è corretto pregare Gesù?

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Daniel.A.
00venerdì 11 aprile 2014 16:55
salve amici,
leggevo su di una vostra pubblicazione le seguenti parole:

“Molti affermano che la preghiera debba essere diretta al… Figlio di Dio, ma le evidenze dimostrano chiaramente il contrario.” —Insight, vol. 2, 1988, p. 667 ( la traduzione è mia)

perchè è sbagliato pregare Gesù?
ginarte
00venerdì 11 aprile 2014 17:18
l’apostolo Paolo scrive: “In ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”. — Flp 4:6.
Alla voce ACCOSTARSI A DIO viene presa in esame la posizione di Cristo Gesù come colui mediante il quale vengono rivolte le preghiere. Per mezzo del sangue di Gesù, offerto in sacrificio a Dio, “abbiamo franchezza per la via d’ingresso nel luogo santo”, vale a dire abbiamo la libertà di accostarci alla presenza di Dio in preghiera, “con cuore sincero nella piena certezza della fede”. (Eb 10:19-22) Gesù Cristo è dunque la sola e unica “via” per riconciliarsi con Dio e per rivolgersi a Lui in preghiera.
ginarte
00venerdì 11 aprile 2014 17:22
L’“Uditore di preghiera”. L’intera Bibbia attesta che Geova è il solo a cui si deve rivolgere la preghiera (Sl 5:1, 2; Mt 6:9); egli è l’“Uditore di preghiera” (Sl 65:2; 66:19), e ha il potere di intervenire a favore di chi prega. (Mr 11:24; Ef 3:20) Viene sottolineata la stupidità di rivolgere preghiere a falsi dèi e alle loro immagini idolatriche, dato che gli idoli non sono in grado di udire né di agire, e gli dèi che rappresentano non si possono neanche lontanamente paragonare al vero Dio.
Daniel.A.
00venerdì 11 aprile 2014 17:25
ciao Ginarte,
grazie delal risposta.

ti chiedo, in questo versetto a chi è rivolta la preghiera?

“…Stefano…disse: ‘Signore Gesù, ricevi il mio spirito.’ ” —Atti 7:59
barnabino
00venerdì 11 aprile 2014 17:29
Quello è una delle eccezioni, per la verità rarissime se davvero fosse stato normale per i primi cristiani pregare Gesù, in cui vi è una richiesta rivolta a Cristo risorto. In realtà siamo in un contesto di "visione". Stefano "vede" in una vivida visione il Cristo risorto in cielo e, esattamente come avrebbe fatto se lo avesse incontrato fisicamente sulla terra, gli rivolge una lecita richiesta. Io non ci vedrei una vera e propria "preghiera" cultuale o formale come si rivolgerebbe a Dio.

Shalom
ginarte
00venerdì 11 aprile 2014 17:32
È vero che ci sono rari casi in cui vengono rivolte frasi a Gesù Cristo in cielo. Stefano, in punto di morte, si rivolse a Gesù dicendo: “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”. (At 7:59) Tuttavia il contesto rivela una circostanza che spiega questa espressione inconsueta. Stefano in quel momento aveva avuto una visione di “Gesù in piedi alla destra di Dio”, e, reagendo evidentemente come se fosse stato alla presenza di Gesù, si sentì autorizzato a rivolgere questa supplica a colui che riconosceva quale capo della congregazione cristiana. (At 7:55, 56; Col 1:18) Similmente, nella conclusione di  Rivelazione, l’apostolo Giovanni esclama: “Amen! Vieni, Signore Gesù”. (Ri 22:20) Ma ancora una volta il contesto indica che, in visione (Ri 1:10; 4:1, 2), Giovanni aveva udito Gesù parlare della sua futura venuta, per cui rispose con le parole citate sopra, esprimendo il desiderio che egli venisse. (Ri 22:16, 20) Sia nel caso di Stefano che in quello di Giovanni, la situazione era alquanto simile a quella in cui si svolse la conversazione tra Giovanni e un personaggio celeste nella visione di Rivelazione. (Ri 7:13, 14; cfr. At 22:6-22). Nulla indica che in altre circostanze discepoli cristiani si rivolgessero in tal modo a Gesù dopo la sua ascensione al cielo. Infatti l’apostolo Paolo scrive: “In ogni cosa le vostre richieste siano rese note a Dio con preghiera e supplicazione insieme a rendimento di grazie”. — Flp 4:6.
fiorellina69
00venerdì 11 aprile 2014 17:44
7:59: Stefano stava forse pregando Gesù? No. Si deve adorare solo Geova Dio, ragion per cui anche le preghiere devono essere rivolte solo a lui. (Luca 4:8; 6:12) In circostanze normali Stefano si sarebbe rivolto a Geova nel nome di Gesù. (Giov. 15:16) In questo caso, però, Stefano ebbe una visione del “Figlio dell’uomo in piedi alla destra di Dio”. (Atti 7:56) Consapevole del fatto che Gesù aveva ricevuto il potere di risuscitare i morti, Stefano chiese direttamente a Gesù di salvaguardare il suo spirito, ma non si rivolse a lui in preghiera. — Giov. 5:27-29.
Aquila-58
00venerdì 11 aprile 2014 18:14
Re:
Daniel.A., 11/04/2014 17:25:

ciao Ginarte,
grazie delal risposta.

ti chiedo, in questo versetto a chi è rivolta la preghiera?

