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Confutazione trasmissione Radio Maria del GRIS di agosto 2014 su...

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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 13/08/2014 22:15
    trasfigurazione e vita dopo morte/dalla croce al palo/spirito santo/forze armate
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    viceadmintdg1
    Post: 10.113
    ViceAdmin
    00 13/08/2014 22:20
    Il primo intervento è a cura del conduttore don Fiorino che obietta:


    una delle dottrine dei tdG è quella di pensare che con la morte finisce tutto. Non c’è più nulla. Che le cose non stiano così lo dimostra questo importantissimo brano, quello della trasfigurazione:

    1 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4 Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». 6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». 8 Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo (Matteo 17:1-8).

    Qui si vedono Elia e Mosè che discorrono con Gesù. Chiediamo quindi ai tdG: se con la morte della persona finisce tutto, come si spiega l’apparizione di Elia e Mosé a nostro Signore Gesù e agli apostoli?
    Proprio questo avvenimento, ci fa capire che i morti, in questo caso questi grandi profeti, continuano a vivere nella grloria del Signore; sono viventi in Dio e quindi appaiono a Gesù e parlano con lui.



    Parola a chi desidera replicare...
  • Aquila-58
    00 15/08/2014 21:32
    Grazie Admin,


    viceadmintdg1, 12/08/2014 14:43:

    Il primo intervento è a cura del conduttore don Fiorino che obietta:


    una delle dottrine dei tdG è quella di pensare che con la morte finisce tutto. Non c’è più nulla. Che le cose non stiano così lo dimostra questo importantissimo brano, quello della trasfigurazione:

    1 Sei giorni dopo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto monte. 2 E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. 3 Ed ecco apparvero loro Mosè ed Elia, che conversavano con lui. 4 Pietro prese allora la parola e disse a Gesù: «Signore, è bello per noi restare qui; se vuoi, farò qui tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia». 5 Egli stava ancora parlando quando una nuvola luminosa li avvolse con la sua ombra. Ed ecco una voce che diceva: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto. Ascoltatelo». 6 All'udire ciò, i discepoli caddero con la faccia a terra e furono presi da grande timore. 7 Ma Gesù si avvicinò e, toccatili, disse: «Alzatevi e non temete». 8 Sollevando gli occhi non videro più nessuno, se non Gesù solo (Matteo 17:1-8).

    Qui si vedono Elia e Mosè che discorrono con Gesù. Chiediamo quindi ai tdG: se con la morte della persona finisce tutto, come si spiega l’apparizione di Elia e Mosé a nostro Signore Gesù e agli apostoli?
    Proprio questo avvenimento, ci fa capire che i morti, in questo caso questi grandi profeti, continuano a vivere nella grloria del Signore; sono viventi in Dio e quindi appaiono a Gesù e parlano con lui.



    Parola a chi desidera replicare...



    .....e i cristiani testimoni di Geova le rispondono, per il fatto che è semplicissimo farlo.

    Caro Fiorino, legga quello che sto per scriverle e magari rifletta: il testo matteano della Trasfigurazione del Signore (Mt. 17:1-9), ad esempio, chiarisce l' arcano.
    Infatti, in Mt. 17:9 Gesù afferma:

    "Non parlate a nessuno di questa visione (horama), prima che il Figlio dell' uomo non sia risorto dai morti" (Mt. 17:9 CEI).

    Si tratta quindi di una horama, di una visione: ma la stessa cosa accade in Atti 9:11-12!
    Lì viene detto che Paolo stava pregando e che in horama, in visione, vide un uomo, Anania, entrare e porre le mani su di lui, il punto è che Anania, pur apparendo in visione, non era realmente lì da Paolo in quel momento, giacchè il Signore Gesù gli sta dicendo di andare da Paolo e Anania vi andò, ma solo successivamente (Atti 9:17-19).
    Secondo punto importante, la Trasfigurazione del Signore è un' anticipazione della gloria del Regno e guardi che non lo diciamo noi, ma la cattolicissima Bibbia di Gerusalemme, che nel racconto lucano della trasfigurazione, prima di Luca 9:27, sottotitola come segue:

    "L' avvento prossimo del regno".

    Pertanto, alla luce di quanto esposto sopra, il fatto che Mosè ed Elia apparissero in visione con Gesù non significa che essi fossero realmente vivi nella loro gloria celeste (vedi Luca 9:30-32) e quindi apparsi realmente lì in quella occasione, poichè neppure lo stesso Gesù poteva essere realmente lì come re risorto e glorificato (Mt. 16:28 ; Luca 9:32), visto che era ancora uomo e non era stato ancora risorto e glorificato.
    Dio può far apparire in visione e in gloria ciò che vuole e chi vuole, in quanto per Lui sono tutti viventi, Luca 20:38 ; Rom. 4:17.
    Va da se che Dio possa far apparire in visione non chi è già nella gloria del Regno ma chi lo sarà in futuro, come Gesù e come Mosè ed Elia.
    Ciò ovviamente non toglie realtà allo straordinario evento della visione della Trasfigurazione, che è reale ma che riguarda, come detto, un evento futuro, non presente.

    Caro Fiorino, dopo quanto sopra evidenziato, Lei è ancora convinto che Mosè ed Elia fossero già con la loro cosiddetta "anima" immortale al cospetto di Dio?
    [Modificato da Aquila-58 15/08/2014 21:38]
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 23/08/2014 15:48
    Il successivo intervento è a cura di Alessandro Spoto che prosegue la rubrica "Mutamenti dottrinali" dicendo:


    Ho deciso di trattare oggi il cambiamento dottrinale del CD in merito all’adorazione della croce prima e poi il cambiamento dalla croce al palo poi.

    Fino al 1928 il Corpo Direttivo (CD) insegnava che Gesù è morto sulla croce. Infatti i tdG portavano il distintivo con croce e corona, che compare nel frontespizio della rivista Torre di Guardia fino al 1931.

    Il secondo presidente della Società Torre di Guardia Rutherford nel suo scritto L’arpa di Dio del 1921 p. 143 afferma:

    “La croce di Cristo è la grande verità centrale del piano di Divino dal quale si irradiano le speranze degli uomini. Io mi glorio della croce di Cristo” affermava Rutherford.

    Dal 1928 in poi inizia il cambiamento. Rutherford cambia idea e insegnò che la croce è un simbolo pagano e che Gesù sarebbe morto su un palo verticale.

