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Il successivo è ultimo intervento è a cura di don Battista Cadei che affronta il tema :

secondo la Bibbia la donna è considerata inferiore e sottomessa?


I tdG non hanno dubbi nell’affermare che la ‪Bibbia sostiene l’inferiorità e sottomissione della donna rispetto all’uomo. In effetti la ‪Bibbia, accanto a passi che affermano la pari dignità, ne contiene altri che sembrano sostenere il contrario. Quale delle due tesi deve prevalere? Come vedremo, accanto ad alcune norme concrete, legate alla cultura del tempo, ci sono affermazioni di principio che non lasciano dubbi sulla pari dignità tra uomo e donna davanti a Gesù Cristo.

I tdG si soffermano sui testi che affermano l’inferiorità della donna, ma trascurano i principi generali della parità dei due sessi.

Nel loro dizionario biblico intitolato Perspicacia nello studio delle Scritture alla voce MARITO, i tdG scrivono che il marito «diventa il capo a cui lei deve essere sottomessa»:

Ef 5,21-24: Nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, così come Cristo è capo della Chiesa, lui che è salvatore del corpo. E come la Chiesa è sottomessa a Cristo, così anche le mogli lo siano ai loro mariti, in tutto.

Altri testi da loro impropriamente utilizzati sono:

–1Cor 11,5-11: Ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, manca di riguardo al proprio capo, perché è come se fosse rasata. Se dunque una donna non vuole coprirsi, si tagli anche i capelli! Ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra... Tuttavia, nel Signore, né la donna è senza l’uomo, né l’uomo è senza la donna. …

– 1Cor 14,31-35: le donne nelle assemblee tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge. Se vogliono imparare qualche cosa, interroghino a casa i loro mariti, perché è sconveniente per una donna parlare in assemblea.

– 1Tm 2:11-12: La donna impari in silenzio, in piena sottomissione. Non permetto alla donna di insegnare né di dominare sull’uomo; rimanga piuttosto in atteggiamento tranquillo.

Sembrerebbe che non ci siano dubbi: la donna deve stare a capo coperto e non deve parlare in ‏Chiesa. Deve essere sottomessa al marito.

A ‪questo si aggiunga che nella ‪Bibbia il peccato di Adamo ed Eva porta uno squilibrio nel rapporto dei due sessi: Adamo si vergogna di esse nudo e alla donna ‪Dio disse:

Gen 3,16: «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto, ed egli ti dominerà».

Questo «dominio» indica il turbamento e la perdita della stabilità di quella fondamentale eguaglianza, che nell'«unità dei due» possiedono l'uomo e la donna: Se la violazione di questa eguaglianza, che è insieme dono e diritto derivante dallo stesso Dio Creatore, comporta un elemento a sfavore della donna, nello stesso tempo essa diminuisce anche la vera dignità dell'uomo.

I cattolici in proposito hanno un un punto di vista diverso che tiene conto di altri passi e principi generali che sostengono invece la pari dignità dei due sessi:

– Gen 1,27: «Dio creò l'uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò’». L’uomo e la donna insieme sono creati immagine e somiglianza di ‪Dio.

Nella descrizione di Genesi 2,18-25 la donna viene creata da Dio «dalla costola» dell'uomo ed è posta come un altro «io», come un interlocutore accanto all'uomo… La donna, chiamata in tal modo all'esistenza, è immediatamente riconosciuta dall'uomo come «carne della sua carne e osso delle sue ossa» (cf. Gen 2,23) e appunto per questo è chiamata «donna». «La si chiamerà donna ('issah), perché dall'uomo ('is) è stata tolta» (Gen 2, 23).

San Paolo dice che tra i battezzati non c’è discriminazione tra uomo e donna:

– Gal 3,26-28: Tutti voi infatti siete figli di Dio mediante la fede in Cristo Gesù, poiché quanti siete stati battezzati in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. Non c’è Giudeo né Greco; non c’è schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.

Gesù nel Vangelo disse che chi vuol comandare deve diventare l’ultimo di tutti i servitori.

Nella lettera agli Efesini Ef 5,21-33 si legge:

Nel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altri: le mogli lo siano ai loro mariti, come al Signore; dopo aver detto che la moglie deve essere sottomessa al marito, «E voi, mariti, amate le vostre mogli, come anche Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, [è morto per lei!] per renderla santa, purificandola con il lavacro dell’acqua mediante la parola, 27e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. 28Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo: chi ama la propria moglie, ama se stesso. 29Nessuno infatti ha mai odiato la propria carne, anzi la nutre e la cura, come anche Cristo fa con la Chiesa, 30poiché siamo membra del suo corpo. 31Per questo l’uomo lascerà il padre e la madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno una sola carne. 32Questo mistero è grande: io lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! 33Così anche voi: ciascuno da parte sua ami la propria moglie come se stesso, e la moglie sia rispettosa verso il marito.
E con questo ho concluso



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[Modificato da viceadmintdg1 21/07/2015 14:40]