“…Stefano…disse: ‘Signore Gesù, ricevi il mio spirito.’ ” —Atti 7:59




Daniel, Stefano è dinanzi ad un fatto straordinario, che certamente non capita di avere ogni giorno: si trova davanti alla visione di Dio e del Figlio dell' uomo seduto alla sua destra.
Stefano sa perfettamente che Cristo è la risurrezione e la vita (Gv. 11:25) e conosce perfettamente le parole di Cristo di Gv. 5:28-29, per cui gli chiede di ricevere il suo spirito, ergo la sua richiesta assomiglia tantissimo a quella del ladrone di Luca 23:42 "ricordati di me quando sarai venuto nel tuo regno".
Sia il ladrone che Stefano vedono Cristo, il primo in carne ed ossa ed il secondo in visione...insomma, due situazioni non proprio comuni....
ginarte
00venerdì 11 aprile 2014 21:06
Hanno risposto alla tua domanda i miei fratelli in fede e io mi associo
Daniel.A.
00martedì 13 maggio 2014 14:26
personalmente la preghiera di Stefano la vedo bene inquadrata nelle parole di Gesù di Giovanni 14:14

Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.

inoltre voi dite che la richiesta di Stefano nasce dal fatto che in quel momento stava avendo una visione.

però se si legge il brano, la visione è precedente alla lapidazione e alla preghiera, e non contemporanea a questo evento. la vostra spiegazione da quel punto di vista non mi sembra tenere conto del testo...
infatti da atti 7:54-57 ( la visione), Stefano è ancora fuori dal Sinedrio dove ha pronunciato il suo discorso. solo il versetto 58 afferma che fu portato dal sinedrio fuori città, e qui lapidato.

ora non credo sia lecito sostenere che sia rimasto in estasi o in visione durante tutto il tragitto che lo portavano dal sinedrio al luogo fuori città... e la sua preghiera è fatta esattamente prima di morire.
Barnaba1977
00martedì 13 maggio 2014 14:35
Re:
Daniel.A., 13/05/2014 14:26:

personalmente la preghiera di Stefano la vedo bene inquadrata nelle parole di Gesù di Giovanni 14:14

Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.



Anche noi preghiamo nel nome di Gesù, mo non preghiamo lui!

Daniel.A., 13/05/2014 14:26:

inoltre voi dite che la richiesta di Stefano nasce dal fatto che in quel momento stava avendo una visione.

però se si legge il brano, la visione è precedente alla lapidazione e alla preghiera, e non contemporanea a questo evento. la vostra spiegazione da quel punto di vista non mi sembra tenere conto del testo...
infatti da atti 7:54-57 ( la visione), Stefano è ancora fuori dal Sinedrio dove ha pronunciato il suo discorso. solo il versetto 58 afferma che fu portato dal sinedrio fuori città, e qui lapidato.

ora non credo sia lecito sostenere che sia rimasto in estasi o in visione durante tutto il tragitto che lo portavano dal sinedrio al luogo fuori città... e la sua preghiera è fatta esattamente prima di morire.



Perché?
Daniel.A.
00martedì 13 maggio 2014 15:23
Re: Re:
ciao Barnaba1977,
Barnaba1977, 13/05/2014 14:35:

Daniel.A., 13/05/2014 14:26:

personalmente la preghiera di Stefano la vedo bene inquadrata nelle parole di Gesù di Giovanni 14:14

Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.



Anche noi preghiamo nel nome di Gesù, mo non preghiamo lui!

Daniel.A., 13/05/2014 14:26:

inoltre voi dite che la richiesta di Stefano nasce dal fatto che in quel momento stava avendo una visione.

però se si legge il brano, la visione è precedente alla lapidazione e alla preghiera, e non contemporanea a questo evento. la vostra spiegazione da quel punto di vista non mi sembra tenere conto del testo...
infatti da atti 7:54-57 ( la visione), Stefano è ancora fuori dal Sinedrio dove ha pronunciato il suo discorso. solo il versetto 58 afferma che fu portato dal sinedrio fuori città, e qui lapidato.

ora non credo sia lecito sostenere che sia rimasto in estasi o in visione durante tutto il tragitto che lo portavano dal sinedrio al luogo fuori città... e la sua preghiera è fatta esattamente prima di morire.



