Re: Re:
FrancescaGalvani, 03/07/2018 08.04:
Ciao Barnabino,
vediamo se posso aiutarti a capire ciò che fatichi a comprendere:
una persona può volontariamente allontanarsi da un'organizzazione perché non ne condivide più i principi, perché non crede più a ciò che aveva creduto. Cosa dovrebbe fare? Fingere di credere per non deludere amici e genitori? Annegare nei sensi di colpa?
Probabilmente è capitato a molti di voi, così come è capitato a me, sebbene in direzioni diverse.
I miei tre figli stano percorrendo tre percorsi "religiosi" diversi, il primo è un cattolico pieno di dubbi, il secondo è agnostico, e la terza ancora mi segue :-)
Non è l'appartenenza ad una religione che ti rende una persona migliore o peggiore, e i principi che hanno respirato in famiglia, con i quali sono cresciuti, rimangono dentro di loro, anche se poi fanno scelte diverse dalla mia. Nella mia famiglia capita che ci siano confronti religiosi e credo anche sia doveroso che ogni figlio possa fare le proprie esperienze, mettersi, e mettere in discussione ciò che gli è stato insegnato, fa parte del crescere.
Non si può amare Dio sotto ricatto, non si deve rimanere ancorati a ciò che ci è stato insegnato dai genitori per non perdere il loro affetto.
Amare Dio può essere solo una scelta libera, dettata dall'amore per Lui, altrimenti diventa una prigione, e Dio ci chiama ad essere persone libere, non prigionieri.
E'proprio Dio a descriversi come Padre misericordioso, ed è proprio Lui che accoglie con tutti gli onori il figlio che si è allontanato, ha dissipato tutti gli averi, ha rinnegato e calpestato i principi insegnati dalla famiglia ed è tornato a Casa solo perché non riusciva neanche più a mangiare le carrube dei maiali.
Il Padre lo vede da lontano e gli corre incontro, lo abbraccia e lo bacia a prescindere, senza pretendere delle scuse, senza mettere alla prova la sua fede, senza metterlo in castigo, o in aspettativa, lo accoglie proprio con tutti gli onori.
Francesca, ma come?
Quando noi - secondo te - "attacchiamo" la chiesa cattolica sei (giustamente) sempre la prima a intervenire in sua difesa.
Ora però ti lanci in questo attacco forsennato contro la Congregazione Cristiana?
Che senso ha?
perché?
Francesca, il figliol prodigo che ritorna dal Padre (Dio) è proprio quello a cui mira la disassociazione.
LA DISASSOCIAZIONE NON E'
MAI una punizione per colui che, con il peccato grave, ha momentaneamente rotto la propria relazione con Dio.
Al contrario, la disassociazione ha L' UNICO SCOPO di salvare il peccatore e proteggere la Congregazione, è tutto scritto, leggi cortesemente 1 Corinti 5:5-6!
Quando quella persona ritorna, viene riabbracciata da Dio proprio come il Padre del figliol prodigo, mi capisci?
Ma è Dio a disciplinarlo.
E lo disciplina lo sai perché?
Perché lo ama.
Sembra un paradosso, vero?
Ma non è così!
E la disciplina è forse blanda, alla "
volemose bene"?
Non no, leggi cortesemente Ebrei 12:5-11.
NESSUNO PUO' SERVIRE GEOVA SOTTO RICATTO, TE LO ASSICURO.
E NESSUNO SERVE GEOVA SOTTO RICATTO, TE LO ASSICURO DI NUOVO.
PERCHE' UNA SIMILE ORGANIZZAZIONE RELIGIOSA NON DUREREBBE, SE NON LO SPAZIO DI TRE GIORNI ( AL MASSIMO!)
E' giustissimo che ogni figlio faccia le proprie esperienze religiose, e te lo dice uno che ha due figli che non ne vogliono sapere nulla dei testimoni di Geova!
Nella mia Congregazione, cara Francesca, c' è un fratello che ha tre figli: uno è un anziano di Congregazione, uno è disassociato e uno è dissociato
I due figli disassociato e dissociato vivono e lavorano fuori casa, ma LA COSCIENZA DI QUEL FRATELLO lo ha spinto a non interrompere nessun rapporto con loro.
Nessuno!
Li va a prendere alla stazione quando tornano con il treno, stanno tutti insieme come famiglia quando i figli, che lavorano fuori (come ti ho detto), tornano a casa.
Ovviamente, il fratello in questione evita qualunque discorso di carattere religioso, sarebbe in questo momento inutile.
Fa bene questo fratello a comportarsi così?
Fa male?
Il suo comportamento è in armonia con Ebrei 12:5-11?
QUEL FRATELLO PORTERA' IL PROPRIO CARICO (GALATI 6:5), NON QUALCUN ALTRO PORTERA' IL SUO, MI CAPISCI?
Quindi, cara Francesca, è sbagliato fare attacchi forsennati come hai fatto tu e generalizzare.
MAI GENERALIZZARE, PERCHE' OGNI INDIVIDUO HA UNA PROPRIA COSCIENZA, DIVERSA DA QUELLA DI CHIUNQUE ALTRO E OGNI INDIVIDUO RISPONDERA' A DIO DI QUELLO CHE FA.
Intanto, però, la Congregazione Cristiana ha il sacrosanto diritto di proteggere se stessa:
"
Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? " (1 Corinti 5:6 CEI)
Francesca, da amico, ti dico che ti riesce meglio difendere la chiesa cattolica...
Vediamo se sono riuscito a fartelo capire...