barnabino, 25/09/2015 15:35:
Sono anni che il corpo direttivo ha pianificato la progressiva riduzione del cartaceo e l'uso massivo di supporti elettronici, meno inquinanti, meno costosi, meno invasivi e più adatti alla comunicazione attuale, se salivi sul bus dieci anni fa trovavi tutti a leggere il giornale, oggi tutti a consultare tablet e smartphone... anche i "nativi analogici", per non parlare degli under 25.
Chi parla di crisi perché si sta drasticamente riducendo la produzione cartacea mi pare non abbia capito dove stia andando il sistema dei media, tra una decina di anni è prevedibile che i libi come li conosciamo oggi non esisteranno più.
Shalom
Sono in molti a crederlo. Forse dieci anni sono ancora pochi, ma il processo di cui parli è irreversibile e inesorabile. La Società si muove usando sempre di più, in maniera strategica, il sito, dal quale è possibile leggere on-line (o anche scaricare) praticamente la totalità delle pubblicazioni in circolazione. Sempre più persone leggono le riviste on-line, o sui tablet e dispositivi analoghi, molti studiano usando la versione elettronica del
Cosa insegna la Bibbia, o per corrispondenza, alle porte ora si fanno vedere i filmati e altro materiale multimediale; l'oceano di carta prodotto dalla WTS anni addietro è ormai un ricordo. In congregazione una percentuale ormai vicina al 50% ha rinunciato quasi definitivamente alle pubblicazioni cartacee, e gli ordini di letteratura alla Società sono sempre più striminziti.
Il processo di riduzione della carta non si deve a problemi economici, è un banalissimo figlio dei tempi. Ciò vale in tutti i contesti organizzati: nell'azienda per cui lavoro come ingegnere non si stampa quasi più nulla; tutti i documenti tecnici circolano in forma elettronica, come allegati della posta, su server, su tecnologia cloud, etc. etc. e vengono stampati all'occasione solo perché, malgrado tutto, un progetto su carta continua a essere più pratico e maneggevole della sua controparte binaria.