Perché?



perchè il testo non afferma che è stato portato in estasi fino fuori la città. in sequenza il testo presenta:
1. apologia di Stefano
2. visione del Cielo
3. trasferimento dal Sinedrio fino fuori città
4. preghiera e lapidazione
Seabiscuit
00martedì 13 maggio 2014 15:44
Re: Re: Re:
Daniel.A., 13.05.2014 15:23:

ciao Barnaba1977,


perchè il testo non afferma che è stato portato in estasi fino fuori la città. in sequenza il testo presenta:
1. apologia di Stefano
2. visione del Cielo
3. trasferimento dal Sinedrio fino fuori città
4. preghiera e lapidazione




Non sono due episodi separati ma strettamente collegati

Semmai viene da chiedersi come mai prendere questo unico episodio collegato ad una visione quando tutti gli altri esempi dicono di pregare il padre
Daniel.A.
00martedì 13 maggio 2014 16:04
Re: Re: Re: Re:
Seabiscuit, 13/05/2014 15:44:




Non sono due episodi separati ma strettamente collegati

Semmai viene da chiedersi come mai prendere questo unico episodio collegato ad una visione quando tutti gli altri esempi dicono di pregare il padre




ciao Seabiscuit, l'osservazione non è fatta per screditare eventuali preghiere al Padre, ma solo per verificare che anche a Gesù possono essere rivolte preghiere.

lo stesso Paolo, in 2 corinzi 12:8, chiede direttamente a Gesù di ricevere la guarigione. se lo faceva Paolo, perchè non potremmo farlo noi.
Seabiscuit
00martedì 13 maggio 2014 16:07
Che poi secondo me me quella non può neanche esser definita una vera e propria preghiera.
La circostanza è del tutto particolare. Aveva visto Gesù alla destra di Dio (come fa a stare alla sua destra se lui stesso è Dio?) e prima di esalare l'ultimo respiro la richiesta “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”

Questa non mi pare una preghiera cultuale, ma una semplice richiesta in un particolare momento collegato ad una visione avuta pochi istanti prima.
admintdg2
00martedì 13 maggio 2014 16:19
Re: Re: Re:
Daniel.A., 13/05/2014 15:23:


4. preghiera e lapidazione



Fino a che punto può essere considerata una preghiera, almeno per come vengono viste in senso generale?
Barnaba1977
00martedì 13 maggio 2014 16:53
Re: Re: Re: Re: Re:
Daniel.A., 13/05/2014 16:04:

lo stesso Paolo, in 2 corinzi 12:8, chiede direttamente a Gesù di ricevere la guarigione. se lo faceva Paolo, perchè non potremmo farlo noi.



Dove, di grazia, è ivi detto che pregasse Cristo? [SM=g1871115]
Aquila-58
00martedì 13 maggio 2014 18:20
Re:
Daniel.A., 13/05/2014 14:26:

personalmente la preghiera di Stefano la vedo bene inquadrata nelle parole di Gesù di Giovanni 14:14

Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.





innanzitutto Daniel che sia una preghiera è tutto da vedere: Luca usa qui il verbo greco epikaleo, che secondo l' autorevole Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider significa "chiamare, nominare, invocare".
Non è quindi necessariamente una preghiera, visto che Stefano si trova dinanzi ad una visione e il verbo è usato anche in Atti 25:11, quindi mi chiedo: perchè dobbiamo vederci per forza una preghiera e non un appello, una richiesta a Colui che Stefano vede in visione e sa che cosa farà Gesù, sulla base delle stesse parole di Gesù di Gv. 5:28-29?
Inoltre, tu sai che Gv. 14:14 ha non solo dei problemi testuali, ma che comunque non può essere considerato come un isola a parte.
Ad esempio, come armonizzare Gv. 14:14 con Rom. 1:8, Efes. 5:20 ; Col. 3:17 ; Fil. 4:6, mi chiedo?

Daniel.A., 13/05/2014 14:26:


inoltre voi dite che la richiesta di Stefano nasce dal fatto che in quel momento stava avendo una visione.

però se si legge il brano, la visione è precedente alla lapidazione e alla preghiera, e non contemporanea a questo evento. la vostra spiegazione da quel punto di vista non mi sembra tenere conto del testo...
infatti da atti 7:54-57 ( la visione), Stefano è ancora fuori dal Sinedrio dove ha pronunciato il suo discorso. solo il versetto 58 afferma che fu portato dal sinedrio fuori città, e qui lapidato.

ora non credo sia lecito sostenere che sia rimasto in estasi o in visione durante tutto il tragitto che lo portavano dal sinedrio al luogo fuori città... e la sua preghiera è fatta esattamente prima di morire.




ma perdonami, dentro il Sinedrio egli può vedere il cielo e scorgere la gloria di Dio e di Cristo in piedi alla destra di Dio?
Una visione è una visione, mica stiamo a calcolare il tempo, quanto dura o quanto non dura!
Ad esempio, in Atti 9:11-12 Gesù dice ad Anania che Saulo di Tarso sta pregando e che ha visto in visione un uomo di nome Anania, lo stesso a cui Cristo sta parlando per esortarlo ad andare dallo stesso Saulo, come vedi i tempi delle visioni non sono calcolabili..spazialmente.
La visione è una visione: Paolo ha in visione Anania che entra e pone le mani su di lui per fargli recuperare la vista, cosa che avverrà dopo, Stefano fa appello a Cristo dopo averlo appena visto, mi pare che non sia nulla di strano.
L' appello di Stefano è fatto appena prima di morire, ma poco prima lo stesso Stefano ha visto Cristo seduto alla destra di Dio....

