continuazione del post precedente
- In tutto il mondo continuano ad essere rinvenuti oggetti artificiali risalenti ad epoche in cui
l’uomo non esisteva sulla Terra, e di conseguenza devono essere stati lasciati lì dagli alieni che
si erano fermati per qualche motivo in quei siti. L’autenticità di tali reperti assurdi è certa.
Per lo più si tratta di oggetti composti da leghe metalliche sconosciute che hanno permesso l’inte
grità dell’oggetto anche dopo milioni di anni. Infatti tali oggetti per lo più sono rinvenuti in
pietre che si sono formate lungo milioni di anni. Inoltre, la presenza di fossili che non dovrebbero
esistere potrebbe significare l’esistenza di esperi,menti genetici compiuti dagli alieni molto prima
della creazione dell’uomo e/o traccie lasciate dagli alieni sul nostro pianeta in tempi remoti.
- La più antica impronta fossile umana fu trovata nel giugno 1968 da William J. Meister ad Antilope
Spring, Utah (USA). Si tratta di due impronte di scarpe umane risalenti a circa 300-600 milioni di anni.
Le impronte mostrano distintamente la forme di due scarpe, con tanto di tacco. Uno dei due reperti
trovato mostra inconfutabilmente un impronta di scarpa che schiaccia un trilobite, che erano piccoli
animali invertebrati marini che popolarono la terra dai 600 milioni di anni ai 280 milioni di anni fa.
La scarpa che schiacciò il trilobite era lunga 10,5 pollici: il calcagno è leggermente impresso più
della suola, come un’impronta di scarpe umane deve essere, ed il trilobite risulta schiacciato dal
tacco della scarpa. Se si pensa che secondo la scienza ufficiale la prima comparsa dell’umanità moderna
(Homo sapiens sapiens) risale a circa 100.000 anni fa, nell’Africa meridionale…..
- A Klerksdorp (Sud Africa), furono trovate dai minatori centinaia di sfere metalliche con con 1 o 3
incisioni parallele lungo l’equatore delle sfere. Le sfere sono di due tipi: .uno di metallo bluastro
con punti bianchi, e un altro di sfere cave riempite nel centro di un materiale elastico. Le sfere,
che hanno una struttura fibrosa all’interno ed un guscio esterno, sono molto dure e non è possibile
scalfirle nemmeno con una punta d’acciaio. Le sfere furono rinvenute in un deposito minerale del
Precambriano, datato 2,8 miliardi di anni. Le sfere sono lavorate dall’uomo, ma risalgono ad un’epoca
in cui, secondo la storia della Terra, non esisteva alcuna forma di vita intelligente.
- Nel 1928 un minatore stava lavorando in profondità in una miniera due miglia a nord di Heavener,
in Oklahoma, quando un’esplosione dissotterrò alcuni blocchi cubici, ben levigati, il cui lato misurava
all’incirca 30 centimetri e che sembravano fatti di un qualche tipo di cemento. Uno scavo successivo
rivelò che i blocchi appartenevano a un muro lungo più di 130 metri. Il fatto che fossero stati trovati
in un filone di carbone in quell’area attribuiva loro un’età di almeno 286 milioni di anni.
- Nel 1922 in Nevada vennero trovate quelle che sembrano delle impronte di scarpe fossilizzate in un
roccia risalente al triassico, cioè a 213-248 milioni di anni fa. In una impronta di scarpa si vede
persino la forma delle cuciture.
- Nel 1844 il fisico David Brewster scoprì un oggetto simile ad un martello incluso in un blocco di
arenaria, in località Kingoodie, MyInfield . L’arenaria risale ad un periodo compreso tra i 360 e i
460 milioni di anni.
- Nel 1934 a Londra (Texas,Kimball Country), venne ritrovato un martello di ferro quasi puro con il
manico di legno che era stato inglobato nella roccia formatasi a torno al martello. Il reperto è stato
ritrovato inglobato in una formazione di arenaria che ha un’età compresa fra i 140 ed i 65 milioni di
anni, che risale quindi al cretaceo. La sua testa è lunga circa 15 centimetri ed ha un diametro di 3.
