nel tempo. E romanzi brevi di fantascienza conclusi. Tutto è rimasto salvato in dischi esterni e chiavette USB, in attesa un giorno di rimetterci le mani.
Ciao
anto_netti
Tu non capisci come faccio a dire che sono uno scrittore
se non ho scritto altro che il tuo nome su dei fogli bianchi altre parole risultano alla carta solo dei segni sciocchi ed io non voglio tirare via l'inchiostro nero dei tuoi occhi.
Tu non capisci come faccio a dire che sono un musicista se mai nessuna nota è uscita fuori da questa mia bocca però c'è musica persino nel silenzio di chi ti guarda e tace ed io non voglio che se ne stia nascosta nel suono di una voce.
Chiedimi perché sono qui e sto fermo e pure in movimento accanto a te e ogni posto che vai chiedimi perché sto qui e mi incanto e pure dentro così attento a te ogni cosa che fai chiedimi perché se presto dita i numeri che conto il pensiero volando torna sempre accanto a te.
Tu non capisci come faccio a dire che io sono un pittore se non ho fatto altro che restare ad osservarti il viso e sulla tela che tengo tra le mani io non ci ho fatto un segno così occupato nel bianco della mente a disegnarmi un sogno.
Tu non capisci come faccio a dire che sono uno scultore quando il mio tempo è fatto solo e sempre delle mani in tasca ma se scavassi il viso tuo nel marmo lo so che presto o tardi sarei geloso persino della luce non solo degli sguardi.
Tu non capisci come faccio a dire che sono uno scrittore, tu non capisci come faccio a dire che io sono un musicista, tu non capisci come faccio a dire che io sono un pittore, tu non capisci come faccio a dire che sono uno scultore.
Tratto da una bellissima canzone di Giorgio Faletti "Le ipotesi di un Fannullone" ... che in fondo fannullone non è ... usando l'immaginazione