BRAUNSCHWEIG
00martedì 13 maggio 2014 18:56
Gesú
[SM=g28004]
Daniel.A.
00mercoledì 14 maggio 2014 16:49
Re:
ciao Seabiscuit,
Seabiscuit, 13/05/2014 16:07:

Che poi secondo me me quella non può neanche esser definita una vera e propria preghiera.
La circostanza è del tutto particolare. Aveva visto Gesù alla destra di Dio (come fa a stare alla sua destra se lui stesso è Dio?) e prima di esalare l'ultimo respiro la richiesta “Signore Gesù, ricevi il mio spirito”

Questa non mi pare una preghiera cultuale, ma una semplice richiesta in un particolare momento collegato ad una visione avuta pochi istanti prima.



apparte la nota modalista ( cosa in cui non credono i trinitari), rimane comunque aperto il quesito: se Stefano, da ebreo osservante e cresciuto nella legge sa che ogni richiesta va rivolta a Geova, perchè fare questa particolare richiesta a Gesù?
anche perchè non vede solo Gesù ma anche il trono di Geova, poteva rivolgere la richiesta direttamente ad Hashem.
Daniel.A.
00mercoledì 14 maggio 2014 16:51
Re: Re: Re: Re:
admintdg2, 13/05/2014 16:19:



Fino a che punto può essere considerata una preghiera, almeno per come vengono viste in senso generale?



vista la situazione, non credo fosse in condizione di intraprendere una classica preghiera cultuale... del tipo Baruch Atta Adonai Eloheinu...

Daniel.A.
00mercoledì 14 maggio 2014 16:57
Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Barnaba1977, 13/05/2014 16:53:

Daniel.A., 13/05/2014 16:04:

lo stesso Paolo, in 2 corinzi 12:8, chiede direttamente a Gesù di ricevere la guarigione. se lo faceva Paolo, perchè non potremmo farlo noi.



Dove, di grazia, è ivi detto che pregasse Cristo? [SM=g1871115]




lo si può dedurre da due cose:

1. prendiamo in esame il versetto 8 e 9: Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.

chi risponde alla preghiera di Paolo afferma: la mia potenza di dimostra perfetta... e Paolo precisa che la potenza è "la potenza di Cristo". quindi chi ha parlato può essere stato solo il Signore Gesù Cristo


2. Kurios nel NT da atti in poi è usato quasi esclusivamente per Gesù.
barnabino
00mercoledì 14 maggio 2014 17:18
Caro Daniel,


chi risponde alla preghiera di Paolo afferma: la mia potenza di dimostra perfetta... e Paolo precisa che la potenza è "la potenza di Cristo". quindi chi ha parlato può essere stato solo il Signore Gesù Cristo



Tieni conto che Paolo definisce Cristo "potenza di Dio", dunque il Signore Dio può aver conferito potenza tramite Cristo. Egli sperimentò la protezione del Signore Dio mediante Cristo, proprio come chi si trova in una tenda si sente protetto dagli elementi.


Kurios nel NT da atti in poi è usato quasi esclusivamente per Gesù



Appunto, non vedo come si possa escludere che fosse usato anche per Geova, tanto più che per gli ebrei Geova era anche Adonai. Resta comunque il fatto che parliamo sempre di poche eccezioni controverse e non della regola. Oggi, invece, sembra essere diventata regola la preghiera a Cristo, così come l'assenza della sua mediazione per i cattolici sostituita da quella dei Santi, dal momento in cui Cristo divenne Dio.

Shalom

Shalom

Daniel.A.
00mercoledì 14 maggio 2014 17:20
Re: Re:
ciao Aquila,


Daniel.A., 13/05/2014 14:26:

personalmente la preghiera di Stefano la vedo bene inquadrata nelle parole di Gesù di Giovanni 14:14

Se voi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.





innanzitutto Daniel che sia una preghiera è tutto da vedere: Luca usa qui il verbo greco epikaleo, che secondo l' autorevole Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider significa "chiamare, nominare, invocare".
Non è quindi necessariamente una preghiera, visto che Stefano si trova dinanzi ad una visione e il verbo è usato anche in Atti 25:11, quindi mi chiedo: perchè dobbiamo vederci per forza una preghiera e non un appello, una richiesta a Colui che Stefano vede in visione e sa che cosa farà Gesù, sulla base delle stesse parole di Gesù di Gv. 5:28-29?
Inoltre, tu sai che Gv. 14:14 ha non solo dei problemi testuali, ma che comunque non può essere considerato come un isola a parte.
Ad esempio, come armonizzare Gv. 14:14 con Rom. 1:8, Efes. 5:20 ; Col. 3:17 ; Fil. 4:6, mi chiedo?



ricito quanto avevo scritto prima:


l'osservazione non è fatta per screditare eventuali preghiere al Padre, ma solo per verificare che anche a Gesù possono essere rivolte preghiere



ti faccio una domanda: se mi appello a Geova, il mio appello può essere considerato una preghiera? o una preghiera per essere tale deve seguire per forza degli schemi precisi?

perchè sembra che se la preghiera non è fatta secondo altri modelli ( vedi tipo Matteo 6) allora non può essere considerata preghiera.
se in un momento difficile dovessi dire a Geova: "Geova aiutami", per voi questa non è una preghiera?



