00 27/04/2015 01:02

parte 2


È questo il caso di un sondaggio dell’autorevole istituto di statistica PEW che i fuoriusciti hanno citato a proposito del tasso di istruzione superiore (universitaria) fra i testimoni di Geova. Lo studio non era diretto specificamente ai Testimoni; si riprometteva piuttosto di delineare un quadro generale su opinioni - per lo più su argomenti sociali e politici - e dati di fatto - quali appunto il livello di formazione scolastica o il reddito medio - degli statunitensi per l’anno 2007, e con riferimento particolare alla diversa affiliazione religiosa.

Fra le varie tabelle risultanti da questa indagine, quella che segue ha di fatto monopolizzato l’attenzione generale:

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Abbiamo riquadrato di rosso la riga relativa ai testimoni di Geova.

La tabella è naturalmente in inglese: premettiamo dunque due parole di spiegazione, utili per chi avesse poca dimestichezza con questa lingua. Le colonne numeriche, espresse in quota percentuale, rappresentano cinque diverse categorie:

- Less than High School = % di persone intervistate che avevano un grado di istruzione inferiore al diploma di scuola superiore.

- High School Grad = % di persone intervistate che avevano un diploma di scuola superiore.

- Some College = % di persone intervistate che avevano frequentato l’università, e che non l’avevano portata a compimento al momento dell’intervista. Si tratta della categoria maggiormente variegata e suscettibile di errori di comprensione. Può trattarsi di persone che avevano iniziato l’università in qualche momento del passato, senza conseguire i gradi accademici, o anche che al momento dell’intervista erano ancora degli studenti universitari. Lo studio non sembra dire nulla sulla diversa composizione dei due casi, e, cosa ancora più importante, non dice nulla sulla storia delle eventuali transizioni da una religione all’altra dei soggetti intervistati: si tratta cioè di un dato ‘senza memoria’. Ad esempio una persona avrebbe potuto iniziare a frequentare l’università mentre era cattolico, per poi interromperla (per un motivo qualsiasi), e in seguito convertirsi al buddismo; oppure interromperla dopo la propria conversione al buddismo; o infine, rimanere iscritto all’università prima e dopo la conversione, e risultare ancora iscritto nel momento in cui gli era stata sottoposta l’intervista: in tutti e tre i casi appena segnalati, il suo contributo va ad ingrossare il 26% dei ‘some college’ buddisti, senza tener conto dell'incidenza che i suoi trascorsi da cattolico potrebbero avere avuto sulle sue scelte di prosecuzione degli studi.

- College Graduate = % di persone intervistate che avevano conseguito una laurea universitaria.

- Post-Graduate = % di persone intervistate che avevano conseguito (o, secondo una diversa interpretazione, che avevano iniziato a maturare) una formazione post-laurea, ad esempio quella che in italiano chiameremmo una ‘laurea magistrale’ (quinquennale), o un master universitario, oppure un dottorato di ricerca, o altro ancora.

L’ultima riga quantifica la numerosità degli intervistati per ciascuna categoria.


Ad esempio: Per l’intera popolazione americana (non si dimentichi che l'anno di analisi è il 2007), come ci informa la prima riga della tabella, si avevano:

- 14% di persone che non avevano il diploma di scuola media superiore;
- 36% di diplomati;
- 23% di diplomati, e che avevano iniziato a fare l’università senza [ancora] completarla;
- 16% di laureati;
- 11% di laureati con ulteriore formazione post-laurea.

Il totale è appunto di 100 (14+36+23+16+11).

Per i testimoni di Geova (riga Jehovah’s Witness, la nona partendo dall’alto), si avevano:

- 19% di men che diplomati;
- 51% di diplomati;
- 22% di ‘some college’;
- 6% di laureati;
- 3% di laureati con qualche ulteriore specializzazione accademica.

Da notare che le colonne esprimono concetti che vanno intesi ‘a compartimenti stagni’: ad esempio un ‘laureato’ è a rigor di termini anche un ‘diplomato’, ma un medesimo soggetto, nella tabella PEW, non può essere presente come campione di entrambe le categorie, come comprovato appunto dal fatto che, per ogni riga, i primi cinque valori assommano esattamente a cento punti percentuali.

