00 22/12/2013 19:31
L’ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei in collegamento da Bergamo che parla del mistero del Natale dicendo:



Per noi cristiani è importante perchè celebra l’incarnazione del figlio di Dio. Per i tdG è qualificata come una festa pagana e quindi contraria alla Parola di Dio.

In realtà anche su questo tema hanno fatto cambiamenti nella loro storia, in contraddizione l’uno con l’altro. Dal 1870 al 1930 i tdG hanno festeggiato regolarmente la nascita di Gesù il 25 dicembre, anche con la distribuzione dei regali.

Poi i dirigenti della Società Torre di Guardia hanno stabilito che il Natale è una festa pagana che offende Dio.

Ma quali argomenti sostengono i tdG:

1) La Bibbia no indica la data della nascita di Gesù.

Rispondiamo: E’ vero ma il Natale non vuole essere il compleanno bensì il ricordo del fatto che Gesù è veramente nato circa 2000 anni fa a Betlemme di Giudea e che la sua venuta segna l’inizio della nuova ed eterna alleanza.

2) Il 25 dicembre era la festa di nascita del Dio sole, quindi festa pagana che non piace a Dio.

Rispondiamo: anticamente i pagani festeggiano la nascita del Dio sole, Sol invictus, invece i cristiani celebrano la nascita di Gesù Cristo. Sono 2 cose diverse. Se la festa pagana dispiaceva a Dio, la celebrazione del Natale di Gesù è un’altra cosa. I padri della chiesa hanno intenzionalmente sostituito la festa pagana facendo i cristiani il seguente ragionamento: voi da pagani adoravate il dio sole ora che siete cristiani dovete adorare colui che è il vero sole e la vera luce. Il simbolo della luce e del sole in riferimento al messia è ben presente nella Bibbia.

Ecco alcuni esempi.

Malachia 3:20: “Per voi invece, cultori del mio nome, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla”

Isaia 60:1-3: Àlzati, rivestiti di luce, perché viene la tua luce, la gloria del Signore brilla sopra di te. 2Poiché, ecco, la tenebra ricopre la terra, nebbia fitta avvolge i popoli; ma su di te risplende il Signore, la sua gloria appare su di te. 3Cammineranno le genti alla tua luce, i re allo splendore del tuo sorgere.

Luca 1:78,79: “Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole che sorge dall'alto,79per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell'ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace".

Giovanni 1:4,5: “In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta”.

Giovanni 8:12: “Di nuovo Gesù parlò loro e disse: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".

Anche in Apocalisse 1:16 è presentato come sole: “Teneva nella sua destra sette stelle e dalla bocca usciva una spada affilata, a doppio taglio, e il suo volto era come il sole quando splende in tutta la sua forza”.

Così anche in Apocalisse 21:22-23: “In essa non vidi alcun tempio: il Signore Dio, l'Onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23La città non ha bisogno della luce del sole, né della luce della luna: la gloria di Dio la illumina e la sua lampada è l'Agnello”.

Nella Gerusalemme celeste Dio e l’agnello sono il suo sole. Dunque ci riteniamo autorizzati a celebrare il Natale come nascita di Gesù, sole di giustizia e luce del mondo.

3) Ma è lecito prendere spunto da un concetto pagano per esprimere una realtà cristiana?

Rispondiamo: una volta escluso qualsiasi equivoco o ambiguità si. La Bibbia stessa usa simboli o immagini pagane per esprimere realtà cristiane. Ad es. l’apostolo Paolo parlando ai pagani di Atene cita l’inno al Dio Giove (Zeus in greco) di un poeta pagano e dice in Atti 17:28:

In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: "Perché di lui anche noi siamo stirpe".
La citazione di Paolo "Perché di lui anche noi siamo stirpe" è un verso di una poesia del poeta pagano Arato.

La festa del Natale quindi non è una festa pagana, ma la festa di Gesù, il verso sole, la vera luce che illumina ogni uomo che viene nel mondo.

Cosa significa, cosa deve significare dunque il natale per noi cristiani?

Certo non il consumismo paganeggiante che talora regna in persone che non prendono sul serio il loro essere cristiani. Il natale deve essere il tempo per approfondire la propria fede in Dio che ha assunto la natura umana come piccolo bimbo nel grembo di una umile madre terrena, per essere vicino a noi uomini, per mostrarci in maniera visibile l’amore di Dio

Ma qual è il vero motivo dell’avversione dei tdG al Natale?

Il motivo vero è che per loro Gesù è una creatura e non Dio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio vero. Quindi dovevano trovare un motivo per escludere l’importanza del natale.

Nel libro Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca si legge a p. 119, nella didascalia:

“Per voi Gesù è un re vittorioso o un bambino indifeso?” Loro ovviamente sostengono che è un re vittorioso.

Rispondiamo: si tratta di una domanda umana e non biblica. Perché la Parola di Dio, presenta Gesù povero e indifeso ed è proclamato re proprio quando viene inchiodato in croce. Dal punto di vista umano è un paradosso e San Paolo lo riconosce in 1 Corinti 1:18,19,22-25:

La parola della croce infatti è stoltezza per quelli che si perdono, ma per quelli che si salvano, ossia per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e annullerò l'intelligenza degli intelligenti.

Mentre i Giudei chiedono segni e i Greci cercano sapienza, 23noi invece annunciamo Cristo crocifisso: scandalo per i Giudei e stoltezza per i pagani; 24ma per coloro che sono chiamati, sia Giudei che Greci, Cristo è potenza di Dio e sapienza di Dio. 25Infatti ciò che è stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini, e ciò che è debolezza di Dio è più forte degli uomini.

Queste parole rispondono alla domanda dei tdG riportata sopra e dimostrano che la domanda è fuori luogo, perché l’uomo indifeso, nato bambino ma che si è poi consegnato volontariamente nelle mani dei persecutori e poi inchiodato in croce in mezzo a tormenti, insulti e scherni, lui dimostra proprio la sua grandezza in quel momento. Il Vangelo evidenzia la regalità di Cristo quale re proprio in quella occasione, come attesta anche la scritta posta sopra di lui. Quindi è un re potente che si manifesta tale proprio passando per la croce!



Parola a chi desidera replicare...