Daniel.A., 13/05/2014 14:26:


inoltre voi dite che la richiesta di Stefano nasce dal fatto che in quel momento stava avendo una visione.

però se si legge il brano, la visione è precedente alla lapidazione e alla preghiera, e non contemporanea a questo evento. la vostra spiegazione da quel punto di vista non mi sembra tenere conto del testo...
infatti da atti 7:54-57 ( la visione), Stefano è ancora fuori dal Sinedrio dove ha pronunciato il suo discorso. solo il versetto 58 afferma che fu portato dal sinedrio fuori città, e qui lapidato.

ora non credo sia lecito sostenere che sia rimasto in estasi o in visione durante tutto il tragitto che lo portavano dal sinedrio al luogo fuori città... e la sua preghiera è fatta esattamente prima di morire.




ma perdonami, dentro il Sinedrio egli può vedere il cielo e scorgere la gloria di Dio e di Cristo in piedi alla destra di Dio?
Una visione è una visione, mica stiamo a calcolare il tempo, quanto dura o quanto non dura!
Ad esempio, in Atti 9:11-12 Gesù dice ad Anania che Saulo di Tarso sta pregando e che ha visto in visione un uomo di nome Anania, lo stesso a cui Cristo sta parlando per esortarlo ad andare dallo stesso Saulo, come vedi i tempi delle visioni non sono calcolabili..spazialmente.
La visione è una visione: Paolo ha in visione Anania che entra e pone le mani su di lui per fargli recuperare la vista, cosa che avverrà dopo, Stefano fa appello a Cristo dopo averlo appena visto, mi pare che non sia nulla di strano.
L' appello di Stefano è fatto appena prima di morire, ma poco prima lo stesso Stefano ha visto Cristo seduto alla destra di Dio....




il tuo esempio di Atti cosa ha a che fare con questo episodio. Gesù poteva anche trovarsi contemporaneamente sia con Anania che con Paolo, non vedo il problema di dare a Gesù il dono dell'ubiquità.

inoltre notavo una cosa nella TNM, molto liberamente traduce Kurie nel versetto 60 come Geova, quando lo stesso Gesù al versetto 59 è definito κύριε ἰησοῦ... come mai questa diversa traduzione?
[SM=g2037509]

tenendo conto che nel NT Kurie è sempre Gesù, il Kurie del versetto 60 deve essere necessarimaente Gesù, ma questa diventerebbe una chiara e palese preghiera rivolta al Cristo, fatta inoltre in un momento di lucidità e non di visione.




Daniel.A.
00mercoledì 14 maggio 2014 17:23
Re:
caro barnabino,
barnabino, 14/05/2014 17:18:




Kurios nel NT da atti in poi è usato quasi esclusivamente per Gesù



Appunto



se è un appunto, allora il Kurios a cui si rivolge Paolo è Gesù.
barnabino
00mercoledì 14 maggio 2014 17:28
Caro Daniel,


ti faccio una domanda: se mi appello a Geova, il mio appello può essere considerato una preghiera? o una preghiera per essere tale deve seguire per forza degli schemi precisi?



Una richiesta non è per forza un atto di culto, io posso chiedere qualcosa ad un'autorità che considero superiore (in effetti è una "preghiera") senza che vi sia alcun intento religioso. Stefano vede una vivida visione di Cristo, capo della chiesa e mediatore presso Dio, e naturalmente si rivolge a lui in una richiesta.


ma perdonami, dentro il Sinedrio egli può vedere il cielo e scorgere la gloria di Dio e di Cristo in piedi alla destra di Dio?
Una visione è una visione, mica stiamo a calcolare il tempo, quanto dura o quanto non dura!



Più che una visione era uno stato estatico... comunque, ripeto: il punto è che quando Gesù era sulla terra era normale rivolgerli preghiere e richieste, dunque Stefano in quello stato di estasi, durato fino alla morte, trovò assolutamente naturale rivolgersi al suo Signore visto vividamente in cielo, alla destra di Dio, senza per questo pregarlo come Dio ma come intercessore.

Shalom
barnabino
00mercoledì 14 maggio 2014 17:32

se è un appunto, allora il Kurios a cui si rivolge Paolo è Gesù



Appunto: quasi esclusivamente. Visto che questo passo farebbe eccezione alla regola che si pregava solo Dio il "quasi" diventa molto significativo, così come è significativo che ci si attacchi a poche eccezioni, ignorando la regola. Non trovi anche tu dovremmo trovare qualche testimonianza in più e più chiara per giustificare la sproporzione odierna delle preghiere rivolte a Gesù e la scomparsa di Gesù come figura mediatrice della preghiera?

