00 09/11/2013 21:18

Ci sentiamo in dovere di dichiarare con franchezza che i Testimoni di Geova non appartengono alla comunione cristiana e non solo a quella cattolica.



Già il fatto che distingua le due cose, comunione cristiana e cattolica, è una buona base di partenza.


Rifiutano infatti esplicitamente verità fondamentali della nostra fede, innanzitutto quella del Dio uno e trino, Padre, Figlio e Spirito Santo, e quindi della divinità del Signore Gesù Cristo; negano la spiritualità e immortalità dell'anima; interpretano in modo letterale e fondamentalista, e persino falsificante, la Sacra Scrittura.



Molti di noi una volta credevano, per modo di dire, a queste cose. Per modo di dire in quanto argomenti mai approfonditi e francamente lontani da quello che era il nostro sentimento religioso, come del resto notiamo anche nelle persone alle quali ci presentiamo durante la nostra opera di evangelizzazione.
Trinità, immortalità dell’anima sono argomenti sconosciuti alla maggior parte delle persone, quasi mai mi capita di dover rispondere a queste obiezioni. Se credere in queste dottrine diventa requisito necessario per essere considerati Cristiani, allora, il problema lo avete dentro…tanti cattolici, pochi Cristiani.

Chi può essere definito Cristiano?


Per saperlo possiamo analizzare il contesto in cui, per la prima volta, viene usato questo termine.
Troviamo questa occasione riportata nella parte finale di Atti 11:26 “Ad Antiòchia per la prima volta i discepoli furono chiamati cristiani.”
Perché proprio Cristiani?
Evidentemente fu il risultato dell’opera compiuta in quella città. Il versetto 26, parlando di Barnaba e Saulo, poco prima dice: “Rimasero insieme un anno intero in quella Chiesa e istruirono molta gente.”
Di cosa avranno parlato per un anno a quelle persone? Prima di Barnaba, ad Antiochia, vi era stata svolta un opera di evangelizzazione da parte di altri discepoli e qual’era il messaggio predicato? Al versetto 20 troviamo la risposta: “annunciando che Gesù è il Signore.”
A seguito di questa predicazione, i discepoli vengono identificati come Cristiani.
Quindi, niente Trinità, immortalità dell’anima, niente divinità di Gesù, ma solo perché il centro del loro messaggio era Gesù Cristo.
Stavano seguendo il comando di Gesù di predicare, facendo questo si identificarono come suoi seguaci e non credendo a dottrine a loro sconosciute che solo secoli dopo di loro sarebbero uscite fuori.
Anche oggi si può definire Cristiano chi compie l’opera da Gesù comandata e non chi crede a dottrine inventate da uomini.



I Testimoni di Geova si dedicano alla diffusione del loro messaggio con zelo e spesso con soggettiva sincerità di adesione alle proprie convinzioni; ma è evidente in loro un atteggiamento aggressivo e denigratorio, una preparazione superficiale e artefatta, un riferirsi alla Scrittura per frasi staccate da ogni contesto e assai spesso travisate.



Lo zelo per la conoscenza delle Sacre Scritture spinge all’azione. Non esistono TdG non praticanti.
La preparazione del singolo TdG è determinata da tanti fattori, istruzione, età, tempo dedicato allo studio, ecc.., ma nella maggioranza dei casi questa è presente tanto quanto basta a far capire a coloro ai quali trasmettiamo la Buona Notizia, quanto questa può essere importante per loro. E poi, con tutto il rispetto dovuto ai nostri interlocutori, per il target di conoscenza biblica che troviamo, la nostra preparazione basta e avanza.
Fossi in lei, per il ruolo che ricopre, mi preoccuperei più di quello che NON fanno le sue “pecore”, piuttosto che denigrare quello che noi facciamo.



Mettono l’Antico Testamento sullo stesso piano del Nuovo, perché non hanno idea del carattere progressivo della rivelazione. La loro interpretazione consiste nel prendere frasi staccate dal contesto letterario e storico, e manipolarle con disinvoltura a sostegno di dottrine prefabbricate.
Viceversa, quando hanno a che fare con testi in contrasto evidente con la loro ideologia, non esitano a farne un uso allegorico, persino bizzarro. Non distinguono tra il messaggio rivelato e la cultura dell’ambiente: assumono come verità divine molte espressioni relative all’ambito scientifico, legate alle concezioni dell’epoca e ormai superate.



Non riuscite proprio ad andare oltre delle generiche accuse, vero don Fiorino?
Ad accuse generiche si potrebbe rispondere genericamente ma, a cosa servirebbe?
La prossima volta, anziché limitarsi a leggere quello che dice il catechismo su di noi, provi ad associare un qualcosa di reale che ci appartiene e non ripetere semplici frasi scritte da altri solo per screditarci.



Infine fa riferimento alle presunte manipolazioni presenti nella TNM che sarebbe stata alterata e modificata pesantemente dai tdG per adattarla al loro credo.



Ne abbiamo parlato decine di volte, ma anche in questo caso, citare almeno un esempio è chiedere troppo?


Conclude la sua parte ricordando però che, benché si rimarchino certi errori legati all’interpretazione e alla traduzione della Bibbia, non deve venire meno il rispetto delle persone. Quindi la verità nella carità!



Qui niente confutazione, il rispetto per le persone innanzitutto, è l’amore anche verso le persone che ci spinge a portare loro la Parola di Dio…potremmo dire lo stesso se ci limitassimo a suonare le campane per chiamarle e se non vengono…che si arrangino?
[Modificato da admintdg2 09/11/2013 21:18]