00 20/06/2012 12:36
Costruiscono insieme su scala mondiale

FRA i testimoni di Geova esiste un’autentica fratellanza che si manifesta in molti modi. Chi assiste alle loro adunanze ne ha una prova. Alle loro assemblee viene mostrato su scala maggiore. Ed è ben evidente quando lavorano insieme per provvedere luoghi di adunanza adatti per le loro congregazioni.

Nel 1990 in tutto il mondo c’erano più di 60.000 congregazioni di testimoni di Geova. Nel decennio precedente ogni anno si erano aggiunte in media 1.759 nuove congregazioni. All’inizio degli anni ’90 aumentavano al ritmo di oltre 3.000 all’anno. Provvedere luoghi di adunanza adatti per tutte è stata un’impresa colossale.

Sale del Regno

Come i cristiani del I secolo, inizialmente molte congregazioni dei testimoni di Geova usavano case private per quasi tutte le adunanze. A Stoccolma, in Svezia, i pochi che cominciarono a tenere adunanze regolari usavano una falegnameria, che avevano affittato per radunarvisi dopo che il lavoro era terminato. A causa della persecuzione, nella provincia di La Coruña, in Spagna, un gruppetto tenne le prime adunanze in un piccolo magazzino o granaio.

Quando era necessario più spazio, nei paesi in cui erano libere di farlo, le congregazioni dei testimoni di Geova affittavano un locale in cui tenere le adunanze. Tuttavia, se si trattava di una sala usata anche da altre organizzazioni, si doveva trasportare e mettere a posto tutto l’occorrente per ogni adunanza e spesso rimaneva un persistente odore di fumo. Dove era possibile i fratelli affittavano un negozio non utilizzato o il locale sovrastante che veniva usato esclusivamente dalla congregazione. Ma, col tempo, in molti luoghi gli affitti alti e l’impossibilità di trovare locali adatti resero necessario prendere altri provvedimenti. In alcuni casi vennero acquistati e ristrutturati degli edifici.

Prima della seconda guerra mondiale poche congregazioni costruivano luoghi di adunanza apposta per il loro uso. Nel 1890 un gruppo di Studenti Biblici degli Stati Uniti aveva costruito il proprio luogo di adunanza a Mount Lookout (Virginia Occidentale). Ma la costruzione di Sale del Regno non si diffuse sino agli anni ’50.

Il nome Sala del Regno fu suggerito nel 1935 da J. F. Rutherford, che allora era presidente della Watch Tower Society. Egli aveva disposto che i fratelli costruissero una sala in cui tenere le adunanze, annessa ai locali della filiale della Società a Honolulu, nelle Hawaii. Quando James Harrub chiese al fratello Rutherford come avrebbe chiamato l’edificio, questi rispose: “Che ne dici, non dovremmo chiamarlo ‘Sala del Regno’, dal momento che è questo ciò che facciamo, predicare la buona notizia del Regno?” Da allora in poi, se era possibile, le sale usate regolarmente dai Testimoni cominciarono un po’ alla volta a essere contraddistinte dall’insegna “Sala del Regno”. Infatti, quando il Tabernacolo di Londra fu rinnovato fra il 1937 e il 1938, venne chiamato Sala del Regno. Col tempo in tutto il mondo il principale luogo di adunanza della congregazione divenne noto come Sala del Regno dei testimoni di Geova.

Realizzate in modi diversi

La decisione di affittare o costruire una Sala del Regno viene presa localmente dalle singole congregazioni, che si assumono anche tutte le spese di costruzione e manutenzione. Per risparmiare, la grande maggioranza delle congregazioni ha cercato il più possibile di fare i lavori di costruzione senza ricorrere a imprese commerciali.

Le sale possono essere fatte di mattoni, di pietra, di legno o di altri materiali, secondo il costo e il materiale reperibile localmente. A Katima Mulilo, nella Namibia, si usò erba lunga per il tetto e fango preso dai formicai (che diventa molto duro) per le pareti e il pavimento. I Testimoni di Segovia, in Colombia, fecero da sé i blocchi di cemento per la costruzione. A Colfax (California) fu usata la lava grezza del monte Lassen.

Nel 1972 la congregazione di Maseru, nel Lesotho, dato che alle adunanze c’erano spesso più di 200 presenti, capì che era necessario costruire una Sala del Regno adeguata. Tutti presero parte alla realizzazione del progetto. Fratelli avanti negli anni percorrevano più di 30 chilometri a piedi per partecipare ai lavori. Bambini rotolavano sul posto fusti pieni d’acqua. Le sorelle preparavano i pasti. Inoltre pestavano con i piedi il terreno per renderlo compatto prima di fare la gettata di cemento: cantavano cantici del Regno e battevano i piedi seguendo il ritmo musicale. Per le pareti fu usata arenaria che si poteva prendere liberamente dai monti vicini. Il risultato fu una Sala del Regno con circa 250 posti a sedere.

A volte Testimoni delle congregazioni vicine partecipavano ai lavori di costruzione. Infatti nel 1985, quando i testimoni di Geova di Imbali, una township del Sudafrica, costruirono una sala che poteva accogliere comodamente 400 persone, vennero in loro aiuto Testimoni delle città di Pietermaritzburg e Durban. Potete immaginare lo stupore dei vicini quando, in quei giorni di conflitti razziali nel Sudafrica, videro decine di Testimoni bianchi, coloureds e indiani riversarsi nella township e lavorare spalla a spalla con i loro fratelli africani neri? Come disse il sindaco, “si può fare solo con l’amore”.

Le congregazioni riscontrarono che, benché i fratelli avessero uno spirito volenteroso, quello che potevano fare era limitato dalle circostanze locali. Gli uomini dovevano mantenere la famiglia e di solito potevano lavorare alla costruzione solo il fine settimana e magari un po’ la sera. In molte congregazioni pochi, o nessuno, avevano esperienza nell’edilizia. Ma una struttura relativamente semplice, aperta, adatta ai tropici si poteva erigere in pochi giorni o forse in poche settimane. Con l’aiuto di Testimoni delle congregazioni vicine, veri e propri edifici potevano essere completati in cinque o sei mesi. In altri casi potevano volerci un anno o due.

All’inizio degli anni ’70 i testimoni di Geova aumentavano in tutto il mondo al ritmo di due o tre nuove congregazioni al giorno. All’inizio degli anni ’90 l’aumento era di ben nove congregazioni al giorno. Si poteva far fronte all’estremo bisogno di nuove Sale del Regno?

Fonte:jv