transustanziazione

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bruciolis
00giovedì 12 giugno 2008 23:16
per la chiesa ortodossa è valida la transustanziazione
praticata da un prete cattolico e viceversa?


Asgardiano
00giovedì 12 giugno 2008 23:22
Re:
bruciolis, 12/06/2008 23.16:

per la chiesa ortodossa è valida la transustanziazione
praticata da un prete cattolico e viceversa?





Domanda interessante, credo che la risposta sia si!

Teodoro Studita
00venerdì 13 giugno 2008 01:23
la domanda non ha senso. Non abbiamo la categoria di "valido" e "non valido", non applichiamo la terminologia tomistica a ciò che accade alla sostanza del pane del vino all'atto della consacrazione, né tantomeno ci sogneremmo mai di descriverla come "praticata da un prete".
La Chiesa cattolica riconosce "valida" la nostra liturgia eucaristica, anche per i fedeli cattolici (che tuttavia non possono fare altro che assistere), ma non esiste reciprocità.
bruciolis
00venerdì 13 giugno 2008 02:14
Re:
Teodoro Studita, 13/06/2008 1.23:

la domanda non ha senso. Non abbiamo la categoria di "valido" e "non valido", non applichiamo la terminologia tomistica a ciò che accade alla sostanza del pane del vino all'atto della consacrazione, né tantomeno ci sogneremmo mai di descriverla come "praticata da un prete".



ehhhh, come la metti giù dura!!
allora facciamo così:
ad un certo punto della messa, il sacerdote cattolico
consacra il pane (l'ostia) e il vino, pronunciando queste parole:

"Accípite et manducate ex hoc omnes: Hoc est enim Corpus meum quod pro vobis tradetur"

Simili modo postquam coenatum est, accipiens et hunc praeclarum Calicem in sanctas ac venerabiles manus suas: item tibi gratias agens, benedixit, deditque discipulis suis, dicens:

"Accípite et bíbite ex eo omnes: Hic est enim calix Sánguinis mei, novi et aeterni testamenti, qui pro vobis et pro multis effundétur in remissionem peccatórum. Hoc fácite in meam conmemoratiónem."

Mysterium fidei

Mortem tuam annuntiamus, Domine, et tuam resurrectionem confitemur, donec venias.

Unde et memores Domine, nos servi tui, sed et plebs tua sancta, eiusdem Christi Filii tui Domini nostri tam beatae passionis, nec non et ab inferis resurrectionis, sed et in coelos gloriosae ascensionis: offerimus praeclarae maiestati tuae de tuis donis ac datis, hostiam puram, hostiam sanctam, hostiam immaculatam, Panem sanctum vitae aeternae, et Calicem salutis perpetuae".


dopodichè secondo la chiesa cattolica, nelle specie consacrate del pane e del vino, dette anche Santissimo Sacramento dell'Altare, vi è la presenza reale di Cristo.

domanda:

la chiesa ortodossa è in accordo su ciò?
ovvero: come ritiene questa consacrazione?
può una persona di fede ortodossa prendere quell'eucarestia?
ovvero: che succede semmai una persona di religione
ortodossa mangiasse di quel pane o bevesse di quel vino,
assumerebbe il corpo e il sangue di Cristo?

p.s.
sono spiacente, ma non conosco i termini esatti per poter formulare
correttamente le domande; ma penso che nemmeno la stragrande maggioranza dei componenti la religione ortodossa li conosca.
credo tuttavia che il senso si capisca, anche perchè è
scritto in italiano corrente.
gradirei, se possibile, risposte similari alle domande, grazie.





christofer2006
00venerdì 13 giugno 2008 11:08
Credo che sia importante discuterne a partire dalla definizione ufficiale che ne da il Catechismo della chiesa cattolica:


La presenza di Cristo operata dalla potenza della sua Parola e dello Spirito Santo

1373 « Cristo Gesù, che è morto, anzi, che è risuscitato, sta alla destra di Dio e intercede per noi » (Rm 8,34), è presente in molti modi alla sua Chiesa: 198 nella sua parola, nella preghiera della Chiesa, « dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro » (Mt 18,20), nei poveri, nei malati, nei prigionieri, 199 nei sacramenti di cui egli è l'autore, nel sacrificio della Messa e nella persona del ministro. Ma « soprattutto [è presente] sotto le specie eucaristiche ». 200

1374 Il modo della presenza di Cristo sotto le specie eucaristiche è unico. Esso pone l'Eucaristia al di sopra di tutti i sacramenti e ne fa « quasi il coronamento della vita spirituale e il fine al quale tendono tutti i sacramenti ». 201 Nel Santissimo Sacramento dell'Eucaristia è contenuto veramente, realmente, sostanzialmente il Corpo e il Sangue di nostro Signore Gesù Cristo, con l'anima e la divinità e, quindi, il Cristo tutto intero. 202 « Tale presenza si dice "reale" non per esclusione, quasi che le altre non siano "reali", ma per antonomasia, perché è sostanziale, e in forza di essa Cristo, Dio e uomo, tutto intero si fa presente ». 203

