raduno in famiglia durante il natale

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Pagine: [1], 2
erevnitis
00martedì 13 novembre 2018 16:23
Vi descrivo una situazione , una famiglia in cui la madre è testimone di Geova mentre il padre è agnostico, in questa famiglia ci sono diversi figli che diventano testimoni di Geova come la madre, durante il natale il padre non festeggia il natale nel senso forte della parola si è solo stabilito una tradizione in cui la famiglia si raduna è fa una cena più abbondante delle altre sere.

I figli si sposano hanno famiglia al padre fa piacere avere quella sera tutti i suoi figli a casa sua non per uno scambio di regali, albero di natale, auguri, solo una tradizione di famiglia che quella sera si mangia diversamente dalle altre sere e ci si raduna assieme.

Come dovrebbero reagire i figli? E ovvio che non ci sono regole e ognuno agirà in coscienza ma quali principi possono aiutare a prendere una decisione saggia?

Per la moglie è diverso poiché lei puo fare entrare il principio che deve essere sottomessa al suo marito.

Poi ci sono dei fratelli che si possono radunare in buona coscienza poiché per loro è un giorno libero come gli altri e quindi ne possono approffitare in buona coscienza non perché è il natale ma perché si tratta di un giorno libero.

Ma che dire di un padre che vuole radunare la sua famiglia perché tutti lo fanno, lui non lo vuole fare per festeggiare , quel giorno per lui non rappresenta nulla in quanto Gesù solo avere i suoi figli per tradizione il raduno della famiglia. Che dite?

Amalia 52
00martedì 13 novembre 2018 16:34
Ho trovato molto interessante una domanda dei lettori,anche se l'argomento riguarda una moglie. [SM=g27988]

wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1979808?q=Natale&p=par

Una frase mi ha colpito particolarmente.


Sei tu a dover decidere personalmente cosa è meglio fare nel tuo caso. Indichiamo di seguito alcuni aspetti della questione che potresti valutare.




In molti luoghi il fatto che in certi giorni festivi la maggioranza delle persone non lavorano permette alle famiglie di radunarsi assieme. Anche parenti e amici cristiani a volte approfittano di quel giorno festivo per pranzare assieme o fare un picnic, anche se non celebrano la festività religiosa. Questa libertà dal lavoro secolare può essere uno dei motivi per cui la famiglia di tuo marito si riunisce il 25 dicembre. Ma se la maggioranza dei parenti celebrano il Natale, allora un motivo della riunione può anche essere quello di scambiarsi gli auguri e i doni natalizi.
erevnitis
00martedì 13 novembre 2018 16:46
Grazie Amalia

Come dicevo per la moglie e i fratelli cristiani la cosa mi sembra un po diversa.

Per il 25 dicembre fratelli si possono radunare come faceva capire l'articolo poiché è un giorno festivo e non lavorando si puo approfittare di quel giorno non si pensa a celebrare, ma che dire di un padre di famiglia che vuole radunare i figli un 24 dicembre la sera con un pranzo più abbondante per tradizione familiare non avendo in mente la festa vera e propria?

barnabino
00martedì 13 novembre 2018 16:58
Il principio mi pare lo stesso, se nessuno vuol festeggiare ma solo pranzare, anche in modo diverso dal solito per abitudine famigliare io non ci troverei nulla di male, ma la coscienza di ciascuno può avere sensibilità differenti.

Shalom
Seabiscuit
00martedì 13 novembre 2018 17:04
Per i TdG il 25 dicembre è un giorno come un altro. Se come dici vale lo stesso per il padre, allora non ci vedo nulla di male.

erevnitis
00martedì 13 novembre 2018 17:27
Mi chiedo puo valere il principio di Giuseppe che imbalsama il padre ripetendo gli stessi gesti che facevano gli egiziani non più per uno scopo religioso ma per poter portare la salma di suo padre in terra d'israele?

Analogamente puo un cristiano ripetere gli gesti limitandosi come fanno le nazioni ad un buona cena la stessa sera solo per tradizione o abitudine famigliare e non più per uno scopo religioso?



Chameleon.
00martedì 13 novembre 2018 17:37
Conosco un anziano che approfitta delle vacanze natalizie per andare a trovare parenti all'estero un paio di settimane, occasione più unica che rara.
La sera del Natale i parenti celebrano, ma lui resta seduto e mangia come se fosse una normale cena, senza dare auguri o intonare canti natalizi. Non è che scappa per quella sera e va a mangiare da un'altra parte, o si chiude in stanza e non esce.
Diverso è essere invitati alla cena natalizia esattamente il 24 dicembre e andare solo quel giorno e partecipare attivamente ai festeggiamenti.
Poi come è stato detto, ognuno ha la sua coscienza.
(SimonLeBon)
00martedì 13 novembre 2018 18:00
Re:
erevnitis, 13/11/2018 16:46:

Grazie Amalia

Come dicevo per la moglie e i fratelli cristiani la cosa mi sembra un po diversa.