    Il CD nel manuale Ragioniamo facendo uso delle Scritture, 1985, p. 87:

    “La croce è un’invenzione tardiva di origine pagana risalente al III d.C.... Più precisamente la T è l’iniziale del Dio babilonese Tammuz”

    A p. 85 il CD cita il famoso Dizionario di greco-italiano Liddle & Scott:

    "È interessante che la Bibbia usa anche il termine xỳlon per identificare lo strumento usato. Il Dizionario illustrato greco-italiano di Liddell e Scott ne dà questa definizione: “Legno tagliato e pronto per l’uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, . . . pezzo di legno, tronco, trave, palo, . . . bastone, clava, randello, . . . asse o trave a cui erano legati i malfattori . . . di legno vivo, pianta, albero”." (Le Monnier, 1975, p. 875).

    Ma come stanno realmente le cose al riguardo? Diciamo subito che nel Vangelo di Matteo 27:37 si legge che Pilato ha fatto mettere sul capo di Gesù una scritta che riportava la motivazione di condanna: “questi è Gesù il re dei giudei”.

    Ma nella raffigurazione geovista, Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca a p. 170, la sritta si trova sopra le mani di Gesù e non sopra il suo capo. Quindi questa raffigurazione non è fedele a quanto dice la Bibbia. Le mani infatti non si trovavano in una posizione verticale ma in una posizione orizzontale, altrimenti la scritta non poteva essere posta sopra la testa. Inoltre in GV 20:25 si legge:

    Gli altri discepoli dunque gli dissero: Abbiamo veduto il Signore! Ma egli disse loro: Se io non vedo nelle sue mani il segno de’ chiodi, e se non metto il mio dito nel segno de’ chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò.

    Quindi Tommaso parla di chiodi al plurale, uno per ogni mano, non di un chiodo solo come illustrato dal CD

    Concludendo, il CD sostiene che la croce è un simbolo pagano tardivo del III secolo d.C., ma questo non è vero e lo dimostra l’archeologia.

    In una casa di Ercolano, distrutta dall’eruzione del 79, è stata conservata l’immagine di un mobiletto carbonizzato, un inginocchiatoio, e sopra l’immagine di una croce sulla parete di gesso e calcestrezzo, a dimostrazione che in quella data già un cristiano li si è inginocchiato a pregare ai piedi di una croce. Infatti ad Ercolano già c’erano cristiani.

    Purtroppo il CD per sostenere che i termini stauros e xylon indicherebbero solo un palo verticale hanno alterato anche il Dizionario il dizionario di greco-italiano Liddle & Scott citato in precedenza. Infatti la citazione corretta sostiene che il termine xylon oltre a significare “trave, palo”… significa anche “la croce NT”.

    Nel Ragioniamo del 1990 infatti troviamo la citazione corretta, che riporta anche il significato “la croce NT” perché gli i gli Editori del libro Ragioniamo sono stati costretti a correggere la precedente citazione malevola!



    Lascio la parola a chi desidera replicare
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    Barnaba1977
    Post: 9.115
    TdG
    00 27/08/2014 08:39

    Fino al 1928 il Corpo Direttivo (CD) insegnava che Gesù è morto sulla croce. Infatti i tdG portavano il distintivo con croce e corona, che compare nel frontespizio della rivista Torre di Guardia fino al 1931.

    Il secondo presidente della Società Torre di Guardia Rutherford nel suo scritto L’arpa di Dio del 1921 p. 143 afferma:

    “La croce di Cristo è la grande verità centrale del piano di Divino dal quale si irradiano le speranze degli uomini. Io mi glorio della croce di Cristo” affermava Rutherford.



    Questo è corretto, tuttavia c'è da dire che nessun TdG ha mai adorato la croce, come invece vorrebbe farci intendere il sig. Spoto. In realtà, il fatto che la croce avesse forma classica con i due legni oppure fosse un palo eretto non ha per noi alcun significato. Grande valore l'ha invece per coloro che ne hanno fatto un oggetto di culto. Noi non abbiamo dogmi su come Gesù possa essere stato ucciso, mentre riteniamo importante che lui sia morto per noi. Credere che Gesù sia morto su di un palo piuttosto che su di una croce a due bracci è un modo per ritornare all'origine della parola stauros come strumento di tortura e sfrondarlo di secoli e secoli di superstizioni sedimentate sopra questo oggetto.


    Dal 1928 in poi inizia il cambiamento. Rutherford cambia idea e insegnò che la croce è un simbolo pagano e che Gesù sarebbe morto su un palo verticale.

    Il CD nel manuale Ragioniamo facendo uso delle Scritture, 1985, p. 87:

    “La croce è un’invenzione tardiva di origine pagana risalente al III d.C.... Più precisamente la T è l’iniziale del Dio babilonese Tammuz”



    Veramente, questa citazione mi pare errata. Forse Spoto si riferisce a questa citazione:

    “La forma [della croce a due bracci] ebbe origine nell’antica Caldea, ed era usata come simbolo del dio Tammuz (essendo a forma del mistico Tau, iniziale del suo nome) in quel paese e nei paesi limitrofi, incluso l’Egitto. Verso la metà del III secolo d.C. le chiese si erano ormai dipartite da certe dottrine della fede cristiana o le avevano travisate. Per accrescere il prestigio dei sistemi ecclesiastici apostati, i pagani erano ricevuti nelle chiese indipendentemente dalla rigenerazione per mezzo della fede ed era largamente permesso loro di ritenere i loro segni e simboli pagani. Perciò il Tau o T, nella sua forma più frequente, con il pezzo in croce abbassato, fu adottato come simbolo della croce di Cristo”. — An Expository Dictionary of New Testament Words, di W. E. Vine, Londra, 1962, p. 256.

    Qui non si fa altro che citare l'opera di Vine a sostegno della deduzione generale.

    Sottolineiamo inoltre che noi non seguiamo una persona o un gruppo di persone: non era Rutherford ad insegnare che la croce fosse un simbolo pagano, ma era quello che il CD aveva compreso in quel momento. Non è escluso che potremo cambiare idea su di un punto tanto ininfluente.


    A p. 85 il CD cita il famoso Dizionario di greco-italiano Liddle & Scott:

    "È interessante che la Bibbia usa anche il termine xỳlon per identificare lo strumento usato. Il Dizionario illustrato greco-italiano di Liddell e Scott ne dà questa definizione: “Legno tagliato e pronto per l’uso, sia legna da ardere, sia legname da costruzione, . . . pezzo di legno, tronco, trave, palo, . . . bastone, clava, randello, . . . asse o trave a cui erano legati i malfattori . . . di legno vivo, pianta, albero”." (Le Monnier, 1975, p. 875).

