Cara Rosa,
quello che ti ha scritto il fratello Garoma è riportato nella nostra enciclopedia biblica Perspicacia vol.2 pag. 54:
«
Relazione con altre parti della Bibbia.
Gli scritti di Isaia trovano ampio riscontro in altre parti della Bibbia.
Un secolo o più dopo Isaia, Geremia scrisse i libri dei Re, ed è interessante osservare che gli episodi descritti in 2 Re da 18:13 a 20:19 sono gli stessi che si trovano in Isaia capitoli da 36 a 39. Non solo altri profeti trattano materiale simile a quello trattato da Isaia, ma altri scrittori biblici più volte fanno specifico riferimento agli scritti di Isaia.»
Questo voler dire che Geremia quando si apprestò a scrivere i libri dei Re voleva che la storia passata dei Re e del popolo di'Israele fosse maestra per i suoi contemporanei perchè non ricadessero negli stessi errori del passato, come in effetti invece stava avvenendo.
Per raccogliere il suo materiale si basò per quanto, riguarda il periodo di Ezechia raccontato in 2 Re da 18:13 a 20:19, sui capitoli da 36 a 39 di Isaia. Nel fare un resoconto storico non ci vedo niente di male nel copia incolla da una fonte ispirata.
E' vero che gli avvenimenti di Ezechia di 2 Re erano già riportati in Isaia e si sarebbero potuti leggere da lì ma Geremia dovendo far la storia dei Re d'Israele preferì raccogliere gli episodi tutti insieme in un unico rotolo (come lo erano in origine 1 e 2 Re).
Ci sono anche altre interpretazioni come quella dell'interpolazione (http://www.treccani.it/vocabolario/interpolazione/) tarda dei capitoli 36-39 di Isaia a cui sempre la nostra enciclopedia Perspicacia sembra accennare quando si legge nel vol2. pp. 51-52 (vedi parte da me grassettata):
«Isaia cominciò a prestare servizio come profeta sotto il regno di Uzzia, iniziato nell’829 a.E.V., e continuò fino al regno di Ezechia, conclusosi verso il 717 a.E.V. Isaia capitolo 6, versetto 1, menziona l’“anno che morì il re Uzzia” (ca. 778 a.E.V.) come il tempo in cui Isaia ricevette da Geova l’incarico descritto in quel capitolo, anche se egli poteva aver già messo per iscritto le informazioni precedenti. Poi, nel capitolo 36, versetto 1, si parla del “quattordicesimo anno del re Ezechia” (732 a.E.V.), quando l’esercito di Sennacherib mosse contro Gerusalemme e fu respinto. Oltre a descrivere il minacciato assedio e la liberazione di Gerusalemme, Isaia parla del ritorno a Ninive di Sennacherib e del suo assassinio.
(Isa 37:36-38) Se questi cenni storici sono opera di Isaia e non sono un’interpolazione più tarda, potrebbero indicare che profetizzò ancora per qualche tempo dopo il 14° anno di Ezechia. Secondo i documenti cronologici assiri e babilonesi (anche se di dubbia attendibilità) Sennacherib regnò per altri 20 anni circa dopo la campagna contro Gerusalemme. La tradizione ebraica, anch’essa non sempre attendibile, vuole che Isaia sia stato segato a pezzi per ordine del re Manasse. (Non è provato che Paolo si riferisse a ciò in Ebrei 11:37, come alcuni credono). — Isa 1:1.»
In questo caso Geremia, o qualche altro scriba, inserì nel rotolo di Isaia i capitoli di cui stiamo parlando, perchè nello scrivere la storia di israele dei tempi di Isaia vide che tra il capitolo 35 e il 40 del libro di Isaia vi sarebbero stati bene quelli che poi sono divenuti i capitoli da 36-39 perchè propedeutici a quello Isaia stava sostenendo:
Geova non abbandonerà Israele!
Isaia 40:9-11:« ...Sali pure su un alto monte, donna che porti buone notizie per Sion.
Alza la tua voce pure con potenza, donna che porti buone notizie per Gerusalemme. Alza[la]. Non aver timore. Di’ alle città di Giuda: “Ecco il vostro Dio”. 10 Ecco, lo stesso Sovrano Signore Geova verrà pure come un forte, e il suo braccio dominerà per lui. Ecco, la sua ricompensa è con lui, e il salario che egli paga gli sta dinanzi. 11 Come un pastore egli pascerà il suo proprio branco. Col suo braccio radunerà gli agnelli; e [li] porterà nel suo seno. Quelle che allattano le condurrà [con cura].»
Per sostenere questo non basta dire che il 35esimo capitolo prosegue linearmente come argomento con il 40esimo mentre com'è oggi i capitoli 36-39 sembrano interrompere questa linearità, si dovrebbe dimostrare che anche i manoscritti documentano questa interpolazione ma se fosse così sarebbero già stati eliminati dal testo sacro e messi almeno in nota o specificato in nota che vi sono dubbi della sua autenticità.
Per quanto ci riguarda se valesse la tesi dell'interpolazione la cosa fondamentale è ciò che Geova ha permesso: permettendo che ci arrivasse un testo di Isaia interpolato vuol dire che ha considerato l'interpolazione utile e veritiera e quindi meritevole del suo nulla osta!
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Leo