Gianni è il più anziano utente di Babbel
A novembre compirà 100 anni e sta imparando l'inglese attraverso una app. Protagonista della singolare storia è Gianni Guaita, il più anziano utente di Babbel.
A volte si associa il diventare anziani alla perdita di memoria o, in generale, ad un impigrimento mentale. Non è così: a qualsiasi età il cervello può essere allenato. E Gianni Guaita sembra essere una conferma in questa direzione. I più giovani saranno anche predisposti a imparare più velocemente una lingua straniera, ma i più anziani hanno dalla loro diversi vantaggi acquisiti durante il loro percorso di vita. C’è addirittura un’area del cervello per cui proprio gli anni in più rappresentano un vantaggio: l’apprendimento in autonomia.
Qualche anno fa ha scritto un romanzo con moglie e figli, "Isola perduta", che racconta le loro esperienze in Sicilia, dal racconto di come ha incontrato la futura moglie a Firenze, lui, toscano, lei siciliana, e di come siano andati a vivere in quell'isola bellissima, fino al ritorno al Nord. ’’Io sono diventato siciliano d'adozione. Il padre di mia moglie, duca di Salaparuta, aveva un'azienda agricola e sperava che io avrei continuato a gestirla: purtroppo non mi è riuscito e, dopo vent'anni di vita in questa bellissima isola, ci siamo trasferiti al Nord per lavorare entrambi come professori liceali. Lì - racconta Gianni - è cominciata la mia seconda vita, da professore e da scrittore: ho cominciato a scrivere per il teatro e per la televisione’’.
Ora abita a Firenze, lungo l'Arno, in una delle case ricavate dalle vecchie scuderie della villa Serristori. In queste case abita anche la sua famiglia: la sorella, che ha fondato la stamperia d'arte, la Scuola Internazionale di Arte Grafica Il Bisonte in cui lavora anche il nipote. Un nipote che gli ha regalato anche una bambina incantevole, è bisnonno ormai, ed è lei il motivo per cui ha cominciato ad impare l'inglese.
La bimba, di due anni, ha infatti una tata inglese. Da qui il bisogno di poter colloquiare con loro due e la necessità di Babbel. ’’È proprio l'insegnamento ideale per me, è perfetto. Beh, a dire la verità - racconta ancora Gianni - mi tormenta anche un po', perché vuole insegnarmi a scriverlo, ma è molto utile perché uno può sentire quanto vuole certi suoni della lingua, che sono molto diversi dall'italiano. È veramente una compagnia piacevole per le mie giornate. È un'esperienza… lieta, ecco’’.