Ciò che ha scatenato l’interesse dei detrattori dei TdG nei riguardi di questa statistica è il fatto che palesasse due dati utilizzabili rispettivamente pro e contro gli ex-conservi: (NOTA 1)

1) i tdG avrebbero fra le loro file un tasso di ‘some college’ pari al 22%. Il dato segue molto da vicino quello della media nazionale americana (23%), forse troppo da vicino per passare inosservato, e, comunque lo si interpreti, sembra mandare in frantumi le note imputazioni che gli apostati tirano fuori quando si parla di quest’argomento. Quel 22% infatti comprenderebbe, in quali proporzioni non è dato sapere:

- sia testimoni di Geova attualmente o precedentemente iscritti all’università (ma allora…? E il famoso ‘divieto mascherato da incoraggiamento’ in ordine al proseguimento degli studi, il famigerato "condizionamento mentale", l’ottusità massificata, i ricatti morali, le minacce, la persuasione occulta 'onde cotanto ragionammo insieme', che fine hanno fatto?);

- sia persone che l’avrebbero frequentata, in varia misura, in precedenza alla loro conversione (anche questo è strano: ma i testimoni di Geova non convertono solo ‘caproni’?) (NOTA 2) (NOTA 3).

Si tratta quindi di due alternative indesiderabili per i fuoriusciti, con l'aggravante di essere mutuamente dipendenti: se 'tiro il lenzuolo' da una parte ("i tdG studenti universitari devono essere per forza pochi!") mi si scopre dall'altra ("ma così aumentano i convertiti con istruzione universitaria ..."). (NOTA 4)


2) i tdG avrebbero fra le loro file un tasso di laureati molto modesto, il 6%.


Inutile dirlo, questi dati sono stati gestiti in due modi esattamente contrapposti, secondo il funambolismo ‘apostata-style’ al quale siamo da tempo abituati: il 22% nella polvere, il 6% sull’altare.

Il 22% dei some college è stato martoriato, microscopizzato, sminuzzato, passato al setaccio, ridotto a particelle subatomiche, per provare a demolire la tesi – controproducente per i fuoriusciti – per la quale una percentuale così significativa di testimoni di Geova avrebbero messo piede negli atenei.

D'altra parte, il 6% (o 9%, includendo nel novero anche un 3% di testimoni con formazione post-laurea nota 5) dei laureati è stato in quattro e quattro’otto osannato quale prova, lampante perché suffragata dai numeri, della loro refrattarietà ai medesimi, essendo più basso, come si evincerebbe dalla medesima sede, di ogni altra media di laureati: cattolici, ebrei, ortodossi, hindi, per non parlare dei non credenti.

Ergo => in parole povere, i testimoni di Geova americani sono tendenzialmente più ignoranti di tutti i loro connazionali.

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NOTA 1: il parossismo al quale i fuoriusciti possono giungere, per voler rintracciare ovunque e a tutti i costi elementi di critica, si può evincere da questa discussione, nella quale si ricostruisce un clamoroso svarione: alcuni avevano cercato di correlare i some college e i graduate del sondaggio PEW per postulare che il tasso di abbandono universitario fra i testimoni di Geova sarebbe del 70% (uno sproposito). I due dati di partenza sono ovviamente relativi a insiemi di persone disgiunti, e quindi tale stima percentuale è priva di senso logico.

NOTA 2: per una lista parziale di testimoni di Geova eruditi, si veda questo link.

NOTA 3: che poi non sarebbe un punto di demerito. Da quel poco che si può desumere dal Nuovo Testamento, una istruzione medio-bassa rappresentava piuttosto la norma che l’eccezione fra i primi discepoli di Cristo. San Paolo (che aveva studiato da fariseo) e l’evangelista Luca (medico) erano senza dubbio delle singolarità nel panorama della Chiesa primitva. Lo stesso Paolo constatò che ‘non furono chiamati’ (fra i cristiani) ‘molti saggi secondo la carne’ (1 Corinti 1:26).

NOTA 4: Un bel rebus insomma, ma la prima delle due componenti riveste secondo noi interesse maggiore. Uno dei 'cavalli di battaglia' degli apostati è infatti che il Corpo Direttivo dei testimoni di Geova scoraggerebbe la prosecuzione degli studi per impedire ai giovani di estendere i propri orizzonti mentali, 'crescendo' intellettualmente oltre i dettami della propria organizzazione religiosa. Non è irrilevante, quindi, che un così elevato numero di essi si iscriva comunque all'università.

NOTA 5: Nel seguito dell'articolo, la percentuale dei laureati si intederà (salvo avviso contrario) in questa accezione: laureati con o senza formazione post-laurea, e quindi per i testimoni di Geova 9% (e non 6%). Lo stesso per le altre confessioni coinvolte del sondaggio.
[Modificato da EverLastingLife 30/04/2015 19:38]