    Ma come stanno realmente le cose al riguardo? Diciamo subito che nel Vangelo di Matteo 27:37 si legge che Pilato ha fatto mettere sul capo di Gesù una scritta che riportava la motivazione di condanna: “questi è Gesù il re dei giudei”.

    Ma nella raffigurazione geovista, Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca a p. 170, la scritta si trova sopra le mani di Gesù e non sopra il suo capo. Quindi questa raffigurazione non è fedele a quanto dice la Bibbia. Le mani infatti non si trovavano in una posizione verticale ma in una posizione orizzontale, altrimenti la scritta non poteva essere posta sopra la testa.



    Non comprendo chi ancora usi tale obiezione: se la scritta si fosse trovata sopra le mani di Gesù, appare chiaro che si sarebbe trovata pure sopra la sua testa. Inoltre, a voler essere puntigliosi, non avendo alcun dogma sulla crocifissione, possiamo anche ipotizzare che le mani fossero inchiodate ai lati del palo con l'iscrizione sopra la testa.

    Quel che pare non abbia capito Spoto è che i disegni del supplizio di Gesù raffigurati nelle nostre riviste sono solo rappresentazioni artistiche prive di alcun valore cultuale.


    Inoltre in GV 20:25 si legge:

    Gli altri discepoli dunque gli dissero: Abbiamo veduto il Signore! Ma egli disse loro: Se io non vedo nelle sue mani il segno de’ chiodi, e se non metto il mio dito nel segno de’ chiodi, e se non metto la mia mano nel suo costato, io non crederò.

    Quindi Tommaso parla di chiodi al plurale, uno per ogni mano, non di un chiodo solo come illustrato dal CD



    Anche qui si spaccia per certa una cosa che certa non è. Nell'ipotesi descritta prima sarebbero occorsi due chiodi, accontentando così il sig. Spoto. Inoltre, non è nemmeno escluso che Gesù potesse essere stato affisso con due chiodi anziché uno anche se queste si fossero trovate sopra la sua testa. E se anche fosse stato inchiodato alle mani con un solo chiodo non si può escludere che con “chiodi” Tommaso non si stesse riferendo all'insieme dei chiodi usati per affiggere Gesù.


    Concludendo, il CD sostiene che la croce è un simbolo pagano tardivo del III secolo d.C., ma questo non è vero e lo dimostra l’archeologia.

    In una casa di Ercolano, distrutta dall’eruzione del 79, è stata conservata l’immagine di un mobiletto carbonizzato, un inginocchiatoio, e sopra l’immagine di una croce sulla parete di gesso e calcestrezzo, a dimostrazione che in quella data già un cristiano li si è inginocchiato a pregare ai piedi di una croce. Infatti ad Ercolano già c’erano cristiani.



    In realtà non sappiamo cosa sia quella “croce” e nemmeno gli studiosi sono concordi. La sicumera dimostrata in questa frase è indice di come si voglia difendere il dogma ad ogni costo.


    Purtroppo il CD per sostenere che i termini stauros e xylon indicherebbero solo un palo verticale hanno alterato anche il Dizionario il dizionario di greco-italiano Liddle & Scott citato in precedenza. Infatti la citazione corretta sostiene che il termine xylon oltre a significare “trave, palo”… significa anche “la croce NT”.

    Nel Ragioniamo del 1990 infatti troviamo la citazione corretta, che riporta anche il significato “la croce NT” perché gli i gli Editori del libro Ragioniamo sono stati costretti a correggere la precedente citazione malevola!



    In realtà non c'è stata alcuna alterazione, poiché ciò che si vuole dimostrare non è l'assenza della definizione “croce” dal L&S, ma la presenza di numerose altre definizioni. Trovo odiosa questa maniera di alterare i fatti.

    Invito a visionare quest'articolo: www.tdgonline.net/indice/bibbia/croce-palo.htm
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    viceadmintdg1
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    ViceAdmin
    00 28/08/2014 17:05
    Il successivo intervento è a di don Cadei che parla dello spirito santo dicendo:



    Oggi faremo un confronto fra la visione dello spirito santo dei cattolici e quella dei tdG.

    Il credo dice:

    Credo nello Spirito Santo,
    che è Signore e dà la vita,
    e procede dal Padre e dal Figlio.
    Con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato,
    e ha parlato per mezzo dei profeti.

    Possiamo dire che questo è la stessa visione di tutte le principali chiese cristiane

    Molti cristiani purtroppo non sanno molto dello spirito santo. Perciò essi non sanno cosa rispondere ai tdG quando questi affermano che lo spirito santo non è Dio ma la sua forza attiva, che spiegano con l’esempio dell’energia elettrica.

    Ma vediamo cosa dice la parola di Dio di Gesù Cristo e del suo rapporto con lo spirito santo. Leggiamo

    Luca 3:21,22: 21Ed ecco, mentre tutto il popolo veniva battezzato e Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì 22e discese sopra di lui lo Spirito Santo in forma corporea, come una colomba, e venne una voce dal cielo: "Tu sei il Figlio mio, l'amato: in te ho posto il mio compiacimento".

    Lc 4:17-21: 17Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; aprì il rotolo e trovò il passo dove era scritto:

    18 Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi,

    Mt 12:17,18: 16e impose loro di non divulgarlo, 17perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaia:

    18 Ecco il mio servo, che io ho scelto; il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento. Porrò il mio spirito sopra di lui e annuncerà alle nazioni la giustizia. Da queste citazioni risulta che lo spirito santo agì in Gesù Cristo. Ma cos’è o chi è lo spirito santo?

    Dalle Scritture risulta che lo spirito santo è una persona, ma i tdG lo negano. Infatti nel libro Potete vivere alle pp. 40-41 leggiamo:

    In quanto allo “Spirito Santo”, la cosiddetta Terza Persona della Trinità, abbiamo già visto che non è una persona, ma è la forza attiva di Dio. Giovanni il Battezzatore disse che Gesù avrebbe battezzato con spirito santo come Giovanni battezzava con acqua. Perciò come l’acqua non è una persona, così lo spirito santo non è una persona. (Matteo 3:11) Ciò che aveva predetto Giovanni si adempì quando, dopo la morte e risurrezione di Gesù, fu versato spirito santo sui suoi seguaci riuniti a Gerusalemme. La Bibbia dice: “Furono tutti pieni di spirito santo”. (Atti 2:4) Furono “pieni” di una persona? No, furono pieni della forza attiva di Dio. I fatti quindi mostrano chiaramente che la Trinità non è un insegnamento biblico. In effetti, molto prima che Gesù venisse sulla terra, triadi o trinità di dèi erano anticamente adorate in paesi come l’Egitto e Babilonia.