Il manico in legno è parzialmente carbonizzato all’interno, mentre l’esterno risulta fossilizzato, come
se fosse stato esposto prima ad un fuoco intenso e successivamente immerso a lungo nell’acqua.
- Nel 1912 mentre si stavano lavorando nel Municipal Electric Plant in Thomas, Okla, venne alla luce un
pezzo di solido carbone che era troppo grande per l’uso. Questo pezzo fu rotto con un martello da fabbro
e dal dentro cadde una ciotola di ferro lasciando il calco o la matrice della stessa nel pezzo di carbone.
La ciotola presenta due imboccature opposte sui bordi superiori. Il carbone veniva dalle miniere di
Wilburton, Oklahoma. Al Carbone delle miniere di Wilburton è riconosciuta un’età di 295 milioni di anni.
- Nel 1885 saltò fuori da una miniera austriaca uno stranissimo cubo metallico, attualmente conservato
nel museo di Salisbury. Il letto di carbone in cui fu ritrovato risale all’era terziaria
(70-12 milioni di anni fa). L’oggetto, analizzato, risultò composto di ferro e carbonio, con una modesta
quantità di nichelio. Inoltre era cubico con una delle due facce opposte perfettamente arrotondate.
- A Glen Rose (Texas) è stata trovata l’impronta di una mano umana trovata in una roccia risalente al
periodo Cretaceo, nello stesso strato con l’impronte dei piedi dei dinosauri. L’impronta fossile della
mano sinistra è così precisa che mostra l’effetto delle impronte digitali, l’impronta del tessuto
connettivo tra il dito pollice ed il dito indice, e l’impronta profonda dovuta alla penetrazione del
dito medio nel fango.
- Nei pressi di Olancha (California) fu rinvenuto il "geode di Coso", un antico geode
(una cavità di roccia con pareti rivestite di cristalli) nel cui interno è stato trovato questo oggetto
di metallo e porcellana. Nella radiografia dell’oggetto vi appare una struttura metallica artificiale
assurda per un oggetto di remotissima datazione (le conchiglie fossili sulla sua superficie hanno oltre
mezzo milione di anni). L’oggetto conosciuto a cui più si avvicina è una candela di accensione di un motore
a scoppio. Infatti l’oggetto sezionato presentava una parte metallica esagonale, un isolante di materiale
che poteva essere ceramica o porcellana con un filo metallico centrale: Il geode è stato datato ad almeno
500.000 anni fa.
- A Carson City (Kentucky) sono state trovate quelle che sembrano delle impronte umane fossilizzate di piedi,
anche con calzature, risalenti a 110 milioni di anni fa.
- Nel 1851 a Dorchester (Massachussetts) durante alcuni lavori di sbancamento, l’esplosione di una mina
sbriciolò un blocco di granito e al suo interno fu trovato un vaso alto 13cm fatto di una lega metallica
sconosciuta e recante alcune incisioni in uno stile mai riscontrato in quella zona. Si tratta di un vaso a
forma di recipiente a campana, di una lega metallica formata principalmente da argento ed ornato con motivi
floreali. Il blocco di granito contenente il vaso risale a centinaia di milioni di anni fa.
- Nel 1851, nel Massachusetts, un collezionista di minerali ruppe accidentalmente un blocco di quarzo della
grandezza di un pugno. Il blocco rivelò al suo interno un chiodo di ferro lungo sette centimetri, leggermente
corroso ma perfettamente diritto e con la testa perfettamente distinguibile
- Una mano fossile umana è stata ritrovata a Bogotà (Colombia). La roccia che la contiene ha un’età di
100-130 milioni di anni.
- Nel 1852 fu trovato in Scozia un frammento di acciaio identico alla punta di un trapano racchiuso in un
blocco di carbon fossile. Il carbone della miniera risale ad almeno undici milioni di anni fa.
- Nel 1999 è stata ritrovata una lastra di pietra dell’età di 120 milioni di anni ricoperta con la mappa
in rilievo della regione degli Urali. Gli scienziati della Bashkir State University hanno trovato prove
inconfutabili dell’esistenza di un’antica civiltà altamente sviluppata. La mappa contiene opere di
ingegneria civile: un sistema di canali della lunghezza di circa 12000 km, chiuse, potenti dighe.
