ma a Dio che "dokimazonti" i nostri cuori....?

fardelli miei,
in che senso Dio "prova" i nostri cuori?
secondo quello che comprendo dal contesto, (non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori.)sembra che Paolo voglia usare dokimazo nell'accezione di capacità che ha Dio di "discernere, comprendere" i nostri cuori a differenza dell'essere umano che guarda l'apparenza..
il senso di mettere alla prova ci può stare, ma forse come secondario?

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porto su questa discussione che era finita in seconda pagina

Seabiscuit, 07/02/2011 9.18:

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