    Questa argomentazione dei tdG non è convincente. Anzitutto non è vero che il vangelo dice che Gesù battezzera con spirito sanco come Giovanin battezzava con acqua. Il vangelo non dice come ma invece:

    Marco 1:8: 8Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo".

    Notate che si legge: “ma”, non “come”.

    In Atti 1:5 leggiamo: 5Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo".

    I tdG dicono: come l’acqua non è una persona così lo spirito santo non è una persona.

    Si può obiettare che Gesù comanda di battezzare nel nome del Padre, del figlio e dello spirito santo. Quindi come il padre e il figlio son persone così anche lo spirito è una persona.

    Poi loro obiettano che lo spirito non può riempire contemporaneamente in più persone come nei 120 della pentecoste.

    Allora sarebbe anche impossibile che Padre e Figlio abitino in tutti coloro che osservano il Vangelo. Ma Gesù disse in Gv 14:23:

    23Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.

    Anche San Paolo scrive in Galati 3:27:

    “Poiché tutti voi che foste battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo”.

    Normalmente non si viene rivestiti di una persona eppure questo modo di esprimersi non significa che Gesù non sia una persona, così come da descrizioni simili non si deve concludere che lo spirito santo non sia una persona..

    Bisogna precisare che quando si parla di persona non va inteso un mero soggetto con attributi fisici, ma un soggetto, anche spirituale, dotata di intelligenza, individualità e volontà

    Gesù parlando dello spirito santo non parla di una semplice energia infatti lo chiama: Paracleto che significa: soccorritore, consigliere, patrocinatore, consolatore

    Infatti leggiamo in Gv 14,15-17:

    15Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi.

    Perché Gesù chiama lo spirito santo un altro Paraclito? Lo capiamo leggendo 1 Gv 2:1,2:

    “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.”

    Gesù è il nostro Paraclito e lo spito santo è un altro Paraclito al pari di Gesù

    Gv 15:26,27:

    26Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; 27e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.

    Da questi e altri versetti nei capitoli 14-16 di Giovanni che parlano dello spirito santo si comprende che lo spirito santo compie azioni personali. A lui vengono attribuiti i verbi:

    insegnare, guidare, testimoniare, ricordare, parlare, annunciare, cioè le attività di una persona e non di una energia.

    Abbiamo così dimostrato, con numerose citazioni, che è riduttivo intendere lo spirito santo come semplice energia di Dio come fanno i tdG.



    Spazio alla replica
    [Modificato da viceadmintdg1 28/08/2014 17:06]
  • Aquila-58
    00 29/08/2014 18:51
    1)
    Grazie Admin,

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:

    Nell'attesa che Barnaba elabori la sua risposta posto il successivo intervento, richiesto da Aquila...

    Il successivo intervento è a cura di don Cadei che parla dello spirito santo dicendo:

    oggi faremo un confronto fra la visione dello spirito santo dei cattolici e quella dei tdG.

    Il credo dice:

    Credo nello Spirito Santo,
    che è Signore e dà la vita,
    e procede dal Padre e dal Figlio.




    Lei potrà certamente dimostrare con la Bibbia, agli ascoltatori di Radio Maria (che sappiamo seguirci numerosi), che lo spirito santo proceda anche dal Figlio, vero?

    Mi domando sinceramente come potrà farlo….

    Non solo, lei potrà dimostrare con la Bibbia che lo spirito santo proceda dal Padre per via di spirazione e che, nell’ambito di una processione immanente, Il Padre dona al Figlio la sua propria sostanza.......e, attraverso il Figlio, per via di amore, allo Spirito Santo. , come afferma il suo dogma?

    Lei ha, almeno, un minimo supporto scritturale riguardo a quanto formula il suo dogma in merito?

    Guardi che se lei non si dimostra che, esistendo due processioni immanenti in Dio, lo spirito santo procede per via di spirazione e che, attraverso il Figlio, allo spirito santo per via di amore sia donata la stessa sostanza del Padre, decade tutto il suo dogma:
    semplicemente, senza questa duplice processione immanente in Dio e tralasciando in questa sede il Figlio, lo spirito santo non potrebbe in alcun modo essere a suo volta pienamente Dio Onnipotente, la terza Persona di una trinità immanente, immagino si renderà conto di questo.....




    (segue…….)
    [Modificato da Aquila-58 29/08/2014 19:06]
  • Aquila-58
    00 29/08/2014 19:09
    2)

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:


    Perciò essi non sanno cosa rispondere ai tdG quando questi affermano che lo spirito santo non è Dio ma la sua forza attiva, che spiegano con l’esempio dell’energia elettrica.

    Ma vediamo cosa dice la parola di Dio di Gesù Cristo e del suo rapporto con lo spirito santo. Leggiamo
    Lc 3:21,22:
    Lc 4:17-21:
    Mt 12:17,18:

    Ma cos’è o chi è lo spirito santo? Dalle Scritture risulta che lo spirito santo è una persona





    Sicuramente non dai passi dal lei citati qui sopra (come vedremo in seguito, da nessun passo...), sulla base dei quali non si può in nessuna maniera ipostatizzare lo spirito santo e neppure parlare di manifestazioni di uno spirito santo Terza “Ipostasi” di una trinità immanente, ma solo scorgere l’ azione divina, per mezzo del suo santo spirito, in questo caso operante su Gesù:

    "Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l' unzione...." (Luca 4:18 CEI)

    Chi opera l' unzione su Gesù, uno Spirito Santo Dio Onnipotente, terza Persona di una trinità immanente o è Dio, il "solo vero Dio", il Padre (Gv. 17:3 ; 5:43-45) che opera per mezzo del suo spirito affinchè Cristo possa annunciare la buona novella?

    Non può forse aiutarci il passi di Atti 2:17-18 (CEI)?

    "17 Avverrà: negli ultimi giorni - dice Dio -
    su tutti effonderò il mio Spirito;
    i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
    i vostri giovani avranno visioni
    e i vostri anziani faranno sogni.
    18 E anche sui miei servi e sulle mie serve
    in quei giorni effonderò il mio Spirito
    ed essi profeteranno.



