00 25/03/2012 13:28
Quello che sfugge ai nostri detrattori è sempre che quello che si valuta è sempre lo "spirito". Non vi è nulla da male nello studio universitario in sé, ma ad essere di cattivo esempio sarebbe affrontarlo con un atteggiamento arrogante, materialistico o di disprezzo verso le cose spirituali, atteggiamento che non si adatta né ad un nominato né alla sua famiglia. Questo vale anche per il lavoro, se un nominato per il lavoro (diciamo lo "sturacessi") trascurasse le attività spirituali o esaltasse il lavoro non sarebbe adatto a ricevere privilegi e i suoi requisiti potrebbero essere rivisti... non capisco dove sia il problema per chi non fa sposare i preti, sinceramente.

Shalom
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Sijmadicandhapajiee, gente per cui le arti stan nei musei - Paolo Conte

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