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Conclusioni lunga e breve.

Alcuni hanno pensato che la conclusione di Marco 16:8 con le parole “e non dissero nulla a nessuno, poiché avevano timore”, sia troppo improvvisa per essere la conclusione originale di questo Vangelo. Ma non è necessariamente così, considerato lo stile generale di Marco. Anche scrittori del IV secolo come Girolamo ed Eusebio convennero che lo scritto autentico termina con le parole “avevano timore”. — Girolamo, Le lettere, Roma, 1963, vol. IV, p. 84; Eusebio, “Ad Marinum”, I, in J. P. Migne, Patrologia Graeca, vol. 22, col. 937.

Alcuni manoscritti e versioni aggiungono a queste parole una conclusione lunga o una breve. La conclusione lunga (12 versetti) si trova nel manoscritto Alessandrino, nel Codex Ephraemi Syri rescriptus e nel Codex Bezae Cantabrigiensis. Compare anche nella Vulgata latina, nel Codex Curetonianus e nella Pescitta siriaca. Invece è omessa nel Sinaitico, nel Vaticano 1209, nel Siriaco Sinaitico e nella versione Armena. Alcune versioni e manoscritti più tardi contengono la conclusione breve. Il Codex Regius dell’VIII secolo E.V. le riporta entrambe, mettendo prima la più breve. Ciascuna conclusione è preceduta da una nota che avverte che questi brani sono accettati in certi ambienti, benché nessuno dei due sia ritenuto autentico.

A proposito delle conclusioni lunga e breve del Vangelo di Marco, il traduttore Edgar J. Goodspeed osserva: “La conclusione breve si ricollega molto meglio di quella lunga con Marco 16:8, ma nessuna della due può essere considerata parte originale del Vangelo di Marco”. — The Goodspeed Parallel New Testament, 1944, p. 127.

Da Perspicacia, vol. II, pag. 212.
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