    (segue….)
    [Modificato da Aquila-58 29/08/2014 19:25]
  • Aquila-58
    00 29/08/2014 19:55
    3)

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:



    ma i tdG lo negano. Infatti nel libro Potete vivere alle pp. 40-41 leggiamo:

    In quanto allo “Spirito Santo”, la cosiddetta Terza Persona della Trinità, abbiamo già visto che non è una persona, ma è la forza attiva di Dio. Giovanni il Battezzatore disse che Gesù avrebbe battezzato con spirito santo come Giovanni battezzava con acqua. Perciò come l’acqua non è una persona, così lo spirito santo non è una persona. (Matteo 3:11)


    Questa argomentazione dei tdG non è convincente. Anzitutto non è vero che il vangelo dice che Gesù battezzera con spirito sanco come Giovanin battezzava con acqua. Il vangelo non dice come ma invece:

    Marco 1:8: 8 Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo".

    Notate che si legge: “ma”, non “come”.




    Che c’ entra?

    Il libro cita il passo di Mt. 3:11:

    “11 Io vi battezzo nell'acqua per la conversione; ma colui che viene dopo di me è più forte di me e io non sono degno di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco” (CEI)

    Il “come” seguito dalla citazione matteana, vuole solo indicare che come l’ acqua non è una persona non lo sono neppure lo spirito santo e il fuoco…..

    E’ appena il caso di precisare (e la sua citazione marciana lo evidenzia….) che Giovanni Battista battezzava in acqua perché il suo battesimo era in simbolo di pentimento per il perdono dei peccati, sostanzialmente per preparare un popolo ben disposto all’ avvento del Messia (Marco 1:1-5), mentre il battesimo cristiano, dalla Pentecoste e in particolare in occasione all’ apertura di ognuna delle tre chiavi del Regno dei cieli da parte di Pietro, sarebbe stato finalizzato al suggello e al conferimento della caparra dell’ eredità celeste riguardo ai coeredi di Cristo (Rom. 8:15-17 ; Efes. 1:13-14 ; 2 Cor. 1:21-22 ; 5:5…..mi pare che si tratti di una differenza fondamentale!

    (segue…)
    [Modificato da Aquila-58 29/08/2014 20:00]
  • Aquila-58
    00 30/08/2014 10:43
    4)

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:



    In Atti 1:5 leggiamo: 5Giovanni battezzò con acqua, voi invece, tra non molti giorni, sarete battezzati in Spirito Santo".
    I tdG dicono: come l’acqua non è una persona così lo spirito santo non è una persona.
    Si può obiettare che Gesù comanda di battezzare nel nome del Padre, del figlio e dello spirito santo. Quindi come il padre e il figlio son persone così anche lo spirito è una persona.




    Obiezione lecita, ma come vedremo la Bibbia ci consente di dare anche un' altra "lettura" del passo matteano.

    Anzitutto, c’ è da dire che lo spirito santo viene indicato nel dare testimonianza con l’ acqua e il sangue ed essere concorde con “loro” (1 Gv. 5:7-8), per cui è altrettanto lecito non pensare affatto ad uno spirito santo Ipostasi di fronte a affermazioni come questa, per di più lo spirito santo medesimo viene indicato insieme a diverse qualità, virtù o cose in 2 Cor. 6:4-7, ma la sua Bibbia CEI, per puro pregiudizio teologico, manipolando completamente il testo, in 2 Cor. 6:6 fa diventare en pneumati hagioi, letteralmente “in spirito santo”, “con spirito di santità” (CEI).

    Lei come la chiama questa?

    E veniamo al battesimo cristiano, nel Nome del Padre, del Figlio e dello spirito santo.

    Per lei questa inclusione dello spirito santo insieme a due Persone sta a indicare che anche lo spirito santo lo sia e l’ obiezione, come ho già specificato, è lecita.

    Ma è l’ unica “lettura” che la Bibbia ci consente di fare?

    La risposta è : no.

    Partendo dal dato di fatto che la Bibbia personifica moltissime cose, il punto che le sfugge completamente è il concetto di personificazione dello spirito santo nel Paraclito, che è invece, a nostro parere, il punto essenziale – cosa di cui parlerò estesamente in seguito: a motivo di ciò il citarlo insieme al Padre e al Figlio non ne indica necessariamente – a sua volta -una “personalità”, giacchè siamo di fronte allo spirito divino che viene personificato da Gesù in un nuovo ruolo e allo scopo Egli usa il sostantivo parakletos (da cui Paraclito).

    Per questo, vista l' essenzialità del ruolo che Cristo gli conferisce e che avrebbe assunto dalla sua Ascensione al cielo in poi, viene inserito in una formula ternaria e viene detto di battezzarsi “nel suo nome”, cioè “in riconoscimento del” ruolo e dell’ operato dello spirito divino personificato da Gesù nel Paraclito (che tutt’ altro che a caso usa proprio quel sostantivo per descrivere quel ruolo - o meglio "quei ruoli", soccorritore, intercessore, avvocato, patrocinatore, consolatore, ecc., tutti espressi da quel sostantivo - e quell’ azione dello spirito divino, successivi alla sua Ascensione ai cieli, sui discepoli di Cristo e più in generale nell’ economia della salvezza).

    Inoltre, l’ essere inclusi in una formula ternaria non stabilisce, di per se, la personalità di qualcuno così come Luca 9:26 (si confronti 1 Tim. 5:21), per esempio, non dimostra certo che l' Unico Essere Divino triPersonale consista nel Padre, nel Figlio e negli angeli....

    Per amor dell’ argomento, converrà quindi capire, alla luce della personificazione operata da Gesù nel Paraclito, che cosa significhi battezzarsi nel Nome dello spirito santo.

    Battezzarsi nel nome dello spirito santo non significa battezzarsi nel nome di una "Persona" o Ipostasi facente parte di una trinità immanente, ma riconoscere il ruolo e l' operato dello spirito santo che dall' ascensione di Gesù al cielo opera e agisce come Paraclito, termine indicante un (molteplice) ruolo tutto nuovo ed essenziale per i discepoli di Cristo e riguardo alla salvezza.

    Oltre questo, non necessariamente ci si battezza nel nome di una "Persona" come non necessariamente si agisce nel nome di una Persona.

    Le faccio un esempio.

    Nel mio lavoro, sono un Funzionario dello Stato: agisco e opero, quindi, nel nome dello Stato o della Repubblica Italiana, cioè a dire nel nome di "qualcuno" (lo Stato, la Repubblica Italiana) che ha autorità e svolge un ruolo preciso, ma non per questo lo Stato o la Repubblica Italiana sono persone, comprende?