Per il 25 dicembre fratelli si possono radunare come faceva capire l'articolo poiché è un giorno festivo e non lavorando si puo approfittare di quel giorno non si pensa a celebrare, ma che dire di un padre di famiglia che vuole radunare i figli un 24 dicembre la sera con un pranzo più abbondante per tradizione familiare non avendo in mente la festa vera e propria?




Caro Erev,
Il fatto che sia un periodo di festa con piu' tempo da passare con i famigliari non puo' che essere positivo, normalmente.
Io non ci vedo nulla di male, soprattutto se tanto i parenti conoscono molto bene le nostre credenze o magari abbiamo anche l'occasione di spiegarle meglio, di fronte a una porzione di tacchino con lenticchie fumanti... [SM=x1408447]

Simon
giusyforever
00mercoledì 14 novembre 2018 15:48
Re:
erevnitis, 13/11/2018 16.23:

E ovvio che non ci sono regole e ognuno agirà in coscienza ma quali principi possono aiutare a prendere una decisione saggia?




(1 Tessalonicesi 4:11, 12) ...Fate tutto il possibile per vivere in pace, badare ai fatti vostri e lavorare con le vostre mani, come vi abbiamo insegnato, 12 così che possiate comportarvi con decoro davanti a quelli di fuori e non abbiate bisogno di nulla.
[SM=g27988]
Seabiscuit
00mercoledì 14 novembre 2018 15:58
Re:
erevnitis, 13.11.2018 17:27:

Mi chiedo puo valere il principio di Giuseppe che imbalsama il padre ripetendo gli stessi gesti che facevano gli egiziani non più per uno scopo religioso ma per poter portare la salma di suo padre in terra d'israele?

Analogamente puo un cristiano ripetere gli gesti limitandosi come fanno le nazioni ad un buona cena la stessa sera solo per tradizione o abitudine famigliare e non più per uno scopo religioso?






Carissimo erevnitis,

Imbalsamare un corpo quale principio violerebbe? Idem col consumare una cena

Il principio violato sarebbe il festeggiare il natale, facendo ciò che tale festeggiamento richiede abitualmente che, a mio parere non è il consumare un pasto insieme ma fare gli auguri, cantare canzoni natalizie e...Non so che altro fanno [SM=g27995]

Praticamente è come la carne oferta agli idoli e i primi cristiani si chiedevano se dopo la cerimonia si potesse consumare la stessa carne. La risposta la conosci

IMHO
erevnitis
00mercoledì 14 novembre 2018 20:09
Re: Re:


Il principio violato sarebbe il festeggiare il natale, facendo ciò che tale festeggiamento richiede abitualmente che, a mio parere non è il consumare un pasto insieme ma fare gli auguri, cantare canzoni natalizie e...Non so che altro fanno



Potrebbe valere lo stesso principio essere con membri della famiglia non testimoni di Geova che stanno festeggiando un compleanno tu sei in mezzo a loro solo per consumare un pasto e non fare auguri, cantare ecc...

Se è diverso per quale motivo lo è?
barnabino
00mercoledì 14 novembre 2018 20:25

Potrebbe valere lo stesso principio essere con membri della famiglia non testimoni di Geova che stanno festeggiando un compleanno tu sei in mezzo a loro solo per consumare un pasto e non fare auguri, cantare ecc...

Se è diverso per quale motivo lo è?



Non è che il giorno che sei nato non mangi, Giobbe si incontrava con i figli il giorno che erano nati ma non festeggiavano il compleanno. Altro sarebbe se quella riunione fosse fatta appositamente per festeggiare il compleanno di qualcuno. Anche qui la coscienza di ciascuno può essere variabile, se dopo la cerimonia qualcuno mi offre un pezzo di torta non è che lo considero "contaminato".

Shalom
erevnitis
00mercoledì 14 novembre 2018 20:49
Re:
Caro barnabino

barnabino, 13/11/2018 16:58:

se nessuno vuol festeggiare ma solo pranzare,

Shalom




Se il padre intendesse festeggiare per conto suo tuttavia egli è consapevole che i figli non festeggiano e si radunano con lui durante la vigilia con una cena più abbondante solo per abitudine famigliare e lui rispetta questa decisione.

La situazione cambierebbe solo per il fatto che il padre festeggia ma egli non coinvolge nessuno dei famigliari ?


(SimonLeBon)
00mercoledì 14 novembre 2018 21:42
Re: Re:
erevnitis, 14/11/2018 20:49:

Caro barnabino

Se il padre intendesse festeggiare per conto suo tuttavia egli è consapevole che i figli non festeggiano e si radunano con lui durante la vigilia con una cena più abbondante solo per abitudine famigliare e lui rispetta questa decisione.

