00 31/03/2014 00:06
EverLastingLife, 30/03/2014 20:16:

valutiamone insieme il contenuto informativo / probatorio



Complimenti Ell, abbiamo avuto la stessa idea ma tu mi hai preceduto, allora mi accodo…

La delusione e la rabbia, dopo aver guardato i due servizi delle Iene sui TdG, sono state grandi. Non tanto per i servizi in se per se ma per il modo e i termini in cui sono stati presentati. Visi oscurati, voci contraffatte, imprecisioni e approssimazioni per richiamare luoghi comuni sulla nostra religione e per presentarla sotto una luce assolutamente negativa. Due puntate a senso unico dominate in maniera assoluta da apostati, disassociati e psicologi dal GRIS con le due repliche farsa messe lì come atto dovuto per far sembrare il servizio obiettivo… ma andiamo nello specifico.

Cominciamo malissimo con Rocco Politi che spara la prima grande menzogna: “Siamo stati letteralmente cacciati perché abbiamo permesso una trasfusione di sangue alla ns. nipotina per salvarle la vita”

Per prima cosa, come già fatto notare da Ell, non si capisce che cosa c’entrino i nonni con la nipote, disassociazione formato famiglia??? [SM=g27993]

Ma al di fuori di questo particolare, il punto centrale è che non si viene disassociati perché si commette uno sbaglio o peccato, ma perché si pratica impenitentemente il peccato:

La Torre di Guardia 15/3/1998 p. 22 par. 16 :

16 Ma se le decisioni che riguardano la condotta sono una questione personale, come mai alcuni testimoni di Geova vengono disassociati? Nessuno stabilisce in modo arbitrario che la pratica di un determinato peccato richieda la disassociazione. Questa azione è richiesta dalle Scritture soltanto nel caso in cui un componente della congregazione pratichi impenitentemente peccati gravi, come quelli elencati nel 5° capitolo della prima lettera ai Corinti. Pertanto, anche se un cristiano può essere disassociato per aver praticato la fornicazione, ciò avviene soltanto se rifiuta di accettare l’aiuto spirituale di amorevoli pastori.



La Torre di Guardia 15/4/1988 pp. 26-27 parr. 4-5:

4 La maggioranza dei veri cristiani sostiene lealmente Dio e le sue giuste leggi. (1 Tessalonicesi 1:2-7; Ebrei 6:10) A volte, però, un individuo devia dal sentiero della verità. Per esempio, nonostante l’aiuto degli anziani cristiani, egli può violare le leggi di Dio e non mostrare pentimento. Oppure può rinnegare la fede insegnando falsa dottrina o dissociandosi dalla congregazione. Che fare in un caso del genere? Queste cose succedevano anche quando erano in vita gli apostoli; vediamo quindi cosa scrissero essi al riguardo.
5 Poiché un uomo di Corinto praticava impenitentemente l’immoralità, Paolo disse alla congregazione: ‘Cessate di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo’. (1 Corinti 5:11-13) Lo stesso bisognava fare con gli apostati, come Imeneo: “In quanto all’uomo che promuove una setta, rigettalo dopo una prima e una seconda ammonizione, sapendo che tale uomo è stato pervertito e pecca”. (Tito 3:10, 11; 1 Timoteo 1:19, 20) Sarebbe appropriato allontanare anche chiunque rinneghi la congregazione: “Sono usciti da noi, ma non erano della nostra sorta; poiché se fossero stati della nostra sorta, sarebbero rimasti con noi. Ma sono usciti affinché fosse manifesto che non tutti sono della nostra sorta”. — 1 Giovanni 2:18, 19.



Vale la stessa cosa anche per le trasfusioni di sangue? SI

Proclamatori cap. 13 pp. 183-184:

Il rispetto per la vita ha influito anche sull’atteggiamento dei testimoni di Geova verso le trasfusioni di sangue. Quando sorse il problema delle trasfusioni di sangue La Torre di Guardia del 1° luglio 1945 (ottobre 1946 in italiano) spiegò nei particolari il punto di vista cristiano riguardo alla santità del sangue. Dimostrò che nel divieto divino imposto a Noè e a tutti i suoi discendenti era incluso sia il sangue di animali che il sangue umano. (Gen. 9:3-6) Indicò che questa esigenza era stata messa nuovamente in risalto nel I secolo quando fu comandato ai cristiani di ‘astenersi dal sangue’. (Atti 15:28, 29) Lo stesso articolo faceva capire in base alle Scritture che solo l’uso sacrificale del sangue era approvato da Dio e che, dal momento che i sacrifici animali offerti sotto la Legge mosaica prefiguravano il sacrificio di Cristo, disprezzare il requisito secondo cui i cristiani devono ‘astenersi dal sangue’ sarebbe stata una prova di grave mancanza di rispetto per il sacrificio di riscatto di Gesù Cristo. (Lev. 17:11, 12; Ebr. 9:11-14, 22) In armonia con questo intendimento a partire dal 1961 chi ignorava questa esigenza divina, accettava trasfusioni di sangue e manifestava uno spirito impenitente veniva disassociato, espulso dalle congregazioni dei testimoni di Geova.



Quindi ribadiamo il concetto: Non si viene disassociati perché si commette uno sbaglio o peccato, ma perché si pratica impenitentemente il peccato.

Questo, in sostanza, significa che io non vengo automaticamente disassociato perché accetto una trasfusione di sangue ma perché oltre ad aver accettato la trasfusione non voglio più accettare il principio di ‘astenersi dal sangue’ (Atti 15:29)

E questa è una cosa oltre che coerente anche logica, è come se un cattolico non accettasse più la dottrina della trinità; non potrebbe più essere considerato tale.

continua... [SM=g27987]


______________________________________________
Non porrò di fronte ai miei occhi nessuna cosa buona a nulla. Ho odiato il fare di quelli che apostatano; Non si attacca a me. (Salmo 101:3)

Forum Testimoni di Geova Online