    (continua......)
    [Modificato da Aquila-58 30/08/2014 10:44]
  • Aquila-58
    00 30/08/2014 11:11
    5)

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:



    Poi loro obiettano che lo spirito non può riempire contemporaneamente in più persone come nei 120 della pentecoste.
    Allora sarebbe anche impossibile che Padre e Figlio abitino in tutti coloro che osservano il Vangelo. Ma Gesù disse in Gv 14:23:
    23Gli rispose Gesù: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
    Anche San Paolo scrive in Galati 3:27:
    “Poiché tutti voi che foste battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo”.
    Normalmente non si viene rivestiti di una persona eppure questo modo di esprimersi non significa che Gesù non sia una persona, così come da descrizioni simili non si deve concludere che lo spirito santo non sia una persona..




    Occorre qui spiegare un po’ meglio che cosa significhi per noi, esattamente, che lo spirito santo possa riempire le persone e, visto che lei fa questo parallelo, cosa significhi per noi ad esempio che il Padre e il Figlio dimorino nei cristiani.

    Noi diciamo che termini come “riempire”, “essere pieni di spirito santo “ (Luca 1:41) non indicano “la manifestazione” di uno spirito santo “Ipostasi” o Persona, ma piuttosto l’azione di Dio per mezzo del suo spirito, cosa totalmente diversa…..

    Riguardo alla “dimora” del Padre e del Figlio nel credente, se lei collega il passo di Gv. 14:23 con 1 Gv. 2:24 e Gv. 8:31, si accorgerà che dimorare nel Padre e nel Figlio e viceversa non sono formule indicanti una mutua immanenza, piuttosto il restare fermamente ancorati alla parola di Cristo e non andare in nessun modo oltre, per avere il Padre e il Figlio, 2 Gv. 9!

    Lo spirito santo fu versato e riempì tutti i 120 discepoli della Pentecoste (Atti 2:1-4, 33) e qui può subentrare, come ho detto sopra, l’ obiezione che in genere fate, che i cristiani testimoni di Geova non sappiano distinguere lo spirito santo Ipostasi o Persona dalle sue manifestazioni.

    Ma come accennato non è così, giacchè alla Pentecoste, per spiegare, abbiamo un esempio dell’ azione divina per mezzo del suo spirito, che procede dal Padre (Gv. 15:26; Atti 1:4) e non la manifestazione di Dio Onnipotente lo Spirito Santo, Terza Persona di una trinità immanente, come lo spacciate voi!

    Questo solo per specificare un po’ meglio il nostro pensiero…


    (continua......)
    [Modificato da Aquila-58 30/08/2014 11:16]
  • Aquila-58
    00 30/08/2014 19:05
    6)

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:



    Bisogna precisare che quando si parla di persona non va inteso un mero soggetto con attributi fisici, ma un soggetto, anche spirituale, dotata di intelligenza, individualità e volontà
    Gesù parlando dello spirito santo non parla di una semplice energia infatti lo chiama: Paracleto che significa: soccorritore, consigliere, patrocinatore, consolatore
    Infatti leggiamo in Gv 14,15-17:

    15 Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; 16e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre, 17 lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché EGLI rimane presso di voi e sarà in voi.




    EGLI?

    Lo vede a cosa conduce il pregiudizio teologico?

    Gv. 14:17 si traduce, alla lettera dal testo greco, come segue:

    lo spirito della verità che il mondo non può ricevere perchè non lo vede ne (lo) conosce. Voi lo conoscete perchè presso di voi dimora e in voi sarà”.


    In greco normalmente per il pronome di terza persona viene impiegato il pronome personale autos.
    In armonia quindi con la grammatica greca, Giovanni usa il corrispondente pronome singolare neutro “auto” in quanto l' antecedente è il sostantivo neutro “pneuma” (to pneuma tes aletheias, letteralmente “lo spirito della verità”).

    Cosa fa la Bibbia CEI?

    Aggiunge il pronome “EGLI” in Gv. 14:17 (che nel testo greco, ovviamente, è assente), al solo scopo teologico di conferire “personalità” allo spirito santo.

    Chiunque conosca il greco, sa che questo è un errore, perchè il soggetto in discussione è “to pneuma tes aletheias”, "lo spirito (neutro) della verità”, e il sostantivo neutro richiede solo un pronome neutro, senza che si possa in alcun modo aggiungere, davvero indebitamente, un maschile......

    (segue……)
  • Aquila-58
    00 30/08/2014 20:08
    7)


    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:




    Perché Gesù chiama lo spirito santo un altro Paraclito? Lo capiamo leggendo 1 Gv 2:1,2:
    “Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un Paràclito presso il Padre: Gesù Cristo, il giusto. 2È lui la vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.”

    Gesù è il nostro Paraclito e lo spirito santo è un altro Paraclito al pari di Gesù




    Anche questa obiezione è lecita, tuttavia anche in questo caso, la Bibbia consente un’ altra “lettura” del passo.

    Per comprendere, può aiutarci la nota in calce della Bibbia CEI a Gv. 14:16:

    Paraclito: il termine può significare consolatore, ma anche avvocato, difensore,protettore intercessore”.

    Pertanto, dire "un altro Paraclito” e confrontarlo con 1 Gv. 2:1 non va a sostenere automaticamente la personalità e l’ ipostatizzazione dello spirito santo: il sostantivo greco parakletos, come abbiamo visto, può avere vari significati, ma tutti questi stanno ad indicare il ruolo (i ruoli) e la funzione specifica svolta da un determinato momento in poi (si confronti Gv. 16:7) dallo spirito santo, non la “personalità” dello spirito santo medesimo.

    E’ quindi lo spirito santo personificato nel Paraclito a svolgere i molteplici ruoli indicati dal significato stesso del termine greco, ecco perché Gesù lo definì “un altro Paraclito”, non per rivelarne la “personalità” (al pari di Gesù), piuttosto proprio l’ attribuzione dell' appellativo Paraclito allo spirito santo, ha lo scopo di indicare che lo spirito avrebbe operato da un certo momento in poi in quel nuovo ruolo di cui ho accennato, essenziale per i discepoli di Cristo e nell’ economia della salvezza.

    Questa “lettura” del passo è pienamente consentita dalle Sacre Scritture, certo va a cozzare drammaticamente contro il vostro dogma….

    (segue…)
    [Modificato da Aquila-58 30/08/2014 20:15]
  • Aquila-58
    00 30/08/2014 20:24
    8)

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:




    Gv 15:26,27:

    26 Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, EGLI darà testimonianza di me; 27 e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.




    Anche questa traduzione è viziata da pregiudizio teologico e le spiego perchè!

    In Gv. 15:26 abbiamo il pronome aggettivo dimostrativo maschile singolare ekeinos, che in greco significa “quello” (Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento, di Balz e Schneider, vol. I, pag. 1089) e che si accorda con il sostantivo maschile parakletos, ma il soggetto in discussione è neutro, to pneuma tes aletheias, “lo spirito della verità”, per cui ekeinos non si può tradurre “egli” ma resta “quello”.


