La domanda fatta dai sadduccei presuppone che gli ebrei che credevano nella Risurrezione (compreso Gesù) la immaginavano terrena e non celeste, altrimenti la domanda sarebbe stata stupida e poco insidiosa.
La risurrezione celeste è qualcosa di nuovo che i discepoli faranno fatica a comprendere sino ai giorni di Paolo, quando ne darà ulteriore spiegazione nel capitolo 15 di I Corinti e nel capitolo 5 di II Corinti.
D'altra parte la risposta di Gesù, seguita dall'approvazione di chi credeva nella risurrezione terrena, non riguardava la
natura dei risuscitati, ovvero che divenissero creature angeliche, ma la
condizione, simile agli angeli che non si sposano né procreano.
Quindi alla luce del conteso non si può usare in alcun modo questo passo per avallare il fatto che Gesù credesse solo in una risurrezione celeste o che desse, con tal risposta la spiegazione sulla natura dei risuscitati in genere.
Gesù ci informa solo che è volontà di Dio che i conugi sopravvissuti possano sposarsi e che la società umana sarà riorganizzata nel "sistema di cose avvenire" in modi che noi non possiamo immaginare nemmeno. D'altra parte la prima fase del "sistema di cose avvenire" sarà di un Millenario Giorno di Giudizio per i risuscitati, un tempo quindi di "Giudizio" e non di "matrimonio".
I TDG non pretendono di afferrare pienamente la risposta di Gesù, prendono solo atto di quanto ha detto, sapendo che nel caso perdano il coniuge sono liberi di risposarsi; e aspettando il Regno per vedere come andranno le cose, certi che Dio non creerà problema ad alcuno, ma che anzi soddisferà il desiderio d'ogni vivente.
[Modificato da L' Apostolo 26/03/2012 09:42]