Non lontano dai canali, ci sono territori a forma di diamante, la cui funzione è sconosciuta.
La mappa contiene anche delle iscrizioni in un linguaggio geroglifico-sillabico di origine sconosciuta.
- Tra il 1991 ed il 1993 in Russia, nei pressi del fiume Narada (monti Urali), una spedizione di
archeologica scoprì fra gli scavi di strati preistorici risalenti al Pleistocene (2 milioni di anni fa)
alcune viti e rondelle minuscole che variavano fra 0,003mm e 3 cm. Rigorosissimi esami scientifici hanno
appurato che si tratta di antichissimi manufatti artificiali composti da molibdeno e tungsteno, sicuramente
appartenenti a meccanismi complessi.
Le analisi furono effettuate anche dalle accademie delle scienze di Mosca, San Pietroburgo, Syktyvka e da
un istituto scientifico finlandese, con il risultato che i manufatti sono artificiali e si è ricavata una
datazione finale che li fa risalire ad un’epoca compresa tra 20000 e 318000 anni fa.
- Nel 1989 ad Ocucaje (Perù), nello stesso luogo delle pietre di Ica, il dott. F. Jimenez Del Oso ha
rinvenuto i fossili di una colonna vertebrale umana accanto a quelli di dinosauri, ed entrambi risultano
vecchi di 100 milioni di anni.
- Nel 1974 in Romania, a due chilometri a est di Aiud, un gruppo di operai al lavoro sulle sponde del
fiume Mures trovarono tre oggetti sepolti nella sabbia, in un fosso profondo circa 10 metri.
Due di questi reperti si rivelano essere ossa di Mastodonte, vecchi di alcuni milioni di anni, risalenti
ad un periodo fra il Miocene (circa 20 milioni di anni fa) e il medio Pleistocene
(circa 1 milione di anni fa).
Il terzo oggetto invece si rivela essere un blocco di metallo, molto simile alla testa di un grande martello.
Tale oggetto viene inviato, per uno studio, all’Istituto archeologico di Cluj-Napoca.
Gli esami scientifici di questo oggetto hanno evidenziato che si tratta di un antichissimo oggetto
artificiale composto di una lega in metallo estremamente complessa.
Lo studioso Gheorghita ha rilevato che la lega è composta da 12 diversi elementi, dei quali l’alluminio
è presente con la maggiore quantità (89 %).
Gli studi scientifici del reperto, tra cui lo studio dell’ossidazione del reperto, e l’averlo trovato
accanto a resti di animali preistorici porta a ritenere che sia vecchio di alcuni milioni di anni.
In particolare, la presenza di uno strato consistente di ossido d’alluminio fa ritenere scientificamente
che il reperto risalga ad epoche remote.
Qualsiasi tipo di studio effettuato sul reperto ha rivelato la sua natura artificiale ed antica, che
comunque è già abbastanza evidente dal suo aspetto esteriore, dai fori presenti sul reperto e dalla lega
di alluminio con cui è composto. Basti pensare che l’alluminio non si trova libero in natura, ma combinato
in alcuni minerali e soltanto 100 anni fa e stata messa a punto la tecnica necessaria alla sua lavorazione.
- Nel 1862 ci fu la scoperta di una perfetta sfera di gesso in un letto di lignite dell’Eocene, nei pressi
dei Laon (Francia). La sfera e l’ambiente immediatamente circostante mostravano strani segni di un’accurata
lavorazione. Da un blocco di maggiori dimensioni era stata ricavata la sfera, la quale era stata
successivamente liberata con un taglio netto. In sostanza era un manufatto. Era da escludere che la sfera
fosse stata posta nello strato in epoca più tarda. La posizione della sfera nello strato di lignite gli
assegna un’età tra i 45 e i 55 milioni di anni.