    Tanto per fare un esempio, ekeinos può essere tradotto “egli” in Gv. 8:44 perché l’ antecedente diabolos (diavolo) è non solo maschile ma è anche il soggetto in discussione, al contrario di pneuma che è neutro.

    Ma non è il caso di Gv. 15:26, dove non si può tradurre Egli, come visto…

    (segue…..)
  • Aquila-58
    00 30/08/2014 20:28



    Il concetto di personificazione e una prova scritturale contraria alla "personalità" dello spirito santo




    A breve.....
    [Modificato da Aquila-58 30/08/2014 20:29]
  • Aquila-58
    00 31/08/2014 13:06
    9)

    viceadmintdg1, 20/08/2014 01:24:



    Da questi e altri versetti nei capitoli 14-16 di Giovanni che parlano dello spirito santo si comprende che lo spirito santo compie azioni personali. A lui vengono attribuiti i verbi:
    insegnare, guidare, testimoniare, ricordare, parlare, annunciare, cioè le attività di una persona e non di una energia.
    Abbiamo così dimostrato, con numerose citazioni, che è riduttivo intendere lo spirito santo come semplice energia di Dio come fanno i tdG.

    Spazio alla replica




    E' "riduttivo" per chi come lei ha un dogma da seguire assolutamente e afferma, sull' onda del dogma medesimo, che Cristo abbia rivelato in sede neotestamentaria, la personalità dello spirito divino.
    Ovvio che senza questo assunto, non potrebbe neppure esistere una trinità immanente giacchè mancherebbe la terza......gamba!

    Non necessariamente è "riduttivo", altresì, per chi può liberamente "leggere" la Bibbia senza i totalizzanti "occhiali" del dogma e una tale "lettura" può tranquillamente portare a scorgere, nelle parole di Cristo, non un' ipostatizzazione dello spirito santo bensì una sua personificazione, con tutto quel che ne consegue.

    E' necessario, quindi, comprendere il concetto biblico di personificazione con degli esempi esplicativi.

    Per i cristiani testimoni di Geova, lo spirito santo è la forza mediante il quale Dio opera, agisce.

    Si può definire “attiva” perché produce effetti su persone e cose.

    Accennavo alle personificazioni bibliche e ad alcuni esempi, si pensi alla Sacra Scrittura, che viene sovente personificata proprio perché è parola ispirata da Dio e in tal modo è come se parlasse con autorità divina, oppure la Scrittura ha la facoltà di prevedere o il potere di annunziare (Gv. 7:42 ; 19:37 ; Rom. 4:3 ; 9:17 ; Giac. 4:5 ; Gal. 3:8 ; Mt. 11:13 : Gal. 3:22).

    Per fare un esempio esplicativo tra quelli citati, in genere solo una persona può parlare, ma la Bibbia dice che la Scrittura parla:

    "Dice infatti la Scrittura al Faraone:...." (letterale dal greco, Romani 9:17).

    Si può mentire solamente a una persona ( o a una Persona spirituale), ma la Bibbia ci esorta a non mentire contro la verità (Giac. 3:14), oppure la verità da testimonianza come le persone citate nel versetto, senza che per questo la si debba ipostatizzare (3 Gv. 12)!

    Vi è quindi un concetto di personificazione che le sfugge completamente (le deve sfuggire necessariamente....) che, invece, appare assai chiaro leggendo un passo chiave come Gv. 16:7.

    Lo spirito divino aveva sempre agito sin dalla creazione del mondo (Gen. 1:2), così come aveva sempre agito sulle persone, si pensi per esempio a Simeone: si dice che lo spirito santo era su di lui e che il medesimo spirito santo gli aveva fatto una rivelazione (Luca 2:25-26).
    Si pensi ai profeti, che furono mossi, sospinti dallo spirito santo di Dio (Zacc. 7:12 ; 2 Pt. 1:21)

    In Gv 16:7 Gesù chiarisce, però, che lo spirito santo (confronta Gv. 14:26) non sarebbe venuto in nessun modo se Egli non se ne fosse andato.

    Com' è possibile ciò, se lo spirito santo di Dio era sempre stato ben presente e attivo, come visto?


    Ovvio: dalla partenza di Gesù in poi lo spirito santo avrebbe ricoperto, a beneficio dei discepoli di Cristo e nell' economia della salvezza, nuovi fondamentali ruoli e per questo Gesù lo personifica, NON A CASO usando proprio il sostantivo parakletos (da cui Paraclito), che significa “intercessore, avvocato, patrocinatore, soccorritore, consolatore, ecc., tutti ruoli ricoperti dallo spirito divino dall’ Ascensione di Cristo in poi.

    "Ma il Paraclito, lo spirito santo, che il Padre manderà nel mio nome, quello (ekeinos) vi insegnerà ogni cosa e vi rammenterà tutte le cose che vi ho detto" (Gv. 14:26)

    Quindi un ruolo futuro che lo spirito divino avrebbe svolto a beneficio dei credenti, per questo Cristo definisce lo spirito santo il Paraclito, per sottolinearne il ruolo e l' operato futuro, personificandolo usando - tutt' altro che a caso - proprio quel sostantivo che ha molteplici significati, del tutto adatti a descrivere le azioni e le funzioni che lo spirito divino avrebbe avuto dall' Ascensione di Gesù in poi...

    Alla luce di ciò, a nostro parere, vanno lette tutte le affermazioni “personali", riguardanti cioè lo spirito santo che "parla", “insegna”, “guida”, "scruta tutte le cose profonde di Dio", "intercede con gemiti inespressi", può essere "contristato", ecc.

    Semplicemente perchè lo spirito santo, dall’ Ascensione di Cristo, avrebbe agito nel ruolo essenziale e determinante di Paraclito.....

    Ma personificazione non significa personalità, ipostatizzazione...



    Piuttosto, vi è una prova scritturale piuttosto evidente che lo spirito santo non sia una Persona, la Terza Persona di una trinità immanente…..

    Andiamola a vedere, per concludere la trattazione…




    (continua...…)
    [Modificato da Aquila-58 31/08/2014 13:20]
  • Aquila-58
    00 31/08/2014 22:00
    10)

    ………Ragioniamo facendo un esempio:

    lo spirito santo scruta tutte le cose, anche le cose profonde di Dio (1 Cor. 2:10).

    Quindi lo spirito santo, che per voi è Dio Onnipotente, è anche Onnisciente, tra l' altro viene detto che scruta anche le cose profonde di Dio.