Shalom
Aquila-58
00giovedì 15 maggio 2014 11:01
Re: Re: Re:
Daniel.A., 14/05/2014 17:20:

ciao Aquila,

ricito quanto avevo scritto prima:

l'osservazione non è fatta per screditare eventuali preghiere al Padre, ma solo per verificare che anche a Gesù possono essere rivolte preghiere




ma non abbiamo alcuna solida base scritturale per dire che le preghiere possono essere rivolte sia a Geova che a Gesù, ti invito di nuovo a leggere, molto attentamente (nel testo greco), i passi di Rom. 1:8, Efes. 5:20 ; Col. 3:17 ; Fil. 4:6 e armonizzarli con Gv. 14:14


Daniel.A., 14/05/2014 17:20:


ti faccio una domanda: se mi appello a Geova, il mio appello può essere considerato una preghiera?





dipende: quello di Atti 7:60 è un' appello a Geova (Stefano vede anche Dio e ricorda le parole di Gesù in Luca 23:34....) ma non necessariamente una preghiera intesa come atto cultuale, giacchè avviene a seguito di una visione che Stefano ha avuto poco prima...

Daniel.A., 14/05/2014 17:20:


o una preghiera per essere tale deve seguire per forza degli schemi precisi?




una preghiera è un atto cultuale, un atto di adorazione e Gesù ci dice in Mt. 4:10 a chi va rivolta, in via esclusiva, la preghiera, ergo il culto, ergo l' adorazione.
Lo stesso Paolo è tassativo in Fil. 4:6:

".....all' en panti tei proseuchei kai tei deesei meta eucharistias ta aitemata humon gnorizestho pros ton theon",

come tu stesso puoi leggere, en panti, in tutto le nostre richieste con la preghiera e la supplica devono essere rivolte a Dio ed è ciò che che Paolo ha sempre fatto, anche in 2 Cor. 12:8-9, come poi ti spiegherò....
Quello di Stefano fu un appello a Gesù, Colui che è destinato a risorgere i morti e a Geova, Colui che perdona i peccati, a seguito di una visione e l' episodio non può in alcun modo essere eretto a sistema per una preghiera a Gesù!


Daniel.A., 14/05/2014 17:20:


perchè sembra che se la preghiera non è fatta secondo altri modelli ( vedi tipo Matteo 6) allora non può essere considerata preghiera.
se in un momento difficile dovessi dire a Geova: "Geova aiutami", per voi questa non è una preghiera?




ovvio, ma dimmi: a te capita tutti i giorni di vedere Dio e Gesù seduto alla sua destra? [SM=g2037509]


Daniel.A., 14/05/2014 17:20:


il tuo esempio di Atti cosa ha a che fare con questo episodio. Gesù poteva anche trovarsi contemporaneamente sia con Anania che con Paolo, non vedo il problema di dare a Gesù il dono dell'ubiquità.




era per farti notare che una visione è una visione....il dono dell' ubiquità Gesù forse lo perde improvvisamente in Atti 7:59-60? [SM=g2037509]

Daniel.A., 14/05/2014 17:20:


inoltre notavo una cosa nella TNM, molto liberamente traduce Kurie nel versetto 60 come Geova, quando lo stesso Gesù al versetto 59 è definito κύριε ἰησοῦ... come mai questa diversa traduzione?
[SM=g2037509]

tenendo conto che nel NT Kurie è sempre Gesù, il Kurie del versetto 60 deve essere necessarimaente Gesù, ma questa diventerebbe una chiara e palese preghiera rivolta al Cristo, fatta inoltre in un momento di lucidità e non di visione.







lo vedi come ti frega il tuo dogma trinitario? [SM=g27987]
Chi te l' ha detto che nel N.T. kyrios sia sempre rivolto a Gesù?
Non mi pare, leggendo ad esempio Giacomo 5:4 e Apoc. 11:15.
Lo vedi come ti frega il dogma della trinità immanente?
Cari saluti.
Aquila-58
00giovedì 15 maggio 2014 11:27
Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Carissimo,

Daniel.A., 14/05/2014 16:57:




lo si può dedurre da due cose:

1. prendiamo in esame il versetto 8 e 9: Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.

chi risponde alla preghiera di Paolo afferma: la mia potenza di dimostra perfetta... e Paolo precisa che la potenza è "la potenza di Cristo". quindi chi ha parlato può essere stato solo il Signore Gesù Cristo