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- Il teschio di un bisonte preistorico esposto al museo di paleontologia di Mosca, venne rinvenuto ad ovest
del fiume Lena, nella Repubblica Socialista autonoma di Jakuzia, ed ha un foro circolare sulla fronte che
solo un proiettile di un arma da fuoco poteva causare. Essa è una ferita vecchia come il bisonte, poiché il
processo di ricalcificazione in atto ai suoi orli esclude che sia stato sparato al cranio in tempi recenti,
e conferma che il bisonte preistorico sopravvisse allo sparo.
- Un cranio neandertaliano (venuto alla luce nei pressi di Broken Hill, in Rohodesia) presenta il foro
d’entrata e di uscita di un proiettile. Questa è una delle prove che fanno pensare che i parenti stretti
del genere umano sono scomparsi per via di una pulizia etnica compiuta da alieni.
- Nel maggio del 1970 è stata scoperta in Australia un impronta antichissima di un piede enorme di 59 cm
e largo 18, impressa sulla roccia da un essere umanoide gigantesco, per non parlare delle innumerevoli
impronte fossilizzate di sandali presenti negli strati sedimentari australiani, impronte che si riferiscono
ad un passato lontanissimo e ad individui sconosciuti, visto che gli aborigeni non hanno mai utilizzato
calzature.
- Il 9/11/1972 in una collina rocciosa nella zona deserta ad oriente del lago Rodolfo in Kenya, è stato
scoperto un cranio umano completo e le ossa delle gambe di altri due individui, tutti reperti vecchi di
2,5 milioni di anni, cioè risalenti a periodi in cui non dovevano esistere.
- Nel 1881 il geologo H. Stopes trovò una conchiglia lavorata con volto umano rudimentale,
eppure riconoscibile, inciso sulla superficie esterna. Questa conchiglia fa parte della formazione
Red Crag, in Inghilterra, del Pliocene, risalente ad oltre due milioni di anni.
- Degli oggetti artificiali, per lo più a forma di spirale, sono stati trovati trovati negli anni
1991-1993 sul piccolo fiume Narada, sul versante est dei monti Urali (Russia). Le loro dimensioni
variano da un massimo di 3 cm (1.2 in.) fino ad un incredibile 0.003 mm, circa 1/10.000 di pollice.
I più grandi sono fatti di rame, mentre quelli piccoli e molto piccoli sono di tungsteno e molibdeno,
che sono metalli rari. Le misure esatte di questi oggetti spesso microscopici hanno mostrato che le
dimensioni delle spirali sono nel cosiddetto Rapporto Aureo. Tutti i test eseguiti per datare questi
oggetti danno loro un’età tra 20.000 e 318.000 anni. Essi hanno una considerevole somiglianza con
elementi di controllo usati in dispositivi miniaturizzati dell’ultima generazione, i cosiddetti
nanomeccanismi. La somiglianza con i prodotti della nostra "micro-tecnologia" è impressionante,
così come sono impressionanti le leghe super moderne che li compongono.
- a Fergana in Uzbechistan vi sono delle pitture risalenti a settemila anni fa,
che mostrano in modo chiaro e dettagliato un disco volante che atterra ed un essere con una tuta
d’astronauta.
- figure dipinte preistoriche in California mostrano esseri con scafandro.
- nel sud della Francia vi sono pitture rupestri risalenti a 15 mila anni fa, che mostrano
ripetutamente dei dischi volanti di diverso tipo, tanto che è stato possibile fare un identificazione
dei veicoli. I disegni sono così chiari che chiunque abbia una minima conoscenza ufologica può
riconoscere i dischi volanti più comuni.
- figure dipinte da civiltà sahariane del Tassili raffigurano esseri giganti
(nell’altipiano del Sahara Centrale).
- Pitture rupestri in Australia esseri con scafandri, con tonache, con caschi che mostrano solo gli occhi,
con guanti e scarpe nere.
- Vi sono solchi enormi fatti in età remota a Nazca fatti apposta per comunicare con gli oggetti
volanti che gli antichi vedevano sfrecciare sulle loro teste. Alcune linee preseguono per chilometri
nonostante monti e valli sul loro percorso.
- Sulle montagne del Cile vi è una figura gigante fatta in un lontano passato fatta apposta per segnalare
qualcosa agli dei che sfrecciavano nei cieli con le loro astronavi.
