Psilos, 18/07/2013 15:54:
Aquila,
Penso che tu abbia le idee un po' confuse, salvo che sia io che non so più leggere e capire quello che lego.
Hai detto:
non ci siamo proprio.
L' aggettivo prototokos significa, letteralmente, primo nato, primo dato alla luce, protos (primo) + tikto (dare alla luce, partorire)
Et più giù
monogenis?
Monogenes huios (Gv. 1:18) significa, letteralmente, unico (nel suo genere) Figlio.....
E, poi, un po' più giù ancora, dici
tutt'altra cosa.
ma sei tu che non hai capito nulla, perchè prototokos e monogenes non significano affatto, come ti ho detto, primo-generato e unico-generato, te lo devo ripetere?
Il primo figlio nato di una famiglia on è il primo ad essere stato generato di questa famiglia?
L'unico figlio nato in una famiglia, non l'unico ad essere stato generato in questa famiglia?
certo caro, ma sorgono due questioni e sorgono perchè voi pretendete che ci sia una differenziazione biblica tra "generato" e "creato" riguardo all' opera divina.
La prima questione è banale: ogni figlio primogenito è generato e ogni figlio unigenito è generato, resta il fatto che, alla luce di questa presunta differenziazione tra "generato" e "creato" in relazione all' azione divina, questi due termini, prototokos e monogenes
non sono spendibili (per la vostra causa, per dimostrare questa presunta differenziazione, intendo....), in quanto prototokos significa primo nato, primo dato alla luce e non primo generato e monogenes significa unico (nel suo genere), quindi non si possono utilizzare questi due termini per affermare che vi sia una differenziazione tra "generato" e "creato" in relazione all' azione divina, perchè i due termini significano solamente, prototokos, che Egli è il primo nato, il primo dato alla luce e monogenes che Egli è l' unico.
Ora sorge la seconda questione: dato che il Cristo preesistente è il primo nato, il primo dato alla luce, secondo il significato di prototokos e dato che, secondo il significato di monogenes, egli è l' Unico (nel suo genere),
come, in che modo Dio "fa nascere, porta alla luce" l' Unico (nel suo genere) Figlio?
Lo capisci che se non rispondiamo a questa domanda stiamo parlando di aria fritta?
Per me il problema è di semplicissima soluzione
ma siete voi, che fate una distinzione tra "generato" e "creato" in relazione all' azione divina, che dovete rispondere a questa benedetta domanda,
con la Bibbia, una volta per sempre, mi capisci?
Psilos, 18/07/2013 15:54:
Ancora più giù, dici:
che a Cristo appartenga la gloria e la potenza per i secoli dei secoli non vedo come possa avere una valenza ontologica, dato che Cristo possedeva la gloria ancor prima di divenire carne (Gv. 17:5) e che possiede la gloria che il Padre gli ha dato (Gv. 17:22,24)...quanto alla potenza o al potenza o alla forza, non vedo neanche qui alcun significato ontologico, visto che lo stesso Gesù disse che ogni autorità gli era stata data in cielo e sulla terra e che il Padre gli ha dato in mano ogni cosa (Mt. 28:18 ; Gv. 3:35)....ti ricordo che Cristo è l' erede di tutte le cose per volere di Dio e come tale sostiene ogni cosa mediante la parola della sua potenza (Ebrei 1:2-3)....
Il fatto che Cristo
possiede (attenti!! Possedere non significa riflettere!!) la Gloria, e che in Lui risiede
corporalmente il
"Pliroma"della "Theotita" di suo Padre, è la prova che, ontologicamente parlando, Gesù è Dio.
pliroma, theotita, che lingua è, arabo?
........comunque guarda, ne abbiamo parlato pochissimo tempo fa in questa discussione,
quindi non farmi ripetere tutto, per favore, perchè sono stanco di ripetere sempre le stesse cose.
Il passo di Col. 2:9 non afferma alcuna eguaglianza ontologica tra Dio e il Cristo preesistente, leggi la discussione:
testimonidigeova.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...
naturalmente, se non bastasse (e mi auguro che basti...) ti scriverò una lunga trattazione sul passo paolino, per dimostrare anche a te, come ho fatto già con tantissimi cattolici, quanto siate in errore...
Psilos, 18/07/2013 15:54:
Mi permetto di copiare da un vecchio messaggio di Seabiscuit, dove dice:
Seabiscuit Friday, November 12, 2004 9:50 AM
Esodo 34:14:
Poiché non devi prostrarti davanti a un altro dio, perché Geova, il cui nome è Geloso, è un Dio geloso;
Questa espressione si riferisce al fatto che Geova non tollera rivalità, cioè l’adorazione di altri dèi. Come puoi notare lo chiama prima Geova, lo chiama prima col suo nome personale e poi dice “il cui nome è Geloso” per far capire la sua gelosia. Lo si capisce anche perchè in seguito in Deuteronomio 5:6-9 si può leggere:
6 " 'Io sono Geova tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa degli schiavi. 7 Non devi mai avere altri dèi contro la mia faccia. 8 " 'Non devi farti immagine scolpita, nessuna forma simile ad alcuna cosa che è nei cieli di sopra o che è sulla terra di sotto o che è nelle acque sotto la terra. 9 Non devi inchinarti davanti a loro né essere indotto a servirle, perché io, Geova tuo Dio, sono un Dio che esige esclusiva devozione,...
Come vedi, esige esclusiva devozione. Che pugno nel occhio questa scrittura, per quelli che si inchinano alle immagini per servirle! Ma torniamo alla scrittura in causa. La versione di Fenton in Esodo 34:14 traduce: "L’ETERNO è geloso del SUO NOME".
Perchè questa traduzione è pervenuta a questa conclusione? Perchè tutto il contesto biblico è chiaro nel identificare Dio col nome personale YHWH. Geloso non è il nome personale di Dio col quale lui si identifica fra gli altri dei.
Isaia 42:8 dice: "Io sono Geova. Questo è il mio nome; e non darò a nessun altro la mia propria gloria, né la mia lode alle immagini scolpite.
Da questa scrittura si capisce chiaramente che il suo nome personale è Geove e anche che è geloso, perché non da a nessun altro la sua propria gloria e dimostra la sua gelosia verso le immagini scolpte.
Inoltre YHWH quale nome personale di Dio ricorre più di 6900 volte nel VT, quindi non c'è nessun dubbio che questo sia il suo nome personale.
Seabiscuit
Spero che Seabiscuit, nel frattempo, non abbia cambiato idea.
Quindi, se Dio dà la sua propria Gloria à Gesù Cristo, figlio Suo primogenito e unigenito, e non è geloso, ..... lascio a te Aquila la conclusione.
La conclusione è semplicissima, caro.
Nel passo isaiano come nell' Esodo, Geova afferma la sua "gelosia" riguardo all' adorazione e comunque si mette sempre in contrapposizione con falsi dèi pagani.
In questo senso dobbiamo leggere quei due passi, ma Dio ha dato a Cristo la sua gloria e, per mezzo di Cristo, ai suoi coeredi celesti (Gv. 17:22,24) semplicemente perchè questi ultimi sarebbero stati parte del regno messianico di Cristo e della Nuova Gerusalemme, la simbolica Sposa di Cristo, che ha la gloria di Dio (Apoc. 21:11)....inoltre, la gloria divina è riflessa in Cristo banalmente perchè Cristo è l'
eikon, l'
immagine del Dio invisibile (Col. 1:15)..... e lascio a te le conclusioni.
Ciao.
[Modificato da Aquila-58 18/07/2013 17:34]