1375 È per la conversione del pane e del vino nel suo Corpo e nel suo Sangue che Cristo diviene presente in questo sacramento. I Padri della Chiesa hanno sempre espresso con fermezza la fede della Chiesa nell'efficacia della parola di Cristo e dell'azione dello Spirito Santo per operare questa conversione. San Giovanni Crisostomo, ad esempio, afferma:

« Non è l'uomo che fa diventare le cose offerte Corpo e Sangue di Cristo, ma è Cristo stesso, che è stato crocifisso per noi. Il sacerdote, figura di Cristo, pronunzia quelle parole, ma la virtù e la grazia sono di Dio. Questo è il mio Corpo, dice. Questa parola trasforma le cose offerte ». 204

E sant'Ambrogio, parlando della conversione eucaristica, dice:

Dobbiamo essere convinti che « non si tratta dell'elemento formato dalla natura, ma della sostanza prodotta dalla formula della consacrazione, ed è maggiore l'efficacia della consacrazione di quella della natura, perché, per l'effetto della consacrazione, la stessa natura viene trasformata ». 205 « La parola di Cristo, che poté creare dal nulla ciò che non esisteva, non può trasformare in una sostanza diversa ciò che esiste? Non è minore impresa dare una nuova natura alle cose che trasformarla ». 206

1376 Il Concilio di Trento riassume la fede cattolica dichiarando: « Poiché il Cristo, nostro Redentore, ha detto che ciò che offriva sotto la specie del pane era veramente il suo Corpo, nella Chiesa di Dio vi fu sempre la convinzione, e questo santo Concilio lo dichiara ora di nuovo, che con la consacrazione del pane e del vino si opera la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo del Cristo, nostro Signore, e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione, quindi, in modo conveniente e appropriato è chiamata dalla santa Chiesa cattolica transustanziazione ». 207

1377 La presenza eucaristica di Cristo ha inizio al momento della consacrazione e continua finché sussistono le specie eucaristiche. Cristo è tutto e integro presente in ciascuna specie e in ciascuna sua parte; perciò la frazione del pane non divide Cristo. 208



Qualcuno può portare prove bibliche e patristiche del II secolo (quelli citati sono solo del IV-V secolo) a supporto di quanto dichiarato sopra?

Se poi lo desidera, Teodoro Studita, ci può postare la definizione ufficiale della chiesa ortodossa...
biblista
00venerdì 13 giugno 2008 20:36
La questione è stata spinosa anche nell'ambito del Protestantesimo, intorno al 1529, infatti, mentre per Lutero, vi era la reale e sostanziale presenza del corpo e sangue di Cristo nel pane e vino, che tutti i comunicandi ricevevano, che fossero degni o indegni, credenti o miscredenti; per lo svizzero Zwingli, la Cena del Signore era solo una solenne commemorazione della morte di Cristo, la Sua presenza spirituale: egli rifiutava la presenza reale del corpo e sangue. Diciamo, un intendimento simile a quello dei tdG.

biblista
Teodoro Studita
00sabato 14 giugno 2008 00:54
Se sia o meno il corpo di Cristo quello nell'eucaristia cattolica io non lo so, ognuno ha una sua idea e non esiste che io sappia un pronunciamento vincolante in tal senso del santo sinodo. Di certo un ortodosso non può pregare con gli eretici, figuriamoci partecipare all'eucaristia! Recentemente infatti c'è stato un putiferio per un metropolita rumeno per una storia del genere.

Polymetis
00sabato 14 giugno 2008 01:04
"per la chiesa ortodossa è valida la transustanziazione
praticata da un prete cattolico e viceversa? "

Gli ortodossi credono alla presenza reale di Cristo nell'eucaristia, non alla transustanziazione, credevo d'aver già spiegato la differenza. Transustanziazione è non semplicemente la dottrina della presenza reale ma la spiegazione in termini aristotelico-tomisti di come questa avvenga, e cioè mutamento della sostenza nel permanere degli accidenti.
Quanto alla Chiesa cattolica, riconoscendo la validità della successione apostolica ortodossa, riconosce la validità dei sacramenti ortodossi. Il diritto canonico stabilisce che, qualora un prete cattolico non sia presente, si possano ricevere sacramenti dai sacerdoti ortodossi. COme ha altresì ricordato Teo il problema però è se questi vogliano darli ai cattolici. Alcuni particolarmente illuminati, come l'ex-vescovo di Atene, non hanno problemi a questo proposito.

"praticata da un prete cattolico"

Come ha detto giustamente Teodoro, non è il prete che compie il sacrificio eucaristico, il sacerdote è in persona Christi.
Esperidia
00sabato 14 giugno 2008 09:32
Re:
Polymetis, 14/06/2008 1.04:

Transustanziazione è non semplicemente la dottrina della presenza reale ma la spiegazione in termini aristotelico-tomisti di come questa avvenga, e cioè mutamento della sostenza nel permanere degli accidenti.



Nessuno nega che la transustanziazione sia la spiegazione dei filosofi/teologi scolastici circa la presenza sostanziale di Cristo nell'eucarestia. Ma sta di fatto che questa spiegazione non è una mera curiosità intellettale per un cattolico, ma il modo dogmatico quindi vincolante in cui deve intendere tale presenza materiale.
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