00 05/07/2012 10:03
Il quesito da porsi sulla consapevolezza forse è da porsi in questi termini. Non tanto se il giovane ama e crede in un Creatore e desidera vivere per fare la volontà di Dio, se questo bisogno spirituale cambiasse nel corso del tempo non è certo dovuto all'età anagrafica come se ingenuamente a 10 anni, sparo una cifra bassa volontariamente, si possa desiderare contraccambiare l'amore infinito di Dio e poi ad un'età più "matura" no! Matura in questo caso virgolettata perchè tale scelta dimostrerebbe molta meno maturità di un bambino di 10 anni!
Il senso di affido di un bambino è quello di che dovremmo provare nei confronti di Dio, sempre!
Quindi la religiosità, chiamiamola così, di un giovane non si può mettere in dubbio e se questo fosse l'unico metro di misura per il battesimo cristiano allora anche un'età bassa sarebbe accettabilissima! IMHO.
Le cose si complicano quando un ragazzo deve consapevolmente dare risposte di tipo più razionale!
Contrariamente a chi non crede per credere nel Creatore non c'è bisogno di studi scientifici particolari è sufficiente applicare il principio di Ebrei 3:4 ed un bambino, lo dico per esperienza personale con mio figlio, lo sente convincentissimo anche a 5 anni! Ricordo ancora quando andò a parlare spontaneamente al papà di un suo compagno, accanto di bungalow al mare, dicendole: "ti parlerò di qualcuno che ti sorprenderà", "chi? rispose il papà", mio figlio disse "Geova", il papà "e chi è?" rispose mio figlio di 5 anni: "Il Creatore altrimenti come fanno ad esistere tutte le cose? Son venute da sè?" E' come se dicesse: "chi le ha fatte? Babbo Natale?" [SM=g27987]

Le cose si complicano però quando devono dare risposte a domande tipo:
Dio ha creato le forme di vita attraverso l'evoluzione o ha creato le specie principali che si sono poi differenziate senza salto di specie? I racconti del diluvio, di Adamo ed Eva, l'esodo dall'Egitto sono racconti storici o no? ... in altra parole cosa significa credere che la Bibbia è la Parola di Dio?
Questa non è una domanda superficiale perchè da questa in parte dipende anche quale cristianesimo scegliere di vivere! Ad es: seguirà il principio del "solo Scrittura" o "Tradizione e Scrittura"?
E' chiaro che per rispondere a queste domande, non sulla fiducia di quello che i genitori gli hanno insegnato ma, sulla base di proprie convinzioni personali il giovane deve saper usare strumenti che solo in età anagrafica più avanzata avrà a disposizione!
Se la scelta è quella di fidarsi di quello che i genitori gli hanno insegnato c'è la possibilità che nel tempo perda questa convinzione e allora non è che cambierà nel suo cuore il desiderio di fare la volontà di Dio ma il modo di compierla.
Arrivare al battesimo con l'aver chiarito alcuni aspetti fondamentali su questo ed altri temi, come ad esempio: perchè scelgo di seguire la Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova piuttosto che il Calvinismo? O l'Induismo? o ...
Questo in termini pratici significa che l'essere proclamatore della Buona Notizia è un modo anche per confrontarsi con le opinioni altrui e confermare e/o approfondire le risposte che dobbiamo darci per primi noi ma per il battesimo è necessario attendere di avere e saper usare con consapevolezza degli strumenti che solo ad una certa età anagrafica è possibile utilizzare ...

Qualcuno potrebbe dire che questo è più un processo che va bene per un convertito da adulto e in parte gli dò ragione però io penso che un giovane deve arrivare al battesimo dedicandosi a Geova sia con tutto il cuore, l'anima (che non ha bisogno di età anagrafica) ma anche la mente! (dove l'età anagrafica, per i motivi sopra esposti, ha importanza)

Spero di non aver offeso nessuno!

Sempre pronto a ricredermi ...

Leo

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Il "mistero" non permette lo scontro, ma favorisce l'unità tra ricerca e offerta della verità!
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