00 31/12/2014 08:17
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“Gettate via, ognuno di voi, le abominazioni che attirano i vostri sguardi e non vi contaminate con gli idoli [גִלּוּלֵי (ghilulè), stato costrutto di גִּלּוּלִים (ghilulìm)] d’Egitto; io sono il Signore, il vostro Dio!” (Ez 20:7). Qui, in questa traduzione, il lettore italiano non troverà nulla di sarcastico. Eppure, la parola ebraica גִּלּוּלִים (ghilulìm) è molto forte. In ebraico, גלּ (ghel), singolare di גִּלּוּלִים (ghilulìm), significa, per dirla con un eufemismo, “escrementi”. Se dovessimo dirla con il linguaggio concreto usato dagli ebrei, qui l’ammonimento è di non contaminarsi con “gli idoli di merda d’Egitto”. Forse ora assume più senso l’avvertimento di non contaminarsi. E assume più senso tutto il disgusto che la Bibbia ha per l’idolatria.

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[Modificato da Hal.9000 31/12/2014 08:17]