- In Colombia sono stati rinvenuti antichi artefatti che raffigurano mezzi aerodinamici, molto simili ad aerei
(conservati nel museo di Bogotà), realizzati in seguito all’avvistamento ripetuto di mezzi volanti.
Le analisi dell’Aeronautical Institute of New York rivelano la perfezione aerodinamica dei modelli in questione,
alcuni dei quali sono simili ai recenti modelli di caccia realizzati dopo anni di ricerche
(e pensare che bastava che si facevano un giro per i musei!).
- Ad Acambaro, presso la Sierra Madre messicana, sono state ritrovate statuine di argilla che raffigurano
uomini stranamente abbigliati, insieme ad animali preistorici.
- Ad Ica in Perù, durante la sua vita il dottor Javier Cabrera ha scoperto e catalogato scientificamente
circa ventimila pietre decorate con incisioni antichissime che mostrano in maniera dettagliata oggetti
tecnologici quali macchine volanti, telescopi, apparecchiatura mediche per trapianti, esseri in compagnia
di tutti i tipi di dinosauri conosciuti.
- Le rovine di Mohenjo-Daro rivelano le caratteristiche di una città moderna e sembra distrutta da bombe
atomiche poiché le rovine sono inesistenti al centro e più alte verso la periferia.
- Nel massiccio del Bayan Kara Ula, fra Cina e Tibet, nel 1938 dalla spedizione dell’archeologo cinese
Chi Pu-Tei scoprì in una caverna 716 tombe disposte ordinatamente in fila, con all’interno giacevano
resti di esseri particolari: il cranio era enorme, il corpo era esile, le cavità oculari erano molto larghe,
le braccia erano lunghissime. Sulle pareti della grotta c’erano strani disegni e qualcosa che ricordava
una mappa spaziale. In un cumulo accanto alle tombe si trovano 716 dischi di granito, che vanno da 35 a 50 cm
di diametro, hanno 2 cm di spessore, hanno un foro al centro che va da 5 a 10 cm di diametro, e sono coperti
da una serie di incisioni sottili che li rendono simili ai nostri dischi a microsolco. I doppi solchi partono
dal foro centrale e finiscono all’orlo, in forma di spirale. Furono ritrovati anche oggetti con sezioni
trasversali quadrata provvisti di foro cilindrico e scuri piatte. Tutti i reperti risalgono ad almeno
12 mila anni fa. Quando gli esperti moscoviti analizzarono i reperti con l’oscilloscopio, i dischi vibravano
freneticamente, in quanto erano stati caricati elettricamente e forse erano parte integrante di un circuito
elettrico. Però il governo di Pechino mise a tacere tutto e tutti. L’ultima volta che furono visti i dischi,
fu nel 1974, in una vetrina del museo Banpo a Xian.
- Sono state scoperte tre "particolari" caverne ai piedi del monte Baigong, che si trova nel cuore del
Qaidam Basin, provincia di Qinghai, Cina. Due di esse sono crollate e sono inaccessibili. Quella centrale
è la più grande, con il soffitto che si trova a due metri dal pavimento e che raggiunge gli otto metri nel
punto più alto. La caverna è profonda circa sei metri e contiene all’interno pura sabbia e roccia.
La cosa incredibile è che all’interno c’è un mezzo tubo di 40 centimetri di diametro che pende dall’alto
fino all’estremità più interna della caverna. Un altro tubo dello stesso diametro penetra nel terreno e di
esso è visibile solo l’estremità superiore. All’ingresso della grotta c’è una dozzina di tubi con diametri
tra i 10 e i 40 centimetri che penetrano dritti nel monte, mostrando un’alta tecnica di fissaggio.
A circa 80 metri dalla caverna c’è il lago di Toson, sulla cui spiaggia 40 metri più in là si possono
trovare molti tubi di ferro disseminati sulla sabbia e sulle rocce. Sono disposti in direzione est-ovest
con un diametro tra i 2 e i 4,5 centimetri. Hanno molte strane forme e il più sottile è come uno stuzzicadenti.