La situazione cambierebbe solo per il fatto che il padre festeggia ma egli non coinvolge nessuno dei famigliari ?



Caro Erev,
io mi sono fatto mangiate epiche a natale, quando ero cattolico, e poi mi sono fatto mangiate meno-epiche quando ero tdG.
Quello che pero' dava ricchezza al festeggiamento del natale non era il cibo di per sè, ma il ritrovarsi con la parentela e sentirsi raccontare storie, riflessioni, rimpianti dell'anno in corso e dei precedenti.

Devo dire la verità che col passare degli anni questo clima "magico", la "cerimonia" è andato perso e ha lasciato spazio a tanta noia e, in un certo senso, delusione.

Tutto sommato il cancellare il festeggiamento non ha tolto poi molto, perchè il clima natalizio era già andato perso a priori.
Almeno per quel che mi riguarda.

Simon
erevnitis
00mercoledì 14 novembre 2018 22:25
Caro Simon quello che voglio dire , che i figli testimoni di Geova vorrebbero radunarsi con il padre il 24 dicembre solo per abitudine famigliare essi lo potrebbero fare in buona coscienza se il padre lo considerasse solo una tradizione di famiglia.

La mia domanda è questa: la situazione cambierebbe per i figli qualora il padre vorrebbe per conto suo festeggiare il natale mentre rispetasse la posizione dei figli?

Cioé cambia la situazione per i figli testimoni di Geova se il padre individualmente avrebbe in mente sua lo scopo religioso pur rispettando la posizione dei figli oppure i figli si devono accertare che il padre non abbia questo spirito prima di radunarsi con lui?
(SimonLeBon)
00mercoledì 14 novembre 2018 22:31
Re:
erevnitis, 14/11/2018 22:25:

Caro Simon quello che voglio dire , che i figli testimoni di Geova vorrebbero radunarsi con il padre il 24 dicembre solo per abitudine famigliare essi lo potrebbero fare in buona coscienza se il padre lo considerasse solo una tradizione di famiglia.

La mia domanda è questa: la situazione cambierebbe per i figli qualora il padre vorrebbe per conto suo festeggiare il natale mentre rispetasse la posizione dei figli?

Cioé cambia la situazione per i figli testimoni di Geova se il padre individualmente avrebbe in mente sua lo scopo religioso pur rispettando la posizione dei figli oppure i figli si devono accertare che il padre non abbia questo spirito prima di radunarsi con lui?



Beh, la libertà di religione vale per i figli cosi' come per il padre.
Se questo vuole festeggiare, è liberissimo di farlo, perchè no?

Simon
barnabino
00mercoledì 14 novembre 2018 22:35

Cioé cambia la situazione per i figli testimoni di Geova se il padre individualmente avrebbe in mente sua lo scopo religioso pur rispettando la posizione dei figli oppure i figli si devono accertare che il padre non abbia questo spirito prima di radunarsi con lui?



Cambia se il padre ha l'impressione di aver "vinto" una lotta di fedeltà. Nel momento in cui si convincesse che i figli sentimentalisticamente hanno accettato un compromesso (seppure solo dal suo punto di vista) la situazione cambierebbe radicalmente.

Shalom
erevnitis
00mercoledì 14 novembre 2018 22:36
[SM=g28002]
(SimonLeBon)
00mercoledì 14 novembre 2018 22:57
Re:
barnabino, 14/11/2018 22:35:


Cioé cambia la situazione per i figli testimoni di Geova se il padre individualmente avrebbe in mente sua lo scopo religioso pur rispettando la posizione dei figli oppure i figli si devono accertare che il padre non abbia questo spirito prima di radunarsi con lui?



Cambia se il padre ha l'impressione di aver "vinto" una lotta di fedeltà. Nel momento in cui si convincesse che i figli sentimentalisticamente hanno accettato un compromesso (seppure solo dal suo punto di vista) la situazione cambierebbe radicalmente.

Shalom



Sono questioni da "libro Cuore" e quel libro è passato di moda già da un pezzo...

Simon

erevnitis
00giovedì 15 novembre 2018 20:01
Re:
Caro barnabino

barnabino, 13/11/2018 16:58:

Il principio mi pare lo stesso, se nessuno vuol festeggiare ma solo pranzare, anche in modo diverso dal solito per abitudine famigliare io non ci troverei nulla di male, ma la coscienza di ciascuno può avere sensibilità differenti.

Shalom



La cosa sarebbe diversa se invece del padre sarebbe uno zio oppure un cugino in cui c'è la consapevolezza che non c'è nessun compromesso da parte del testimone di Geova, ci si raduna solo per stare in famiglia un 24 dicembre con una cena più abbondante?

Il principio rimane identico?


barnabino
00giovedì 15 novembre 2018 20:08
Non capisco bene il problema, che differenza farebbe?

