00 25/08/2015 21:05
II PARTE (CONCLUSIONE):

viceadmintdg1, 19/08/2015 22:12:




I tdG scrivono:
«In quanto ai doni miracolosi del I secolo, la Bibbia predisse che sarebbero stati "eliminati"»:

1 Cor 13,8-13:La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno,
Qui Paolo dice il contrario di quanto sostengono i tdG. I miracoli non sono cessati nel I secolo. Piuttosto Il dono dei miracoli cesserà quando vedremo Dio faccia a faccia, non certo con la morte dell’ultimo apostolo!

Gesù nel Vangelo dice che ci saranno falsi cristi e falsi profeti. L’importante è discernere i buoni dai cattivi: l’albero si discerne dai suoi frutti.

Gal 5,22: Il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé.








Lei dice: “Il dono dei miracoli cesserà quando vedremo Dio faccia a faccia, non certo con la morte dell’ultimo apostolo!”.

Ma dove che lo legge, mi scusi?

In 1 Cor. 13:8-10 non si parla del dono o carisma dei miracoli (come abbiamo visto in 1 Cor. 12:10 CEI ( 10”a uno il potere dei miracoli”), ma dei doni della conoscenza, delle lingue e della profezia.

Nei versetti 9-10 Paolo si sofferma particolarmente sui doni della profezie e della conoscenza e non certamente a caso!

Paolo dice che l’ amore non verrà mai meno, ma che i doni dello spirito saranno, comunque, destinati a finire.

Soffermiamoci prima su questo punto, per poi arrivare al “quando.

“8 La carità [l’ amore…] non avrà mai fine. Le profezie scompariranno, il dono delle lingue cesserà e la conoscenza svanirà. “ (1 Cor. 13:8 CEI).

Perchè Paolo dice questo?

Perché non sarebbero più serviti.

Lo scopo eccezionale dei doni dello spirito(come le lingue), in quella primitiva ekklesìa cristiana, è dimostrato dal fatto che tali dono furono dati a un pugno di uomini che, grazie a quei doni eccezionali, poterono parlare miracolosamente a persone di ogni nazione (Atti 2:1-12).

Pochissimi uomini poterono dare testimonianza a una moltitudine di ogni nazione, armati solo del kerygma e del dono dello spirito e null' altro!

Se Paolo dice che sarebbero cessati, è evidente che ciò indichi che la loro era una funzione provvisoria (altrimenti perché sarebbero dovuti cessare?) e non una funzione perenne, come quella del frutto dello spirito che mai cessa, in primis l’ amore, che contraddistingue anzi il cristiano stesso (Gal. 5:22-23 ; Gv. 13:34-35).

Si noti anche il contrasto tra la provvisorietà dei doni dello spirito o carismi e i doni elencati da Pietro in 2 Pt. 1:5-8 (CEI), che non cessano mai e non hanno alcuna funzione provvisoria, semplicemente perché sono essenziali (2 Pt. 1:9)!


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Passiamo a bomba al resto, lei dice “Il dono dei miracoli cesserà quando vedremo Dio faccia a faccia, non certo con la morte dell’ultimo apostolo!”, ma la sua analisi è completamente sbagliata.

Innanzitutto, abbiamo visto che Paolo cita le lingue, le profezie e la conoscenza (1 Cor. 13:8, confr.1 Cor. 12:7-10), poi nel versetto 9 riprende due dei doni: quello della conoscenza e quello della profezia e dice che questi doni miracolosi producono, comunque, una visione parziale delle cose e confusa, tanto che aggiungerà: (“Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio” 1 Cor. 13:12 CEI).

Al versetto 10 leggiamo, letteralmente dal testo greco:

quando però venga la cosa perfetta (o completa) (to teleion) , quella in parte (to ek merous) sarà abolita”.

Paolo sta forse dicendo che i doni dello spirito o carismi sarebbero cessati quando sarebbe arrivata “la cosa perfetta o completa” e che cos’ è esattamente “la cosa perfetta o completa”?