Inoltre ci sono dei tubi anche nel lago, alcuni che fuoriescono dalla superficie dell’acqua ed altri che
giacciono al di sotto, che hanno forme e spessore simili a quelli sulla spiaggia. L’alto contenuto di
biossido di silicio e di ossido di calcio è il risultato di una lunga interazione tra il ferro e la sabbia,
ciò significa che i tubi sono antichissimi. Sono conosciuti dalla gente del posto come
"i relitti degli extraterrestri".
- Secondo alcuni miti, tra cui quelli della tribù africana dei Dogon, intorno al 7000 a.C.
una razza aliena venne sulla Terra e portò agli uomini ancora primitivi i concetti della scienza cosmica.
Si fermarono sulla Terra per alcuni secoli. Prima di ripartire giurarono che un giorno essi sarebbero
ritornati e si sarebbero stabiliti in mezzo a noi.
- Nel sito preistorico di Ain Ghazal, nei pressi di Amman (Giordania), sono stati rinvenuti tre volti
"umani" in gesso modellati sul teschio di defunti risalenti al 7000-6500 a.C. circa, che ritraggono alla
perfezione il tipo di alieno noto come alieno di Roswell. Addirittura è possibile sovrapporre le due
immagini con la massima precisione.
- Nel Mahabarata i Vimana sono descritti in modo chiarissimo come macchine volanti discoidali o sferiche
per percorrere lunghe distanza in tempi brevissimi. I Vimana da guerra distrussero la triplice città
(o città dalle porte d’oro): essa aveva tre sezioni che dovevano essere trapassate e distrutte
contemporaneamente da un solo missile e infatti aveva una forma circolare e cerchiata tre volte.
Prima avvenne un bombardamento generale e poi venne usato il terribile missile che contiene la potenza
dell’universo: la città cominciò a bruciare e il fumo era sfolgorante come 10 mila soli.
- Nel Mahabharata (Drona Parva) parla di un’arma chiamata Agneya usata in una guerra:
era un missile sfolgorante che aveva lo splendore del fuoco senza fumo.
- Nel Mausala Parva si parla di un fulmine di ferro, per mezzo del quale due razze intere furono
consumate e ridotte in cenere.
- Il Manusa è un’opera in sanscrito che parla di vari fatti reali, tra cui si parla dei Vimana,
dicendo che con queste macchine gli esseri umani possono volare nei cieli e gli esseri celesti
discendere sulla Terra.
- Una antica statuetta chiamata "Astronauta di Kiev" rappresenta un individuo con quella che
sembra una tuta spaziale con relativo casco. I tratti sono così "spaziali" che sembra uscita
da un film di fantascienza.
- Due statuette giapponesi preistoriche rappresentano creature vestite di speciali scafandri e con
grandi elmi collegati allo scafandro da una specie di collare a bulloni. Uno dei "caschi" è dotato
di enormi occhiali.
- La Bibbia parla di Giganti con 6 dita che popolavano la Terra insieme all’uomo fino al
Diluvio Universale. Anche nel Ciad (Africa) ci si tramanda una storia simile.
- Un essere "umano" gigante fossilizzato venne scoperto nel 1895 da Mr. Dyer nel corso di attività
minerarie nella Contea di Antrim, in Irlanda. Le misure principali erano: altezza complessiva
3,70 metri, circonferenza toracica 1,97 metri, lunghezza delle braccia 1,37 metri, peso 2050 Kg.
Il piede destro presentava sei dita. Era più alto di un vagone ferroviario ed infatti fu fotografato
appoggiato ad un vagone ferroviario.
- Nel 1577 a Weiillisau, in Svizzera, vennero alla luce i resti di uno scheletro umano che,
benché mancante di alcune parti, venne ricostruito dall’anatomista Plater nella creta e risultò
appartenere ad un essere alto 5,80 metri.
- Hernan Cortes, durante la sua conquista del Messico, entrò in possesso di ossa gigantesche,
che secondo gli indigeni appartenevano ad una oramai estinta razza di giganti.
Il prode Cortes stesso si incaricò di spedire al Re di Spagna un “femore alto quando un essere umano”.