2. Kurios nel NT da atti in poi è usato quasi esclusivamente per Gesù.



sul kyrios che nel N.T. non è rivolto esclusivamente a Cristo ma...quasi, come tu stesso dici, ho già risposto.
Riguardo a 2 Cor. 12:8-9, vogliamo provare a fare un ragionamento guardando l' intero corpus paolino?
Proviamoci.....
Hai notato la risposta del kyrios a Paolo in 2 Cor. 12:9?
Egli cita prima la sua charis, la sua grazia e poi la sua potenza.
Il punto è che sia la grazia che la potenza promanano da Dio e noi le abbiamo per mezzo di Cristo (Gv. 1:17), che è Egli stesso potenza di Dio (1 Cor. 1:24) ed Egli stesso fu unto con spirito santo e potenza da Dio (Atti 10:38).
Come ho detto, poco prima, in 2 Cor. 4:7 (e in altri passi...) Paolo afferma che la potenza viene da Dio e in Fil. 4:6 che IN TUTTO le nostre richieste con preghiera e supplica vanno rivolte a Dio, pertanto la preghiera paolina di 2 Cor. 12:8-9 è rivolta come tutte a Geova.
Come detto, Cristo fu unto con spirito santo e potenza e mediante la potenza di Dio potè compiere i miracoli (Atti 2:22), pertanto Dio concede a Paolo non solo che la grazia, che abbiamo per mezzo di Cristo, resti in lui ma che la stessa potenza di Dio in Cristo o per mezzo di Cristo, che è potenza di Dio, resti in lui come una tenda....
Insomma, un pò come lo spirito di Gesù di Atti 16:7: perchè è chiamato lo spirito di Gesù? Forse lo spirito santo procede da Gesù?
No, stando alle parole dello stesso Gesù in Gv. 15:26!
Gesù ha lo spirito santo (il famoso Paraclito) perchè lo ha ricevuto dal Padre (Atti 2:33), usandolo sin dalla Pentecoste per condurre l' opera della sua ekklesìa....per questo è chiamato lo spirito di Gesù....giusto per fare un esempio esplicativo.
Cari saluti.
Daniel.A.
00giovedì 15 maggio 2014 14:05
cari barnabino e Aquila,
barnabino, 14/05/2014 17:28:


Più che una visione era uno stato estatico... comunque, ripeto: il punto è che quando Gesù era sulla terra era normale rivolgerli preghiere e richieste, dunque Stefano in quello stato di estasi, durato fino alla morte, trovò assolutamente naturale rivolgersi al suo Signore visto vividamente in cielo, alla destra di Dio, senza per questo pregarlo come Dio ma come intercessore.



domanda: se le frasi di Stefano rientrano in uno stato estatico, perchè la TNM cambia il soggetto dell'invocazinoe di Stefano di atti 7:60, da Gesù a Geova?

forse che nell'estasi Stefano ha avuto un momento di lucidità e si è ricordato di rivolgersi a Geova?



ma non abbiamo alcuna solida base scritturale per dire che le preghiere possono essere rivolte sia a Geova che a Gesù, ti invito di nuovo a leggere, molto attentamente (nel testo greco), i passi di Rom. 1:8, Efes. 5:20 ; Col. 3:17 ; Fil. 4:6 e armonizzarli con Gv. 14:14



oltre ai giusti versetti da te citati, ci sono altre forme di preghiera sotto forma di benedizione come in Romani 1:7 ; Col 1:2 ; 1 tm 1:2 ; 2 Pt 1:2 ; 2 Gv 1:3 che ricalcano il modello di preghiera di Numeri 6:22-27. e nei versetti citati sono considerati allo stesso livello Dio e Gesù.


dipende: quello di Atti 7:60 è un' appello a Geova (Stefano vede anche Dio e ricorda le parole di Gesù in Luca 23:34....) ma non necessariamente una preghiera intesa come atto cultuale, giacchè avviene a seguito di una visione che Stefano ha avuto poco prima...



atti 7:60 non suona come una supplica? un pò come detto anche in Efes. 6:18?


una preghiera è un atto cultuale, un atto di adorazione e Gesù ci dice in Mt. 4:10 a chi va rivolta, in via esclusiva, la preghiera, ergo il culto, ergo l' adorazione.
Lo stesso Paolo è tassativo in Fil. 4:6:

".....all' en panti tei proseuchei kai tei deesei meta eucharistias ta aitemata humon gnorizestho pros ton theon",

come tu stesso puoi leggere, en panti, in tutto le nostre richieste con la preghiera e la supplica devono essere rivolte a Dio ed è ciò che che Paolo ha sempre fatto, anche in 2 Cor. 12:8-9, come poi ti spiegherò....
Quello di Stefano fu un appello a Gesù, Colui che è destinato a risorgere i morti e a Geova, Colui che perdona i peccati, a seguito di una visione e l' episodio non può in alcun modo essere eretto a sistema per una preghiera a Gesù!



un episodio non può neanche essere scartato a prescindere. il brano di MT 4:10 non è un discorso tra Cristo e dei farisei o la folla che magari lo aveva adorato, ma è un discorso tra Cristo e Satana. è naturale che Cristo abbia detto a Satana di adorare Geova, perchè il peccato di Satana è stato quello di volersi sostituire a Dio nel ricevere adorazione.
se poi paragoniamo Matteo ad altri brani potremmo vedere che:

1. Mt 4,10 dice che si deve adorare solo Dio
2. Gli angeli e i vegliardi adorano Gesù in Ebrei 1,6; Apocalisse 5,13-14
3. Gesù è meritevole di ricevere adorazione al pari di Dio Padre.

dato che Mt 4:10 non è in contraddizione con Eb 1:6, i due brani si completano a vicenda rivelandoci una grande verità, nuova rispetto a quanto si poteva sapere nel VT. E non è lecito neanche sostenere che in Eb 1,6 e in Mt 4,10 si parla di un’adorazione diversa: in greco infatti c’è lo stesso verbo che di conseguenza deve indicare la stessa azione, dato che entrambi citano il VT.