Shalom
erevnitis
00giovedì 15 novembre 2018 21:10
Re:
barnabino, 15/11/2018 20:08:

Non capisco bene il problema, che differenza farebbe?

Shalom



Infatti, hai ragione ma perché la cosa sarebbe diversa per un compleanno in cui ci si raduna solo per stare in famiglia con una cena più abbondante?

Con il natale ci si puo dissociare i due , un conto è la festa religiosa un'altra un abitudine di famiglia.

Puo valere lo stesso principio per il compleanno? si ci riesce a separare i due aspetti?

Ovviamente ognuno puo avere sensibilità e coscienza diversa.

barnabino
00giovedì 15 novembre 2018 21:34
Infatti non c'è differenza, se quel giorno ti vedi con i tuoi genitori e loro preparano un pranzo ma non festeggiate non è un problema stare assieme quel giorno lì. Il problema è sempre la percezione che avrebbe la tua presenza.

Shalom
erevnitis
00giovedì 15 novembre 2018 22:00
Caro barnabino, ti presento due situazioni:

La prima: Un giovane testimone di Geova viene invitato in un compleanno ci saranno tanti giovani alcuni sanno , altri no che egli è testimone di Geova, egli non ci va poiché la sua presenza darebbe motivo di credere che egli partecipa alla festa di compleanno.

La seconda: Un cugino invita un'altro cugino testimone di Geova al suo compleanno, egli spiega che si troverà in mezzo a loro solo per amore della famiglia, tutti sono a conoscenza della sua posizione, egli spiega che non partecipa ai tanti auguri, regali ecc..condividerà solo un pranzo e la torta per condividiere un momento in famiglia, i famigliari capiscono molto bene la sua situazione e ritengono che il giovane testimone non stia facendo nessun compromesso.

Che pensi della seconda situazione?

(SimonLeBon)
00giovedì 15 novembre 2018 22:12
Re: Re:
erevnitis, 15/11/2018 21:10:



Infatti, hai ragione ma perché la cosa sarebbe diversa per un compleanno in cui ci si raduna solo per stare in famiglia con una cena più abbondante?

Con il natale ci si puo dissociare i due , un conto è la festa religiosa un'altra un abitudine di famiglia.

Puo valere lo stesso principio per il compleanno? si ci riesce a separare i due aspetti?

Ovviamente ognuno puo avere sensibilità e coscienza diversa.




Beh il compleanno accade difficilmente in un giorno di festa e, salvo in casi particolari, non c'è il rimpatrio dei parenti per festeggiarlo.
Esistono pero' situazioni particolari, che lasciamo alla delicatezza dei singoli.

Simon
barnabino
00giovedì 15 novembre 2018 22:30
Erev, non è possibile valutare una situazione ipotetica se non sulla base della coscienza e sensibilità personale, nonché della percezione dei singoli, valutabile solo nella realtà.

Shalom
erevnitis
00giovedì 15 novembre 2018 22:50
hai ragione, tuttavia esiste una coerenza ed è quella che cerco di individuare con un certo buon senso e equilibrio.

Poi ovviamente le coscienze sono diverse.
barnabino
00giovedì 15 novembre 2018 23:12
Certo, per questo bisogna ragionare su un principio generale e non su singoli casi, che potremmo moltiplicare. Attenzione a non diventare come i rabbi che nel Talmud cercavano di raccogliere e nromare ogni possibile caso potesse accadere, di fatto non ci sono risposte standard per ogni situazione se non quelle che ciascuno può darsi in base alle circostanze... il rischio è il legalismo: se non c'è la torta ci vado, se c'è una torta non ci vado. Diciamo che la coerenza è legata alla percezione della coscienza e del contesto che non alla situazione in sé.

Shalom
erevnitis
00giovedì 15 novembre 2018 23:23
Caro barnabino

Mi sembra che i tre principi generali siano:

1 - Non partecipare alla festa.
2 - Non dare il sentimento a coloro che sono con te che tu stia facendo un compromesso.
3 - Usare buon senso ed equilibrio.

Che dici?
F.Delemme
00giovedì 15 novembre 2018 23:37
Re:
erevnitis, 15/11/2018 23.23:

Caro barnabino

Mi sembra che i tre principi generali siano:

1 - Non partecipare alla festa.
2 - Non dare il sentimento a coloro che sono con te che tu stia facendo un compromesso.
3 - Usare buon senso ed equilibrio.

Che dici?




Ricordo che i farisei erano disposti a soccorrere di sabato un animale in difficoltà o ferito ma non un uomo o una donna, a meno che non fosse questione di vita o di morte. Erano così ossessionati dalle regole umane e dai cavilli legali che, come formiche che camminano su un dipinto, non vedevano il quadro nel suo insieme. Le questioni di lana caprina non danno mai risposte.
Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:06.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com