- Nel 1935 a Glozel, vicino Vichy (Francia), furono rinvenute ossa umane giganti, crani grandi il doppio,
impronte di mani giganti, oltre a monili fatti a misura per arti giganteschi, il tutto risalente fra tra
i 17-15000 anni fa. Furono trovati anche manufatti in ceramica ed esempi di scrittura.
- Nel 1870, un agente indiano, Frank La Fleche, annunciò che gli indiani Omaha avevano dissotterrato otto
giganti con i teschi misuranti 60 cm; le stesse tribù indiane chiamavano questi giganti Mu-A-Luskha,
e narravano che erano arrivati millenni primi dall’Oceano Pacifico sulle coste americane, avevano
combattuto e distrutto le tribù amerinde esistenti, stuprato le donne di questi, e fondate città e
scavati pozzi.
- Nel 1924, la spedizione scientifica Donnehey ritrovò, nell’Havai Supai Canyon, un’incisione rupestre di
un tirannosauro in posizione di combattimento e le guide indiane affermarono che questa strabiliante
incisione era stata opera di un “essere gigantesco”che abitava, nei tempi remoti nella regione. Nel sito
vicino di Glen Rose (Texas) sono state rinvenute quelle che sembrano orme di esseri umani vicino ad orme
di dinosauri.
- Nel 1943, alcuni genieri militari di stanza a Shemya, un’isola del gruppo delle Aleutine,
ritrovarono delle ossa di proporzioni notevoli e crani enormi
(le dimensioni di questi oscillavano fra i 50 e i 60 cm!). Questi giganti misuravano circa 7 metri.
- In Marocco, presso Agadir, vennero ritrovati un set di utensili, risalenti a 300000 anni fa,
concepito per essere usato dalle mani di un uomo alto minimo 4,50 metri.
- Nel 1970 uno scheletro umano di 2,38 m è stato ritrovato in mare a 250 km a nord di Santiago dei Cile,
insieme ad ossa di animali preistorici e vasellame.
- Scheletri di 2,8-3,1 metri sono stati rinvenuti da antropologi sovietici nella regione caucasica.
- A Gargayan, nelle Filippine, è stato scoperto uno scheletro di 5,18 metri.
- A Ceylon i resti misurano 4 metri, mentre a Tura, in Pakistan è venuto alla luce uno scheletro di
3,35 metri. Scoperte simili sono state compiute in Marocco, in Moravia e Siria.
fonte internet:
sites.google.com/a/misteridellaterra.com/www/scheletr...
www.esonet.org/archeologia/ritrovamento-archeologico-di-scheletri...
In effetti ulteriori indagini hanno dimostrato che la foto che compare all'interno dell'articolo venne realizzata in occasione di un concorso di Photoshop indetto da Worth1000.com.
Tuttavia ad oggi non ci risulta che le altre foto siano dei falsi. Se qualcuno ne conosce la reale provenienza per favore contatti la redazione.
Un'altra notizia utile da sapere è che sul sito della National Geographic c'è veramente una sezione chiamata "The Empty Quarter", ma tale definizione indica la zona desertica di Rub al Khali, in Arabia, e non una zona del nord dell'India.
Diversi elementi lascerebbero quindi intendere che la notizia del ritrovamento del 2004 sia una bufala. Ciò ovviamente non significa che non siano reali le altre notizie di ritrovamenti del passato. Ossa gigantesche sono effettivamente esposte in diversi musei e chiese (V. ad esempio quelle della Chiesetta di San Salvatore o il "dente di S. Cristoforo").
Come sempre, nonostante tutto, il mistero rimane aperto e sicuramente qualche amante dei complotti mondiali potrebbe sostenere l'ipotesi che tutti i personaggi, le riviste e i siti coinvolti in questa faccenda siano stati "convinti" a ritrattare la verità o abbiano partecipato all'ennesima insabbiatura di fatti scomodi alla scienza.
Per quanto ci riguarda, in assenza di prove certe questa è una posizione che non ci sentiamo di far nostra, per cui ci limitiamo a riportare i fatti sospendendo ogni giudizio fino a quando non emergano nuove prove.