Daniel.A., 14/05/2014 17:20:


inoltre notavo una cosa nella TNM, molto liberamente traduce Kurie nel versetto 60 come Geova, quando lo stesso Gesù al versetto 59 è definito κύριε ἰησοῦ... come mai questa diversa traduzione?
[SM=g2037509]

tenendo conto che nel NT Kurie è sempre Gesù, il Kurie del versetto 60 deve essere necessarimaente Gesù, ma questa diventerebbe una chiara e palese preghiera rivolta al Cristo, fatta inoltre in un momento di lucidità e non di visione.




lo vedi come ti frega il tuo dogma trinitario? [SM=g27987]
Chi te l' ha detto che nel N.T. kyrios sia sempre rivolto a Gesù?
Non mi pare, leggendo ad esempio Giacomo 5:4 e Apoc. 11:15.
Lo vedi come ti frega il dogma della trinità immanente?
Cari saluti.





posso darti ragione per Apocalisse 11:15, e mi scuso per l'errore ( è lecito ammettere di sbagliare, giusto?), ma non necessariamente il Signore degli Eserciti deve essere un titolo esclusivo di Geova.
come ben sai, Giovanni spiega in Giovanni 12:39-41 che la visione di Isaia fu di Gesù Cristo, definito per l'appunto in Isaia 6:3 "il Signore degli Eserciti".




Aquila-58, 15/05/2014 11:27:

Carissimo,

Daniel.A., 14/05/2014 16:57:




lo si può dedurre da due cose:

1. prendiamo in esame il versetto 8 e 9: Tre volte ho pregato il Signore perché l'allontanasse da me; ed egli mi ha detto: «La mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella debolezza». Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze, affinché la potenza di Cristo riposi su di me.

chi risponde alla preghiera di Paolo afferma: la mia potenza di dimostra perfetta... e Paolo precisa che la potenza è "la potenza di Cristo". quindi chi ha parlato può essere stato solo il Signore Gesù Cristo


2. Kurios nel NT da atti in poi è usato quasi esclusivamente per Gesù.



sul kyrios che nel N.T. non è rivolto esclusivamente a Cristo ma...quasi, come tu stesso dici, ho già risposto.
Riguardo a 2 Cor. 12:8-9, vogliamo provare a fare un ragionamento guardando l' intero corpus paolino?
Proviamoci.....
Hai notato la risposta del kyrios a Paolo in 2 Cor. 12:9?
Egli cita prima la sua charis, la sua grazia e poi la sua potenza.
Il punto è che sia la grazia che la potenza promanano da Dio e noi le abbiamo per mezzo di Cristo (Gv. 1:17), che è Egli stesso potenza di Dio (1 Cor. 1:24) ed Egli stesso fu unto con spirito santo e potenza da Dio (Atti 10:38).
Come ho detto, poco prima, in 2 Cor. 4:7 (e in altri passi...) Paolo afferma che la potenza viene da Dio e in Fil. 4:6 che IN TUTTO le nostre richieste con preghiera e supplica vanno rivolte a Dio, pertanto la preghiera paolina di 2 Cor. 12:8-9 è rivolta come tutte a Geova.
Come detto, Cristo fu unto con spirito santo e potenza e mediante la potenza di Dio potè compiere i miracoli (Atti 2:22), pertanto Dio concede a Paolo non solo che la grazia, che abbiamo per mezzo di Cristo, resti in lui ma che la stessa potenza di Dio in Cristo o per mezzo di Cristo, che è potenza di Dio, resti in lui come una tenda....
Insomma, un pò come lo spirito di Gesù di Atti 16:7: perchè è chiamato lo spirito di Gesù? Forse lo spirito santo procede da Gesù?
No, stando alle parole dello stesso Gesù in Gv. 15:26!
Gesù ha lo spirito santo (il famoso Paraclito) perchè lo ha ricevuto dal Padre (Atti 2:33), usandolo sin dalla Pentecoste per condurre l' opera della sua ekklesìa....per questo è chiamato lo spirito di Gesù....giusto per fare un esempio esplicativo.
Cari saluti.



carissimo, in base alla tua osservazione di 2 Corinzi 12:9... se Paolo stesse pregando Geova, perchè la TNM non ha sostituito la parola "Signore" con "Geova", come del resto ha fatto in altri passaggi Neotestamentari? esempio Atti 7:60, Romani 10: 13, ROMANI 14:7-9? [SM=g2037509]

inoltre è chiaro dal contesto che quel Signore è Gesù, per quanto si voglia negare l'evidenza.


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