00 27/08/2019 11:29
Re:
barnabino, 27/08/2019 10.40:



Anche quando è accusato di bestemmia confuta in maniera puntuale, quando è accusato di essere indemoniato non dice "non sono indemoniato" ma risponde con i fatti: "Comunque, a dimostrare che la sapienza sia giusta sono le sue opere".


E quindi? Con i fatti dimostra che non è indemoniato. Perché non ti piace una negazione così chiara e puntuale?



Come non smentisce, ma cosa dici? Hai letto il testo? Gesù rifiuta decisamente la tesi di questi oltraggiatori di "farsi uguale a Dio" spiegando che la legittimità della sua posizione messianica è testimoniata da Giovanni Battista e dalle opere che compie.


Cosa dici tu!!!
Al versetto 36 Gesù dice che le sue opere di fatto sono una testimonianza superiore a quella di Giovanni, non vedo quindi come tu possa dire che smentisca categoricamente il suo essere uguale a Dio.
La messianicità che tu intendi (di cui Gv. 5 non parla) è solo strumentale, ma Gesù ti smentisce in questo, dato che, pur essendo stato mandato dal Padre, Gesù agisce come agisce il Padre (versetto 17) che è appunto la prova lampante che Gesù è uguale al Padre, tanto è vero che nel famoso versetto 18 l'agiografo dice che i Giudei volevano uccidere Gesù perché si faceva uguale a Dio.

In Giovanni 10 poi egli non dice certo di essere Dio ma anche qui, come quando lo accusano di essere indemoniato, di giudicare la sue opera: "Se non faccio le opere del Padre mio, non credetemi. se le faccio, anche se non credete a me, credete alle opere".


Ovvio, nessuno dice che Gesù è Geova, ma che è uguale a Geova. E per dimostrare questo si base sulle opere; dice questo in maniera intelligente dato che di fatto opera come opera il Padre, quindi in fatto di prerogative divine sono uguali.


L'idea che la "parola" rivolta agli "dei" del Salmo 82 sia il Logos stesso non ha senso perché nel contesto Gesà stesso specifica che si tratta della Legge e della Scrittura.


Non cambia di una virgola la mia conclusione. Se la Scrittura e la Legge sono state riservate a degli "dèi", da sole non bastano per la salvezza di queste divinità umane. Solo nel Signore Cristo Gesù c'è la salvezza e la vita eterna, quindi la sua divinità non può che essere superiore a quella di questi dèi umani.

Che cosa c'entra Mosè poi non si capisce, qui Gesù sta solo dicendo ai farisei che anche se Gesù avesse detto di essere dio (cosa che non ha fatto) non ci sarebbbe comunque nulla di blasfemo perché anche i giudici malvagi sono chiamati "dei" dalla parola di Dio dunque quanto più lui potrebbe attribuirsi legittimamente anche questo titolo.


Appunto, evidentemente quindi i Giudei percepivano la divinità di Cristo in maniera differente rispetto alla divinità dei grandi profeti come Mosè. Non è quindi un accusa falsa, ma è la verità perché nessun profeta ha mai operato come opera Gesù. Sono sempre le opere la bussola per capire che Gesù è uguale al Padre e questa era blasfemia rea di morte.

Gesù però specifica di non aver mai detto di essere "dio" ma solo "figlio di Dio", dunque l'accusa di farsi Dio, o un dio, era falsa.


Sbagliato. Questo dimostra che l'uomo Gesù non era l'incarnazione di Geova, ma era sempre e comunque una persona diversa dal Padre, ma uguale a Lui, per questo si parla di Figlio di Dio e non chiaramente di Dio.