    Andiamo ora a Mt. 24:36 (si confronti anche Marco 13:32): qui viene detto, letteralmente dal testo greco.

    "Riguardo poi a quel giorno e quell' ora NESSUNO conosce, nè gli angeli dei cieli nè il FIGLIO se non il PADRE solo".

    L' aggettivo monos qui presente, in greco, indica unicità ed esclusività. (Dizionario Esegetico del Nuovo Testamento di Balz e Schneider, vol. II, pag. 418)

    Nel passo vengono indicati tre esseri spirituali, il Padre, il Figlio e gli angeli, ma ciò che più conta è che vengono indicate due di coloro che, per voi, sono le Persone della trinità immanente e che per voi sono entrambe Dio Onnipotente, il Padre e il Figlio.

    Il passo dice che nessun' altra Persona all’ infuori del Padre sa il giorno e l' ora, neppure la Persona Figlio.

    Vada (si fa per dire…) per via della sua cosiddetta "natura umana", sta di fatto che la Persona Figlio non sa il giorno e l' ora, tuttavia il passo specifica che NESSUNO sa se non una sola Persona, il Padre.

    L’ affermazione è assoluta: non esiste nessun altra Persona Divina che conosca e quindi non esiste nessuna Persona Divina Spirito Santo che conosca il giorno e l' ora, dato che NESSUNO conosce eccetto la Persona Padre : se esistesse una Persona Divina Spirito Santo, Cristo non potrebbe in alcun modo fare un’ affermazione del genere, NESSUNO!.

    Se lo spirito santo fosse una Persona, considerando che scruta anche le cose profonde di Dio, dovrebbe conoscere e se fosse Dio Onnipotente e Onnisciente, (visto che lo spirito santo non ha mai avuto una cosiddetta "natura umana"), dovrebbe ovviamente conoscere il giorno e l’ ora.

    Ma l' affermazione di Gesù indica che non esiste all' infuori del Padre nessun' altra Persona Divina che conosca:
    lo spirito santo non è citato semplicemente perchè non esiste (se non nelle vostre fantasie….) alcuna Persona Divina chiamata Spirito Santo!



    Lei è ancora convinto che lo spirito santo sia la Terza Persona di una trinità immanente, oppure deve crederci per forza?




    FINE
    [Modificato da Aquila-58 31/08/2014 22:02]
  • OFFLINE
    viceadmintdg1
    Post: 10.113
    ViceAdmin
    00 01/09/2014 20:47
    Segnaliamo infine un’obiezione che viene posta a seguito dell’intervento di un ascoltatore. Don Cadei dice:


    i tdG mostrano la loro incoerenza quando rifiutano di prendere parte attiva nelle forze armate (carabinieri, polizia…) ma poi quando hanno bisogno chiedono l’intervento della polizia. E’ incoerente che chi rifiuta di svolgere una determinata professione, ritenuta non idonea per un cristiano, poi chieda l’intervento proprio di coloro che svolgono una professione che loro rifiutano. E’ una evidente contraddizione!





    Spazio alla replica...
    [Modificato da viceadmintdg1 01/09/2014 20:48]
  • Aquila-58
    00 01/09/2014 21:51
    Re:
    viceadmintdg1, 01/09/2014 20:47:

    Segnaliamo infine un’obiezione che viene posta a seguito dell’intervento di un ascoltatore. Don Cadei dice:

    i tdG mostrano la loro incoerenza quando rifiutano di prendere parte attiva nelle forze armate (carabinieri, polizia…) ma poi quando hanno bisogno chiedono l’intervento della polizia.


    Spazio alla replica...




    mi si consenta una sola, breve precisazione.
    La Polizia di Stato è smilitarizzata ormai da molti anni, non fa parte delle Forze armate.
    Nella Polizia di Stato sono integrati pienamente anche i ruoli tecnici, tanto per fare un esempio, quindi l' obiezione parte già col piede sbagliato....

    Inoltre, non c' alcuna contraddizione: Paolo dice che il cristiano deve essere sottoposto alle autorità superiori e tra loro vi è anche la Polizia di Stato come i Carabinieri (che fanno parte del Ministero della Difesa..): il cittadino che è rispettoso della legge non solo non la infrange in nessun modo, ma fa ricorso alla legge e quindi alle forze dello Stato adibite all' osservanza della legge quando questo è necessario, ovviamente questo non impone in alcun modo di far parte dei Carabinieri.
    Basta leggere Romani 13:1-7....



    Chiudo la breve precisazione e lascio la parola ad altri fratelli...


    [Modificato da Aquila-58 01/09/2014 21:53]
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    Barnaba1977
    Post: 9.115
    TdG
    00 02/09/2014 10:00
    viceadmintdg1, 30/08/2014 08:59:

    In realtà le obiezioni non sono finite. Ci sarebbe anche questa


    Segnaliamo infine un’obiezione che viene posta a seguito dell’intervento di un ascoltatore. Don Cadei obietta:

    i tdG mostrano la loro incoerenza quando rifiutano di prendere parte attiva nelle forze armate (carabinieri, polizia…) ma poi quando hanno bisogno chiedono l’intervento della polizia. E’ incoerente che chi rifiuta di svolgere una determinata professione, ritenuta non idonea per un cristiano, poi chieda l’intervento proprio di coloro che svolgono una professione che loro rifiutano. E’ una evidente contraddizione!



    Spazio alla replica...



    In realtà, non c'è alcuna incoerenza! Noi non rifiutiamo le forze armate tout-court, noi rifiutiamo l'addestramento militare e le implicazioni politiche. Non riteniamo immorale l'operato di queste forze, che per gran parte è positivo! Poi bisogna distinguere tra forze armate militari e non: carabinieri ed esercito, ad esempio, rispondono al ministero della difesa e sono chiamati ad intervenire in caso di guerra, mentre polizia, vigili urbani o Guardia di Finanza non fanno questo. Poi bisogna distinguere se l'attività di questo corpo comporta l'uso delle armi o meno.

    Insomma, alla base delle nostre scelte c'è il principio di Isaia 2:4: "Non impareranno più la guerra".

    Non è l'avversione ai corpi di polizia quindi che determina la nostra scelta. Non esiste nemmeno una regola per quel che concerne il portare un'arma: alcuni lo considerano accettabile mentre altri no.

    Rimandiamo quindi l'accusa di incoerenza al mittente, in quanto la nostra coerenza è dettata dall'adesione ai principi biblici, e non a qualche regoletta di origine umana nata da qualche concilio che di spirituale non aveva nemmeno l'ombra.
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