Cerchiamo di capire…

Paolo, che sta parlando riguardo al conoscere e al profetizzare, sta dicendo che la conoscenza e la profezia sono parziali.
In che senso?
Nel senso che non ne vediamo nitidamente tutti i contorni. L' apostolo scrive, sotto ispirazione divina ( 2 Pt. 3:16), qualcosa che è parziale nel senso che non sapeva (e non sappiamo ancora) tutto di quella profezia, per questo dice che vediamo “in modo confuso, come in uno specchio” (1 Cor. 13:12 CEI)


Quando quelle profezie si avvereranno nella loro pienezza, ciò che è stato conosciuto e profetizzato parzialmente avverrà sotto i nostri occhi, saremo “faccia a faccia”, perchè sarà arrivata “la cosa perfetta o completa”, cioè a dire il pieno adempimento delle profezie che vedremo direttamente e non più "in modo confuso".
Non si protrarranno fino alla fine dei tempi i carismi della profezia e della conoscenza (1 Cor. 12:8, 10), ma saremo semplicemente "faccia a faccia" nel senso che non vedremo più in maniera confusa, perchè “la cosa perfetta o completa” sarà davanti ai nostri occhi, cioè a dire saremo di fronte direttamente all' adempimento della profezia!


Un esempio classico è la profezia paolina di 1 Tess. 5:3, dove “gente” (come traduce la Bibbia CEI) nel testo greco non c’ è.
Infatti, il testo greco non specifica il soggetto.
Cosa sappiamo di questa profezia paolina? Sappiamo che dovrà avvenire, come scrisse Paolo sotto ispirazione, per ora però vediamo “in modo confuso, come in uno specchio” (1 Cor. 13:12)

Come avverrà? Chi è il soggetto, chi dirà Pace e sicurezza? Su chi si abbatterò la rovina?
Non lo sappiamo nei dettagli, per cui siamo di fronte ad una “cosa parziale”.
Quando la profezia si sarà avverata sotto i nostri occhi, in quello specifico caso “ vedremo faccia a faccia ”, non più in maniera confusa giacchè saremo di fronte “alla cosa perfetta o completa”…..



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Paolo fa una bella illustrazione:

11 Quand'ero bambino, parlavo da bambino, pensavo da bambino, ragionavo da bambino. Divenuto uomo, ho eliminato ciò che è da bambino “ (1 Cor. 13:11 CEI).

L’ Apostolo sta descrivendo quella che può definirsi come la fase “infantile” dell’ ekklesìa:

6 E le folle, unanimi, prestavano attenzione alle parole di Filippo, sentendolo parlare e vedendo i segni che egli compiva. “ (Atti 8:6 CEI).

Cos’ altro aveva Filippo, se non l’ annuncio orale e quei doni miracolosi?
Null’ altro!

Ma ora la buona notizia del Regno deve essere predicata in tutta la terra prima che sopraggiunga la fine (Mt. 24:14), la Rivelazione Ispirata è completa, man mano che ciò che è scritto nella Parola ispirata si adempirà, la conoscenza parziale cederà il passo a quella totale…..


In conclusione, dalla Bibbia abbiamo una sola certezza: che il frutto dello spirito, in primis l' amore, non sarebbe affatto cessato, mentre non abbiamo la stessa certezza sui carismi o doni dello spirito.....

Tali carismi o doni dello spirito contraddistinsero certamente quella che - come ho detto sopra - si può definire l'"infanzia" dell' ekklesìa, quando la Rivelazione Ispirata non era completa e quando Dio stesso si univa alla testimonianza con "segni e portenti" (Ebrei 2:4).

In quel frangente, la funzione dei doni dello spirito era essenziale:

"E tutti quelli che abitavano a Lidda e nella pianura di Saron lo videro [la guarigione di Enea da parte di Pietro...] e si volsero al Signore" (Atti 9:35)....

Oggi abbiamo l' intera Rivelazione Divina e quei doni non sono più necessari, come certamente lo erano allora.



A ciò si aggiunga un aspetto tutt’ altro che secondario: che segni, portenti e miracoli sono certamente in potere anche dei falsi profeti e dell' uomo dell' illegalità o dell' iniquità, vedasi Mt.7:22; 24:24; 2 Tess. 2:9-10....

C’ è un ultimo punto: a quell' epoca venivano risuscitati anche i morti da parte dei discepoli (Mt. 10:8) e TUTTI VENIVANO GUARITI (Atti 5:16).
Domanda: oggi accade la stessa cosa? E se no, perchè non accade???


Radio Maria può confutare, in una delle prossime trasmissioni, quanto sopra affermato?


Speriamo di si….

[Modificato da Aquila-58 25/08/2015 21:07]